Neurostimolatore per emicrania cronica intrattabile
gentili dottori
sapreste indicarmi ospedali nella regione campania o regioni limitrofe che effettuano l'installazione di neurostimolatori/neuromodulatori per il trattamento dell'emicrania cronica non responsiva a farmaci?
faccio presente che la mia emicrania,e' non responsiva ai farmaci,non perche' ne ho abusato e ora non fanno piu' effetto,ma perche' i farmaci non mi hanno mai fatto effetto sin dall'inizio
ormai i neurologi ,dopo aver provato qualsiasi terapia di profilassi e sintomatica,mi hanno detto che questa sarebbe l'unica strada....
sapreste indicarmi ospedali nella regione campania o regioni limitrofe che effettuano l'installazione di neurostimolatori/neuromodulatori per il trattamento dell'emicrania cronica non responsiva a farmaci?
faccio presente che la mia emicrania,e' non responsiva ai farmaci,non perche' ne ho abusato e ora non fanno piu' effetto,ma perche' i farmaci non mi hanno mai fatto effetto sin dall'inizio
ormai i neurologi ,dopo aver provato qualsiasi terapia di profilassi e sintomatica,mi hanno detto che questa sarebbe l'unica strada....
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Non esistono solo approcci farmacologici all'emicrania (per quanto sarebbe interessante conoscere l'elenco dei farmaci da Lei prvati sia per la profilassi che per il trattamento della crisi dolorosa).
Esistono evidenze internazioali da oramai un decennio circa il possibile approccio mediante blocchi antalgici ripetuti di alcuni nervi epicranici (in particolare il nervo grande occipitale ed il nervo sopra-orbitario) nei casi farmaco-resistenti.
Da leggere:
"...Trattamento non farmacologico
Il blocco antalgico/anestetico (mediante steroide più anestetico locale) del nervo grando occipitale ed eventualmente del nervo sopraorbitario omolateralmente al dolore conduce ad una riduzione della frequenza e della intensità degli attacchi nei 3/4 dei pazienti. Il "razionale" di questa tipologia di procedura mini-invasiva può essere considerato il seguente: l'anestetico locale agisce prima così come più rapidamente ne svanisce l'effetto, lo steroide che diviene efficace successivamente perdura per maggior tempo la propria azione. La attività di entrambe le sostanze non va considerata nè esclusivamente sintomatica nè esclusivamente loco-regionale. La maggior importanza di questa tecnica è quella progressivamente profilattica: entrambi i farmaci conducono ad una diminuzione della frequenza e della intensità del dolore fino alla risoluzione del medesimo.
Il meccanismo di azione è quello di rallentare fino a bloccare le afferenze dei neuromodulatori e della altre sostanza veicolo di flogosi che seguono il flusso assonale lungo i nervi epicranici suddetti dalla periferisa al Sistema Nervoso Centrale fino al sitema trigemino-vascolare (vero direttore d'orchestra di ogni dolore cranio-facciale).
In pratica il breve decorso epicranico dei due nervi rappresenta le uniche due "porte di ingresso" esterna per raggiungere in maniera non cruente l'endocranio. Questa tipologia di approccio costituisce una alternativa a quella farmacologica classica per via generale ovvero può essere adottata in integrazione a quest'ultima.
Essa va comunque valutata ed esperita prima di classificare un paziente affetto da dolore cranio-facciale "non responder"...".
Spero abbia trovato l'estratto da un mio breve articolo quanto meno interessante.
Cordialmente.
Esistono evidenze internazioali da oramai un decennio circa il possibile approccio mediante blocchi antalgici ripetuti di alcuni nervi epicranici (in particolare il nervo grande occipitale ed il nervo sopra-orbitario) nei casi farmaco-resistenti.
Da leggere:
"...Trattamento non farmacologico
Il blocco antalgico/anestetico (mediante steroide più anestetico locale) del nervo grando occipitale ed eventualmente del nervo sopraorbitario omolateralmente al dolore conduce ad una riduzione della frequenza e della intensità degli attacchi nei 3/4 dei pazienti. Il "razionale" di questa tipologia di procedura mini-invasiva può essere considerato il seguente: l'anestetico locale agisce prima così come più rapidamente ne svanisce l'effetto, lo steroide che diviene efficace successivamente perdura per maggior tempo la propria azione. La attività di entrambe le sostanze non va considerata nè esclusivamente sintomatica nè esclusivamente loco-regionale. La maggior importanza di questa tecnica è quella progressivamente profilattica: entrambi i farmaci conducono ad una diminuzione della frequenza e della intensità del dolore fino alla risoluzione del medesimo.
Il meccanismo di azione è quello di rallentare fino a bloccare le afferenze dei neuromodulatori e della altre sostanza veicolo di flogosi che seguono il flusso assonale lungo i nervi epicranici suddetti dalla periferisa al Sistema Nervoso Centrale fino al sitema trigemino-vascolare (vero direttore d'orchestra di ogni dolore cranio-facciale).
In pratica il breve decorso epicranico dei due nervi rappresenta le uniche due "porte di ingresso" esterna per raggiungere in maniera non cruente l'endocranio. Questa tipologia di approccio costituisce una alternativa a quella farmacologica classica per via generale ovvero può essere adottata in integrazione a quest'ultima.
Essa va comunque valutata ed esperita prima di classificare un paziente affetto da dolore cranio-facciale "non responder"...".
Spero abbia trovato l'estratto da un mio breve articolo quanto meno interessante.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 10/09/2014.
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