Regressione post ictus

salve mio marito di 52 anni 9 mesi fa è stato colpito da ictus ischemico in territorio silviano sx.
Ad oggi ha recuperato bene il linguaggio e la comprensione, non cammina in maniera completamente autonoma in quanto tende a perdere ogni tanto l'equilibrio e quindi si poggia sulla persona che lo affianca. Apre e chiude la mano ma non ha forza per reggere un oggetto mancandogli anche il movimento del polso. Solleva il braccio ad angolo retto.
Negli ultimi due mesi ha notato un "peggioramento" motorio, il piede (che non muove compreso le dita) si è abbassato e quindi tende ad impuntare e il ginocchio (operato anni addietro con asportazione di menisco) gli cede nel passo. Gli hanno prescritto la molla di codivilla, ma lui sostiene che gli peggiora la situazione creandogli dolore alla schiena e all'alluce del piede a questo si aggiunge un dolore muscolare all'altezza dell'inguine che ora stanno trattando con laser e magnetoterapia che lo limita molto di più nei movimenti. Praticamente un peggioramento che sta creandogli una forte depressione.

Volevo chiedere se a livello neurologico l'ictus può avere delle regressioni motorie nei risultati raggiunti o se è da attribuire tutto al fisico peraltro di ex giocatore di calcio semiprofessionista che lo sta "tradendo". Come farmaci lui prende:
- Sucralfin 1 g compresse
- Ascriptin 300 mg compresse
- Torvast 20 compresse

Il fisioterapista mi ha prescritto Amedial plus per la cartilagine, ha interazione con i predetti farmaci? E si possono dare antinfiammatori per questo dolore muscolare che non contrastino con i predetti soprattutto con l'Ascriptin?
Grazie
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
Buongiorno,
La situazione è certamente complessa e va valutata dallo specialista con una visita accurata e visionando tutta la documentazione in visione. Normalmente il recupero maggiore dopo un ictus si osserva nei primissimi mesi dopo l'evento, ma anche a distanza di un anno si possono vedere modifiche del quadro. Teoricamente non si dovrebbero vedere peggioramenti, tuttavia questi potrebbero dipendere dalla postura alterata, dal dolore, dall'insorgenza della spasticità, dallo sforzo protratto sugli arti, ecc.
I farmaci prescritti vanno senz'altro assunti. L'integratore per la cartilagine si può provare, ma non potrà fare miracoli sul dolore. Gli antifiammatori possono essere assunti sapendo che possono incrementare l'azione antiagregante dell'Ascriptin, per cui la posologia e l'indicazione vanno valutati dal medico curante.

Dr. Stefano Vollaro

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Utente
Utente
la ringrazio, ma secondo lei alla luce di quanto ho esposto lo specialista più adatto per capire cosa gli sta succedendo qual è?E potrebbe gentilmente spiegarmi meglio cosa significa che gli antinfiammatori potrebbero "incrementare l'azione antiaggregante dell'Ascriptin"? Al momento l'unico antinfiammatorio adoperato al bisogno è paracetamolo.
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
L'acido acetilsalicilico ha un'azione antiaggregante sulle piastrine. La maggior parte degli antinifiammatori non steroidei (usati come analgesici) hanno, almeno parzialmente, un'azione simile, che si può aggiungere a quella dell'aspirina, rischiando di inibire troppo la capacità di formare i trombi piastrinici. Questo può essere pericoloso qualora vi siano situazioni a rischio di sanguinamento (es. ulcere gastriche, cadute frequenti, ecc.). Il paracetamolo può essere assunto con relativa tranquillità.
Il neurologo dovrebbe essere in grado di analizzare la situazione e capire se si può realmente trattare di un peggioramento "organico" per così dire. Meglio se ha la possibilità di portarlo a controllo dai medici che l'hanno seguito al momento dell'eento acuto.
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Utente
Utente
la ringrazio ho infatti un controllo neurologico a giorni.
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Utente
Utente
salve riprendo il mio post precedente per una ulteriore domanda a fronte di un aggiornamento. A seguito di risonanza magnetica dell'anca dx e bacino dove mio marito accusa ancora un dolore non è risultato niente a livello articolare nè muscolo-tendineo però si è riscontrata una "moderata protrusione posteriore ad ampio raggio del disco L4-L5 con lieve impronta sul sacco durale ed iniziale impegno dei forami di coniugazione. A sx nella spongiosa della testa femorale è apprezzabile una formazione ovalare di circa 1 cm. priva di specificità diagnostica" .
Volendo attribuire il dolore a questa discopatia può effettuare un ciclo breve di antinfiammatori intramuscolari per vedere se risolve il problema senza avere interazioni con ascriptin?? Per esempio bentelan o dicloreum + muscoril potrebbe farli continuando a prendere l'ascriptin oppure dovrebbe sospendere l'antiaggregante?Grazie
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Dr. Stefano Vollaro Neurologo 351 13
Buongiorno,
Le terapie devono comunque essere prescritte dal medico curante. Io eviterei di sospendere l'antiaggregante e proverei prima ad utilizzare farmaci che non abbiano effetto antiaggregante additivo (es. paracetamolo oppure corticosteroidi, controllando la pressione arteriosa e le glicemie). Eventualmente i FANS potrebbero essere comunque utilizzati per pochi giorni. Ma, ripeto, la terapia adatta va scelta dai medici curanti in base alla visita e all'anamnesi, oltre che al dato radiologico.
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Utente
Utente
Con il paracetamolo non ha avuto alcun beneficio e neanche con laser, magnetoteria e hilterapia, per questo volevamo provare con antinfiammatori. Grazie
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