Lesioni ischemiche cerebellari
A seguito di sporadici (ogni 10gg ca,) episodi di sbandamento (durata pochi secondi) ho effettuato una RM encefalo di cui allego il referto. Una RM fatta nel 2011 aveva rilevato soltanto alcune lacune.
REFERTO: “L’indagine è stata eseguita con sequenza di ripresa pesate in T2 , su piani assiali con tecnica flair su piani assiali e coronali e in T1 si piani coronali e sagittali. Sono state inoltre realizzate acquisizioni in diffusione e con tecnica cisternografica.
Rispetto all’indagine precedente effettuata nel 2011 si rileva la comparsa di lesioni ischemiche in diverse fasi evolutive in corrispondenza degli emisferi cerebellari; in particolare si apprezza una lesione ischemica più grave, cronicizzata, nel territorio di distribuzione dell’arteria cerebellare superiore destra e due piccole lesioni ischemiche recenti, caratterizzate da restrizione della diffusione molecolare, in corrispondenza dell’emisfero cerebellare di sinistra nello stesso territorio dell’arteria cerebellare superiore. In ambito sovratentoriale si conferma la presenza di alcune lacune sottocorticali frontali lateralmente.
Il complesso ventricolare conserva dimensioni e morfologia normali senza compressioni o dislocazioni patologiche.
CONCLUSIONI: lesioni ischemiche cerebellari con quelle situate nell’emisfero cerebellare di i sn recenti.”
Preciso che sono stato operato di by-pass nel 98 e da allora in FS parossistica a fasi alterne praticamente fino al 2012 quando ho effettuato intervento di ablazione. Da allora più nessun episodio di FA. Sono sotto terapia antiaggregante (Tiklid) e Cordarone 200, oltre ai soliti farmaci per la pressione. Altri parametri ( LDL, glucosio, pressione) entro valori normali.
Ho inoltre problemi importanti alla cervicale oltre che discopatie multiple.
Vi sarei oltremodo grato per una risposta ai seguenti quesiti:
1- Possono queste anomalie aver provocato questi disturbi di disequilibrio?
2- Per diversa evoluzione si intende in periodi diversi, o che sono ancora in fase di espansione?
3- L’area dove sono collocate possono provocare problemi di mobilità, immediata o futura?
4- Che esami ulteriori dovrei fare per stabilire esattamente lo stato delle cose ( elettroencefalogramma, angiografia cerebrale?)
5- C’ è qualche intervento possibile per migliorate/riparare la situazione (fibrolisi?)?
6- In sostanza quanto è grave la situazione?
Ho 75 anni e per il resto sono in buona salute e il cuore è sotto controllo. Come capirete però questa situazione mi sta preoccupando non poco.
Grazie in anticipo.
REFERTO: “L’indagine è stata eseguita con sequenza di ripresa pesate in T2 , su piani assiali con tecnica flair su piani assiali e coronali e in T1 si piani coronali e sagittali. Sono state inoltre realizzate acquisizioni in diffusione e con tecnica cisternografica.
Rispetto all’indagine precedente effettuata nel 2011 si rileva la comparsa di lesioni ischemiche in diverse fasi evolutive in corrispondenza degli emisferi cerebellari; in particolare si apprezza una lesione ischemica più grave, cronicizzata, nel territorio di distribuzione dell’arteria cerebellare superiore destra e due piccole lesioni ischemiche recenti, caratterizzate da restrizione della diffusione molecolare, in corrispondenza dell’emisfero cerebellare di sinistra nello stesso territorio dell’arteria cerebellare superiore. In ambito sovratentoriale si conferma la presenza di alcune lacune sottocorticali frontali lateralmente.
Il complesso ventricolare conserva dimensioni e morfologia normali senza compressioni o dislocazioni patologiche.
CONCLUSIONI: lesioni ischemiche cerebellari con quelle situate nell’emisfero cerebellare di i sn recenti.”
Preciso che sono stato operato di by-pass nel 98 e da allora in FS parossistica a fasi alterne praticamente fino al 2012 quando ho effettuato intervento di ablazione. Da allora più nessun episodio di FA. Sono sotto terapia antiaggregante (Tiklid) e Cordarone 200, oltre ai soliti farmaci per la pressione. Altri parametri ( LDL, glucosio, pressione) entro valori normali.
Ho inoltre problemi importanti alla cervicale oltre che discopatie multiple.
Vi sarei oltremodo grato per una risposta ai seguenti quesiti:
1- Possono queste anomalie aver provocato questi disturbi di disequilibrio?
2- Per diversa evoluzione si intende in periodi diversi, o che sono ancora in fase di espansione?
3- L’area dove sono collocate possono provocare problemi di mobilità, immediata o futura?
4- Che esami ulteriori dovrei fare per stabilire esattamente lo stato delle cose ( elettroencefalogramma, angiografia cerebrale?)
5- C’ è qualche intervento possibile per migliorate/riparare la situazione (fibrolisi?)?
6- In sostanza quanto è grave la situazione?
Ho 75 anni e per il resto sono in buona salute e il cuore è sotto controllo. Come capirete però questa situazione mi sta preoccupando non poco.
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile Utente,
provo a rispondere secondo l'ordine delle domande.
<<1- Possono queste anomalie aver provocato questi disturbi di disequilibrio?>>
In qualche caso potrebbe essere teoricamente possibile ma non c'è ovviamente certezza.
<<2- Per diversa evoluzione si intende in periodi diversi, o che sono ancora in fase di espansione?>> in periodi diversi, essendo alcune ischemie più datate e altre più recenti.
<<3- L’area dove sono collocate possono provocare problemi di mobilità, immediata o futura?>> quelle già riscontrate alla RM no, se dovessero insorgere nuove ischemie, dipende dall'entità e dalla sede, ma non è possibile prevederlo.
<<4- Che esami ulteriori dovrei fare per stabilire esattamente lo stato delle cose ( elettroencefalogramma, angiografia cerebrale?)>> potrebbe fare un'Angio-RM e un ecodoppler TSA se il neurologo li consiglierà.
<<5- C’ è qualche intervento possibile per migliorate/riparare la situazione (fibrolisi?)?>> Terapia farmacologica generale di tipo vascolare, la fibrinolisi in questi casi non è indicata.
<<6- In sostanza quanto è grave la situazione?>> grave nel senso comune del termine non è ma è senz'altro da attenzionare e da correggere eventuali fattori di rischio (ipertensione, iperglicemia, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia).
Si faccia seguire da un bravo neurologo.
Cordiali saluti ed auguri
provo a rispondere secondo l'ordine delle domande.
<<1- Possono queste anomalie aver provocato questi disturbi di disequilibrio?>>
In qualche caso potrebbe essere teoricamente possibile ma non c'è ovviamente certezza.
<<2- Per diversa evoluzione si intende in periodi diversi, o che sono ancora in fase di espansione?>> in periodi diversi, essendo alcune ischemie più datate e altre più recenti.
<<3- L’area dove sono collocate possono provocare problemi di mobilità, immediata o futura?>> quelle già riscontrate alla RM no, se dovessero insorgere nuove ischemie, dipende dall'entità e dalla sede, ma non è possibile prevederlo.
<<4- Che esami ulteriori dovrei fare per stabilire esattamente lo stato delle cose ( elettroencefalogramma, angiografia cerebrale?)>> potrebbe fare un'Angio-RM e un ecodoppler TSA se il neurologo li consiglierà.
<<5- C’ è qualche intervento possibile per migliorate/riparare la situazione (fibrolisi?)?>> Terapia farmacologica generale di tipo vascolare, la fibrinolisi in questi casi non è indicata.
<<6- In sostanza quanto è grave la situazione?>> grave nel senso comune del termine non è ma è senz'altro da attenzionare e da correggere eventuali fattori di rischio (ipertensione, iperglicemia, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia).
Si faccia seguire da un bravo neurologo.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
[#4]
Utente
Dr. Ferrarolo mi scuso ma mi rivolgo ancora a lei. Dopo le indagini fatte e sopra descritte ho seguito il suo consiglio e consultato un neurologo che ha fatto il seguente referto: "OBIETTIVITA': nella norma. Non deficit neurologici focali.
DIAGNOSI l IPOTESI DIAGNOSTI CHE: Ischemie cerebellari multiple.
CONSIGLI: Si consiglia di effettuare Ecocolordoppler transcranico , .
Ho quindi effettuato l'ecodoppler con il seguente risultato:
Le arterie cerebrale media e anteriore risultano nella norma per decorso e velocità di flusso bilateralmente. Arteria cerebrale posteriore di destra nella norma per decorso e velocità di flusso, non esplorabile arteria cerebrale posteriore di sinistra.
Nella norma arteria ve1tebrale intracranica sinistra e arteria basilare. L'arteria vertebrale destra presenta incisura sistolica e diastolico normodiretto come da condizione di pre-furto della succlavia. Il flusso si riduce lievemente durante gonfiaggio dello sfigmomametro con lieve riduzione della velocità di flusso diastolica.
Ad integrazione si valutano vasi del collo, ove si reperta una placca iperecogena disomogenea estesa per circa l cm nel tratto prossimale della succlavia destra, con moderata accelerazione della velocità di flusso (PSV 265 cm/se, EDV 27 cm/sec).
CONCLUSIONI: Sindrome pre-furto della succlavia a destra
Vorrei chiedere gentilmente il suo parere su tale referto (gravità, necessità di intervento, ecc.).
Avendo già subito tre by-pass e una ablazione (con esito perfettamente positivo da più di tre anni) ed essendo controllato con terapia anticoagulante NAO, ho "spintaneamente" convinto la neurologa a soprassedere ad ulteriori accertamenti più invasivi ( Angio RM con o senza contrasto) e ripetere l'eco fra tre mesi per vedere eventuali variazioni. Cosa ne pensa? corro pericoli oppure la situazione non è ancora così allarmante?
La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
Cordialmente.
DIAGNOSI l IPOTESI DIAGNOSTI CHE: Ischemie cerebellari multiple.
CONSIGLI: Si consiglia di effettuare Ecocolordoppler transcranico , .
Ho quindi effettuato l'ecodoppler con il seguente risultato:
Le arterie cerebrale media e anteriore risultano nella norma per decorso e velocità di flusso bilateralmente. Arteria cerebrale posteriore di destra nella norma per decorso e velocità di flusso, non esplorabile arteria cerebrale posteriore di sinistra.
Nella norma arteria ve1tebrale intracranica sinistra e arteria basilare. L'arteria vertebrale destra presenta incisura sistolica e diastolico normodiretto come da condizione di pre-furto della succlavia. Il flusso si riduce lievemente durante gonfiaggio dello sfigmomametro con lieve riduzione della velocità di flusso diastolica.
Ad integrazione si valutano vasi del collo, ove si reperta una placca iperecogena disomogenea estesa per circa l cm nel tratto prossimale della succlavia destra, con moderata accelerazione della velocità di flusso (PSV 265 cm/se, EDV 27 cm/sec).
CONCLUSIONI: Sindrome pre-furto della succlavia a destra
Vorrei chiedere gentilmente il suo parere su tale referto (gravità, necessità di intervento, ecc.).
Avendo già subito tre by-pass e una ablazione (con esito perfettamente positivo da più di tre anni) ed essendo controllato con terapia anticoagulante NAO, ho "spintaneamente" convinto la neurologa a soprassedere ad ulteriori accertamenti più invasivi ( Angio RM con o senza contrasto) e ripetere l'eco fra tre mesi per vedere eventuali variazioni. Cosa ne pensa? corro pericoli oppure la situazione non è ancora così allarmante?
La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
Cordialmente.
[#5]
Gentile Utente,
la diagnosi effettuata può giustificare gli episodi di sbandamento che riferisce all'inizio di questo consulto e che hanno portato ad effettuare la RM encefalica.
Questa condizione, sindrome da furto della succlavia, si determina quando esiste una stenosi della succlavia prima dell'origine dell'arteria vertebrale.
Spesso questa condizione è asintomatica in quanto si instaurano efficaci meccanismi di compenso da parte di circoli collaterali ma in particolari situazioni, per es, intensa e prolungata attività fisica dell'arto omolaterale, cioè dello stesso lato della stenosi, può manifestarsi con attacchi vertiginosi, TIA, sincopi, disturbi della vista. Questi sintomi regrediscono in pochi minuti.
Pertanto il consiglio che Le posso dare è fare valutare il problema ad un chirurgo vascolare per avere un parere specialistico qualificato su come procedere.
Cordialità
la diagnosi effettuata può giustificare gli episodi di sbandamento che riferisce all'inizio di questo consulto e che hanno portato ad effettuare la RM encefalica.
Questa condizione, sindrome da furto della succlavia, si determina quando esiste una stenosi della succlavia prima dell'origine dell'arteria vertebrale.
Spesso questa condizione è asintomatica in quanto si instaurano efficaci meccanismi di compenso da parte di circoli collaterali ma in particolari situazioni, per es, intensa e prolungata attività fisica dell'arto omolaterale, cioè dello stesso lato della stenosi, può manifestarsi con attacchi vertiginosi, TIA, sincopi, disturbi della vista. Questi sintomi regrediscono in pochi minuti.
Pertanto il consiglio che Le posso dare è fare valutare il problema ad un chirurgo vascolare per avere un parere specialistico qualificato su come procedere.
Cordialità
[#6]
Utente
Dr. Ferrarolo buona sera. Innanzi tutto la ringrazio ancora per le sue esaurienti risposte. A complemento di quanto precedentemente descrittole, con il mio medico, abbiamo deciso di proseguire le indagini con una ANGIO-RM ENCEFALO E VASI DEL COLLO, di cui le descrivo il referto:
ANGIO-RM VASI DEL COLLO ANGIO-RM INTRACRANICA
Sindrome da furto della succlavia; approfondimento diagnostico; episodi di sbandamento e recenti eventi ischemici cerebellari(RM encefalo eseguita altrove il 2 ottobre 2015) attualmente visibile in archivio consulenza.
Sequenza tof arteriosa intracranica. Sequenza PCA durante infusione a bolo di Gadolinio ev per lo studio dei tronchi sovraortici .
Indagine espletata si apparechiatura aperta 1T.
La sequenza arterosa per i vasi al collo documenta un regolare calibro e segnale di flusso del tronco anonimo e dell'asse caroideo destro con arteria vertebrale dx di piccolo calibro ma regolarmente emergente dall'arteria arteria succlavia.
Asse carotideo sn regolarmente emergente dall'arco aortico senza anomalie di calibro e di segnale di
flusso( biforcazione carotidea sn al collo costituzionalmente bassa).
A sinistra: occlusione dell'origine segmento dell'arteria succlavia sinistra in sede pre-vertebrale con vertebrale al collo di calibro francamente ridotto , paragonabile alla controlaterale .
Entrambi i vasi al collo sono visibili fino a sede intracranica alla giunzione vertebre-basilare.
Assenza di flusso del segmento medio distale dell'arteria basilare fino all'apice con assenza dei segmenti P1 bilateralmente ; arteria comunicanti posteriori presenti ; quali emergenti dei sifoni carotidei. Non evidenti anomalie di calibro e segnale di flusso del circolo carotideo intracranico visibili i principali segmenti prossimali dell'asse silviano bilateralmente e del circolo anteriore.
Il quadro attuale depone per quadro di insufficienza di circolo posteriore vertebro-basilare(asse basilare medio distale non visibile) con possibile tentativo di compenso (via comunicante posteriore bilateralmente); nel contesto di una steno-occlusione del segmento prossimale del'arteria succlavia
prevertebrale sn (come da furto di succlavia sn).
Si consiglia valutazione specialistica clinico neurologica- vascolare."
Sinceramente ho capito poco, ma non mi sembrerebbe una situazione allarmante. Gradirei però sapere dalla sua esperienza quanto mi devo preoccupare.
La ringrazio di nuovo anticipatamente per la sua risposta e le auguro buon lavoro.
ANGIO-RM VASI DEL COLLO ANGIO-RM INTRACRANICA
Sindrome da furto della succlavia; approfondimento diagnostico; episodi di sbandamento e recenti eventi ischemici cerebellari(RM encefalo eseguita altrove il 2 ottobre 2015) attualmente visibile in archivio consulenza.
Sequenza tof arteriosa intracranica. Sequenza PCA durante infusione a bolo di Gadolinio ev per lo studio dei tronchi sovraortici .
Indagine espletata si apparechiatura aperta 1T.
La sequenza arterosa per i vasi al collo documenta un regolare calibro e segnale di flusso del tronco anonimo e dell'asse caroideo destro con arteria vertebrale dx di piccolo calibro ma regolarmente emergente dall'arteria arteria succlavia.
Asse carotideo sn regolarmente emergente dall'arco aortico senza anomalie di calibro e di segnale di
flusso( biforcazione carotidea sn al collo costituzionalmente bassa).
A sinistra: occlusione dell'origine segmento dell'arteria succlavia sinistra in sede pre-vertebrale con vertebrale al collo di calibro francamente ridotto , paragonabile alla controlaterale .
Entrambi i vasi al collo sono visibili fino a sede intracranica alla giunzione vertebre-basilare.
Assenza di flusso del segmento medio distale dell'arteria basilare fino all'apice con assenza dei segmenti P1 bilateralmente ; arteria comunicanti posteriori presenti ; quali emergenti dei sifoni carotidei. Non evidenti anomalie di calibro e segnale di flusso del circolo carotideo intracranico visibili i principali segmenti prossimali dell'asse silviano bilateralmente e del circolo anteriore.
Il quadro attuale depone per quadro di insufficienza di circolo posteriore vertebro-basilare(asse basilare medio distale non visibile) con possibile tentativo di compenso (via comunicante posteriore bilateralmente); nel contesto di una steno-occlusione del segmento prossimale del'arteria succlavia
prevertebrale sn (come da furto di succlavia sn).
Si consiglia valutazione specialistica clinico neurologica- vascolare."
Sinceramente ho capito poco, ma non mi sembrerebbe una situazione allarmante. Gradirei però sapere dalla sua esperienza quanto mi devo preoccupare.
La ringrazio di nuovo anticipatamente per la sua risposta e le auguro buon lavoro.
[#7]
Gentile Utente,
viene confermata la precedente ipotesi della sindrome da furto della succlavia con associata insufficienza della circolazione posteriore dell'encefalo compensata da circoli collaterali.
Le rinnovo il consiglio rivolgersi ad un chirurgo vascolare.
Cordiali saluti
viene confermata la precedente ipotesi della sindrome da furto della succlavia con associata insufficienza della circolazione posteriore dell'encefalo compensata da circoli collaterali.
Le rinnovo il consiglio rivolgersi ad un chirurgo vascolare.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 14.3k visite dal 09/10/2015.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.