Paralisi
buongiorno,
scrivo per conto di mia madre (78),che il 13 di aprile si è sottoposta a intervento di triplice bypass coronarico e che dopo il risveglio ha avuto delle difficoltà respiratorie con pressione polmonare un po' alta,applicazione di contropulsatore aortico per una settimana e crisi epilettiche (malattia che non si era mai manifestata)
dopo più di 50 gg si trova ancora in terapia intensiva attaccata al ventilatore,con scambi al minimo,stati di coscenza non sempre lucidi e paralisi dal collo in giù.
dopo essere stata visitata da un neurologo le è stata diagnosticata un'assenza da epilessia (questo circa 3 settimane fa) con l'inizio della cura specifica.
abbiamo visto dei miglioramenti dal punto di vista cognitivo,ma non riesce a muovere gli arti,a parte qualche movimento secondo il mio parere,involontario.
sente dolore a livello muscolare se si prova a muoverla (probabilmente per la lunga infermità).
gli esami sono stati fatti tutti...tac,eeg,risonanza...ma non sono stati rilevati danni cerebrali,stiamo aspettando solo il referto dell'elettromiografia....
il cardiochirurgo che l'ha operata ha escluso mancanze di ossigeno durante l'operazione.
non riusciamo a venirne a capo.
i medici della terapia intensiva ci hanno detto che probabilmente non farà grossi miglioramenti.
aspetto con ansia un parere.
grazie
scrivo per conto di mia madre (78),che il 13 di aprile si è sottoposta a intervento di triplice bypass coronarico e che dopo il risveglio ha avuto delle difficoltà respiratorie con pressione polmonare un po' alta,applicazione di contropulsatore aortico per una settimana e crisi epilettiche (malattia che non si era mai manifestata)
dopo più di 50 gg si trova ancora in terapia intensiva attaccata al ventilatore,con scambi al minimo,stati di coscenza non sempre lucidi e paralisi dal collo in giù.
dopo essere stata visitata da un neurologo le è stata diagnosticata un'assenza da epilessia (questo circa 3 settimane fa) con l'inizio della cura specifica.
abbiamo visto dei miglioramenti dal punto di vista cognitivo,ma non riesce a muovere gli arti,a parte qualche movimento secondo il mio parere,involontario.
sente dolore a livello muscolare se si prova a muoverla (probabilmente per la lunga infermità).
gli esami sono stati fatti tutti...tac,eeg,risonanza...ma non sono stati rilevati danni cerebrali,stiamo aspettando solo il referto dell'elettromiografia....
il cardiochirurgo che l'ha operata ha escluso mancanze di ossigeno durante l'operazione.
non riusciamo a venirne a capo.
i medici della terapia intensiva ci hanno detto che probabilmente non farà grossi miglioramenti.
aspetto con ansia un parere.
grazie
[#1]
Buon giorno,
perdoni ma ritengo del tutto inverosimile come una paziente che dopo una procedura cardiochirurgica di by-pass aorto-coronarico multi-vasale con le problematiche avute intra- e post-operatorie di tipo:
-respiratorio->necessità di connessione al ventilatore meccanico,
-cardiaco->necessità di uso di contro-pulsatore,
-neurologico-> "... paralisi dal collo in giù..." ovverosia assenza di motilità sia spontanea che alla nocicezione (stimolo doloroso)...
..."... non sono stati rilevati danni cerebrali...".
Quantomeno la RM dell'Encefalo avrà rivelato un sofferenza/lesione post anossico/ischemica a livello del troncoencefalico.
Forse sarebbe il caso di riparlare con i colleghi della terapia intensiva e con il neurologo che dellea terapia intensiva si occupa chiedendo nuovamente "lumi".
Oltre 50 giorni in terapia intensiva, connessa con il ventilatore meccanico e, pertanto, ritengo connessa mediante tracheostomia...
Immagino che la elettromiografia programmata vada alla ricerca di una mioneuropatia critical illness che caratterizza le sindromi da lunghi periodi di allettamento.
Ma ciò sarebbe verosimile qualora la assenza di attività motoria fosse comparsa progressivamente e non nell'immediato post operatorio.
"...dopo essere stata visitata da un neurologo le è stata diagnosticata un'assenza da epilessia...";
questo mi sembra essere realmente l'ultimo problema di sua madre.
"...il cardiochirurgo che l'ha operata ha escluso mancanze di ossigeno durante l'operazione...";
da neurologo intensivista che quotidianamente frequenta ambiente di terapia intensiva/rianimazione ritengo poco verosimile anche questa affermazione.
"...i medici della terapia intensiva ci hanno detto che probabilmente non farà grossi miglioramenti...";
e su ciò purtroppo mi sento di poter concordare.
Rammenti sempre come questo sia un consulto a distanza, manca la valutazione clinica diretta della paziente e la presa visione degli esami strumentali, pertanto è un parere "visto da qui" e come tale non può in alcuna maniera sostituirsi ad una visita medica di persona.
Cordialmente.
perdoni ma ritengo del tutto inverosimile come una paziente che dopo una procedura cardiochirurgica di by-pass aorto-coronarico multi-vasale con le problematiche avute intra- e post-operatorie di tipo:
-respiratorio->necessità di connessione al ventilatore meccanico,
-cardiaco->necessità di uso di contro-pulsatore,
-neurologico-> "... paralisi dal collo in giù..." ovverosia assenza di motilità sia spontanea che alla nocicezione (stimolo doloroso)...
..."... non sono stati rilevati danni cerebrali...".
Quantomeno la RM dell'Encefalo avrà rivelato un sofferenza/lesione post anossico/ischemica a livello del troncoencefalico.
Forse sarebbe il caso di riparlare con i colleghi della terapia intensiva e con il neurologo che dellea terapia intensiva si occupa chiedendo nuovamente "lumi".
Oltre 50 giorni in terapia intensiva, connessa con il ventilatore meccanico e, pertanto, ritengo connessa mediante tracheostomia...
Immagino che la elettromiografia programmata vada alla ricerca di una mioneuropatia critical illness che caratterizza le sindromi da lunghi periodi di allettamento.
Ma ciò sarebbe verosimile qualora la assenza di attività motoria fosse comparsa progressivamente e non nell'immediato post operatorio.
"...dopo essere stata visitata da un neurologo le è stata diagnosticata un'assenza da epilessia...";
questo mi sembra essere realmente l'ultimo problema di sua madre.
"...il cardiochirurgo che l'ha operata ha escluso mancanze di ossigeno durante l'operazione...";
da neurologo intensivista che quotidianamente frequenta ambiente di terapia intensiva/rianimazione ritengo poco verosimile anche questa affermazione.
"...i medici della terapia intensiva ci hanno detto che probabilmente non farà grossi miglioramenti...";
e su ciò purtroppo mi sento di poter concordare.
Rammenti sempre come questo sia un consulto a distanza, manca la valutazione clinica diretta della paziente e la presa visione degli esami strumentali, pertanto è un parere "visto da qui" e come tale non può in alcuna maniera sostituirsi ad una visita medica di persona.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Buongiorno Dr
La ringrazio fin da subito per la risposta.
Scusi,ma nella fretta di scrivere la vicenda ho omesso alcune cose.
Il cardiochirurgo,subito dopo l'operazione durante il risveglio,ha riferito che rispondeva alle sollecitazioni e stringeva la mano,ma ha presentato fin da subito segni di epilessia,trattati immediatamente.poi la cura è stata sospesa.
il completo blocco motorio si è presentato nelle ore successive (sempre riferito dal cardiochirurgo),infatti è per questo che non riusciva a darci una spiegazione.
ha sempre parlato anche lui di critical illness,ma i tempi si stanno allungando parecchio.
La mamma percepisce il dolore quando viene stimolata..es. le muoviamo braccia e gambe e ha dei piccoli movimenti degli arti,che a mio parere sembrerebbero involontari....
in questo periodo sono stati fatti 3 eeg con miglioramenti progressivi.
Grazie ancora
La ringrazio fin da subito per la risposta.
Scusi,ma nella fretta di scrivere la vicenda ho omesso alcune cose.
Il cardiochirurgo,subito dopo l'operazione durante il risveglio,ha riferito che rispondeva alle sollecitazioni e stringeva la mano,ma ha presentato fin da subito segni di epilessia,trattati immediatamente.poi la cura è stata sospesa.
il completo blocco motorio si è presentato nelle ore successive (sempre riferito dal cardiochirurgo),infatti è per questo che non riusciva a darci una spiegazione.
ha sempre parlato anche lui di critical illness,ma i tempi si stanno allungando parecchio.
La mamma percepisce il dolore quando viene stimolata..es. le muoviamo braccia e gambe e ha dei piccoli movimenti degli arti,che a mio parere sembrerebbero involontari....
in questo periodo sono stati fatti 3 eeg con miglioramenti progressivi.
Grazie ancora
[#3]
Sinteticamente, e spero comprenda come:
-sia difficile fornire sia pure un parere nell'ambito di un consulto a distanza, e
-come queste righe non vogliano essere assolutamente una critica ai colleghi che hanno in cura sua madre.
Le complicanze in un intervento cardiochirurgico sono "codificate", possibili/probabili e tanto più frequenti in rapporto all'età del paziente ed allo status pre-esistente delle condizioni generali (patologie concomitanti ovvero comorbilità).
Frequentemente dopo una procedura cardiochirurgica il paziente ha crisi epilettiche.
La tetraplegia (paralisi dal collo in giù, se ho ben compreso) si è presentata "nelle ore successive" perntanto non c'è stato il tempo per una sindrome da allettamento (che ora, invece, verosimilmente avrà dopo quasi 2 mesi di terapia intensiva).
Gli Eeg sono indice dell'attività bio-elettrica corticale ed infatti lei dice come lo stato di vigilanza/coscienza sia migliorato.
Più in basso nell'encefalo (quindi non a livello corticale) una sofferenza del tronto dell'encefalo può essere causa di una tetraplegia.
Questa sofferenza/lesione deve potersi vedere con una RM mentre solitamente scarsamente visibile alla TC.
"... i tempi si stanno allungando parecchio...";
a mio parere, ma "visto da qui", i tempi si sono oramai allungati oltre per immaginare un recupero soddisfacente.
Voglio sperare che perdonerà la franchezza ma è quello che le hanno detto i colleghi che curano quotidianamente sua madre.
Cordialmente.
-sia difficile fornire sia pure un parere nell'ambito di un consulto a distanza, e
-come queste righe non vogliano essere assolutamente una critica ai colleghi che hanno in cura sua madre.
Le complicanze in un intervento cardiochirurgico sono "codificate", possibili/probabili e tanto più frequenti in rapporto all'età del paziente ed allo status pre-esistente delle condizioni generali (patologie concomitanti ovvero comorbilità).
Frequentemente dopo una procedura cardiochirurgica il paziente ha crisi epilettiche.
La tetraplegia (paralisi dal collo in giù, se ho ben compreso) si è presentata "nelle ore successive" perntanto non c'è stato il tempo per una sindrome da allettamento (che ora, invece, verosimilmente avrà dopo quasi 2 mesi di terapia intensiva).
Gli Eeg sono indice dell'attività bio-elettrica corticale ed infatti lei dice come lo stato di vigilanza/coscienza sia migliorato.
Più in basso nell'encefalo (quindi non a livello corticale) una sofferenza del tronto dell'encefalo può essere causa di una tetraplegia.
Questa sofferenza/lesione deve potersi vedere con una RM mentre solitamente scarsamente visibile alla TC.
"... i tempi si stanno allungando parecchio...";
a mio parere, ma "visto da qui", i tempi si sono oramai allungati oltre per immaginare un recupero soddisfacente.
Voglio sperare che perdonerà la franchezza ma è quello che le hanno detto i colleghi che curano quotidianamente sua madre.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 06/06/2015.
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