Bruciore fastidio tuberosità ischiatica

Gentili dottori, ho già postato la mia richiesta di consulto in ortopedia e medicina dello sport, ma non ho ricevuto risposta. Spero di avere ora un vostro gentile riscontro.
Come indicato nel precedente consulto sono una donna di 63 anni senza particolari problemi di salute e conduco purtroppo una vita molto sedentaria. Il mio stile di vita, da circa un anno e mezzo, è notevolmente peggiorato a causa dello spostamento della mia sede di lavoro, e per raggiungerla e poi tornare a casa passo circa due ore in macchina nel traffico cittadino. Al lavoro sono costretta a stare circa otto, nove ore al computer in posizione seduta. Mi è difficile alzarmi perché lavoro in ufficio prevalentemente seduta, con una sola pausa di mezz'ora per il pranzo. Non pratico sport e cerco solo di fare qualche passeggiata.
Negli ultimi anni sono ingrassata parecchio, dopo un’isterctomia subita 14 anni fa, e peso 68 kg per un metro e sessanta di altezza.
Da circa due mesi ormai ho un disturbo che ha fatto sorridere il mio medico di base.
Circa due mesi fa improvvisamente, mentre ero alla guida, ho percepito la presenza delle ossa ischiatiche. Non è dolore, è fastidio, a volte bruciore. Ma la cosa che mi da più fastidio, potrà sembrare assurdo, è proprio il percepirle; sentire queste ossa a contatto con la sedia o poltrona mi mette in ansia e non riesco a stare tranquilla. Sono andata dal mio medico di base che mi ha solo suggerito di mettere un cuscino, ha sorriso dicendomi che il mio è un falso problema. Ma io sono convinta che non sia così. Anche ora mentre le scrivo percepisco queste ossa ai lati dell'ano e mi fa stare tremendamente in ansia, mi sembra di essere seduta su qualcosa e in più quando mi alzo a volte sento un indolenzimento.
E' plausibile che il mio stile di vita sia la causa e si tratti di un'infiammazione?
Questa estate ad agosto ho subito un forte tamponamento e sono stata una notte in pronto soccorso dove ho fatto ogni tipo d’accertamento, ma non ho mai accusato dolori al coccige o alla seduta ma alle costole e in un paio di mesi tutto è passato. L’ortopedico che ho sentito sostiene che probabilmente è un problema di postura e che a livello glutei si è ridotto il tono, muscolatura e grasso.
La rx recita: Non evidenza di decise soluzioni della continuità scheletrica.
Che significa?
Ripeto che non è un vero e proprio dolore anche se a volte in posizione supina percepisco un leggero bruciore anche in zona lombare.
Ci sono giornate intere in cui mi sembra di non avvertirlo più. Poi di nuovo.Vorrei aggiungere che posso fare qualsiasi movimento senza dolore, piegarmi, toccare con i palmi delle mani a terra, alzare e piegare le gambe, accovacciarmi (cosa che faccio spesso quando sono al telefono). Che può significare allora questo bruciore? Forse nevralgia del pudendo? O è una causa nevrotica?
Sono molto in ansia. Spero in una vostra gentile risposta e ringrazio in anticipo.
Cordialmente
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 340 10
Gentile utente, da quel che riporta, gli ortopedici che ha consultato non hanno evidenziato patologie o alterazioni significative , soltanto delle modifiche dovute all'età ( mi perdoni la schiettezza ma è importante per inquadrare il problema) . Probabilmente utile potrebbe essere un minimo di attività sportiva. Quello che però emerge è una novazione della percezione corporea, che comunque porta un disagio. Pertanto, escluse cause di stretto ambito ortopedico o fisiatrico, potrebbe essere utile cercare di dare una dimensione più gestibile allo stato di fatto e all 'ansia associata. Potrebbe mettere in programma un colloquio con un bravo specialista in ambito psicologico. Tenga presente che oltre ai DSM, dove in genere si rivolgono casi di un certo impegno, quasi tutti i Consultori Familiari pubblici hanno uno o più psicologi/psicoterapeuti.

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

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Utente
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Gentilissimo Dr. Ronzani, la ringrazio infinitamente per la sua risposta.
E' probabile che molti dei miei disturbi siano da imputare all'ansia, tuttavia il mio dubbio era se per caso potessero i miei sintomi evocare la nevralgia del pudendo.
Mi auguro di no. Nel frattempo, domenica scorsa sono stata sorpresa da una colica renale e sono corsa al pronto soccorso. Gli esami ematochimici sono nella norma e alla diretta dell'addome sono emersi nella loggia renale destra due piccoli calcoli di circa 7 millimetri.
Quello che mi chiedo è, visto che i dolori sono ormai cessati e non si è ripetuta altra colica (almeno fino ad ora) quale sia il calcolo che ha provocato la colica. Giovedì ho fatto una visita urologica e mi hanno ordinato un'eco che eseguirò venerdì. Nel frattempo ciproxin e soluzione schoum e fans. Non ho più preso fans perchè non ho dolori e mi sembra di urinare normalmente anche se nelle urine mi sembra di vedere a volte dei piccoli puntini. Può essere renella?
Sarei molto grata se un suo collega potesse rispondermi.
La ringrazio ancora moltissimo per la sua gentile risposta e penserò a consultare senz'altro uno psicologo.