Esame Mini Mental
Gentilissimo Dottore,
scrivo per parlare della situazione di mia madre di anni 70, vedova e con una lieve ansia e depressione. Abitiamo in famiglia, io mia madre e mio fratello. Da un anno circa notiamo che nostra madre non ricorda più alcune cose o alcuni fatti avvenuti, cosa che ci fa preoccupare e la farò breve fanno modo di portarla, controvoglia, dal neurologo per due volte. La prima fa una visita di neuropsicologia ambulatoriale dove la dottoressa prescrive un ulteriore esame Mini Mental State Examination (MMSE).
Sempre controvoglia e in realtà anche "minacciata" la portiamo a fare questo esame cui risultato mette in evidenzia nella sezione
MEMORIA un punteggio grezzo di 2 (il punteggio corretto sarebbe 3.3) del RAVLT richiamo differito (15') PE pari a Zero
LINGUAGGIO denominazione nomi pari a 27 e denominazioni verbi pari a 22 PE pari a Zero
(ho descritto solo ciò che è indicato in neretto).
Le conclusioni parlano di "presenza di lieve deficit delle funzioni mnesiche e in misura minore, semantico lessicali, inquadrabile nell'ambito di un disturbo cognitivo lieve (MCI) amnesico multidominio. Utile controllo nel tempo."
Sempre sotto "minaccia" la portiamo dal neurologo a fare vedere i risultati, purtroppo nessuno era in stanza con lei (mio fratello si era assentato) ma mia madre racconta che la dottoressa le ha detto che il deficit è lieve e di stare attenta alla depressione.
Scrivo a Lei perchè mia madre è risoluta e non vuole saperne di tornare dal dottore nè ora nè mai dando la colpa al fatto che è depressa e che ricordandola che sta perdendo la memoria le roviniamo la vita.
visto che non ero presente in stanza e convincerla è diventato insopportabile vorrei sapere da qualche esperto se gli esami che ha fatto devono preoccuparci nell'immediato, se è vero che la colpa è principalmente per la depressione e quanto dobbiamo aspettare per fare un controllo. tutto immaginando che da lontano,e leggendo solo un foglio, il vostro parere potrebbe essere chiaramente non preciso.
Grazie per l'attenzione, spero in una veloce risposta.
Cordiali Saluti
scrivo per parlare della situazione di mia madre di anni 70, vedova e con una lieve ansia e depressione. Abitiamo in famiglia, io mia madre e mio fratello. Da un anno circa notiamo che nostra madre non ricorda più alcune cose o alcuni fatti avvenuti, cosa che ci fa preoccupare e la farò breve fanno modo di portarla, controvoglia, dal neurologo per due volte. La prima fa una visita di neuropsicologia ambulatoriale dove la dottoressa prescrive un ulteriore esame Mini Mental State Examination (MMSE).
Sempre controvoglia e in realtà anche "minacciata" la portiamo a fare questo esame cui risultato mette in evidenzia nella sezione
MEMORIA un punteggio grezzo di 2 (il punteggio corretto sarebbe 3.3) del RAVLT richiamo differito (15') PE pari a Zero
LINGUAGGIO denominazione nomi pari a 27 e denominazioni verbi pari a 22 PE pari a Zero
(ho descritto solo ciò che è indicato in neretto).
Le conclusioni parlano di "presenza di lieve deficit delle funzioni mnesiche e in misura minore, semantico lessicali, inquadrabile nell'ambito di un disturbo cognitivo lieve (MCI) amnesico multidominio. Utile controllo nel tempo."
Sempre sotto "minaccia" la portiamo dal neurologo a fare vedere i risultati, purtroppo nessuno era in stanza con lei (mio fratello si era assentato) ma mia madre racconta che la dottoressa le ha detto che il deficit è lieve e di stare attenta alla depressione.
Scrivo a Lei perchè mia madre è risoluta e non vuole saperne di tornare dal dottore nè ora nè mai dando la colpa al fatto che è depressa e che ricordandola che sta perdendo la memoria le roviniamo la vita.
visto che non ero presente in stanza e convincerla è diventato insopportabile vorrei sapere da qualche esperto se gli esami che ha fatto devono preoccuparci nell'immediato, se è vero che la colpa è principalmente per la depressione e quanto dobbiamo aspettare per fare un controllo. tutto immaginando che da lontano,e leggendo solo un foglio, il vostro parere potrebbe essere chiaramente non preciso.
Grazie per l'attenzione, spero in una veloce risposta.
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile Utente,
In effetti i risultati del test indicano un disturbo ipoteticamente inquadrabile al momento in MCI , ddeterioramento cognitivo lieve. Questo stadio potrebbe rimanere invariato o evolvere verso un peggioramento clinico fino ad arrivare ad un quadro di demenza, la percentuale è variabile secondo i vari studi tra il 10 e il 15% all'anno.
Sarebbe anche utile un esame di neuroimaging come la RM encefalica per lo studio morfologico cerebrale. In ogni caso un controllo a sei mesi sarebbe certamente consigliabile.
Da questa postazione una correlazione con un disturbo depressivo non è possibile stabilirlo non potendo visitare la Signora.
Cordiali saluti
In effetti i risultati del test indicano un disturbo ipoteticamente inquadrabile al momento in MCI , ddeterioramento cognitivo lieve. Questo stadio potrebbe rimanere invariato o evolvere verso un peggioramento clinico fino ad arrivare ad un quadro di demenza, la percentuale è variabile secondo i vari studi tra il 10 e il 15% all'anno.
Sarebbe anche utile un esame di neuroimaging come la RM encefalica per lo studio morfologico cerebrale. In ogni caso un controllo a sei mesi sarebbe certamente consigliabile.
Da questa postazione una correlazione con un disturbo depressivo non è possibile stabilirlo non potendo visitare la Signora.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#3]
Nell'MCI si distinguono fondamentalmente tre forme, una "amnesica" con disturbo soltanto della memoria, una "non amnesica" in cui la memoria è generalmente non intaccata e si manifesta con un disturbo cognitivo che non sia la memoria ed una terza forma in cui sono interessate più funzioni cognitive, più domini, ecco quindi la MCI multidominio che pare sia la forma diagnosticata alla Mamma. Quest'ultima forma è quella più a rischio di progressione in demenza (non necessariamente però) con tasso di conversione del 5-10-15% secondo i diversi studi.
In questa fase un trattamento precoce potrebbe prevenire o rallentare la progressione della malattia.
Ne parlerei con un neurologo esperto in materia.
Cordialmente
In questa fase un trattamento precoce potrebbe prevenire o rallentare la progressione della malattia.
Ne parlerei con un neurologo esperto in materia.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 19/08/2014.
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