Gambe e mano destra doloranti
Gentili Dottori, ho 41 anni, sono in cura da decenni con eutirox 75 per noduli tiroidei e da qualche mese assumo ramipril 10 mg per ipertensione causata da sedentarietà ed obesità di primo grado.
Circa un mese fa una mattina nel camminare nel solito tragitto per recarmi al lavoro, ho sentito le gambe pesanti già dai primi passi, dopo 20 metri le gambe erano doloranti come dopo 2 km di cammino. A questo livello questa situazione è perdurata per 10 giorni fino a quando il medico curante non mi ha sostituito il ramipril con altro farmaco, dopo un paio di giorni il fastidio/formicolio/dolore si è ridotto ma di poco e ad oggi è ancora presente,cosi da farmi pensare non fosse il ramipril il problema.
Durante il giorno mi rendo conto che il dolore è più accentuato a freddo, cioè comincio a camminare con una intensità di dolore che via via va diminuendo quanto più cammino. Non mi sono mai venuti crampi ne spasmi muscolari in questi giorni,ne dolori tali da impedirmi di camminare. La sera coricato nel letto le gambe mi danno fastidio al punto da doverle muovere per trovare sollievo.I muscoli più doloranti sono i quadricipiti mentre l'indolenzimento è nella regione della poplite, nella parte terminale della gambe fino al piede invece è dove avverto di più il formicolio.
Contestualmente a ciò una decina di giorni fa cominciano ad "addormentarmisi" gli arti superiori in alcune specifiche posizioni, ad esempio mi si addormentavano mentre guidavo tenendo con le braccia tese lo sterzo della macchina tra le mani.Erano situazioni che duravano pochissimo, succedevano prevalentemente di mattina un paio di volte al massimo e poi finivano li.
Una mattina invece mi sveglio con l'avambraccio e la mano destra completamente addormentati e doloranti, il braccio era in una posizione davvero strana dietro la testa, faccio per muovere il braccio e far circolare bene il sangue ed il formicolio smette ma non il dolore. Da quel momento il dolore alla mano destra non è più andato via, più che un dolore è una sorta di indolenzimento che coinvolge le ultime due falangi del dito medio ed il palmo all'altezza del monte di venere, ogni volta che provo a stringere il pugno. Indolenzimento che poi si irradia per tutta la mano fino a parte dell'avambraccio, diciamo fino ad una sua metà.
Nell'altra mano, la sinistra, solo ad una palpazione profonda avverto un po' dello stesso dolore all'altezza del monte di venere ed un pizzico anche sul dito medio, dito però operato anni fa per un Dupuytren.
Sto attraversando un periodo di forte stress causa trasferimento, sono fumatore, sono ingrassato un paio di chili in questo mese, ho un edema esofageo in corso causa reflusso, problemi di gastrite e livelli di TSH molto alti tali da considerare una tiroidectomia nonostante ecografie "normali" per il caso e due aghi aspirati negativi.
Grazie per la disponibilità.
Circa un mese fa una mattina nel camminare nel solito tragitto per recarmi al lavoro, ho sentito le gambe pesanti già dai primi passi, dopo 20 metri le gambe erano doloranti come dopo 2 km di cammino. A questo livello questa situazione è perdurata per 10 giorni fino a quando il medico curante non mi ha sostituito il ramipril con altro farmaco, dopo un paio di giorni il fastidio/formicolio/dolore si è ridotto ma di poco e ad oggi è ancora presente,cosi da farmi pensare non fosse il ramipril il problema.
Durante il giorno mi rendo conto che il dolore è più accentuato a freddo, cioè comincio a camminare con una intensità di dolore che via via va diminuendo quanto più cammino. Non mi sono mai venuti crampi ne spasmi muscolari in questi giorni,ne dolori tali da impedirmi di camminare. La sera coricato nel letto le gambe mi danno fastidio al punto da doverle muovere per trovare sollievo.I muscoli più doloranti sono i quadricipiti mentre l'indolenzimento è nella regione della poplite, nella parte terminale della gambe fino al piede invece è dove avverto di più il formicolio.
Contestualmente a ciò una decina di giorni fa cominciano ad "addormentarmisi" gli arti superiori in alcune specifiche posizioni, ad esempio mi si addormentavano mentre guidavo tenendo con le braccia tese lo sterzo della macchina tra le mani.Erano situazioni che duravano pochissimo, succedevano prevalentemente di mattina un paio di volte al massimo e poi finivano li.
Una mattina invece mi sveglio con l'avambraccio e la mano destra completamente addormentati e doloranti, il braccio era in una posizione davvero strana dietro la testa, faccio per muovere il braccio e far circolare bene il sangue ed il formicolio smette ma non il dolore. Da quel momento il dolore alla mano destra non è più andato via, più che un dolore è una sorta di indolenzimento che coinvolge le ultime due falangi del dito medio ed il palmo all'altezza del monte di venere, ogni volta che provo a stringere il pugno. Indolenzimento che poi si irradia per tutta la mano fino a parte dell'avambraccio, diciamo fino ad una sua metà.
Nell'altra mano, la sinistra, solo ad una palpazione profonda avverto un po' dello stesso dolore all'altezza del monte di venere ed un pizzico anche sul dito medio, dito però operato anni fa per un Dupuytren.
Sto attraversando un periodo di forte stress causa trasferimento, sono fumatore, sono ingrassato un paio di chili in questo mese, ho un edema esofageo in corso causa reflusso, problemi di gastrite e livelli di TSH molto alti tali da considerare una tiroidectomia nonostante ecografie "normali" per il caso e due aghi aspirati negativi.
Grazie per la disponibilità.
[#1]
Buona sera,
condizione clinica complessa. Rischio di sindrome metabolica e complicanze neurologiche e cardiologiche.
Ha dipinto da sè la sua condizione di salute.
Obesità ed ipertensione arteriosa. Diabete mellito già sviluppato o work in progress (da valutare glicemia basale ed emoglobina glicata)?
Verosimile sindrome roncopatica/apnee notturne ?? (molto probabile -> indicata valutazione clinica neurologica con medico esperto in "medicina del sonno")
La tiroidectomia, il tabagismo ed il periodo che riferisce di forte stress.
Quanti fattori di rischio cardiovascolari e cerebrovascolari.
Ritengo non possa aspettare molto, alla ricerca di ipotesi/inquadramenti diagnostici ed un adeguato trattamento, prima di consultare un neurologo di persona ed effettuare eventuali esami che dovessero rivelarsi indicati in corso di visita.
Cordialmente.
condizione clinica complessa. Rischio di sindrome metabolica e complicanze neurologiche e cardiologiche.
Ha dipinto da sè la sua condizione di salute.
Obesità ed ipertensione arteriosa. Diabete mellito già sviluppato o work in progress (da valutare glicemia basale ed emoglobina glicata)?
Verosimile sindrome roncopatica/apnee notturne ?? (molto probabile -> indicata valutazione clinica neurologica con medico esperto in "medicina del sonno")
La tiroidectomia, il tabagismo ed il periodo che riferisce di forte stress.
Quanti fattori di rischio cardiovascolari e cerebrovascolari.
Ritengo non possa aspettare molto, alla ricerca di ipotesi/inquadramenti diagnostici ed un adeguato trattamento, prima di consultare un neurologo di persona ed effettuare eventuali esami che dovessero rivelarsi indicati in corso di visita.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 04/11/2015.
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L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.