Malattie dei neurotrasmettitori
Gentili dottori,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il mio caso. Dopo vari esami neurologici, risultati tutti negativi, non riesco a risolvere un problema che è iniziato come “disagio” nella deglutizione in cui il cibo scappava giù in gola ognitanto fino a diventare oggi una vera impossibilità nell’alimentarmi. Dura da 18 mesi e il sintomo stesso è peggiorato, oltre ad un ritardo nell’innesco della deglutizione adesso solo introducendo cibo in bocca questo scappa giù nell’immediato (soprattutto i liquidi). Si sono poi aggiunti altri sintomi più o meno collegati alla deglutizione come fonazione e respirazione.
Si evince da una videofluorografia la caduta predeglutitoria dei liquidi e la mancanza di retropulsione linguale. Ho cali di voce, ammiccamenti con le palpebre soprattutto collegati all’atto deglutitorio o quando parlo, dolori al petto intesi come incapacità di allargare la gabbia toracica, dolori alle braccia e al collo sia quando mi sforzo a mangiare, sia quando parlo a lungo o ad alta voce. Problemi di dispnea notturna e parestesia emisoma sinistro.
A fronte della negatività di certi esami (ho fatto solo i principali) il neurologo ha deciso che il mio problema riguarda una malattia di neurotrasmissione (?) quindi mi ha detto (nonostante una visita psichiatrica abbia detto il contrario) che il mio cervello non è più capace di deglutire in modo corretto e da questo mi consiglia una cura di cipralex a 5 gocce al giorno per almeno tre mesi. Della natura degli altri sintomi non mi ha saputo dare spiegazione.
Ora io ho delle perplessità alle quali il neurologo non ha voluto/saputo rispondere.
1. La dose di 5 gocce al giorno mi chiedo quanto possa servire se la minima indicata sul foglietto illustrativo è 10 mg , mi fa pensare ad un effetto placebo?!
2. E’ vero che il cervello smette improvvisamente di saper compiere un movimento naturale e innato come quello della deglutizione? NON si parla di nodi in gola o paura di soffocare ma di vera e propria asinergia motoria.
3. è giusto agire chimicamente con cipralex o magari era più indicata una rieducazione deglutitoria, dato che non ho depressione o ansia ma un problema motorio di origine non diagnosticata?
4. Come mai il cervello non sa più deglutire e mi si aggiungono altri sintomi che non c’entrano con l’atto deglutitorio, ma guarda caso, con il distretto di muscoli che si usano sia per deglutire, sia per parlare, sia per respirare?
5. può un disturbo psicologico/di neurotrasmissione iniziare in modo leggero ed arrivare addirittura a diventare disabilitante? Nella fattispecie è come se avessi perso col tempo completamente la capacità di muovere la zona. Perché prima sfuggivano le cose in gola ora addirittura non le trattengo più. Forse col tempo si è “lasciato andare qualcosa?”. O la psiche agisce così subdolamente da farti prima limitare un movimento e poi addirittura paralizzarlo?
Spero possiate rispondere a tutte le mie perplessità, vista la delicatezza del caso.
Un saluto cordiale
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il mio caso. Dopo vari esami neurologici, risultati tutti negativi, non riesco a risolvere un problema che è iniziato come “disagio” nella deglutizione in cui il cibo scappava giù in gola ognitanto fino a diventare oggi una vera impossibilità nell’alimentarmi. Dura da 18 mesi e il sintomo stesso è peggiorato, oltre ad un ritardo nell’innesco della deglutizione adesso solo introducendo cibo in bocca questo scappa giù nell’immediato (soprattutto i liquidi). Si sono poi aggiunti altri sintomi più o meno collegati alla deglutizione come fonazione e respirazione.
Si evince da una videofluorografia la caduta predeglutitoria dei liquidi e la mancanza di retropulsione linguale. Ho cali di voce, ammiccamenti con le palpebre soprattutto collegati all’atto deglutitorio o quando parlo, dolori al petto intesi come incapacità di allargare la gabbia toracica, dolori alle braccia e al collo sia quando mi sforzo a mangiare, sia quando parlo a lungo o ad alta voce. Problemi di dispnea notturna e parestesia emisoma sinistro.
A fronte della negatività di certi esami (ho fatto solo i principali) il neurologo ha deciso che il mio problema riguarda una malattia di neurotrasmissione (?) quindi mi ha detto (nonostante una visita psichiatrica abbia detto il contrario) che il mio cervello non è più capace di deglutire in modo corretto e da questo mi consiglia una cura di cipralex a 5 gocce al giorno per almeno tre mesi. Della natura degli altri sintomi non mi ha saputo dare spiegazione.
Ora io ho delle perplessità alle quali il neurologo non ha voluto/saputo rispondere.
1. La dose di 5 gocce al giorno mi chiedo quanto possa servire se la minima indicata sul foglietto illustrativo è 10 mg , mi fa pensare ad un effetto placebo?!
2. E’ vero che il cervello smette improvvisamente di saper compiere un movimento naturale e innato come quello della deglutizione? NON si parla di nodi in gola o paura di soffocare ma di vera e propria asinergia motoria.
3. è giusto agire chimicamente con cipralex o magari era più indicata una rieducazione deglutitoria, dato che non ho depressione o ansia ma un problema motorio di origine non diagnosticata?
4. Come mai il cervello non sa più deglutire e mi si aggiungono altri sintomi che non c’entrano con l’atto deglutitorio, ma guarda caso, con il distretto di muscoli che si usano sia per deglutire, sia per parlare, sia per respirare?
5. può un disturbo psicologico/di neurotrasmissione iniziare in modo leggero ed arrivare addirittura a diventare disabilitante? Nella fattispecie è come se avessi perso col tempo completamente la capacità di muovere la zona. Perché prima sfuggivano le cose in gola ora addirittura non le trattengo più. Forse col tempo si è “lasciato andare qualcosa?”. O la psiche agisce così subdolamente da farti prima limitare un movimento e poi addirittura paralizzarlo?
Spero possiate rispondere a tutte le mie perplessità, vista la delicatezza del caso.
Un saluto cordiale
[#1]
Gent.le
in sintesi:
-non so cosa sia la malattia di neurotrasmissione pertanto condivido il suo (?),
-se la dissinergia degluditoria è stata documentata con una videofluorografia esplorerei con una RM il tronco dell'encefalo ed in particolare il bulbo e mi farei visitare anche da un bravo ORL mafari per una fibrolaringoscopia,
-concordo con il parere contrario dello psichiatra; cosa ha a che vedere il Cipralex le il suo disturbo è organicamente dimostrato?
Quale consiglio, essendoci evidenti discordanze di vedute tra gli specialisti che la hanno visitata mi sottoporrei ad una "seconda valutazione, ad un secondo parere neurologico".
Cordialmente.
in sintesi:
-non so cosa sia la malattia di neurotrasmissione pertanto condivido il suo (?),
-se la dissinergia degluditoria è stata documentata con una videofluorografia esplorerei con una RM il tronco dell'encefalo ed in particolare il bulbo e mi farei visitare anche da un bravo ORL mafari per una fibrolaringoscopia,
-concordo con il parere contrario dello psichiatra; cosa ha a che vedere il Cipralex le il suo disturbo è organicamente dimostrato?
Quale consiglio, essendoci evidenti discordanze di vedute tra gli specialisti che la hanno visitata mi sottoporrei ad una "seconda valutazione, ad un secondo parere neurologico".
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
intanto la ringrazio per la puntuale disponibilità e la chiarezza con cui risponde ai miei dubbi.
Approfitto della sua gentilezza per chiederle, dato che il neurologo che mi ha seguito e che mi ha prescritto cipralex mi aveva detto che ho tutti i sintomi di una malattia che si chiama distonia laringea spasmodica ma che non ho l’età per soffrirne, di conseguenza mi ha prescritto uno psicofarmaco, se si trattasse veramente di distonia, quale esame o prassi dovrei seguire per avere una diagnosi corretta?
Io avevo effettuato una emg laringea (un unico ago nella parte anteriore del collo) un anno fa che non ha rilevato nulla di anomalo ma molti sintomi di oggi al tempo non c’ erano. Questo può essere indicativo?
Purtroppo, nonostante due videofluorografie abbiano evidenziato evidenti dissinergie nella fase orale della deglutizione e nonostante io abbia già sentito diversi pareri neurologici, non sono ancora venuta a capo del problema. Quindi i dubbi sono due:
1. non ho ancora trovato un neurologo che abbia individuato il problema
2. non ho un problema neurologico.
Finora tutte le visite neurologiche che ho effettuato con i suoi colleghi si sono concluse con "se non è un problema neurologico di conseguenza è un problema psicologico e di conseguenza devo assumere psicofarmaci".
Sono invece dell'idea, e mi hanno anche spiegato, che ci siano tante malattie o disturbi che si manifestano in questo modo. Forse è il caso di cambiare branca medica? Al momento brancolo nel buio più totale.
Lei cosa ne pensa?
N.B. a conclusione dell'iter diagnostico neurologico mi hanno fatto una RM encefalo con mdc giovedì scorso, sono in attesa dei risultati (anche se il suo collega mi ha già prescritto il cipralex........).
Grazie mille, un saluto cordiale
intanto la ringrazio per la puntuale disponibilità e la chiarezza con cui risponde ai miei dubbi.
Approfitto della sua gentilezza per chiederle, dato che il neurologo che mi ha seguito e che mi ha prescritto cipralex mi aveva detto che ho tutti i sintomi di una malattia che si chiama distonia laringea spasmodica ma che non ho l’età per soffrirne, di conseguenza mi ha prescritto uno psicofarmaco, se si trattasse veramente di distonia, quale esame o prassi dovrei seguire per avere una diagnosi corretta?
Io avevo effettuato una emg laringea (un unico ago nella parte anteriore del collo) un anno fa che non ha rilevato nulla di anomalo ma molti sintomi di oggi al tempo non c’ erano. Questo può essere indicativo?
Purtroppo, nonostante due videofluorografie abbiano evidenziato evidenti dissinergie nella fase orale della deglutizione e nonostante io abbia già sentito diversi pareri neurologici, non sono ancora venuta a capo del problema. Quindi i dubbi sono due:
1. non ho ancora trovato un neurologo che abbia individuato il problema
2. non ho un problema neurologico.
Finora tutte le visite neurologiche che ho effettuato con i suoi colleghi si sono concluse con "se non è un problema neurologico di conseguenza è un problema psicologico e di conseguenza devo assumere psicofarmaci".
Sono invece dell'idea, e mi hanno anche spiegato, che ci siano tante malattie o disturbi che si manifestano in questo modo. Forse è il caso di cambiare branca medica? Al momento brancolo nel buio più totale.
Lei cosa ne pensa?
N.B. a conclusione dell'iter diagnostico neurologico mi hanno fatto una RM encefalo con mdc giovedì scorso, sono in attesa dei risultati (anche se il suo collega mi ha già prescritto il cipralex........).
Grazie mille, un saluto cordiale
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 09/11/2013.
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