Epilessia / ansia?

"Presunti" episodi di "piccolo male", possono dar luogo, in seguito (non prima) ad eventi febbrili (da 37,3°/37,4°, fino a 38°/38,2°)? In altri termini, l'epilessia, grande o piccola che sia, può provocare febbre?
Esiste una febbre "ansiogena"? Recepire, fisicamente e psicologicamente, come altamente stressanti singoli eventi del quotidiano, può sfociare in febbre?
L'ansia può manifestarsi anche a distanza di tempo (se somatizzo come particolarmente stressante, ad esempio, un evento, durante la mattinata, posso risentirne anche di notte, a letto, in una stato che "dovrebbe" essere di assoluta tranquillità?)
Infine, l'ansia può essere somatizzata a tal punto da provocare brevi, ma fastidiosi episodi sincopali (senza perdita di conoscenza, ma con ottundimento dell'udito, visione di scotomi, e la sensazione che, dalla testa, tutto il sangue venga risucchiato da stomaco e/o intestino, con conseguente motilità di entrambi)?
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

<<Presunti" episodi di "piccolo male", possono dar luogo, in seguito (non prima) ad eventi febbrili (da 37,3°/37,4°, fino a 38°/38,2°)? In altri termini, l'epilessia, grande o piccola che sia, può provocare febbre?>> No.

<<Esiste una febbre "ansiogena"?>> Sì ma è molto rara.

<<L'ansia può manifestarsi anche a distanza di tempo (se somatizzo come particolarmente stressante, ad esempio, un evento, durante la mattinata, posso risentirne anche di notte, a letto, in una stato che "dovrebbe" essere di assoluta tranquillità?)>> Certamente.

<<Infine, l'ansia può essere somatizzata a tal punto da provocare brevi, ma fastidiosi episodi sincopali (senza perdita di conoscenza, ma con ottundimento dell'udito, visione di scotomi, e la sensazione che, dalla testa, tutto il sangue venga risucchiato da stomaco e/o intestino, con conseguente motilità di entrambi)? >> Sì, ma non si può parlare di episodi sincopali senza perdita di coscienza.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente, Professore.
Vede, da circa 13 anni (in seguito ad un calo ponderale piuttosto repentino e assolutamente "non monitorato" di circa 20 chili, come risposta "sportiva" (spinta all'eccesso!) ad un lutto famigliare) soffro di disturbi alquanto fastidiosi (accentuati nel periodo pre-, durante e post-mestruale).
Più volte, nel corso della giornata, nelle situazioni più disparate (pure durante il sonno), vengo colta come da mancamenti della durata di pochi secondi (mi si appanna la vista e mi si ottunde l'udito, come se, soffrendo di pressione bassa, mi chinassi a terra e mi rialzassi velocemente), accompagnati da pallore, formicolio degli arti (superiori o inferiori, a seconda dei casi), e da innalzamenti bruschi della temperatura corporea, fino anche a 38° (temperatura che, una volta così innalzatasi, può permanere alta anche per tutto il giorno, fino al momento in cui mi corico per andare a dormire). La sensazione è davvero spiacevole: avverto un calore improvviso, concentrato soprattutto sul viso e nelle mani; nel momento in cui il malessere mi coglie, poi, percepisco come "un'ondata" che mi travolge (partendo – sembra – dall'intestino e/o dallo stomaco, che paiono accumulare ansia su ansia, come spugne, per poi rilasciare il tutto nella testa, quasi si trattasse di "scariche", e, nei casi più violenti, chiudendo la manifestazione con dei brutti crampi allo stomaco, e con una sensazione di spossatezza immane, che mi abbatte a terra!), e ho sempre il terrore di collassare.
Ancora nessuno riesce a comprendere se possa trattarsi di attacchi di "piccolo male", di attacchi di panico, o di attacchi di ansia estrema (essendo io un tipo parecchio “emotivo”, incline alla tensione nervosa e alla somatizzazione di molti eventi che possono capitarmi nel quotidiano).
[#3]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Ha fatto una visita neurologica e un EEG delle 24 ore?
[#4]
Utente
Utente
Alcuni anni fa, sempre in concomitanza, bene o male, col periodo pre-mestruale, venivo addirittura colta (soltanto durante il sonno) da vere e proprie crisi epilettiche, ma analisi ed esami cerebrali fatti al momento, e più approfonditi, in seguito (vari EEG, tra cui quello in privazione di sonno, risonanza magnetica effettuata presso il Reparto Neurologico di Verona, con un'apparecchiatura praticamente unica nel proprio genere), all'epoca (intorno al 2008), non avevano rilevato nulla di anomalo.
Lo specialista presso cui mi sono rivolta recentemente, mi ha prescritto, dopo aver sommariamente ascoltato la mia storia clinica (non mi ha effettuato alcuna visita), un EEG su ricovero ospedaliero (non appena si libererà un letto, perciò non mi ha saputo assicurare quando, di preciso) per 2/3 giorni.
Al momento, cerco di tenere a bada l'ansia con 3 capsule rigide di Lexil (1 capsula: propantelina bromuro 15 mg + bromazepam 1,5 mg), prescrittemi ancora dal gastroenterologo (presso il quale mi ero rivolta diversi anni fa, quando i miei disturbi, unitamente alla presenza dell'Helicobacter pylori (poi eradicato) incidevano parecchio sul mio stomaco, provocandomi reflusso gastresofageo e tremende gastriti erosive, di cui al momento, per fortuna, avvalendomi anche di un inibitore di pompa protonica, sembro soffrire un pochino di meno), e delle gocce di Alprazolam (0,75mg/ml): una decina la mattino, e circa 25/30 la sera. Certe giornate più di altre, però, tutta questo "mega-intruglio", appare assolutamente inutile, quasi fosse acqua fresca (durante il pre-mestruo, il mestruo e il post-mestruo, poi, non sortiscono alcun effetto). E io continuo ad avere i miei malesseri, ultimamente, almeno uno, fisso, quotidiano. Faccio l'insegnante e comprenderà che per me, la cosa, risulta parecchio "invalidante" (soprattutto quando i ragazzi, in classe, si accorgono palesemente che sto male, perché impallidisco improvvisamente)…

[#5]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Per curare l'ansia le benzodiazepine che assume non sono sufficienti perchè dopo un certo periodo che le assume possono causare il fenomeno della tolleranza per cui è necessario aumentare il dosaggio per avere la stessa efficacia, aumento del dosaggio che, come Lei può ben capire, non è possibile effettuarlo ad oltranza. Pertanto i farmaci più indicati sono quelli che non causano tolleranza e hanno un effetto più profondo e duraturo sull'ansia.
Gli ansiolitici invece sono soltanto dei sintomatici che andrebbero utilizzati solo per poche settimane.
Utile, come Le dicevo, un'EEG delle 24 ore.

Cordialmente
[#6]
Utente
Utente
Lei, Professore, a titolo meramente informativo, cosa mi consiglierebbe, fossi una sua paziente, e fosse accertato (fatto che deve ancora avvenire, dato che il mio EEG delle 24 ore chissà quando mi verrà effettuato, con la tempistica dell'ospedale presso cui mi sono rivolta!) che si trattasse di attacchi di ansia, e non di epilessia?
Tengo di nuovo a precisare che, nel corso dei miei malesseri, più o meno intensi, non perdo mai conoscenza, ma i sensi (soprattutto vista e udito) si comportano come se, soffrendo di pressione bassa, mi chinassi a terra e mi rialzassi bruscamente. Io non so da dove il disturbo tragga origine, ma so che stomaco e intestino ne vengono coinvolti quasi tutte le volte, con crampi e crampetti che mi suscitano sempre una certo grado di motilità (e quando sento di essere nervosa, avverto nitidamente come la tensione si accumuli tutta nello stomaco: magari può trattarsi soltanto di un'impressione, e provenire tutto dal cervello, ma i dolori che provo al cardias, ad esempio, sono parecchio intensi!). Le occasioni in cui, invece, ho effettivamente perso conoscenza, sono state quelle in cui sono stata colpita da quelli che sono parsi in tutto e per tutto attacchi comiziali (5, forse 6, nell'arco di di 6 anni: l'ultimo risale al febbraio dello scorso anno). Io non ne conservo alcun ricordo (salvo i dolori muscolari o i morsi alla lingua), ma coloro che hanno assistito in quelle occasioni, me le hanno descritte come vere e proprie crisi epilettiche. La nota che le ha sempre accomunate: si sono verificate mentre dormivo, di notte, di pomeriggio, di sera, non sono mai crollata a terra, improvvisamente, da sveglia, tanto che, in un primo tempo, uno specialista a cui mi ero rivolta, aveva supposto che soffrissi di disturbi del sonno. Durante quelle crisi (la più lunga è durata circa mezz'ora, e hanno perso via via d'intensità), mi è stato riferito che non riconoscevo neppure i famigliari, ma farfugliavo frasi legate al mio ambiente lavorativo (la Scuola).
Il mio medico di base, anni fa, riteneva fossi depressa, poi mi ha parlato di disturbi vasovagali, mentre ora ritiene si tratti di attacchi di ansia di natura ormonale/psicosomatica (?), e mi ha già prescritto lo XANAX 1 mg (compresse a rilascio prolungato). Il reumatologo e l'endocrinologo (soffro di tiroidite cronica) ritengano si possa trattare, invece, di evidenti attacchi di panico. Il neurologo cui mi sono rivolta mi ha liquidata senza approfondire la mia storia clinica (il titolare dello studio era malato, e si trattava di un medico di guardia), prescrivendomi l'EEG 24 ore disponibile non si sa quando…Io davvero mi sento molto abbattuta, stanca e disorientata, dato che vorrei soltanto avere finalmente la possibilità di comprendere qual è l'origine effettiva dei disturbi di cui soffro, per poter intraprendere una corretta terapia.
[#7]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
<<sono stata colpita da quelli che sono parsi in tutto e per tutto attacchi comiziali (5, forse 6, nell'arco di di 6 anni: l'ultimo risale al febbraio dello scorso anno)>> è stata fatta la diagnosi di epilessia con conseguente terapia?

Cordialità
[#8]
Utente
Utente
Lei intende, Professore, da parte delle strutture ospedaliere presso le quali, in circa 3 delle occasioni sopra menzionate (nelle altre, i miei famigliari hanno provveduto da soli a soccorrermi in casa, senza chiamare il 118, girandomi su un fianco, e attendendo che l'episodio, di breve durata in quei casi, si esaurisse un po' alla volta) sono stata ricoverata per accertamenti?
No, non mi è mai stata fatta alcuna diagnosi di epilessia ("grande" o "piccolo male" che fosse) e, di conseguenza, non mi è mai stata prescritta alcuna terapia ad essa collegata. Portandomi al Pronto Soccorso, mi hanno sempre sottoposta alle analisi del caso (EEG compreso), ma, anche distanza di pochissimo tempo dalla manifestazione dell'evento comiziale, non è mai stato rilevato nulla (lo stesso EEG, mi è stato riferito dai medici, non ne recava traccia)…
Epilessia, attacchi di panico, disturbi vasovagali, ansia estremizzata: io davvero non so più a che Santo votarmi, professore!
[#9]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Non Le resta altro che attendere i prossimi accertamenti durante il ricovero programmato. Se gli episodi descritti si presentano tutti i giorni non sarà difficile monitorarli all'EEG delle 24 ore o anche di più considerato che l'esame si svolge in ambiente ospedaliero.

Cordiali saluti
[#10]
Utente
Utente
Vede, Professore, nutro due grandi timori al riguardo. Il Primo, che mi chiamino a distanza di non so quanto tempo (continuando io, nel frattempo, a passarmela, diciamo "non troppo bene!), data la penuria di letti presso l'Azienda Ospedaliera Provinciale presso cui mi sono rivolta. Il Secondo, che, in occasione dell'esame, non si verifichi alcun malessere (dato che, in questi miei 13 anni di "passione", ho attraversato periodi particolarmente "negativi", come quello attuale, in cui mi capitava di stare male quotidianamente, e altri, successivi, in cui qualche sporadico malessere faceva la sua comparsa addirittura dopo mesi!): mi ritroverei di nuovo punto e accapo, senza alcuna diagnosi definita e/o definitiva! Ho 37 anni, Professore, e, mi auguro, ancora un bel tratto di vita da passare su questa Terra, per questo vorrei cercare di goderne nella maniera più serena possibile, insieme alle persone che amo, e non con una spada di Damocle perennemente sul capo, che mi fa illudere di star bene per qualche tempo, finendo però, irrimediabilmente, per trafiggermi quando meno me l'aspetto!
In ogni caso, Professore, e nell'attesa dell'esame anche da Lei cortesemente indicatomi, secondo lei dovrei proseguire la cura con i miei consueti farmaci, sempre con i medesimi dosaggi e la stessa ripartizione giornaliera (3 capsule rigide di Lexil bromuro (15 mg + bromazepam 1,5 mg), mattino, pomeriggio, sera Alprazolam in gocce (0,75mg/ml), una decina la mattino, e circa 25/30 la sera, anche se il mio medico di base preferirebbe che lo sostituissi con lo Xanax 1 mg (compresse a rilascio prolungato))? Dovrei modificare, sempre a suo parere, qualcosa, in merito, nell'attesa, finalmente di una diagnosi?
[#11]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Capisco perfettamente le Sue perplessità ma non è da augurarsi che nel periodo del ricovero stia ancora male, qualora fosse si consoli con "non tutti i mali vengono per nuocere".
Per quanto riguarda la terapia in atto, Le ricordo che non si possono consigliare a distanza farmaci e loro dosaggi, pertanto, in attesa del ricovero, si faccia consigliare dal medico curante la cui indicazione può essere condivisibile.

Cordialmente
[#12]
Utente
Utente
Approfitto dell'occasione per ringraziarLa di cuore, Professore. Mi sto approssimando al ciclo, e mi ritrovo con un'infiammazione intestinale (che coinvolge anche parte dell'appendicite) che, ogni tanto, si rifà viva, ma che, stavolta, sembra particolarmente "dolorosa", specie al tatto. Una visita dal medico di base, per una terapia adeguata (e la prescrizione di una colonscopia), mi ha spinto a chiedergli se l'infiammazione può presentare qualche legame coi malesseri di cui soffro (dato che entrambi hanno fatto la loro comparsa, anni fa, quasi in simultanea), ma lui è apparso scettico al riguardo. Mi perdoni, ma lei cosa ne pensa?
Sempre il mio medico di base, in attesa di una qualche diagnosi precisa, oltre allo Xanax 1 mg (compresse a rilascio prolungato), quest'oggi ha voluto prescrivermi pure un farmaco denominato Entact (20mg/ml os gtt 15ml): 5 gocce soltanto al mattino. Io gli ho espresso il timore di ingurgitare un intruglio, oltreché inutile, magari pure dannoso, ma lui ha replicato che il farmaco in questione si integra benissimo con il Lexil e lo Xanax, senza dare problemi. Stavolta la scettica sono io, Professore, e le sarei davvero molto riconoscente se, in qualità di specialista, fosse così gentile da esprimere un parere al riguardo. Se un farmaco, effettivamente efficace e ben dosato, può aiutarmi a tenere bada l'ansia in maniera appropriata, arrecandomi, finalmente, un po' di sollievo e di serenità, d'accordo, ma non voglio diventare una sorta di "scarico di lavandino" di tentativi già falliti in partenza…
[#13]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
La definizione "infiammazione intestinale" è molto generica, indica ben poco, se invece volesse riferirsi ad un eventuale colon irritabile ci potrebbe essere un comune denominatore rappresentato dal sistema nervoso (ansia? stress?).

Il farmaco prescritto è un antidepressivo che viene spesso utilizzato nei disturbi d'ansia, con buona efficacia e senza fenomeni di assuefazione e dipendenza.
Il dosaggio è basso ma è conveniente iniziare con queste dosi.
L'effetto si vedrà tra alcune settimane.

Cordialità
[#14]
Utente
Utente
Professore, lei è davvero gentilissimo e più che paziente nei miei confronti: davvero non so come ringraziarLa! Ora che mi sto avvicinando al ciclo, i miei disturbi (chissà perché…) stanno aumentando: mi sveglio la mattina già con la febbre a 37,3°/37,4°, e sento subito l'ansia crescere in maniera esponenziale tra stomaco, pancia, arti inferiori (tra un paio di settimane mi sottoporrò anche ad una visita presso un ginecologo-endocrinologo, per vedere se gli ormoni potrebbero giocare un qualche ruolo). Mi rendo conto che, quasi certamente, le sto chiedendo un'autentica scempiaggine, ma, dalla presentazione "a distanza" del mio quadro clinico, venutosi a delineare grazie a queste richieste di consulto, Lei, personalmente (e in via del tutto "ufficiosa"), si è fatto un'idea di quale "potrebbe" essere, eventualmente, la causa dei miei malesseri? O, quanto meno, per cosa maggiormente propenderebbe?
[#15]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
La concomitanza col ciclo mestruale potrebbe fare ipotizzare una correlazione con le variazioni ormonali, una sorta di sindrome premestruale che comunque nel Suo caso non è tipica, persistendo anche nei giorni del ciclo.
Una correlazione con disturbi internistici potrebbe anche essere possibile (ipotensione arteriosa? altro?).
Corretto effettuare anche la visita ginecologica.
In ogni caso tali ipotesi possono essere del tutto fantasiose non essendo avvalorate da una valutazione clinica diretta.

Cordiali saluti
[#16]
Utente
Utente
E nei giorni del post-ciclo, e anche oltre, ma in certi periodi in particolare (forse più stressanti di altri…), come in questo, dove è dal 1 Marzo che continuo ad avere malesseri quotidiani (da uno a due, come quest'oggi, ad esempio), senza "tregue" (e il ciclo mi è venuto il 5 Marzo, concludendosi il 9!). Nei mesi estivi di luglio e agosto, ad esempio, quando termina la Scuola, è molto difficile che risenta dei malesseri in questione, ad eccezione proprio, del periodo intorno al ciclo, esaurito il quale, non risento di alcun disturbo, fino al pre-mestruo successivo. In merito alla questione ormonale ho notato, però, come ho già avuto modo di scriverle, penso, che, da quando i miei malesseri sono tornati a farsi così frequenti (dallo scorso dicembre, all'incirca), mi è sparita la dismenorrea che ha da sempre contraddistinto le mie mestruazioni (tanto che soffrivo addirittura di coliche!): non presento più alcun dolore, né al seno, né alle ovaie, nulla, e anche il flusso si è notevolmente ridotto! Il fatto, di per sé, mi sembra molto strano, come la febbriciattola che continua a perseguitarmi nel corso della giornata!
Ulteriore anomalia: fino allo scorso autunno, soffrendo di una forte allergia ai pollini, non c'era mattina che non mi alzassi senza starnutire come un'ossessa, per almeno un paio d'ore abbondanti. In questo periodo, che per me dovrebbe già essere "critico", sotto questo punto di vista, non emetto uno starnuto che sia uno starnuto! Ma è mai possibile?
Porto la pressione bassa, questo posso confermarglielo!
[#17]
Utente
Utente
Mi perdoni, Professore, se mi permetto di tediarLa di nuovo, indaffaratissimo come immagino sarà, ma la causa dei malesseri di cui le ho ampiamente parlato potrebbe effettivamente essere imputabile al nervo vago? Uno specialista del suo calibro, ad esempio, come riuscirebbe ad accorgersene? Occorre sottoporsi ad esami particolari?
[#18]
Utente
Utente
Mi perdoni, Professore, se mi permetto di tediarLa di nuovo, indaffaratissimo come immagino sarà, ma la causa dei malesseri di cui le ho ampiamente parlato potrebbe effettivamente essere imputabile al nervo vago? Uno specialista del suo calibro, ad esempio, come riuscirebbe ad accorgersene? Occorre sottoporsi ad esami particolari? Stress, ansia, mestruazioni possono incidere pesantemente sui disturbi vasovagali?
[#19]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Non esistono esami specifici in merito, solo un'accurata visita potrebbe fare ipotizzare una componente vagale ma mi pare poco probabile nel Suo caso.

Cordialmente
[#20]
Utente
Utente
Lei propenderebbe maggiormente per un disturbo psicosomatico da stress/ansia (accentuato da fattori ormonali), o, nella peggiore delle ipotesi, da attacchi di "piccolo male", giusto?
[#21]
Utente
Utente
Professore, davvero bastano delle inezie, in questo periodo, per provocarmi agitazione (nello stomaco e/o nei visceri) e farmi partire degli episodi lipotimici. Vivo malissimo…
[#22]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
L'ipotesi psicosomatica è possibile, senza tralasciarne altre.

Buon fine settimana
[#23]
Utente
Utente
Dopo un'ulteriore visita presso il reumatologo (soprattutto per lettura ed interpretazione esami da lui richiesti), che ha confermato la diagnosi di un quadro di attacchi di panico, quest'ultimo ha sentenziato che il solo ed unico specialista che davvero potrà aiutarmi a stare davvero meglio, tagliando, come si suol dire, la testa al toro, sarà il neurologo. Sia i miei problemi gastrointestinali, che i miei dolori a muscoli e nervi (in specie, tra collo e spalle, da cui il timore, da parte mia, di soffrire di problemi vasovagali), che la mia febbriciattola altalenante (in assenza di qualsiasi, evidente flogosi), che le mie irregolarità mestruali, trarrebbero origine, per il reumatologo cui mi sono rivolta, dalla mia psiche. L'unica mia patologia fisica è la tiroidite cronica autoimmune che mi è stata riscontrata in seguito alle ultime analisi cui mi sono sottoposta, ma, sempre secondo il reumatologo, allo stadio in cui è, essa non sarebbe alla base di alcuno dei miei malesseri.
Questo lunedì, a Dio piacendo, sono riuscita ad ottenere un appuntamento con il Prof. Luigi Giuseppe Bongiovanni, assai stimato neurologo presso il Policlinico "Borgo Roma" di Verona. Mi auguro di cuore che possa individuare in breve la problematica che così tanto mi tormenta, definendo quanto prima la terapia più adatta a risolverla!
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto