Emicrania peggiorata in gravidanza
salve, sono una donna di 31 anni.soffro di emicrania con e senza aurada circa 15 anni dopo svariate cure riuscivo a controllare gli attacchi che hanno una frequenza di 15/20 al mese con topiramato e sumatriptan.adesso sono in gravidanza alla 10 sett. gli attacchi sono peggiorati e aumentati visto questo il ginecologo mi ha autorizzato a prendere sumatriptan e tachicaf ma nessuno dei2 farmaci mi fa stare meglio... il dolore e' costante e non si placa per nulla da 8 giorni,mi prende fino all'occhio e mandibola,cosa posso fare?sono esausta.
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Buongiorno,
Il caso è complesso e va valutato di persona, meglio se presso un centro per le cefalee (sul sito www.anircef.it trova una lista dei centri accreditati ANIRCEF).
In generale, i triptani sembrano sicuri in gravidanza, sebbene non esistano studi multicentrici su grossi numeri di pazienti che l'abbiano confermato. Un'altra opzione che potrebbe essere considerata assieme al ginecologo è un ciclo di corticosteroidi. Bisogna poi capire se è il caso di fare una terapia preventiva nonostante la gravidanza: quasi certamente potrebbe assumere del magnesio; altre possibilità con basso rischio per il feto sono il propranololo o l'acido acetilsalicilico a basse dosi.
Tutto questo solo per dire che delle soluzioni potrebbero esserci. Si rivolga quanto primo presso un centro specializzato, come ad esempio un centro ANIRCEF, come le ho indicato.
Il caso è complesso e va valutato di persona, meglio se presso un centro per le cefalee (sul sito www.anircef.it trova una lista dei centri accreditati ANIRCEF).
In generale, i triptani sembrano sicuri in gravidanza, sebbene non esistano studi multicentrici su grossi numeri di pazienti che l'abbiano confermato. Un'altra opzione che potrebbe essere considerata assieme al ginecologo è un ciclo di corticosteroidi. Bisogna poi capire se è il caso di fare una terapia preventiva nonostante la gravidanza: quasi certamente potrebbe assumere del magnesio; altre possibilità con basso rischio per il feto sono il propranololo o l'acido acetilsalicilico a basse dosi.
Tutto questo solo per dire che delle soluzioni potrebbero esserci. Si rivolga quanto primo presso un centro specializzato, come ad esempio un centro ANIRCEF, come le ho indicato.
Dr. Stefano Vollaro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 13/07/2014.
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