Problemi per urinare
Buonasera Dottori,
sono a chiedere un consulto non per me ma per una ragazza. Premetto che la ragazza in questione ha 38 anni e già dell'età di 20 soffriva di problemi per un mancato stimolo di urinare. Non essendosi mai "bloccata" completamente negli anni, non ha mai approfondito e scoperto la natura della causa. Adesso la situazione è la seguente: a Gennaio ha partorito un figlio e dal quel episodio si è completamente bloccata non riuscendo più urinare, era addirittura arrivata al punto di avere 4 litri di urina nella vescica. Dopo svariate visite dove però non veniva segnalato nulla di anomalo, dovette iniziare immediatamente l'uso del catetere. Dopo un paio di mesi di blocco, riprese piano piano ad urinare, fino a che a Marzo/Aprile andò ad una visita ginecologica di routine e da quel momento si bloccò definitivamente, blocco che persiste tutt'ora. In sostanza non riesce più ad urinare autonomamente. Ad oggi riesce a svuotarsi esclusivamente grazie al catetere, che pratica due volte al giorno, uno a tarda mattinata e uno alla sera prima di andare a letto. Sono ormai 3/4 mesi che non urina più da sola, non è mai capitato, neanche una volta. In questi mesi si è recata ad una visita urologica e dopo svariati esami il dottore le ha detto che per quanto gli compete in urologia è tutto ok, tutto nella norma. La ragazza beve solamente un paio di bicchieri d'acqua al giorno, ormai la vive anche come una psicosi.
Sono a chiedervi una vostra opinione e magari anche un vostro consiglio al riguardo.
Grazie infinite
Saluti
sono a chiedere un consulto non per me ma per una ragazza. Premetto che la ragazza in questione ha 38 anni e già dell'età di 20 soffriva di problemi per un mancato stimolo di urinare. Non essendosi mai "bloccata" completamente negli anni, non ha mai approfondito e scoperto la natura della causa. Adesso la situazione è la seguente: a Gennaio ha partorito un figlio e dal quel episodio si è completamente bloccata non riuscendo più urinare, era addirittura arrivata al punto di avere 4 litri di urina nella vescica. Dopo svariate visite dove però non veniva segnalato nulla di anomalo, dovette iniziare immediatamente l'uso del catetere. Dopo un paio di mesi di blocco, riprese piano piano ad urinare, fino a che a Marzo/Aprile andò ad una visita ginecologica di routine e da quel momento si bloccò definitivamente, blocco che persiste tutt'ora. In sostanza non riesce più ad urinare autonomamente. Ad oggi riesce a svuotarsi esclusivamente grazie al catetere, che pratica due volte al giorno, uno a tarda mattinata e uno alla sera prima di andare a letto. Sono ormai 3/4 mesi che non urina più da sola, non è mai capitato, neanche una volta. In questi mesi si è recata ad una visita urologica e dopo svariati esami il dottore le ha detto che per quanto gli compete in urologia è tutto ok, tutto nella norma. La ragazza beve solamente un paio di bicchieri d'acqua al giorno, ormai la vive anche come una psicosi.
Sono a chiedervi una vostra opinione e magari anche un vostro consiglio al riguardo.
Grazie infinite
Saluti
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"dopo svariati esami il dottore le ha detto che per quanto gli compete in urologia è tutto ok"
Gentile Utente,
se la situazione è stata ritenuta nella norma dal medico e gli accertamenti sono negativi, non è da escludere che il problema sia psicologico.
Non è raro infatti incontrare quadri patologici di questo tipo che certamente portano grande sofferenza.
Quando il dott. ha eseguito tutti gli accertamenti non ha suggerito parallelamente anche un assessment psicologico per inquadrare meglio il problema?
Direi che per proseguire negli accertamenti, se ha modo di ricontattare quel medico che aveva escluso patologie organiche, sarebbe utile domandargli il contatto di uno psicologo psicoterapeuta che lavori presso l'ospedale, preferibilmente in Unità Spinale, proprio per indagare questi aspetti.
Di solito il problema viene trascurato proprio perchè non inquadrato correttamente.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
se la situazione è stata ritenuta nella norma dal medico e gli accertamenti sono negativi, non è da escludere che il problema sia psicologico.
Non è raro infatti incontrare quadri patologici di questo tipo che certamente portano grande sofferenza.
Quando il dott. ha eseguito tutti gli accertamenti non ha suggerito parallelamente anche un assessment psicologico per inquadrare meglio il problema?
Direi che per proseguire negli accertamenti, se ha modo di ricontattare quel medico che aveva escluso patologie organiche, sarebbe utile domandargli il contatto di uno psicologo psicoterapeuta che lavori presso l'ospedale, preferibilmente in Unità Spinale, proprio per indagare questi aspetti.
Di solito il problema viene trascurato proprio perchè non inquadrato correttamente.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 15/07/2015.
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