Emiparesi
Nel 2008 sono stato operato per via endovascolare al fine della chiusura di una FAVD (fistola aterovenosa durale), in area rolandica parasagittale sinistra.
Due anni dopo all'arteriografia, tutto era regolare e sono stato bene fino al mese scorso, quando ho iniziato a mostrare segni di emiparesi nel lato desto del corpo.
Gli episodi insorgono con formicolio al piede che si espende al polpaccio, poi all'avambraccio e alla mano che si blocca come avessi un crampo, con le dita che si contaggono involontariamente e si iperestendono alcune all'esterno altre all'interno. Vengo preso dal panico e dalla disperazione, la sintomatologia dura circa cinque minuti e poi regredisce del tutto.
Non che la forza di chiedere aiuto con un filo di voce.
All'inizio gli episodi si verificavano raramente, nell'ultimo periodo anche 2/3 volte al giorno.
Ultimamente perfino in acqua mentre nuotavo, ho corso il pericolo di morire affogato se non mi avessero soccorso.
Devo segnalare rispetto al mio stile di vita che nell'ultimo anno ho iniziato a fare bicicletta in città, spostandomi per andare a lavoro o fare commissioni come prima facevo con lo scooter.
Ancora sento degli scricchiolii provenienti dal collo tutte le volte che giro la testa o la fletto in qualsiasi direzione.
Ultimamente sono stato condotto al Pronto soccorso dove mi hanno fatto una Tac encefalo, ma non risultava nulla.
Naturalmente adesso sono due settimane che sono a riposo assoluto, ma gli episodi si ripetono ugualmente, stamani ad esempio mentre guardavo la Tv serenamente disteso in poltrona.
Ho chiamato il neuroradiologo interventista che mi ha operato e che mi aspetta a fine mese per fare una Rm encefalo e una Angio Rm. Ma cosa mi sta succedendo? Quanto mi devo preoccupare? Son in pericolo di vita di ictus cerebrale o di cosa?
Grazie delle risposte.
Due anni dopo all'arteriografia, tutto era regolare e sono stato bene fino al mese scorso, quando ho iniziato a mostrare segni di emiparesi nel lato desto del corpo.
Gli episodi insorgono con formicolio al piede che si espende al polpaccio, poi all'avambraccio e alla mano che si blocca come avessi un crampo, con le dita che si contaggono involontariamente e si iperestendono alcune all'esterno altre all'interno. Vengo preso dal panico e dalla disperazione, la sintomatologia dura circa cinque minuti e poi regredisce del tutto.
Non che la forza di chiedere aiuto con un filo di voce.
All'inizio gli episodi si verificavano raramente, nell'ultimo periodo anche 2/3 volte al giorno.
Ultimamente perfino in acqua mentre nuotavo, ho corso il pericolo di morire affogato se non mi avessero soccorso.
Devo segnalare rispetto al mio stile di vita che nell'ultimo anno ho iniziato a fare bicicletta in città, spostandomi per andare a lavoro o fare commissioni come prima facevo con lo scooter.
Ancora sento degli scricchiolii provenienti dal collo tutte le volte che giro la testa o la fletto in qualsiasi direzione.
Ultimamente sono stato condotto al Pronto soccorso dove mi hanno fatto una Tac encefalo, ma non risultava nulla.
Naturalmente adesso sono due settimane che sono a riposo assoluto, ma gli episodi si ripetono ugualmente, stamani ad esempio mentre guardavo la Tv serenamente disteso in poltrona.
Ho chiamato il neuroradiologo interventista che mi ha operato e che mi aspetta a fine mese per fare una Rm encefalo e una Angio Rm. Ma cosa mi sta succedendo? Quanto mi devo preoccupare? Son in pericolo di vita di ictus cerebrale o di cosa?
Grazie delle risposte.
[#1]
Direi che in attesa del controllo neuroradiologico consiglio un elettroencefalogramma basale per valurae eventuali anomalie elettriche irritative in area rolandica sinistra nell'ipotesi clinico-anamnestica di crisi parziali sensitivo-motorie.
Dott Vincenzo Sidoti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 24/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ictus
Come riconoscere l'ictus? Ischemico o emorragico: scopri le cause, i fattori di rischio e i sintomi. Cure e guarigione: terapie possibili e complicanze.