Mal di testa forte durante palestra
salve, da più di una settimana mentre svolgo il mio allenamento in palestra, mi viene una fitta forte alle tempie, che iniziano a pulsare, poi il dolore si espande a tutta la testa.
la prima volta mi è successo lunedi scorso, e si è ripetuta per un paio di allenamenti, poi mi sono fermato per 5 giorni, e ieri al ritorno in palestra la cosa si è ripresentata.
il dolore inizia esattamente in concomitanza con i primi esercizi, poi piano piano diminuisce, restando un senso di pesantezza, che si protrae per parecchie ore dopo l'allenamento.
tanto che nei giorni in cui mi alleno e mi succede questo mal di testa, la sera quando vado a dormire, dopo un paio di orette mi sveglio e non riesco più ad addormentarmi, mi viene parecchi caldo e mi sento la bocca secca.
episodi del genere non mi erano mai successi prima.
da cosa potrebbe essere portato tutto questo?
ovviamente farò la visita prima dal mio medico per sentire cosa ne pensa.
però sarei felice di ricevere un consulto da parte vostra.
la prima volta mi è successo lunedi scorso, e si è ripetuta per un paio di allenamenti, poi mi sono fermato per 5 giorni, e ieri al ritorno in palestra la cosa si è ripresentata.
il dolore inizia esattamente in concomitanza con i primi esercizi, poi piano piano diminuisce, restando un senso di pesantezza, che si protrae per parecchie ore dopo l'allenamento.
tanto che nei giorni in cui mi alleno e mi succede questo mal di testa, la sera quando vado a dormire, dopo un paio di orette mi sveglio e non riesco più ad addormentarmi, mi viene parecchi caldo e mi sento la bocca secca.
episodi del genere non mi erano mai successi prima.
da cosa potrebbe essere portato tutto questo?
ovviamente farò la visita prima dal mio medico per sentire cosa ne pensa.
però sarei felice di ricevere un consulto da parte vostra.
[#1]
Gentile Utente,
esiste e non è poi molto rara una cefalea da sforzo che potrebbe assimilarsi a ciò che Lei scrive.
Come già sa, questa è un'ipotesi on line che andrebbe confermata o meno mediante una visita specialistica neurologica.
Inizialmente si rivolga al Suo medico curante, poi se da questi consigliato, sarebbe utile rivolgersi ad un neurologo esperto in cefalee.
Cordiali saluti
esiste e non è poi molto rara una cefalea da sforzo che potrebbe assimilarsi a ciò che Lei scrive.
Come già sa, questa è un'ipotesi on line che andrebbe confermata o meno mediante una visita specialistica neurologica.
Inizialmente si rivolga al Suo medico curante, poi se da questi consigliato, sarebbe utile rivolgersi ad un neurologo esperto in cefalee.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
grazie della tempestiva risposta.
sono stato questo pomeriggio dal mio medico, che prima di tutto mi ha misurato la pressione e lha trovata nella norma(110/70) poi mi ha prescritto una TAC cranio encefalo, supponendo possa essere una "cefalea pulsante".
secondo lei quella di prescrivermi una tac è stata una scelta "giusta"?
nei confronti dell'allenamento, come mi dovrò comportare al momento?
grazie.
sono stato questo pomeriggio dal mio medico, che prima di tutto mi ha misurato la pressione e lha trovata nella norma(110/70) poi mi ha prescritto una TAC cranio encefalo, supponendo possa essere una "cefalea pulsante".
secondo lei quella di prescrivermi una tac è stata una scelta "giusta"?
nei confronti dell'allenamento, come mi dovrò comportare al momento?
grazie.
[#3]
Gentile Utente,
personalmente alla TC preferisco la RM, sia perchè si vedono più dettagli sia perchè non utilizza radiazioni ionizzanti.
Potrebbe provare ad iniziare l'allenamento in modo molto leggero, aumentando gradualmente il carico senza arrivare, almeno per il momento, a sforzi eccessivi.
Una "cefalea pulsante" nel Suo caso però non è una semplice emicrania se avviene durante sforzi fisici.
Cordialmente
personalmente alla TC preferisco la RM, sia perchè si vedono più dettagli sia perchè non utilizza radiazioni ionizzanti.
Potrebbe provare ad iniziare l'allenamento in modo molto leggero, aumentando gradualmente il carico senza arrivare, almeno per il momento, a sforzi eccessivi.
Una "cefalea pulsante" nel Suo caso però non è una semplice emicrania se avviene durante sforzi fisici.
Cordialmente
[#8]
Utente
a questo punto non saprei se richiedere di farmi fare un RM o di rimanere sulla TC, ho timore che quest'ultima possa essere pericolosa...
per quanto riguarda gli allenamenti tenterò di provare con un approccio più leggero per il momento, ma per questa "patologia", non c'è nessuna possibilità che si risolva da se o solitamente bisogna proseguire con terapie e quant'altro?
p.s:quella cosa scritta sul primo post, del non riuscire a dormire in concomitanza del dolore pervenuto in allenamento e del sentore di calore durante la notte...in che modo può essere correlato con questa "patologia"
la ringrazio.
per quanto riguarda gli allenamenti tenterò di provare con un approccio più leggero per il momento, ma per questa "patologia", non c'è nessuna possibilità che si risolva da se o solitamente bisogna proseguire con terapie e quant'altro?
p.s:quella cosa scritta sul primo post, del non riuscire a dormire in concomitanza del dolore pervenuto in allenamento e del sentore di calore durante la notte...in che modo può essere correlato con questa "patologia"
la ringrazio.
[#9]
Gentile Utente,
a mio avviso non è solo un discorso di minore radiazioni ma anche di maggiore potere di risoluzione, cioè si vede meglio e di più.
Il decorso della cefalea da sforzo, sempre che di questa si tratti, può avere anche dei lunghi periodi di remissione spontanea.
La correlazione col disturbo del sonno non è caratteristica di questa forma di cefalea e sinceramente non conosco la causa.
Cordiali saluti
a mio avviso non è solo un discorso di minore radiazioni ma anche di maggiore potere di risoluzione, cioè si vede meglio e di più.
Il decorso della cefalea da sforzo, sempre che di questa si tratti, può avere anche dei lunghi periodi di remissione spontanea.
La correlazione col disturbo del sonno non è caratteristica di questa forma di cefalea e sinceramente non conosco la causa.
Cordiali saluti
[#11]
Gentile Utente,
<<quindi se ho ben capito ci sono poche speranze che con l'attesa il problema si risolva da solo?>> no, avevo scritto proprio il contrario, cioè che possono esserci periodi di remissione spontanea della sintomatologia, infatti il decorso di questo tipo di cefalea sembra essere episodico.
La terapia varia secondo l'entità del problema, nei casi lievi è sufficiente la moderazione dell'attività fisica. Nei casi ad alta frequenza e con dolore debilitante è indicata la terapia farmacologica di prevenzione, i farmaci maggiormente efficaci sono i betabloccanti ed in particolare il propranololo.
Alcuni colleghi utilizzano i farmaci (non quelli di prevenzione) poco prima di uno sforzo.
Come vede la terapia varia in funzione di molte variabili, non ultima l'esperienza del neurologo.
Cordialmente
<<quindi se ho ben capito ci sono poche speranze che con l'attesa il problema si risolva da solo?>> no, avevo scritto proprio il contrario, cioè che possono esserci periodi di remissione spontanea della sintomatologia, infatti il decorso di questo tipo di cefalea sembra essere episodico.
La terapia varia secondo l'entità del problema, nei casi lievi è sufficiente la moderazione dell'attività fisica. Nei casi ad alta frequenza e con dolore debilitante è indicata la terapia farmacologica di prevenzione, i farmaci maggiormente efficaci sono i betabloccanti ed in particolare il propranololo.
Alcuni colleghi utilizzano i farmaci (non quelli di prevenzione) poco prima di uno sforzo.
Come vede la terapia varia in funzione di molte variabili, non ultima l'esperienza del neurologo.
Cordialmente
[#13]
Gentile Utente,
nel caso di terapia di prevenzione non esiste un tempo di assunzione codificato o uguale per tutti. Diciamo mediamente che 3-6 mesi possono essere considerati un tempo adeguato.
Ogni farmaco può causare effetti collaterali, si dovrebbe trovare quello più adatto al singolo soggetto.
Cordialità
nel caso di terapia di prevenzione non esiste un tempo di assunzione codificato o uguale per tutti. Diciamo mediamente che 3-6 mesi possono essere considerati un tempo adeguato.
Ogni farmaco può causare effetti collaterali, si dovrebbe trovare quello più adatto al singolo soggetto.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 16.1k visite dal 12/12/2013.
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