E auradol 2,5mg durante gli attachi di emicrania
Salve, sono una studentessa di 25 anni che da più di tre anni soffre di mal di testa, che da circa un anno non risponde più agli antidolorifici. All'inizio la frequenza settimanale degli attacchi era di due giorni a settimana (soprattutto nel fine settimana, quando viaggiavo con il pulman per tornare a casa al rientro dalla settimana universitaria), andavo a letto con il mal di testa e mi svegliavo con il mal di testa, non riuscendo a svolgere i miei compiti giornalieri di studio. Poi gli attacchi sono andati via via aumentando fino ad arrivare a quattro volte a settimana. La localizzazione del dolore è a livello della palpebra scende in vicinanza del trago dell'orecchio per giungere fino alla mandibola e in vicinanza del naso. Il dolore è localizzato durante un attacco sempre da un lato della testa per poi spostarsi dall'altro lato durante un altro attacco e il dolore somiglia a delle pugnalate e a bruciore, a volte ho fischi alle orecchie. A volte sento pulsare la testa e a volte quando mi alzo è come sse avessi del liquido che si sposta in regione occipitale.
Non rispondendo piu agli antidolorifici come ibuprofene andai dal medico di famiglia che mi fece la diagnosi di cefalea a grappolo trattandola con sumatriptan 50mg all'inizio dell'attacco. All'inizio la terapia faceva effetto, gli attacchi avevano la stessa frequenza ma il dolore cessava dopo circa mezz'ora. Ma dopo circa un mese nemmeno il sumatriptan faceva effetto. Cosi mi sono recata a visita da un neurologo il quale invece mi ha dato la diagnosi di emicrania dovendola trattare per 6 mesi con topamax ( 25 mg per le prime due settimane e 50 mg per il resto del tempo) e auradol 2,5mg durante gli attachi di emicrania. Gli attacchi sono andati via via diminuendo ma accusavo effetti collaterali come formicolio alle mani, sbalzi di umore, depressione, scatti di pianto improvvisi e intorpidimento di alcune parti del corpo. Cosi mi sono recata nuovamente dal neurologo il quale mi ha cambiato la terapia sostituendola con lamictal 50mg. Non accuso più effetti collaterali solo che il mio mal di testa è ricominciato con una frequenza di 3 giorni a settimana e indolenzimento giornaliero, non riuscendo del tutto a studiare il che mi mette agitazione.
Dopo averle raccontato la mia storia clinica le chiedo: è possibile che non è stata fatta una corretta diagnosi? Sarenne opportuno magari approfondire con alcune tecniche di imaging durante gli attacchi? Tipo pet?
La ringrazio in anticipo
Cordiali saluti
Non rispondendo piu agli antidolorifici come ibuprofene andai dal medico di famiglia che mi fece la diagnosi di cefalea a grappolo trattandola con sumatriptan 50mg all'inizio dell'attacco. All'inizio la terapia faceva effetto, gli attacchi avevano la stessa frequenza ma il dolore cessava dopo circa mezz'ora. Ma dopo circa un mese nemmeno il sumatriptan faceva effetto. Cosi mi sono recata a visita da un neurologo il quale invece mi ha dato la diagnosi di emicrania dovendola trattare per 6 mesi con topamax ( 25 mg per le prime due settimane e 50 mg per il resto del tempo) e auradol 2,5mg durante gli attachi di emicrania. Gli attacchi sono andati via via diminuendo ma accusavo effetti collaterali come formicolio alle mani, sbalzi di umore, depressione, scatti di pianto improvvisi e intorpidimento di alcune parti del corpo. Cosi mi sono recata nuovamente dal neurologo il quale mi ha cambiato la terapia sostituendola con lamictal 50mg. Non accuso più effetti collaterali solo che il mio mal di testa è ricominciato con una frequenza di 3 giorni a settimana e indolenzimento giornaliero, non riuscendo del tutto a studiare il che mi mette agitazione.
Dopo averle raccontato la mia storia clinica le chiedo: è possibile che non è stata fatta una corretta diagnosi? Sarenne opportuno magari approfondire con alcune tecniche di imaging durante gli attacchi? Tipo pet?
La ringrazio in anticipo
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
considerata l'efficacia del topamax, la diagnosi sembrerebbe corretta essendo questo farmaco indicato per la prevenzione dell'emicrania (diagnosi ex adiuvantibus), risultando inefficace in altri tipi di cefalee.
Non mi pare che ci siano le indicazioni per esami strumentali sofisticati, al massimo una RM encefalica se ancora non l'ha effettuata.
Cordali saluti
considerata l'efficacia del topamax, la diagnosi sembrerebbe corretta essendo questo farmaco indicato per la prevenzione dell'emicrania (diagnosi ex adiuvantibus), risultando inefficace in altri tipi di cefalee.
Non mi pare che ci siano le indicazioni per esami strumentali sofisticati, al massimo una RM encefalica se ancora non l'ha effettuata.
Cordali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#4]
Utente
salve dott, ho effettuato ieri un angio rmn senza e con mdc, tutto risulta essere nella norma, l' unico punto che mi lascia qualche dubbio è questo e dice: " decorso leggermente flessuoso dei tratti v2 prossimali delle arterie vertebrali".
Mi chiedo: è fisiologico oppure questo può essere una causa della mia emicrania, da ricercare quindi a livello cervicale in quanto il tratto v2 dell'arteria vertebrale è quello che decorre nei forami intertrasversari da c6 a c2?
la ringrazio in anticipo per la risposta
cordiali saluti
Mi chiedo: è fisiologico oppure questo può essere una causa della mia emicrania, da ricercare quindi a livello cervicale in quanto il tratto v2 dell'arteria vertebrale è quello che decorre nei forami intertrasversari da c6 a c2?
la ringrazio in anticipo per la risposta
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.6k visite dal 03/01/2015.
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