Comportamento aggressivo
Buongiorno.
Vi scrivo perché la situazione di mio padre sta diventando preoccupante.
È un uomo di 72 anni operato 10 anni fa al cuore.
Ha sempre avuto un carattere molto ruvido ma ultimamente sta diventando aggressivo.
Vive con mia madre in un contesto abitativo densamente popolato. Negli ultimi anni ha litigato con tutti i vicini.
Ci sono stati forti scontri con un vicino che hanno portato ad una colluttazione con relativo processo penale.
Ultimamente, convinto che le cose che gli accadono, come una gomma forata, siano tutta colpa del vicino, portandolo a fare danni alle proprietà di quest'ultimo.
L'evento che mi ha spinto a scrivervi è che negli ultimi giorni si è messo a schernire il figlio disabile, cosa che in passato mai avrebbe fatto. Mi madre un po' per vergogna, un po' per paura, è in completo stallo
Noi figli non sappiamo più come fare perché non viviamo con loro ed abbiamo paura che vada a finire come sempre più spesso si sente alla TV.
Di andare a fare una visita, ovviamente, non ne vuole sapere.
Cosa possiamo fare? Quando si può richiedere un tso?
Grazie mille per qualsiasi consiglio vogliate darmi
Cortesi saluti
Vi scrivo perché la situazione di mio padre sta diventando preoccupante.
È un uomo di 72 anni operato 10 anni fa al cuore.
Ha sempre avuto un carattere molto ruvido ma ultimamente sta diventando aggressivo.
Vive con mia madre in un contesto abitativo densamente popolato. Negli ultimi anni ha litigato con tutti i vicini.
Ci sono stati forti scontri con un vicino che hanno portato ad una colluttazione con relativo processo penale.
Ultimamente, convinto che le cose che gli accadono, come una gomma forata, siano tutta colpa del vicino, portandolo a fare danni alle proprietà di quest'ultimo.
L'evento che mi ha spinto a scrivervi è che negli ultimi giorni si è messo a schernire il figlio disabile, cosa che in passato mai avrebbe fatto. Mi madre un po' per vergogna, un po' per paura, è in completo stallo
Noi figli non sappiamo più come fare perché non viviamo con loro ed abbiamo paura che vada a finire come sempre più spesso si sente alla TV.
Di andare a fare una visita, ovviamente, non ne vuole sapere.
Cosa possiamo fare? Quando si può richiedere un tso?
Grazie mille per qualsiasi consiglio vogliate darmi
Cortesi saluti
[#1]
Sarebbe utile definire quale tipologia di comportamento aggressivo si stia parlando:
-aggressività verbale ed ideazione non congrua/non condivisibile, ovvero
-passaggio all'atto, etero-aggressività fisica, percosse, lesioni, ecc.
Mi sembra di comprendere come si tratti di questo secondo caso "...Ci sono stati forti scontri con un vicino che hanno portato ad una colluttazione con relativo processo penale...", oltre ad un evidente disturbo dell'ideazione.
Con gli elementi forniti non saprei dirle se il disturbo del comportamento sia secondario a:
-un deterioramento cognitivo,
-un disturbo psicopatologico,
forse il concomitare di entrambi.
Sarebbe necessaria una lunga anamnesi e la ricerca di una personalità pre-morbosa.
Caso difficile da trattare (analogo a tanti altri laddove la legislazione sulla materia ed i presidi territoriali risultano, in assenza di collaborazione del paziente, del tutto inadeguati).
Non può essere obbligato a sottoporsi ad una visita medica neuropsichiatrica.
E niente visita medica niente prescrizione farmacologica che qualora venisse rifiutata potrebbe costituire motivazione per un trattamento sanitario obbligatorio.
Comunque non c'è da farsi illusioni poichè il ricovero coatto mediante TSO ha una durata solitamente breve (2 settimane in media? sovente meno).
Poi tutto come prima, solitamente peggio.
Da un punto di vista giuridico esiste la possibilità della interdizione con la nomina da parte del giudice tutelare di uno o più tutori dopo la pronuncia di un perito medico circa la incapacità di intendere e di volere.
A questo punto è il tutore/i a prendere le decisioni per il paziente.
Potrebbe essere una via percorribile.
-aggressività verbale ed ideazione non congrua/non condivisibile, ovvero
-passaggio all'atto, etero-aggressività fisica, percosse, lesioni, ecc.
Mi sembra di comprendere come si tratti di questo secondo caso "...Ci sono stati forti scontri con un vicino che hanno portato ad una colluttazione con relativo processo penale...", oltre ad un evidente disturbo dell'ideazione.
Con gli elementi forniti non saprei dirle se il disturbo del comportamento sia secondario a:
-un deterioramento cognitivo,
-un disturbo psicopatologico,
forse il concomitare di entrambi.
Sarebbe necessaria una lunga anamnesi e la ricerca di una personalità pre-morbosa.
Caso difficile da trattare (analogo a tanti altri laddove la legislazione sulla materia ed i presidi territoriali risultano, in assenza di collaborazione del paziente, del tutto inadeguati).
Non può essere obbligato a sottoporsi ad una visita medica neuropsichiatrica.
E niente visita medica niente prescrizione farmacologica che qualora venisse rifiutata potrebbe costituire motivazione per un trattamento sanitario obbligatorio.
Comunque non c'è da farsi illusioni poichè il ricovero coatto mediante TSO ha una durata solitamente breve (2 settimane in media? sovente meno).
Poi tutto come prima, solitamente peggio.
Da un punto di vista giuridico esiste la possibilità della interdizione con la nomina da parte del giudice tutelare di uno o più tutori dopo la pronuncia di un perito medico circa la incapacità di intendere e di volere.
A questo punto è il tutore/i a prendere le decisioni per il paziente.
Potrebbe essere una via percorribile.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la celere risposta.
Innanzi tutto devo precisare che il figlio disabile è del vicino perché, da come scritto, poteva sembrare suo figlio. Magari è ininfluente o magari aiuta in una diagnosi.
Penso che abbia centrato il problema perché anche in famiglia pensiamo che un problema di fondo ci sia sempre stato che da giovane riusciva a nascondere o ad ammorbidire.
Lei ha suggerito una interdizione. Ma come è possibile farla, visto che è impossibile fargli fare una visita psichiatriac?
Grazie tante
Innanzi tutto devo precisare che il figlio disabile è del vicino perché, da come scritto, poteva sembrare suo figlio. Magari è ininfluente o magari aiuta in una diagnosi.
Penso che abbia centrato il problema perché anche in famiglia pensiamo che un problema di fondo ci sia sempre stato che da giovane riusciva a nascondere o ad ammorbidire.
Lei ha suggerito una interdizione. Ma come è possibile farla, visto che è impossibile fargli fare una visita psichiatriac?
Grazie tante
[#3]
Qualora la sensazione sia che esistesse già una personalità pre-morbosa è verosimile che si tratti di un disturbo psicopatologico che con il passare dell'età, e forse con il sopraggiungere di un grado "x" di deterioramento cognitivo, si sia manifestato chiaramente perdendo quel po' di equilibrio fino ad allora mantenuto.
Qualora in famiglia siate concordi per un provvedimento quale quello della inabilitazione o della interdizione: la visita psichiatrica è in realtà una consulenza psichiatrica che viene disposta dal giudice tutelare a seguito di "esposto/denuncia di parte" presentata di concerto ad un avvocato di vostra scelta il quale naturalmente parla ed agisce in vostra vece.
Il provvedimento previsto dal codice civile può sembrare brutale se richiesto nei confronti di un familiaare ma il realtà serve ed è stato pensato nella nostra legislazione ed in quella di altri paesi occidentali per tutelare in primo luogo il paziente da sè stesso e quindi le persono che vivono con/vicino a lui nonchè più in generale la società civile.
Qualora in famiglia siate concordi per un provvedimento quale quello della inabilitazione o della interdizione: la visita psichiatrica è in realtà una consulenza psichiatrica che viene disposta dal giudice tutelare a seguito di "esposto/denuncia di parte" presentata di concerto ad un avvocato di vostra scelta il quale naturalmente parla ed agisce in vostra vece.
Il provvedimento previsto dal codice civile può sembrare brutale se richiesto nei confronti di un familiaare ma il realtà serve ed è stato pensato nella nostra legislazione ed in quella di altri paesi occidentali per tutelare in primo luogo il paziente da sè stesso e quindi le persono che vivono con/vicino a lui nonchè più in generale la società civile.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 13/08/2014.
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