Formicolii/bruciori strani
Buonasera, sono una donna di 30 anni, normopeso e senza particolari problemi fisici.
Da fine novembre ho iniziato ad accusare dei disturbi agli arti. Tutto è iniziato con una sensazione di "freddo" alle mani (la stessa sensazione che si ha quando evapora l'alcol) e leggero torpore. Inizialmente pensavo a qualche problema di postura, visto che passo molto tempo al pc a scrivere. La sensazione poi si era però estesa anche ad altri punti delle braccia ed in seguito alle gambe (interno coscia, caviglie, lati delle ginocchia). Nei giorni seguenti alla sensazione di "freddo"/bagnato si è sostituita una sensazione di bruciore, come di scottatura. Dopo una prima visita al PS (con elettrocardiogramma), visite dal medico di base, esami del sangue (con ormodi tiroidei) ed essendo tutto a posto il medico di base ha ipotizzato che si trattasse di una somatizzazione ansiosa. Inizio così parallelamente sia un percorso psicologico, sia un percorso farmacologico con il Lexotan, a dosi comunque piuttosto basse. Tra alti e bassi miglioro, finchè in inizio a scalare il Lexotan. Proprio in questi giorni, nonostante mi sembrava di stare meglio, accuso nuovamente dei disturbi che mi spaventano.
Sento dei formicolii in entrambi i polpacci, come di corrente elettrica. Oltre a questi sento ogni tanto e solo in alcuni punti degli improvvisi colpi di calore, circorscritti a piccole zone (caviglia, pianta del piede, retro della coscia) e fascicolazioni. Sento anche gli arti un po' affaticati e tesi, ma niente che faccia sospettare un effettivo problema circolatorio. Capita di sentire le gambe un po' pesanti, ma penso come capita a tutte le donne e in situazioni particolari (caldo, molto tempo seduta o in piedi ecc).
Io ho una storia di somatizzazioni fisiche (colon irritabile, extrasistoli) e attacchi di panico , ma questo genere di cose non mi sono mai successe e mi spaventano abbastanza.Purtroppo, nonostante il percorso psicologico, non riesco ancora a "tenere a bada" la paura di avere qualcosa di grave (SM) o di stare male da un momento all'altro.
Il medico di base mi ha visitata, facendo delle prove di sensibilità e tastando le gambe, ma a suo parere non c'è nulla nè dal punto di vista neurologico (niente cedimenti o aree meno sensibili) ne circolatorio (non ho gonfiori e muovendomi i sintomi si riducono).
Avevo fatto una rm all'encefalo nel 2012 a seguito di un'episodio di emicrania con aurea e non c'era nulla... posso stare tranquilla per la SM o l'esame è troppo vecchio?
Questi formicolii che sento potrebbero essere portati da una postura scorretta o compressione di nervi?
Da inizio anno ho anche iniziato a soffrire di vertigini e senso di sbandamento che sembra essere collegato a una forte tensione dei muscoli del collo e delle spalle. Non è una cosa costante che ho tutti i giorni, però.
Indubbiamente c'è una forte componente ansiosa che mi porta ad amplificare i sintomi, ma non vorrei che questi siano sottovalutati...
Grazie mille!
Da fine novembre ho iniziato ad accusare dei disturbi agli arti. Tutto è iniziato con una sensazione di "freddo" alle mani (la stessa sensazione che si ha quando evapora l'alcol) e leggero torpore. Inizialmente pensavo a qualche problema di postura, visto che passo molto tempo al pc a scrivere. La sensazione poi si era però estesa anche ad altri punti delle braccia ed in seguito alle gambe (interno coscia, caviglie, lati delle ginocchia). Nei giorni seguenti alla sensazione di "freddo"/bagnato si è sostituita una sensazione di bruciore, come di scottatura. Dopo una prima visita al PS (con elettrocardiogramma), visite dal medico di base, esami del sangue (con ormodi tiroidei) ed essendo tutto a posto il medico di base ha ipotizzato che si trattasse di una somatizzazione ansiosa. Inizio così parallelamente sia un percorso psicologico, sia un percorso farmacologico con il Lexotan, a dosi comunque piuttosto basse. Tra alti e bassi miglioro, finchè in inizio a scalare il Lexotan. Proprio in questi giorni, nonostante mi sembrava di stare meglio, accuso nuovamente dei disturbi che mi spaventano.
Sento dei formicolii in entrambi i polpacci, come di corrente elettrica. Oltre a questi sento ogni tanto e solo in alcuni punti degli improvvisi colpi di calore, circorscritti a piccole zone (caviglia, pianta del piede, retro della coscia) e fascicolazioni. Sento anche gli arti un po' affaticati e tesi, ma niente che faccia sospettare un effettivo problema circolatorio. Capita di sentire le gambe un po' pesanti, ma penso come capita a tutte le donne e in situazioni particolari (caldo, molto tempo seduta o in piedi ecc).
Io ho una storia di somatizzazioni fisiche (colon irritabile, extrasistoli) e attacchi di panico , ma questo genere di cose non mi sono mai successe e mi spaventano abbastanza.Purtroppo, nonostante il percorso psicologico, non riesco ancora a "tenere a bada" la paura di avere qualcosa di grave (SM) o di stare male da un momento all'altro.
Il medico di base mi ha visitata, facendo delle prove di sensibilità e tastando le gambe, ma a suo parere non c'è nulla nè dal punto di vista neurologico (niente cedimenti o aree meno sensibili) ne circolatorio (non ho gonfiori e muovendomi i sintomi si riducono).
Avevo fatto una rm all'encefalo nel 2012 a seguito di un'episodio di emicrania con aurea e non c'era nulla... posso stare tranquilla per la SM o l'esame è troppo vecchio?
Questi formicolii che sento potrebbero essere portati da una postura scorretta o compressione di nervi?
Da inizio anno ho anche iniziato a soffrire di vertigini e senso di sbandamento che sembra essere collegato a una forte tensione dei muscoli del collo e delle spalle. Non è una cosa costante che ho tutti i giorni, però.
Indubbiamente c'è una forte componente ansiosa che mi porta ad amplificare i sintomi, ma non vorrei che questi siano sottovalutati...
Grazie mille!
[#1]
Gentile Utente,
a distanza, l'impressione è che non si tratti di patologia organica ma psichica.
La RM del 2012 è ovviamente "vecchia" per essere attendibile oggi.
Per Sua tranquillità può effettuare una visita neurologica.
Le ricordo che il lexotan essendo un ansiolitico non è un farmaco incisivo che possa risolvere il problema, è solo un sintomatico. Restando alla terapia farmacologica è opportuno utilizzare altre tipologie di molecole con effetto più duraturo.
Cordiali saluti
a distanza, l'impressione è che non si tratti di patologia organica ma psichica.
La RM del 2012 è ovviamente "vecchia" per essere attendibile oggi.
Per Sua tranquillità può effettuare una visita neurologica.
Le ricordo che il lexotan essendo un ansiolitico non è un farmaco incisivo che possa risolvere il problema, è solo un sintomatico. Restando alla terapia farmacologica è opportuno utilizzare altre tipologie di molecole con effetto più duraturo.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Buongiorno, grazie mille per la sua risposta. Il medico mi aveva parlato di prendere evetualmente un antidepressivo (non so in particolare a quale si riferisse), ma penso voglia vedere se è sufficiente intervenire col Lexotan per un certo periodo ed evitarlo (cosa che preferirei anche io...).
In questi giorni mi ha detto di aumentare di nuovo la dose per vedere se questi sintomi si attenuano o spariscono del tutto.
Precedentemente con l'assuzione di 10 gocce per 3 volte al giorno i sintomi che avevo da Novembre erano praticamente spariti, a parte ogni tanto la sensazione di sbandamento. Per questa ho fatto una seduta di fisioterapia, ma l'effetto è durato ben poco.
Le avevo chiesto se questi formicolii e bruciori che ho in questi giorni possono essere portate anche da posture scorrette o qualche tipo di infiammazione/compressione di nervi. Cosa ne pensa?
Anche per quanto riguarda le vertigini è possibile che la sola tensione muscolare le crei?
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità!
In questi giorni mi ha detto di aumentare di nuovo la dose per vedere se questi sintomi si attenuano o spariscono del tutto.
Precedentemente con l'assuzione di 10 gocce per 3 volte al giorno i sintomi che avevo da Novembre erano praticamente spariti, a parte ogni tanto la sensazione di sbandamento. Per questa ho fatto una seduta di fisioterapia, ma l'effetto è durato ben poco.
Le avevo chiesto se questi formicolii e bruciori che ho in questi giorni possono essere portate anche da posture scorrette o qualche tipo di infiammazione/compressione di nervi. Cosa ne pensa?
Anche per quanto riguarda le vertigini è possibile che la sola tensione muscolare le crei?
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità!
[#5]
Utente
Buongiorno, scusi se la disturbo nuovamente. Oggi sto risentendo nuovamente quelle sensazioni di bruciori agli arti, soprattutto alle braccia e alle ginocchia, che sentivo a Novembre e che sembravano sparite con una dose adeguata di Lexotan. Vista la loro natura psicosomatica e visto che non posso certo continuare a prendere il Lexotan a vita Lei che genere di farmaci consiglierebbe? (Ovviamente andrò dal medico, ma volevo sapere a che genere di molecole si riferiva nella sua precedente risposta)
Con un antidepressivo, unito alla psicoterapia, dovrei risolvere la situazione?
Mi spaventa il fatto che appena smetto il Lexotan i sintomi tornano tutti esattamente come prima... è dura sopportarli dopo tanti mesi.
Purtroppo la mia tendenza ipocondriaca fa sì che io concentri tutta la mia attenzione su quello che sento...però non capisco perchè se a livello conscio mi sembrava di stare molto meglio, anche ora che avevo smesso il Lexotan, mi devo ritrovare di nuovo al punto di partenza..
Ed è anche per questo che non sono del tutto tranquilla che si tratti solo di sintomi legati all'ansia. Ho veramente paura di non uscire più da questa situazione...
Mi scuso per lo sfogo e la ringrazio per il tempo che mi dedica.
Con un antidepressivo, unito alla psicoterapia, dovrei risolvere la situazione?
Mi spaventa il fatto che appena smetto il Lexotan i sintomi tornano tutti esattamente come prima... è dura sopportarli dopo tanti mesi.
Purtroppo la mia tendenza ipocondriaca fa sì che io concentri tutta la mia attenzione su quello che sento...però non capisco perchè se a livello conscio mi sembrava di stare molto meglio, anche ora che avevo smesso il Lexotan, mi devo ritrovare di nuovo al punto di partenza..
Ed è anche per questo che non sono del tutto tranquilla che si tratti solo di sintomi legati all'ansia. Ho veramente paura di non uscire più da questa situazione...
Mi scuso per lo sfogo e la ringrazio per il tempo che mi dedica.
[#6]
Gentile Utente,
nella prima risposta avevo scritto <<Le ricordo che il lexotan essendo un ansiolitico non è un farmaco incisivo che possa risolvere il problema, è solo un sintomatico. Restando alla terapia farmacologica è opportuno utilizzare altre tipologie di molecole con effetto più duraturo.>> per cui non mi sorprende quello che mi dice.
Sì, come terapia di base mi riferisco ad alcuni antidepressivi che devono essere assunti per periodi prolungati ma on line non si possono giustamente consigliare farmaci per cui si rivolga allo specialista o al medico curante.
<< ora che avevo smesso il Lexotan, mi devo ritrovare di nuovo al punto di partenza..>> è normale che accada, ciò conferma la natura ansiosa della Sua sintomatologia.
Cordialità
nella prima risposta avevo scritto <<Le ricordo che il lexotan essendo un ansiolitico non è un farmaco incisivo che possa risolvere il problema, è solo un sintomatico. Restando alla terapia farmacologica è opportuno utilizzare altre tipologie di molecole con effetto più duraturo.>> per cui non mi sorprende quello che mi dice.
Sì, come terapia di base mi riferisco ad alcuni antidepressivi che devono essere assunti per periodi prolungati ma on line non si possono giustamente consigliare farmaci per cui si rivolga allo specialista o al medico curante.
<< ora che avevo smesso il Lexotan, mi devo ritrovare di nuovo al punto di partenza..>> è normale che accada, ciò conferma la natura ansiosa della Sua sintomatologia.
Cordialità
[#7]
Utente
Buongiorno, volevo aggiornarla sulla situazione per chiederle cortesemente un'altra informazione.
I formicolii non sono ancora passati, anche se non hanno sempre la stessa intensità e frequenza. Nel frattempo il medico mi aveva detto di provare con magnesio+potassio. Però la situazione era invariata. Per questo sono tornata dal medico di base che mi ha detto di riprovare aumentando il Lexotan e che tra un mese, se le cose non sono migliorate, prenderemo in considerazione l'ipotesi di un trattamento con antidepressivo. Per mia tranquillità mi ha consigliato anche un neurologo che vedrò prossimamente (è ancora in ferie). Il mio medico mi aveva già fatto alcune prove neurologiche e di sensibilità, trovando tutto nella norma.
Ultimamente avverto questi formicolii dal ginocchio in giù soprattutto quando sto seduta, a volte quando sto in piedi. Praticamente mai a letto, ne alla sera, nè alla mattina. Iniziano quando inizio a "caricare" il peso sulle gambe. Mi chiedevo se, al di là della componente psicosomatica che certamente non nego, può esserci qualche compressione nervosa. Alcuni giorni ho come un fastidio/tensione al gluteo e al muscolo dell'anca dx, altri avverto come una tensione ai lati delle ginocchia. Non sono veri e propri dolori, ma mi chiedevo se potesse esserci qualche problema di sciatalgia o lombalgia e se, quindi, provare anche ad indagare la via ortopedica, per togliermi davvero ogni dubbio. Ho letto in un suo precendente consulto che non sempre sciatalgia e lombalgia danno dolore. Io ho spesso un po' di mal di schiena a livello lombare,soprattutto da un lato, muscoli del collo e delle spalle duri ecc., ma mai dolori così forti da pensare di rivolgermi a un medico per curarli. Li sento soprattutto al mattino quando mi alzo dal letto (sottolineo che ho cambiato il materasso anche per questo, scegliendone uno di qualità che alleviasse la pressione).
Delle volte ho questo pensiero, magari stupido, di avere qualche problema di postura che mi ha portato ad avere questi sintomi (i formicolii di ora, ma anche i bruciori e le sensazioni strane di fine 2013) e che avendomi spaventata moltissimo abbiano innescato poi uno stato di ansia, con conseguente circolo vizioso di sintomi vari. Magari invece non centra nulla ed è solo la "solita" ansia che prende le vie più strane per emergere.
Comuque nel caso vi fosse qualche sospetto di qualche disturbo ortopedico, il neurolgo può capirlo e indirizzarmi lui o devo preoccuparmi io di consultare un ortopedico?
La ringrazio in anticipo!
I formicolii non sono ancora passati, anche se non hanno sempre la stessa intensità e frequenza. Nel frattempo il medico mi aveva detto di provare con magnesio+potassio. Però la situazione era invariata. Per questo sono tornata dal medico di base che mi ha detto di riprovare aumentando il Lexotan e che tra un mese, se le cose non sono migliorate, prenderemo in considerazione l'ipotesi di un trattamento con antidepressivo. Per mia tranquillità mi ha consigliato anche un neurologo che vedrò prossimamente (è ancora in ferie). Il mio medico mi aveva già fatto alcune prove neurologiche e di sensibilità, trovando tutto nella norma.
Ultimamente avverto questi formicolii dal ginocchio in giù soprattutto quando sto seduta, a volte quando sto in piedi. Praticamente mai a letto, ne alla sera, nè alla mattina. Iniziano quando inizio a "caricare" il peso sulle gambe. Mi chiedevo se, al di là della componente psicosomatica che certamente non nego, può esserci qualche compressione nervosa. Alcuni giorni ho come un fastidio/tensione al gluteo e al muscolo dell'anca dx, altri avverto come una tensione ai lati delle ginocchia. Non sono veri e propri dolori, ma mi chiedevo se potesse esserci qualche problema di sciatalgia o lombalgia e se, quindi, provare anche ad indagare la via ortopedica, per togliermi davvero ogni dubbio. Ho letto in un suo precendente consulto che non sempre sciatalgia e lombalgia danno dolore. Io ho spesso un po' di mal di schiena a livello lombare,soprattutto da un lato, muscoli del collo e delle spalle duri ecc., ma mai dolori così forti da pensare di rivolgermi a un medico per curarli. Li sento soprattutto al mattino quando mi alzo dal letto (sottolineo che ho cambiato il materasso anche per questo, scegliendone uno di qualità che alleviasse la pressione).
Delle volte ho questo pensiero, magari stupido, di avere qualche problema di postura che mi ha portato ad avere questi sintomi (i formicolii di ora, ma anche i bruciori e le sensazioni strane di fine 2013) e che avendomi spaventata moltissimo abbiano innescato poi uno stato di ansia, con conseguente circolo vizioso di sintomi vari. Magari invece non centra nulla ed è solo la "solita" ansia che prende le vie più strane per emergere.
Comuque nel caso vi fosse qualche sospetto di qualche disturbo ortopedico, il neurolgo può capirlo e indirizzarmi lui o devo preoccuparmi io di consultare un ortopedico?
La ringrazio in anticipo!
[#8]
<<può esserci qualche compressione nervosa>>, considerato che il disturbo si manifesta in posizione eretta o seduta e mai a letto, è possibile anche questa ipotesi.
Lombalgia significa "dolore in regione lombare" per cui il termine si usa solo quando c'è il dolore, forse ho scritto in altro consulto che non sempre un problema lombare causa dolore, lo confermo.
Ovviamente problemi posturali possono avere la loro importanza, poi amplificati dall'ansia, per cui la Sua ipotesi non è per niente "stupida".
Un neurologo è certamente in grado di diagnosticare un problema lombare o un interessamento del nervo sciatico, se così fosse saprà indicarLe come procedere.
Cordiali saluti
Lombalgia significa "dolore in regione lombare" per cui il termine si usa solo quando c'è il dolore, forse ho scritto in altro consulto che non sempre un problema lombare causa dolore, lo confermo.
Ovviamente problemi posturali possono avere la loro importanza, poi amplificati dall'ansia, per cui la Sua ipotesi non è per niente "stupida".
Un neurologo è certamente in grado di diagnosticare un problema lombare o un interessamento del nervo sciatico, se così fosse saprà indicarLe come procedere.
Cordiali saluti
[#9]
Utente
Buongiorno, le scrivo per avere un'informazione ulteriore sui tipi di antidepressivi.
La visita neurologica è stata negativa (tra l'altro da qualche giorno i formicolii sono scomparsi). Mi è stato riferito che i miei riflessi sono vivaci, ma comunque simmetrici e che quindi non c'è il sospetto di alcun tipo di patologia.
Mi è stato consigliato di prendere, come dicevo già, un antidepressivo, proprio perchè non posso andare avanti con Lexotan a vita.
Mi hanno consigliato o l'escitalopram o duloxetina. Andrò dal medico di base per vedere cosa ne pensa e quale scegliere.
Io in passato però ho avuto un breve periodo di leggera depressione, per la quale lo psichiatra a cui mi ero rivolta con i miei genitori mi aveva prescritto un antidepressivo. Purtroppo non ricordo il nome e non so se fosse serenase o sereupin (ricordo che iniziava con "sere"). Purtroppo ho avuto una bruttissima esperienza: ho iniziato con una dose minimissima (mi sembra che la minima fosse mezza pastiglia e io ho iniziato con un quarto). L'ho presa prima di andare a dormire e dopo un po' che ero a letto ho avuto una specie di paresi facciale: non riuscivo a fare a meno di stringere i denti e in pratica mi si era irrigidita tutta la mandibola. Mi sono spaventata moltissimo (all'epoca poi avevo solo 18 anni!) e ho interrotto subito il trattamento. Mi hanno detto che poteva succedere solo in rarissimi casi...eppure mi è successo.
Volevo sapere se anche queste molecole che mi hanno consigliato possono causarmi effetti avversi del genere.
Non sono proprio per niente tranquilla nel doverli assumere, visti i precedenti.
So già che i primi tempi possono acutizzare l'ansia e dare qualche disturbo... ma non vorrei avere effetti collaterali più gravi che mi spaventino come quella volta.
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità!
La visita neurologica è stata negativa (tra l'altro da qualche giorno i formicolii sono scomparsi). Mi è stato riferito che i miei riflessi sono vivaci, ma comunque simmetrici e che quindi non c'è il sospetto di alcun tipo di patologia.
Mi è stato consigliato di prendere, come dicevo già, un antidepressivo, proprio perchè non posso andare avanti con Lexotan a vita.
Mi hanno consigliato o l'escitalopram o duloxetina. Andrò dal medico di base per vedere cosa ne pensa e quale scegliere.
Io in passato però ho avuto un breve periodo di leggera depressione, per la quale lo psichiatra a cui mi ero rivolta con i miei genitori mi aveva prescritto un antidepressivo. Purtroppo non ricordo il nome e non so se fosse serenase o sereupin (ricordo che iniziava con "sere"). Purtroppo ho avuto una bruttissima esperienza: ho iniziato con una dose minimissima (mi sembra che la minima fosse mezza pastiglia e io ho iniziato con un quarto). L'ho presa prima di andare a dormire e dopo un po' che ero a letto ho avuto una specie di paresi facciale: non riuscivo a fare a meno di stringere i denti e in pratica mi si era irrigidita tutta la mandibola. Mi sono spaventata moltissimo (all'epoca poi avevo solo 18 anni!) e ho interrotto subito il trattamento. Mi hanno detto che poteva succedere solo in rarissimi casi...eppure mi è successo.
Volevo sapere se anche queste molecole che mi hanno consigliato possono causarmi effetti avversi del genere.
Non sono proprio per niente tranquilla nel doverli assumere, visti i precedenti.
So già che i primi tempi possono acutizzare l'ansia e dare qualche disturbo... ma non vorrei avere effetti collaterali più gravi che mi spaventino come quella volta.
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità!
[#10]
Probabilmente l'antidepressivo prescritto precedentemente era il sereupin considerato che il serenase non è tale.
Le hanno consigliato i due antidepressivi citati, chi li ha consigliati?
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, sono molto individuali per cui non è possibile stabiliri a priori. Capita anche che molecole diverse ma della stessa classe possano causare effetti collaterali diversi.
Cordialmente
Le hanno consigliato i due antidepressivi citati, chi li ha consigliati?
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, sono molto individuali per cui non è possibile stabiliri a priori. Capita anche che molecole diverse ma della stessa classe possano causare effetti collaterali diversi.
Cordialmente
[#11]
Utente
Me li ha consigliati il neurologo, che però ha lasciato la scelta su quale prescrivere al mio medico di base, che mi conosce meglio.
Mi ha spiegato che uno (escitalopram) è un principio puro che agisce molto selettivamente e abbastanza velocemente per questo all'inizio si ha un aumento sensibile di ansia ecc, mentre l'altro (duloxetina) è simile, ma più graduale come effetto e anche quindi come effetti iniziali di aumento dell'ansia ecc.
Stupidamente tra le mille cose che dovevo raccontare al neurologo non mi è venuto in mente di dirgli questa mia precedente brutta esperienza con quell'antidepressivo (sempre che fosse quello, purtroppo ne io ne i miei riusciamo a ricordarci il nome, e cercando in internet ho trovato quei due citati).
Il neurologo mi ha detto che questi antidepressivi di nuova generazione sono molto ben tollerati e non danno grossi effetti collaterali... ma in linea teorica anche quello che mi è successo doveva essere una cosa rarissima, eppure...
Già sono preoccupata dell'iniziale aumento dei sintomi che ho e dell'ansia e del fatto che prima di trovare "la quadra" bisogna navigare a vista... venendo da un periodo stressante l'idea di affrontare un momento così difficile mi spaventa non poco. Ma mi spavanta ancora di più, però, provare di nuovo effetti collaterali così spiacevoli come è stato con l'altro antidepressivo.
Mi ha spiegato che uno (escitalopram) è un principio puro che agisce molto selettivamente e abbastanza velocemente per questo all'inizio si ha un aumento sensibile di ansia ecc, mentre l'altro (duloxetina) è simile, ma più graduale come effetto e anche quindi come effetti iniziali di aumento dell'ansia ecc.
Stupidamente tra le mille cose che dovevo raccontare al neurologo non mi è venuto in mente di dirgli questa mia precedente brutta esperienza con quell'antidepressivo (sempre che fosse quello, purtroppo ne io ne i miei riusciamo a ricordarci il nome, e cercando in internet ho trovato quei due citati).
Il neurologo mi ha detto che questi antidepressivi di nuova generazione sono molto ben tollerati e non danno grossi effetti collaterali... ma in linea teorica anche quello che mi è successo doveva essere una cosa rarissima, eppure...
Già sono preoccupata dell'iniziale aumento dei sintomi che ho e dell'ansia e del fatto che prima di trovare "la quadra" bisogna navigare a vista... venendo da un periodo stressante l'idea di affrontare un momento così difficile mi spaventa non poco. Ma mi spavanta ancora di più, però, provare di nuovo effetti collaterali così spiacevoli come è stato con l'altro antidepressivo.
[#13]
Utente
Buongiorno, scusi se la disturbo nuovamente per un parere.
Nel frattempo la mia situazione è molto migliorata e ho abbandonato il Lexotan (lo prendo solo al bisogno). Siccome sto riuscendo a fare una vita normale senza grossi problemi il medico, così come la psicolaga, mi hanno detto che secondo loro non è necessario prendere un anti-depressivo.
Certo, la strada per stare completamente bene è lunga, ma sento di potercela fare.
Ho però un disturbo di cui non riesco a capire l'origine.
Da qualche giorno ho un fastidio alla caviglia destra, nella parte esterna dove c'è l'osso. La sento come indolenzita (non è un dolore come quando, ad esempio, la si sloga o che). E' come una specie di tensione/pressione/leggero bruciore che me la fa sentire come leggermente addormentata, un po' come quando si contrae molto un muscolo (delle volte una cosa simile mi capita ai trapezi, che ho perennemente contratti, purtroppo). E' una cosa che sento di più da seduta e da ferma che non in movimento (infatti cammino normalmente). Non mi sembra di aver fatto movimenti strani, anche se da 3/4 settimane ho ricominiciato a fare un po' di attività fisica dopo mesi che non facevo molto.
Quel senso di pressione/intorpidimento lo sento ogni tanto anche al ginocchio, sempre destro e sempre nella parte esterna, dove c'è "il buco" (perdoni il mio linguaggio, ma non so i termini delle varie ossa). Ruotando la caviglia con la gamba tesa sento anche dei rumori, a volte vicino all'osso esterno, a volte più dietro. Camminando scalza, invece, sento degli scricchioli sul collo del piede anteriore. In questi giorni e anche altre volte in passato, sento, nel camminare, un fastidio a questa gamba, come se fosse "diversa" dall'altra (e mi sembra di ricordare di avere una gamba leggermente più corta dell'altra).
Premetto che prima di avere questo fastidio vero e proprio, un paio di giorni prima sentivo, da seduta, come delle scosse/vibrazioni molto interne, sempre dal lato esterno del polpaccio. Era come se avessi all'interno un cellulare che vibra. Me lo faceva per la durata di un secondo, ad intermittenza, con lunghe pause.
Mi chiedo se possa essere un fatto posturale, una compressione o un difetto nel camminare (magari anche per scarpe troppo piatte) o semplicemente, nuovamente, una somatizzazione.
Prima di andare nuovamente dal medico volevo lasciare passare qualche giorno per vedere se passa e nel frattempo avere un parere da lei che è stato così cortese.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Nel frattempo la mia situazione è molto migliorata e ho abbandonato il Lexotan (lo prendo solo al bisogno). Siccome sto riuscendo a fare una vita normale senza grossi problemi il medico, così come la psicolaga, mi hanno detto che secondo loro non è necessario prendere un anti-depressivo.
Certo, la strada per stare completamente bene è lunga, ma sento di potercela fare.
Ho però un disturbo di cui non riesco a capire l'origine.
Da qualche giorno ho un fastidio alla caviglia destra, nella parte esterna dove c'è l'osso. La sento come indolenzita (non è un dolore come quando, ad esempio, la si sloga o che). E' come una specie di tensione/pressione/leggero bruciore che me la fa sentire come leggermente addormentata, un po' come quando si contrae molto un muscolo (delle volte una cosa simile mi capita ai trapezi, che ho perennemente contratti, purtroppo). E' una cosa che sento di più da seduta e da ferma che non in movimento (infatti cammino normalmente). Non mi sembra di aver fatto movimenti strani, anche se da 3/4 settimane ho ricominiciato a fare un po' di attività fisica dopo mesi che non facevo molto.
Quel senso di pressione/intorpidimento lo sento ogni tanto anche al ginocchio, sempre destro e sempre nella parte esterna, dove c'è "il buco" (perdoni il mio linguaggio, ma non so i termini delle varie ossa). Ruotando la caviglia con la gamba tesa sento anche dei rumori, a volte vicino all'osso esterno, a volte più dietro. Camminando scalza, invece, sento degli scricchioli sul collo del piede anteriore. In questi giorni e anche altre volte in passato, sento, nel camminare, un fastidio a questa gamba, come se fosse "diversa" dall'altra (e mi sembra di ricordare di avere una gamba leggermente più corta dell'altra).
Premetto che prima di avere questo fastidio vero e proprio, un paio di giorni prima sentivo, da seduta, come delle scosse/vibrazioni molto interne, sempre dal lato esterno del polpaccio. Era come se avessi all'interno un cellulare che vibra. Me lo faceva per la durata di un secondo, ad intermittenza, con lunghe pause.
Mi chiedo se possa essere un fatto posturale, una compressione o un difetto nel camminare (magari anche per scarpe troppo piatte) o semplicemente, nuovamente, una somatizzazione.
Prima di andare nuovamente dal medico volevo lasciare passare qualche giorno per vedere se passa e nel frattempo avere un parere da lei che è stato così cortese.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
[#14]
Gentile Utente,
condivisibile l'idea di aspettare qualche giorno per vedere se il problema regredisca spontaneamente.
Sulla sua origine purtroppo, a distanza, non è possibile dare un parere attendibile, infatti è necessario stabilire anche la competenza specialistica, cioè se siamo di fronte ad un disturbo ortopedico o neurologico (da compressione di un nervo). Disturbo psicosomatico? Possibile ma prima bisogna escludere eventuali cause organiche, pertanto la strategia migliore è la visita presso il medico curante per avere un primo orientamento diagnostico.
Cordiali saluti
condivisibile l'idea di aspettare qualche giorno per vedere se il problema regredisca spontaneamente.
Sulla sua origine purtroppo, a distanza, non è possibile dare un parere attendibile, infatti è necessario stabilire anche la competenza specialistica, cioè se siamo di fronte ad un disturbo ortopedico o neurologico (da compressione di un nervo). Disturbo psicosomatico? Possibile ma prima bisogna escludere eventuali cause organiche, pertanto la strategia migliore è la visita presso il medico curante per avere un primo orientamento diagnostico.
Cordiali saluti
[#17]
Utente
Buonasera, le scrivo per avere un parere sull'evolversi della mia situazione.
Ad oggi l'ansia è molto migliorata, non prendo alcun farmaco e sono tornata a fare una vita normale. Ci sono alcune cose che mi spaventano un po', ma tutto sommato mi sento un'altra rispetto a qualche mese fa. Non ho più avuto bruciori ne sintomi strani sopra descritti (che ormai ho capito essere dovuti all'ansia). Insomma, posso dire finalmente di stare bene.
L'unica cosa che non mi ha mai abbandonata sono le vertigini soggettive e il senso di sbandamento. Sono presenti più o meno tutti i giorni, a volte in maniera lieve, a volte più pesante.
Oltre alla visita neurologica, negativa, sono stata recentemente da un otorino che mi ha visitata, facendomi fare delle prove di equilibrio e movimenti vari. Secondo lui dal punto di vista dell'orecchio non c'è nulla di significativo e mi ha parlato di possibile vertigine posturale. Mi ha fatto fare una lastra al collo poichè gli ho riferito che le vertigini sono iniziate qualche mese dopo un tamponamento. Al momento non avevo fatto nulla perchè non mi sembrava di aver riportato danni al collo. Nell'esito dei raggi c'è una modesta riduzione della lordosi cervicale. Senza grosse spiegazioni l'otorino mi ha prescritto una cura di 20 gg con l'Arlevertan (2 compresse al giorno).
Il mio medico di base ha detto di provare comunque la cura. Ad oggi ritiene che, vista la negatività delle visite precedenti, le mie vertigini siano dovute al mio collo lungo, alla contrattura perenne (dice che si vede che ho una postura un po' rigida) con l'aggiunta della componente ansiosa che amplifica.
Mi ha quindi fatto prenotare una visita fisiatrica, sperando possa darmi nuove soluzioni, facendo magari qualche trattamento.
Vorrei sapere a cosa serve l'Arlevertan e se effettivamente può servire nel mio caso. Lo chiedo perchè lo sto prendendo da 2 giorni e mi sta dando effetti poco simpatici (sonnolenza, stanchezza e torpore) e ho difficoltà a svolgere le mie attività quotidiane. In ogni caso, sono effetti che spariranno andando avanti?
Inoltre, anche se so che noi ansiosi non dovremmo, ho letto alcuni articoli e risposte di medici in internet e alcuni sembrano addirittura negare che vertigini e sbandamento possano derivare dai muscoli del collo...
Io non ci capisco più molto e anche se provo ad affidarmi con fiducia ai medici che mi hanno vista, rimango sempre col dubbio di cosa mi causi queste sensazioni e soprattutto con la paura che non mi passino... e sinceramente a 30 anni non è una cosa piacevole.
Grazie per l'attenzione!
Ad oggi l'ansia è molto migliorata, non prendo alcun farmaco e sono tornata a fare una vita normale. Ci sono alcune cose che mi spaventano un po', ma tutto sommato mi sento un'altra rispetto a qualche mese fa. Non ho più avuto bruciori ne sintomi strani sopra descritti (che ormai ho capito essere dovuti all'ansia). Insomma, posso dire finalmente di stare bene.
L'unica cosa che non mi ha mai abbandonata sono le vertigini soggettive e il senso di sbandamento. Sono presenti più o meno tutti i giorni, a volte in maniera lieve, a volte più pesante.
Oltre alla visita neurologica, negativa, sono stata recentemente da un otorino che mi ha visitata, facendomi fare delle prove di equilibrio e movimenti vari. Secondo lui dal punto di vista dell'orecchio non c'è nulla di significativo e mi ha parlato di possibile vertigine posturale. Mi ha fatto fare una lastra al collo poichè gli ho riferito che le vertigini sono iniziate qualche mese dopo un tamponamento. Al momento non avevo fatto nulla perchè non mi sembrava di aver riportato danni al collo. Nell'esito dei raggi c'è una modesta riduzione della lordosi cervicale. Senza grosse spiegazioni l'otorino mi ha prescritto una cura di 20 gg con l'Arlevertan (2 compresse al giorno).
Il mio medico di base ha detto di provare comunque la cura. Ad oggi ritiene che, vista la negatività delle visite precedenti, le mie vertigini siano dovute al mio collo lungo, alla contrattura perenne (dice che si vede che ho una postura un po' rigida) con l'aggiunta della componente ansiosa che amplifica.
Mi ha quindi fatto prenotare una visita fisiatrica, sperando possa darmi nuove soluzioni, facendo magari qualche trattamento.
Vorrei sapere a cosa serve l'Arlevertan e se effettivamente può servire nel mio caso. Lo chiedo perchè lo sto prendendo da 2 giorni e mi sta dando effetti poco simpatici (sonnolenza, stanchezza e torpore) e ho difficoltà a svolgere le mie attività quotidiane. In ogni caso, sono effetti che spariranno andando avanti?
Inoltre, anche se so che noi ansiosi non dovremmo, ho letto alcuni articoli e risposte di medici in internet e alcuni sembrano addirittura negare che vertigini e sbandamento possano derivare dai muscoli del collo...
Io non ci capisco più molto e anche se provo ad affidarmi con fiducia ai medici che mi hanno vista, rimango sempre col dubbio di cosa mi causi queste sensazioni e soprattutto con la paura che non mi passino... e sinceramente a 30 anni non è una cosa piacevole.
Grazie per l'attenzione!
[#18]
Gentile Utente,
l'arlevertan è un farmaco costituito dall'associazione di due molecole, la cinnarizina ed il dimenidrinato ed è indicato per il trattamento di vertigini da varie cause.
Eventuali effetti collaterali possono essere limitati ai primi giorni di trattamento per poi regredire spontaneamente, se non dovesse succedere avverta il medico prescrittore.
Cordialmente
l'arlevertan è un farmaco costituito dall'associazione di due molecole, la cinnarizina ed il dimenidrinato ed è indicato per il trattamento di vertigini da varie cause.
Eventuali effetti collaterali possono essere limitati ai primi giorni di trattamento per poi regredire spontaneamente, se non dovesse succedere avverta il medico prescrittore.
Cordialmente
[#19]
Utente
Grazie per la risposta. Ma é possibile che questo medicinale causi problemi intestinali e extrasistoli in un soggetto già predisposto? Ieri ho avuto improvvisamente vampate di calore, extrasistoli e necessità di andare in bagno. Mi è capitato due volte nella stessa serata. Magari si tratta di qualche virus, ma non mi spiego le extrasistoli... La ringrazio per la pazienza...mi sono spaventata un po'...
[#21]
Utente
Buonasera, posso farle una veloce domanda? Una compressa di Depas (etizolam) da 0,5 mg a quante gocce di Lexotan corrispondono? Me lo ha prescritto il mio medico per avere un ansiolitico da prendere al bisogno quando sono in giro (le compresse sono di più facile assunzione rispetto le gocce e in più mi ha detto che questa molecola agisce più velocemente). Oggi dopo tanto ho avuto un inizio di attacco di panico e ho preso una compressa di Depas e dopo un po' di minuti mi sono sentita straniata, gambe molli e un sonno incredibile (meno male che ero a casa). Mi chiedevo quindi se una pastiglia intera fosse troppo, visto che col Lexotan ho sempre preso al max 15 gocce. Grazie e buona serata!
[#22]
Gentile Utente,
non è possibile fare un'equivalenza tra il lexotan ed il depas in quanto si tratta di due molecole diverse ed ogni molecola ha un suo dosaggio terapeutico diverso, infatti 15 gocce di lexotan corrispondono ad 1,5 mg ed è considerato un dosaggio medio-basso, mentre 1,5mg di etizolam sarebbe un dosaggio medio-alto. Comunque se 0,50 Le viene eccessivo, può assumerne 0,25 ma consideri una minore efficacia.
Cordiali saluti
non è possibile fare un'equivalenza tra il lexotan ed il depas in quanto si tratta di due molecole diverse ed ogni molecola ha un suo dosaggio terapeutico diverso, infatti 15 gocce di lexotan corrispondono ad 1,5 mg ed è considerato un dosaggio medio-basso, mentre 1,5mg di etizolam sarebbe un dosaggio medio-alto. Comunque se 0,50 Le viene eccessivo, può assumerne 0,25 ma consideri una minore efficacia.
Cordiali saluti
[#25]
Utente
Buongiorno, scusi se la disturbo nuovamente. Dopo un periodo di benessere ho avuto di nuovo un po' di problemi così lo psicologo mi ha suggerito di sentire il parere di uno psichiatra. Mi ha prescritto citalopram 4 gocce per iniziare, a cui ne aggiungo una al giorno fino ad arrivare a 15, per poi continuare con questa dose. Ieri sera ho preso le prime 4 gocce. Mi sono svegliata dopo qualche ora con mal di pancia (diarrea) e nausea, nonché una sensazione di debolezza. Poi sono riuscita a dormire, con qualche risveglio. Stamattina ho ancora un po' di nausea, la pancia irritata e soprattutto sonnolenza e debolezza, come venissi da giorni di influenza. So che é normale avere fastidi ma volevo sapere due cose: in quanto tempo questi effetti indesiderati spariscono? Si parla di qualche giorno o di più giorni?
Aumenteranno man mano che salgo con la dose?
So che devo avere pazienza ma tra caldo e tutto mi faccio prendere un po' dalla paura!
Ovviamente sentiró il mio psichiatra, ma volevo sentire anche il suo parere vista la sua esperienza
Grazie infinite!
Aumenteranno man mano che salgo con la dose?
So che devo avere pazienza ma tra caldo e tutto mi faccio prendere un po' dalla paura!
Ovviamente sentiró il mio psichiatra, ma volevo sentire anche il suo parere vista la sua esperienza
Grazie infinite!
[#26]
Gentile Utente,
l'eventuale presenza di effetti collaterali del farmaco in questione sono generalmente transitori e tendono a ridursi gradualmente nell'arco di un paio di settimane.
In ogni caso comunichi questa condizione allo psichiatra di riferimento.
Cordiali saluti
l'eventuale presenza di effetti collaterali del farmaco in questione sono generalmente transitori e tendono a ridursi gradualmente nell'arco di un paio di settimane.
In ogni caso comunichi questa condizione allo psichiatra di riferimento.
Cordiali saluti
[#28]
Gentile Utente,
un aumento dell'ansia è da considerarsi normale all'inizio di terapie di questo tipo e i tempi di remissione sono di solito simili a quelli degli altri effetti collaterali di questi farmaci, cioè un paio di settimane, fermo restando la variabilità individuale.
Cordialmente
un aumento dell'ansia è da considerarsi normale all'inizio di terapie di questo tipo e i tempi di remissione sono di solito simili a quelli degli altri effetti collaterali di questi farmaci, cioè un paio di settimane, fermo restando la variabilità individuale.
Cordialmente
[#29]
Utente
Buongiorno, scusi se la disturbo di nuovo. Premetto che nel frattempo sono arrivata alla dose prescrittami di Citalopram (30mg) e nel giro di poche settimane sono rinata: niente più sintomi strani (sono del tutto sparite le vertigini, i bruciori e quant'altro). Stando bene fisicamente ho iniziato piano piano a tornare a fare una vita normale e ad oggi sto decisamente bene. Tra l'altro il Citalopram sembra aver agito anche sui fastidi che avevo prima: ho pochissime extrasistoli e anche le rare volte che le sento, le sento deboli, appena accennate (prima mi capitavano più spesso e con dei tonfi notevoli). Oltretutto anche il mio intestino sta molto meglio. L'unica cosa strana che mi è successa è una cosa capitatami già 4 volte da luglio ad oggi. Mi è capitato che appena dopo uno sforzo intenso durante una gita, di sentire una sensazione di abbassamento di pressione con leggero offuscamento della vista (vedevo più scuro). Ho fatto una scalinata naturale piuttosto dura, era dopo pranzo e faceva caldo. Quello che mi ha fatta spaventare è stata la sensazione spiacevole di un improvviso bruciore, doloroso, agli arti, soprattutto braccia, viso e retro della lingua. In contemporanea mi è venuto un gran mal di pancia e sono dovuta correre in bagno (l'evacuazione è stata però abbastanza normale). Quando mi sono ripresa sono ripartita ma dopo un po' si é ripresentata la stessa sensazione di senso di svenimento e bruciore doloroso, nonostante fossi seduta. Poi dopo qualche secondo è passata, per ripresentarsi di nuovo, molto meno forte, dopo un po'. Passata nuovamente sono rimasta un po' stanca e scombussolata, ma non mi è piú capitato. Poi non ci ho più pensato. Dopo 3/4 mesi la stessa cosa mi è capitata all'improvviso al supermercato (io ero tranquilla e a mio agio). Di punto in bianco sento di nuovo la sensazione di ovattamento e questo bruciore insopportabile agli arti, soprattutto braccia, spalle, viso e retro lingua, seguita da mal di pancia e corsa in bagno. Dopo stavolta nulla per mesi, fino a qualche giorno fa in cui mi sono alzata da seduta e ho provato un capogiro, come se non riuscissi a camminare dritta e come mi sono riseduta, di nuovo senso di svenimento e bruciore forte a braccia, spalle, lingua e dolori di pancia. Infine mi è ricapitato ieri sera in macchina (non stavo guidando io). E' durato qualche secondo e nonostante il mal di pancia non sono andata in bagno, anche perché ero con altra gente e stavamo andando a cena fuori. Sia stavolta che la volta al supermercato, però, non ho sentito l'esigenza di sedermi. Io ho qualche volta la pressione bassa, ma è una sensazione diversa e al massimo mi sento "leggera"... Non ho mai sentito questi bruciori violenti, come fossero scariche. Mi chiedo cosa possa essere. E' legato all'intestino? Puó essere che il Citalopram così come ha cambiato la percezione di alcune sensazioni corporee mi faccia sentire cose strane per un semplice calo di pressione? E soprattutto sarà stato un calo di pressione? Grazie per l'attenzione!
[#30]
Gentile Utente,
mi fa piacere che i problemi avuti in passato si siano risolti ed oggi conduce una vita normale.
Gli episodi descritti sono curiosi in quanto si manifestano con sintomi apparentemente non correlabili tra loro, come queli intestinali e l'intenso bruciore agli arti.
Un eventuale calo pressorio può giustificare i capogiri ma non i bruciori diffusi.
Ovviamente da questa postazione non è possibile avanzare ipotesi attendibili, ne parli col neurologo che La segue e, se vuole, può farmi sapere cosa Le dirà.
Cordiali saluti
mi fa piacere che i problemi avuti in passato si siano risolti ed oggi conduce una vita normale.
Gli episodi descritti sono curiosi in quanto si manifestano con sintomi apparentemente non correlabili tra loro, come queli intestinali e l'intenso bruciore agli arti.
Un eventuale calo pressorio può giustificare i capogiri ma non i bruciori diffusi.
Ovviamente da questa postazione non è possibile avanzare ipotesi attendibili, ne parli col neurologo che La segue e, se vuole, può farmi sapere cosa Le dirà.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 26k visite dal 29/07/2014.
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