Paralisi facciale - Terapia più appropriata
Ho 35 anni ed in data 18/11 mi hanno diagnosticato una emiparesi facciale dovuta presumibilmente ad una infezione da raffreddamento del cavo uditivo dx con effetti sul nervo facciale. I primi sintomi li ho avuti nella notte tra il 15 e il 16 con dolore all'orecchio che si è poi propagata nel retro del collo per i successivi due giorni. nella notte tra il 17 e il 18 il primo evidente segno di paresi con difficoltà a estendere la bocca e la fronte.
In data 18/11 ho eseguito una tac cranio e una visita neurologica e otorina. La tac ha dato riscontro negativo, nessuna alterazione cerebrale. Il neurologo ha prescritto una terapia a base di cortisone, aciclovir, un acceleratore della funzionalità dei nervi, oltre a collirio e gastro-protettore (ometto correttamente nomi e case farmaceutiche). L'otorino ha confermato la diagnosi e la terapia, confermando esito negativo al test ispettivo visivo circa eventuali manifestazioni di herpes zoster.
Giacchè il mio medico curante si è trovato in disaccordo sullo specialista circa tipo e dosi del cortisone e dell'antivirale, cosa che manda in paranoia un paziente il quale vorrebbe avere UN consulto ed UNA possibile terapia, salvo mettere in dubbio ogni alternativa, volevo un parere circa il più corretto cortisone da adottare su eventuali effetti collaterali. Condividendo la diagnosi (che è sostanzialmente quella di paralisi di Bell, anche se omessa in questi termini nelle carte), lo scopo della domanda è ovviamente quella di capire quale terapia è più corretta per accelerare la guarigione e ridurre il processo degenerativo del nervo.
In ballo abbiamo betametasone in fiale o deflazacort in compresse.
Inoltre il dubbio si pone sull'aciclovir, se una dose da 400 mg per 2 volte o 4 volte al giorno, non essendoci evidenza di Herpes (seppur temuta dal sottoscritto perchè ha avuto la varicella nel 2008 in età adulta). Non specifico volutamente i titolari dei pareri per non mettere in difficoltà nessuno, ma vorrei un parere oggettivo ed esaustivo sui due farmaci (ed eventualmente su un terzo) nonchè sull'utilità o meno aggressiva di un antivirale quale l'aciclovir.
Grazie, rimango in attesa di riscontro.
In data 18/11 ho eseguito una tac cranio e una visita neurologica e otorina. La tac ha dato riscontro negativo, nessuna alterazione cerebrale. Il neurologo ha prescritto una terapia a base di cortisone, aciclovir, un acceleratore della funzionalità dei nervi, oltre a collirio e gastro-protettore (ometto correttamente nomi e case farmaceutiche). L'otorino ha confermato la diagnosi e la terapia, confermando esito negativo al test ispettivo visivo circa eventuali manifestazioni di herpes zoster.
Giacchè il mio medico curante si è trovato in disaccordo sullo specialista circa tipo e dosi del cortisone e dell'antivirale, cosa che manda in paranoia un paziente il quale vorrebbe avere UN consulto ed UNA possibile terapia, salvo mettere in dubbio ogni alternativa, volevo un parere circa il più corretto cortisone da adottare su eventuali effetti collaterali. Condividendo la diagnosi (che è sostanzialmente quella di paralisi di Bell, anche se omessa in questi termini nelle carte), lo scopo della domanda è ovviamente quella di capire quale terapia è più corretta per accelerare la guarigione e ridurre il processo degenerativo del nervo.
In ballo abbiamo betametasone in fiale o deflazacort in compresse.
Inoltre il dubbio si pone sull'aciclovir, se una dose da 400 mg per 2 volte o 4 volte al giorno, non essendoci evidenza di Herpes (seppur temuta dal sottoscritto perchè ha avuto la varicella nel 2008 in età adulta). Non specifico volutamente i titolari dei pareri per non mettere in difficoltà nessuno, ma vorrei un parere oggettivo ed esaustivo sui due farmaci (ed eventualmente su un terzo) nonchè sull'utilità o meno aggressiva di un antivirale quale l'aciclovir.
Grazie, rimango in attesa di riscontro.
[#1]
Gent.le utente,
i suoi dubbi sono i miei,
non comprendo ad esempio cosa ci si aspettasse da una TC cranio. Se di neuroimaging di parla l'esame discelta è la RM cranio con mezzo di contrasto.
Se l'ORL ha sentenziato niente eruzione herpetica verrebbe a cadere la indicazione all'antivirale seppur recentemente si sta affermando la tendenza a prescriverlo "a prescindere".
Circa gli steoidi: la cosa più importante è che siano assunti a dosaggi elevati in una prima fase per periodo adatto per poi scalare.
La "linee guida internazionali" lo steroide di scelta per la paresi periferica del facciale e il Prednisone (Deltacortene) 25 mg al mattino più gastro protettore per almeno 7 gg per poi proseguire con metà cpr per altri 14 gg.
A un mese valutare eventuali postumi:
se non è tornato tutto come era prima indicati
-RM cranio con mezzo di contrasto,
-elettromioneurografia trigemino-facciale con blink reflex per valutare lo stato funzionale del nervo facciale da un punto di vista elettrico medesimo (ad esempio se e quanti segni di re-innervazione sono presenti.
Cordialmente,
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html
i suoi dubbi sono i miei,
non comprendo ad esempio cosa ci si aspettasse da una TC cranio. Se di neuroimaging di parla l'esame discelta è la RM cranio con mezzo di contrasto.
Se l'ORL ha sentenziato niente eruzione herpetica verrebbe a cadere la indicazione all'antivirale seppur recentemente si sta affermando la tendenza a prescriverlo "a prescindere".
Circa gli steoidi: la cosa più importante è che siano assunti a dosaggi elevati in una prima fase per periodo adatto per poi scalare.
La "linee guida internazionali" lo steroide di scelta per la paresi periferica del facciale e il Prednisone (Deltacortene) 25 mg al mattino più gastro protettore per almeno 7 gg per poi proseguire con metà cpr per altri 14 gg.
A un mese valutare eventuali postumi:
se non è tornato tutto come era prima indicati
-RM cranio con mezzo di contrasto,
-elettromioneurografia trigemino-facciale con blink reflex per valutare lo stato funzionale del nervo facciale da un punto di vista elettrico medesimo (ad esempio se e quanti segni di re-innervazione sono presenti.
Cordialmente,
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
La ringrazio, è di poco conforto intuire l'inutilità di alcuni accertamenti, e mi ripeto dicendo che non c'è cosa peggiore di sentire due cose contrapposte da medici ugualmente specialisti (che poi la TC è stata ordinata da Pronto Soccorso dopo una visita a dir poco superficiale, ma risparmio ogni polemica sull'argomento). Un paziente si sente assolutamente impotente quando non è confortato da un giudizio non dico unanime ma almeno coerente, figuriamoci quando è contraddittorio.
Detto questo io ho iniziato da 48 ore trattamento con betametasone fiale da 4 mg (2 al giorno) previste per 5 gg (a questo punto prolungabili a 7gg se lo ritiene). A seguire è previsto proseguire con il deflazacort in compresse da 30 mg (1 al gg per 5 gg, 1/2 al gg per altri 5 gg e poi 1/4 per ulteriori 5 gg).
Lei mi indica il Deltacortene. Stando alla terapia già avviata, mi consiglia proseguire, interrompere o integrare?
Ovviamente mi auguro che entro un mese riacquisti un minimo di motilità. Non mi ritengo un caso "grave", ho impropriamente usato il termine paralisi ma si tratta di paresi, ho la sensibilità della pelle interno esterno, salvo avere una sensazione di anestesia dentistica all'interno della bocca sul lato interessato, ma comunque sento il dolore. Avverto saltuariamente dei tremori al sopracciglio e al labbro e non so se sia una cosa positiva. La palpebra si chiude quasi completamente a comando, ma la fronte e la guancia sono assolutamente immobili. Ancora nessun sintomo evidente di infezione virale all'esterno, ma superata una certa soglia di rumore avverto una fortissima sensazione interna come un boato, quasi non avessi filtri al cervello. Diciamo che questo è l'unico effetto/sintomo rimasto dopo la paresi, non ho febbre, non ho dolore al collo o all'orecchio, nient'altro. Sono solo preoccupato per gli steroidi. Speriamo bene.
Detto questo io ho iniziato da 48 ore trattamento con betametasone fiale da 4 mg (2 al giorno) previste per 5 gg (a questo punto prolungabili a 7gg se lo ritiene). A seguire è previsto proseguire con il deflazacort in compresse da 30 mg (1 al gg per 5 gg, 1/2 al gg per altri 5 gg e poi 1/4 per ulteriori 5 gg).
Lei mi indica il Deltacortene. Stando alla terapia già avviata, mi consiglia proseguire, interrompere o integrare?
Ovviamente mi auguro che entro un mese riacquisti un minimo di motilità. Non mi ritengo un caso "grave", ho impropriamente usato il termine paralisi ma si tratta di paresi, ho la sensibilità della pelle interno esterno, salvo avere una sensazione di anestesia dentistica all'interno della bocca sul lato interessato, ma comunque sento il dolore. Avverto saltuariamente dei tremori al sopracciglio e al labbro e non so se sia una cosa positiva. La palpebra si chiude quasi completamente a comando, ma la fronte e la guancia sono assolutamente immobili. Ancora nessun sintomo evidente di infezione virale all'esterno, ma superata una certa soglia di rumore avverto una fortissima sensazione interna come un boato, quasi non avessi filtri al cervello. Diciamo che questo è l'unico effetto/sintomo rimasto dopo la paresi, non ho febbre, non ho dolore al collo o all'orecchio, nient'altro. Sono solo preoccupato per gli steroidi. Speriamo bene.
[#4]
Utente
E sulla durata e il prosieguo che mi dice: 5 gg betametasone in fiale e poi prosecuzione con compresse di deflazacort come da posologia indicata nel commento precedente? o conviene prolungare le fiale ovvero concludere con il betametasone in compresse tanto per mantenere il medesimo principio attivo?
Grazie mille comunque.
Grazie mille comunque.
[#5]
Continuerei le fiale ad un dosaggio più basso: da 4 mg solo al mattino a 1.5 mg per almeno due settimane. La sera gli steroidi è meglio non assumerli: possono disturbare il sonno ed alterare il ritmo circadiano del cortisolo (steroide endogeno).
[#6]
Utente
Buongiorno dottore,
sono a 10 giorni dall'inizio delle cure e (come ipotizzabile) sono stazionario. Domani avrei l'ultima fiala da 4 mg secondo le indicazioni impartitemi (5 gg 8 mg e 5gg 4 mg). La mia preoccupazione è che stanotte ho avuto per la prima volta dopo il manifestarsi della paresi di nuovo un dolore sordo e pulsante dietro l'orecchio interno alla base della rocca petrosa che andava e veniva a ritmo. Ritengo che sia l'origine di tutto ed il suo ripresentarsi mi preoccupa alquanto, ma nè l'otorino nè il neurologo al P.S. mi hanno fatto capire se e come va trattato (ovvero se le cure in corso con aciclovir e betametasone sono le uniche utili).
Ero lì lì per prendere un antiffiammatorio per bocca ma ho desistito non sapendo le interazioni con gli altri farmaci che sto prendendo. Il dolore non era forte ma mi ha fatto preoccupare. Ha qualche consiglio?
sono a 10 giorni dall'inizio delle cure e (come ipotizzabile) sono stazionario. Domani avrei l'ultima fiala da 4 mg secondo le indicazioni impartitemi (5 gg 8 mg e 5gg 4 mg). La mia preoccupazione è che stanotte ho avuto per la prima volta dopo il manifestarsi della paresi di nuovo un dolore sordo e pulsante dietro l'orecchio interno alla base della rocca petrosa che andava e veniva a ritmo. Ritengo che sia l'origine di tutto ed il suo ripresentarsi mi preoccupa alquanto, ma nè l'otorino nè il neurologo al P.S. mi hanno fatto capire se e come va trattato (ovvero se le cure in corso con aciclovir e betametasone sono le uniche utili).
Ero lì lì per prendere un antiffiammatorio per bocca ma ho desistito non sapendo le interazioni con gli altri farmaci che sto prendendo. Il dolore non era forte ma mi ha fatto preoccupare. Ha qualche consiglio?
[#7]
Gen.le utente,
in un consulto a distanza difficile fare qualcosa così come formulare indicazioni appropriate.
Pertanto le consiglio un "secondo parere neurologico" ed eventualmente esami strumentali qualora indicati.
Se poi coesiste dolore che nulla ha a che fare con il VII nervo cranico (il facciale) bensì con il V nervo cranico (il trigemino) il neurologo deve essere esperto in terapia del dolore, mediante approccio farmacologico, mini-invasivo tipo blocchi antalgici dei nervi epicranici ovvero metodiche bio-tecnologiche.
Cordialmete,
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html
http://trepinilab.it/servizi/specialistica/neurologia/
in un consulto a distanza difficile fare qualcosa così come formulare indicazioni appropriate.
Pertanto le consiglio un "secondo parere neurologico" ed eventualmente esami strumentali qualora indicati.
Se poi coesiste dolore che nulla ha a che fare con il VII nervo cranico (il facciale) bensì con il V nervo cranico (il trigemino) il neurologo deve essere esperto in terapia del dolore, mediante approccio farmacologico, mini-invasivo tipo blocchi antalgici dei nervi epicranici ovvero metodiche bio-tecnologiche.
Cordialmete,
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html
http://trepinilab.it/servizi/specialistica/neurologia/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 44k visite dal 19/11/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Salute del bambino
Caratteristiche e cura delle principali patologie dei bambini: malattie esantematiche, infettive, disturbi gastrointestinali, problemi di chirurgia pediatrica.