Disturbi visivi cronici
Salve a tutti i Dottori di Medicitalia.
Sono un ragazzo di 20 anni e da circa tre mesi soffro di un disturbo continuo della vista, il cosiddetto Visual Snow.
Cercherò di essere il più sintetico possibile. A seguito di un’otite catarrale avvenuta nel Dicembre 2014, mi sono comparsi due acufeni bilaterali, abbastanza forti, che dopo circa un mese e mezzo sono svaniti quasi del tutto (permane la disfunzione tubarica ma sono rassicurato dal fatto che passerà con l’avvenire della bella stagione).
Mano a mano che gli acufeni sparivano, però, ho notato un cambiamento nella percezione di ciò che guardavo: tutto sembrava sgranato, mosso, tremolante, non vedevo più dei colori uniformi ma tutto ricoperto da puntini bianchi/luminescenti. Nello stesso periodo ho sofferto di vertigini, forti mal di testa ricorrenti (uno molto intenso che è durato dal mattino fino alla sera, costringendomi ad andare al pronto soccorso dove mi fecero una TAC, risultata negativa), nausea, attacchi di panico, il mio medico ha attribuito tutto ciò ad un esaurimento nervoso dovuto agli acufeni che non mi davano pace e concordo con lui perché hanno influito molto sulla mia quotidianità, specie sui miei studi.
Ho cominciato a soffrire anche di una moderata fotofobia, ma penso che questa sia dovuta all’ansia generata da questa visione a puntini (infatti è intermittente, a differenza del Visual Snow).
Anche la visione a “televisore mal sintonizzato” sembra fluttuare di intensità, ma non è mai sparita del tutto sin da dicembre/gennaio quando comincia a notarla.
Soffro anche di un altro disturbo ossia mi sembra di vederci meno dall’occhio sinistro.
Tutto ciò nonostante due visite oculistiche negative (fatto anche il test del campo visivo risultato OK) e una neurologica anch’essa negativa (ho fatto anche i PEV).
Il mio neurologo esclude l’esigenza di fare una risonanza magnetica in quanto considera i miei sintomi il prodotto di un conflitto interiore, un disturbo di conversione quindi.
Sono stato quindi da uno neuropsichiatra. Quest'ultimo esclude però una vera causa psicologic, bensì una polarizzazione del sintomo il visual snow è stato causato da qualcosa di organico ma il cervello, anziché metterlo a posto da solo, ci ha prestato troppa attenzione e continua cronicamente a farlo, "rinnovando" il sintomo. Consiglierebbe una terapia a micro dosi di citalopram.
La mia domanda é: è possibile che quello che mi ha detto lo psichiatra sia corretto? Non potrebbe essere invece un'aura persistente senza infarto (dal momento che mi ricordo di averci visto così solo durante forti attacchi di emicrania) oppure un disturbo percettivo persistente indotto dal lexotan di cui facevo uso al bisogno quando mi sentivo martoriato dai fischi alle orecchie?
Scusate per la lunghezza del testo e grazie in anticipo.
Sono un ragazzo di 20 anni e da circa tre mesi soffro di un disturbo continuo della vista, il cosiddetto Visual Snow.
Cercherò di essere il più sintetico possibile. A seguito di un’otite catarrale avvenuta nel Dicembre 2014, mi sono comparsi due acufeni bilaterali, abbastanza forti, che dopo circa un mese e mezzo sono svaniti quasi del tutto (permane la disfunzione tubarica ma sono rassicurato dal fatto che passerà con l’avvenire della bella stagione).
Mano a mano che gli acufeni sparivano, però, ho notato un cambiamento nella percezione di ciò che guardavo: tutto sembrava sgranato, mosso, tremolante, non vedevo più dei colori uniformi ma tutto ricoperto da puntini bianchi/luminescenti. Nello stesso periodo ho sofferto di vertigini, forti mal di testa ricorrenti (uno molto intenso che è durato dal mattino fino alla sera, costringendomi ad andare al pronto soccorso dove mi fecero una TAC, risultata negativa), nausea, attacchi di panico, il mio medico ha attribuito tutto ciò ad un esaurimento nervoso dovuto agli acufeni che non mi davano pace e concordo con lui perché hanno influito molto sulla mia quotidianità, specie sui miei studi.
Ho cominciato a soffrire anche di una moderata fotofobia, ma penso che questa sia dovuta all’ansia generata da questa visione a puntini (infatti è intermittente, a differenza del Visual Snow).
Anche la visione a “televisore mal sintonizzato” sembra fluttuare di intensità, ma non è mai sparita del tutto sin da dicembre/gennaio quando comincia a notarla.
Soffro anche di un altro disturbo ossia mi sembra di vederci meno dall’occhio sinistro.
Tutto ciò nonostante due visite oculistiche negative (fatto anche il test del campo visivo risultato OK) e una neurologica anch’essa negativa (ho fatto anche i PEV).
Il mio neurologo esclude l’esigenza di fare una risonanza magnetica in quanto considera i miei sintomi il prodotto di un conflitto interiore, un disturbo di conversione quindi.
Sono stato quindi da uno neuropsichiatra. Quest'ultimo esclude però una vera causa psicologic, bensì una polarizzazione del sintomo il visual snow è stato causato da qualcosa di organico ma il cervello, anziché metterlo a posto da solo, ci ha prestato troppa attenzione e continua cronicamente a farlo, "rinnovando" il sintomo. Consiglierebbe una terapia a micro dosi di citalopram.
La mia domanda é: è possibile che quello che mi ha detto lo psichiatra sia corretto? Non potrebbe essere invece un'aura persistente senza infarto (dal momento che mi ricordo di averci visto così solo durante forti attacchi di emicrania) oppure un disturbo percettivo persistente indotto dal lexotan di cui facevo uso al bisogno quando mi sentivo martoriato dai fischi alle orecchie?
Scusate per la lunghezza del testo e grazie in anticipo.
[#1]
Gentile Utente,
con TC cranioencefalica negativa, visite neurologiche ed oculistiche negative, l'ipotesi dello psichiatra è certamente possibile anche considerando che il tutto si inquadra su un terreno già precedentemente ansioso (attacchi di panico, assunzione di lexotan).
Probabilmente in passato ha sofferto di emicrania con aura ma il sintomo attuale è poco probabile che si possa assimilare ad aura persistente.
Proverei la terapia consigliata dallo psichiatra, anche se mi lascia perplesso l'indicazione della "microdose".
Cordiali saluti
con TC cranioencefalica negativa, visite neurologiche ed oculistiche negative, l'ipotesi dello psichiatra è certamente possibile anche considerando che il tutto si inquadra su un terreno già precedentemente ansioso (attacchi di panico, assunzione di lexotan).
Probabilmente in passato ha sofferto di emicrania con aura ma il sintomo attuale è poco probabile che si possa assimilare ad aura persistente.
Proverei la terapia consigliata dallo psichiatra, anche se mi lascia perplesso l'indicazione della "microdose".
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Buongiorno dottore.
Proverò la terapia, lo psichiatra intendeva con "microdosi" 2 gocce il mattino e 2 la sera per salire fino a 8 e 8.
Mi sono scordato di scrivere se è sempre riconducibile all'ansia il fatto che il sintomo si accentui durante l'attività fisica o quando sono sdraiato sul letto, prima di andare a dormire.
Proverò la terapia, lo psichiatra intendeva con "microdosi" 2 gocce il mattino e 2 la sera per salire fino a 8 e 8.
Mi sono scordato di scrivere se è sempre riconducibile all'ansia il fatto che il sintomo si accentui durante l'attività fisica o quando sono sdraiato sul letto, prima di andare a dormire.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.4k visite dal 06/04/2015.
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