Atrofia olivo ponto cerebellare

Gentile dottore, com legge dal titolo, l'argomento di cui mi preme avere chiarimenti e' molto serio. Questa patologia e' stata riscontrata a mia madre due anni or sono, dopo una RMN con contrasto in cui si evidenziavano "segni di atrofia olivo ponto cerebellare" e poi lievissimi segni di glicosi sottocorticale (ischemia transitoria, non so se ho scritto bene) . Il tutto contornato da evidenti atteggiamenti atassici della camminata , disartria e disturbi del sonno in fase REM. Ha iniziato ad usare prima il Mantadan ed ora assume 500gr di sinemet al giorno. Fa fisioterapia da tanto, ma miglioramenti zero. La diagnosi e' stata fatta al Neuromed d'Isernia, centro di eccellenza x le patologie neurologiche, ma x via del peggioramento ho consultato anche un nuovo neurologo che ha prescritto stalevo. Peccato che da noi a Caserta ci vuole il piano terapeutico ed i tempi dell'asl sono biblici. Detto ciò, vorrei sapere, sa se c'è qualche cura sperimentale? Uno spiraglio? I peggioramenti sono evidenti giorno x giorno. Ormai ha bisogno di assistenza continua e non è più autosufficiente,,, ha solo 62 anni e funzioni cognitive ottime. Ci si è aggiunta anche una lieve depressione in quanto è conscia di ciò che ha e le aspetta, poiché i medici le hanno parlato chiaro. Forse quella a non essere conscia sno io. Ogni giorno l'msa si porta via un pezzo di mia madre che non rivedremo mai più. Mi scusi per la lunghezza, spero mi possa aiutare.
Certa di una sua risposta le porgo i miei migliori saluti.
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.7k 2.4k
Gentile Signora,

purtroppo non esiste ancora una terapia efficace per l'Atrofia multisistemica (MSA). Solo pochi pazienti rispondono alla Levodopa ma solo in fase iniziale.
La terapia si basa soltanto su farmaci sintomatici e sulla fisioterapia, in quest'ultimo caso anche per insegnare ai pazienti come compiere i vari movimenti al fine di arrivare ad uno scopo. La malattia, come sa, è progressiva.
Sono stati effettuati studi con cellule staminali mesenchimali, i risultati sono discreti ma parliamo solo di un parziale rallentamento della progressione della malattia.
Importante che Lei supporti la mamma soprattutto psicologicamente e faccia sentire la Sua vicinanza ma su questo non ho dubbi che già accada.
Un grosso in bocca al lupo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie Dottore per la sua risposta. Ovviamente anche gli altri Dottori mi hanno risposto allo stesso modo, ma io ci provo sempre. È proprio la parte psicologica la cosa più difficile, ha centrato in pieno il problema. Mia madre ha sempre avuto problemi di ansia ma ora chiaramente le cose sono degenerate. La ringrazio di cuore per la sua risposta.
Ictus

Come riconoscere l'ictus? Ischemico o emorragico: scopri le cause, i fattori di rischio e i sintomi. Cure e guarigione: terapie possibili e complicanze.

Leggi tutto