Rm cervello e tronco encefalico
Salve gentili medici,
purtroppo un mio familiare, circa 20 giorni fa,è stato colpito da un attacco ischemico cerebellare.
Oggi ho ritirato il referto della risonanza magnetica che riporta quanto segue:
"Focolaio malacico in sede cerebellare inferiore sinistra da esito ischemico
IV ventricolo in sede
Sistema ventricolare in sede, con aspetto lievemente più ampio del sisitema ventricolare sopratentoliare.
Multiple areole di segnale alterato, iperintense nelle immagini a lungo TR, si rilevano a livello della sostanza bianca sottocorticale e profonda, in sede iperventricolare e in corrispondenza dei centri semiovali da attribuire ad alterazioni gliotiche su base vascolare da insufficienza di circolo cronica a livello dei piccoli vasi profondi.
Qualche focolaio di gliosi in sede pontina
Normale ampiezza dei solchi pericerebrali della convessità.
Moderata encefalopatia da ipoperfusione cronica."
Purtroppo non ne capisco molto, e dato che il neurologo lo potrà visitare solamente la prossima settimana, vorrei sapere gentilmente se la situazione è particolarmente grave.
Il soggetto ha 62 anni, iperteso e fumatore (naturalmente dopo l' episodio dovrebbe rientrare ragionevolmente tra gli "ex").
Ringrazio anticipatamente i signori medici, che si mostrano gentilissimi nel rispondere solertemente.
purtroppo un mio familiare, circa 20 giorni fa,è stato colpito da un attacco ischemico cerebellare.
Oggi ho ritirato il referto della risonanza magnetica che riporta quanto segue:
"Focolaio malacico in sede cerebellare inferiore sinistra da esito ischemico
IV ventricolo in sede
Sistema ventricolare in sede, con aspetto lievemente più ampio del sisitema ventricolare sopratentoliare.
Multiple areole di segnale alterato, iperintense nelle immagini a lungo TR, si rilevano a livello della sostanza bianca sottocorticale e profonda, in sede iperventricolare e in corrispondenza dei centri semiovali da attribuire ad alterazioni gliotiche su base vascolare da insufficienza di circolo cronica a livello dei piccoli vasi profondi.
Qualche focolaio di gliosi in sede pontina
Normale ampiezza dei solchi pericerebrali della convessità.
Moderata encefalopatia da ipoperfusione cronica."
Purtroppo non ne capisco molto, e dato che il neurologo lo potrà visitare solamente la prossima settimana, vorrei sapere gentilmente se la situazione è particolarmente grave.
Il soggetto ha 62 anni, iperteso e fumatore (naturalmente dopo l' episodio dovrebbe rientrare ragionevolmente tra gli "ex").
Ringrazio anticipatamente i signori medici, che si mostrano gentilissimi nel rispondere solertemente.
[#1]
Gentile Utente,
oltre il recente episodio ischemico cerebellare è stata riscontrata una vasculopatia cerebrale cronica da pregresse piccole ischemie.
Il referto non descrive però l'entità della lesione per cui non è possibile ipotizzarne l'evoluzione.
Come sono attualmente le condizioni cliniche del paziente?
Cordiali saluti
oltre il recente episodio ischemico cerebellare è stata riscontrata una vasculopatia cerebrale cronica da pregresse piccole ischemie.
Il referto non descrive però l'entità della lesione per cui non è possibile ipotizzarne l'evoluzione.
Come sono attualmente le condizioni cliniche del paziente?
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Esimi dottori,
la persona è ora quasi completamente autonoma ed indipendente.
Scrivo "quasi" perché le uniche complicazioni che manifesta sono vertigini (anche se sporadiche) e spossatezza.
Sono conscio del fatto che queste situazioni siano caratterizzate da un elevato tasso di soggettività, e di quanto sia complicato per Voi diagnosticare senza contatto diretto con il paziente, ma porgo umilmente due domanda:
il paziente ha 62 anni, la sua qualità di vita quale potrà essere in futuro? Ripeto che al momento sembra abbia superato l' episodio ischemico, ma comunque questa vasculopatia cronica cosa può comportare in futuro (anche se diverse possono essere le cause scatenanti detta vasculopatia)?
Inoltre vorrei sapere come dall' entità della lesione si possa prognosticare l' evoluzione della situazione? Da ignorante della materia, e correggettemi se sbaglio, deduco che la situazione futura è tanto più compromessa quanto maggiore sia l'entità della lesione?
la persona è ora quasi completamente autonoma ed indipendente.
Scrivo "quasi" perché le uniche complicazioni che manifesta sono vertigini (anche se sporadiche) e spossatezza.
Sono conscio del fatto che queste situazioni siano caratterizzate da un elevato tasso di soggettività, e di quanto sia complicato per Voi diagnosticare senza contatto diretto con il paziente, ma porgo umilmente due domanda:
il paziente ha 62 anni, la sua qualità di vita quale potrà essere in futuro? Ripeto che al momento sembra abbia superato l' episodio ischemico, ma comunque questa vasculopatia cronica cosa può comportare in futuro (anche se diverse possono essere le cause scatenanti detta vasculopatia)?
Inoltre vorrei sapere come dall' entità della lesione si possa prognosticare l' evoluzione della situazione? Da ignorante della materia, e correggettemi se sbaglio, deduco che la situazione futura è tanto più compromessa quanto maggiore sia l'entità della lesione?
[#3]
<<il paziente ha 62 anni, la sua qualità di vita quale potrà essere in futuro?>> potrebbe essere del tutto normale.
<<questa vasculopatia cronica cosa può comportare in futuro>> il decorso può essere variabile, spesso non succede nulla d'importante e la situazione può restare invariata. A volte invece può accentuarsi e causare prevalentemente problemi di memoria.
<<dall' entità della lesione si possa prognosticare l' evoluzione della situazione?>> non c'è un metodo per valutare il decorso a cui si può andare incontro, fondamentale è intervenire sui fattori di rischio quali ipertensione arteriosa, glicemia, colesterolo, trigliceridi cercando di mantenerli nei limiti.
<<la situazione futura è tanto più compromessa quanto maggiore sia l'entità della lesione?>> in linea di massima è così.
Cordialmente
<<questa vasculopatia cronica cosa può comportare in futuro>> il decorso può essere variabile, spesso non succede nulla d'importante e la situazione può restare invariata. A volte invece può accentuarsi e causare prevalentemente problemi di memoria.
<<dall' entità della lesione si possa prognosticare l' evoluzione della situazione?>> non c'è un metodo per valutare il decorso a cui si può andare incontro, fondamentale è intervenire sui fattori di rischio quali ipertensione arteriosa, glicemia, colesterolo, trigliceridi cercando di mantenerli nei limiti.
<<la situazione futura è tanto più compromessa quanto maggiore sia l'entità della lesione?>> in linea di massima è così.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 12/12/2014.
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