Indolenzimento lingua e disartria
Gentile Dottore
Sono un uomo di 29 anni ed attraverso un periodo stressante della mia vita (disoccupazione, lutti, problemi familiari).
Gli ultimi 5 mesi sono stati spiacevoli. Ho avvertito fascicolazioni a gambe (forti), schiena, tronco e braccia (lievi), affaticamento, stanchezza ingiustificata, acufeni, irritabilità, sfoghi sulla pelle (lievi). Nulla di inabilitante, ma quanto è bastato a rovinarmi le giornate.
Io stesso (oltre al mio medico) ho attribuito la cosa allo stress. Il medico ha parlato di somatizzazioni, ansia e stress aggravati da un’incipiente ipocondria.
Le fascicolazioni sono diminuite negli ultimi 2 mesi, quasi del tutto, anche se non so perché.
Insomma, in quadro è quello di stress e nervi sotto pressione.
Tuttavia, da circa 3/4 settimane avverto alcuni sintomi che mi hanno spaventato e per i quali mi pare difficile somatizzare. Come tanti, ho avuto anch’io la sciagurata idea dell’autodiagnosi su internet, con gli effetti che immagina (paura di sla, SM, e altri disastri).
I sintomi:
indolenzimento della mascella e del mento (ambo i lati)
indolenzimento lieve, senso di bruciore e lieve dolore alla lingua (in profondità, ai lati e sulla punta)
indolenzimento lieve a guance e zigomi
senso di chiusura (forte) e dolore (lieve) alla gola, senso di soffocamento e bisogno di schiarirmi la voce
sensazione (forte) di parlare male e lentamente (non soggettiva: le persone mi chiedono di ripetere cose appena dette)
sensazione di dover usare più energia del normale per far uscire la voce (che mi pare esca più debole e sforzata)
rare e brevi fascicolazioni alla lingua e sulla superficie della mascella
sensazione di ingrossamento delle ghiandole sotto la mascella
acufeni persistenti (ambo i lati)
Nessuna disfagia.
Nessuno farmaco assunto, se non il valium.
Questi sintomi sono comparsi uno alla volta nel corso delle settimane, non tutti insieme benché molto ravvicinati.
Se torno dal medico mi ripeterà la stessa diagnosi che mi ripete da settimane: somatizzazione. Non voglio contraddire il medico (stress ed ansia sono evidenti) che ha avuto ragione in passato (fascicolazioni che parevano inarrestabili sono quasi sparite in qualche mese).
Il problema è che temo che lui si sia fissato su questo parere (e non so sulla base di cosa ribattere: come medico, ritiene offensivo proporgli autodiagosi desunte dal web).
Soprattutto, concessa l’ipocondria, la paura di avere malattie non mette al riparo dalle malattie stesse (quando finisce l’autocontrollo e inizia la legittima preoccupazione?).
Infine, se alcuni dei sintomi possono essere somatizzati (bolo isterico), ne avverto alcuni che non credo possano essere solo autoindotti (articolare male le parole mi ha gettato nel panico). Possibile che sia tutto autoindotto? Possibile che sento di avere cose che ho letto su internet per il fatto che le ho lette? Mi sembra un po’ contorto. Mi pare più probabile che stia male perché sto male davvero.
Attendo un suo consiglio e la ringrazio fin d'ora
Sono un uomo di 29 anni ed attraverso un periodo stressante della mia vita (disoccupazione, lutti, problemi familiari).
Gli ultimi 5 mesi sono stati spiacevoli. Ho avvertito fascicolazioni a gambe (forti), schiena, tronco e braccia (lievi), affaticamento, stanchezza ingiustificata, acufeni, irritabilità, sfoghi sulla pelle (lievi). Nulla di inabilitante, ma quanto è bastato a rovinarmi le giornate.
Io stesso (oltre al mio medico) ho attribuito la cosa allo stress. Il medico ha parlato di somatizzazioni, ansia e stress aggravati da un’incipiente ipocondria.
Le fascicolazioni sono diminuite negli ultimi 2 mesi, quasi del tutto, anche se non so perché.
Insomma, in quadro è quello di stress e nervi sotto pressione.
Tuttavia, da circa 3/4 settimane avverto alcuni sintomi che mi hanno spaventato e per i quali mi pare difficile somatizzare. Come tanti, ho avuto anch’io la sciagurata idea dell’autodiagnosi su internet, con gli effetti che immagina (paura di sla, SM, e altri disastri).
I sintomi:
indolenzimento della mascella e del mento (ambo i lati)
indolenzimento lieve, senso di bruciore e lieve dolore alla lingua (in profondità, ai lati e sulla punta)
indolenzimento lieve a guance e zigomi
senso di chiusura (forte) e dolore (lieve) alla gola, senso di soffocamento e bisogno di schiarirmi la voce
sensazione (forte) di parlare male e lentamente (non soggettiva: le persone mi chiedono di ripetere cose appena dette)
sensazione di dover usare più energia del normale per far uscire la voce (che mi pare esca più debole e sforzata)
rare e brevi fascicolazioni alla lingua e sulla superficie della mascella
sensazione di ingrossamento delle ghiandole sotto la mascella
acufeni persistenti (ambo i lati)
Nessuna disfagia.
Nessuno farmaco assunto, se non il valium.
Questi sintomi sono comparsi uno alla volta nel corso delle settimane, non tutti insieme benché molto ravvicinati.
Se torno dal medico mi ripeterà la stessa diagnosi che mi ripete da settimane: somatizzazione. Non voglio contraddire il medico (stress ed ansia sono evidenti) che ha avuto ragione in passato (fascicolazioni che parevano inarrestabili sono quasi sparite in qualche mese).
Il problema è che temo che lui si sia fissato su questo parere (e non so sulla base di cosa ribattere: come medico, ritiene offensivo proporgli autodiagosi desunte dal web).
Soprattutto, concessa l’ipocondria, la paura di avere malattie non mette al riparo dalle malattie stesse (quando finisce l’autocontrollo e inizia la legittima preoccupazione?).
Infine, se alcuni dei sintomi possono essere somatizzati (bolo isterico), ne avverto alcuni che non credo possano essere solo autoindotti (articolare male le parole mi ha gettato nel panico). Possibile che sia tutto autoindotto? Possibile che sento di avere cose che ho letto su internet per il fatto che le ho lette? Mi sembra un po’ contorto. Mi pare più probabile che stia male perché sto male davvero.
Attendo un suo consiglio e la ringrazio fin d'ora
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Quando è così: riferito alla sua convinzione circa che il suo medico "...Il problema è che temo che lui si sia fissato su questo parere..." non le rimane che sottoporsi ad un "secondo parere" ed in particolare ad una valutazione specialistica neurologica con eventuali esami strumentali qualora questi si rivelassero essere indicati.
Altro non so dirle poichè questo è solo un "consulto a distanza" ed in nessun modo può sostituirsi ad una visita medica di persona.
Altro non so dirle poichè questo è solo un "consulto a distanza" ed in nessun modo può sostituirsi ad una visita medica di persona.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.5k visite dal 24/05/2014.
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