Disturbi alla testa e acufeni
Buongiorno, sono una donna di 50 anni, vorrei un consulto perché da qualche mese non riesco a capire l’origine di alcuni miei disturbi. Premetto che sto vivendo in un periodo di grande ansia e stress.
A fine luglio ho accusato degli acufeni, come un rombo interno, che cambiava localizzazione, certe volte nelle orecchie, certe volte dentro la testa. Sembrava il rumore di una caldaia in testa. Sentivo anche un senso di pressione nelle orecchie, come quando si sale in auto in una strada di montagna. Non avevo vertigini, ma un senso continuo di lieve galleggiamento. Scompariva quando dormivo, la mattina tornava dopo qualche ora. L’otorino che mi ha visitato mi ha fatto fare l’esame audioimpedenzometrico, risultato negativo. Ha concluso che non fosse problema d’orecchi, poteva essere di tipo vascolare (pressione), oppure legato all’ansia o al rachide cervicale. Questo fastidio è durato circa 20 giorni poi è scomparso. A settembre, per i problemi d’ansia citati, ho incominciato ad avere lievi attacchi di panico ed agorafobia. Quasi contemporaneamente, sono iniziati dei disturbi, come scosse alla testa, improvvise, sia che mi sentissi nervosa sia che mi sentissi rilassata.
Mi hanno ricordato analoghe scosse che avvertivo anni fa, quando stavo diminuendo la dose di Seropram, che avevo preso per un periodo di depressione. Sono disturbi molto fastidiosi, come se la testa, interiormente, avesse un sussulto. Niente di muscolare, solo come una “scossa elettrica” nel cervello, certe volte molto forte. Alle scosse, si accompagna un senso di testa vuota. Giorni dopo sono ritornati gli acufeni e il senso di pressione alle orecchie. Qualche mattina mi è anche capitato di svegliarmi molto presto con un senso di “caduta” in testa, come un capogiro ad occhi chiusi. Risvegliandomi, non potevo più riaddormentarmi, pur avendo molto sonno, perché ogni volta che stavo per passare dalla veglia al sonno, tornava questo senso di “caduta”.
Un giorno ho avuto una tale frequenza di queste scosse, alcune così forti da sembrare degli sbandamenti, che sono andata al pronto soccorso, mi hanno fatto una TAC e hanno escluso problemi vascolari. Essendo diventati quotidiani e frequenti questi disturbi, sono poi andata da una psichiatra, che mi ha diagnosticato ansia e distimia e mi ha prescritto Trittico 25mg, dose iniziale di 10 gocce la sera e Lamictal 25 mg, mezza compressa la sera, e mi ha consigliato un ciclo di psicoterapia comportamentale per l’agorafobia e il panico. A suo parere disturbi alle orecchie e le “scosse” sarebbero dovute all’ansia.
Adesso il disturbo alle orecchie è diminuito, gli acufeni sono leggeri, le “scosse” sono diminuite, ma non scomparse. Vorrei capire se c’è un collegamento tra i disturbi all’orecchio e queste scosse (è un problema neurologico?) e conoscere il meccanismo che ci sta alla base, perché ciò mi farebbe diminuire l’ansia, non voglio vivere in un perenne stato d’allarme, nel timore che ricompaiano con la frequenza di pochi giorni fa. Grazie.
A fine luglio ho accusato degli acufeni, come un rombo interno, che cambiava localizzazione, certe volte nelle orecchie, certe volte dentro la testa. Sembrava il rumore di una caldaia in testa. Sentivo anche un senso di pressione nelle orecchie, come quando si sale in auto in una strada di montagna. Non avevo vertigini, ma un senso continuo di lieve galleggiamento. Scompariva quando dormivo, la mattina tornava dopo qualche ora. L’otorino che mi ha visitato mi ha fatto fare l’esame audioimpedenzometrico, risultato negativo. Ha concluso che non fosse problema d’orecchi, poteva essere di tipo vascolare (pressione), oppure legato all’ansia o al rachide cervicale. Questo fastidio è durato circa 20 giorni poi è scomparso. A settembre, per i problemi d’ansia citati, ho incominciato ad avere lievi attacchi di panico ed agorafobia. Quasi contemporaneamente, sono iniziati dei disturbi, come scosse alla testa, improvvise, sia che mi sentissi nervosa sia che mi sentissi rilassata.
Mi hanno ricordato analoghe scosse che avvertivo anni fa, quando stavo diminuendo la dose di Seropram, che avevo preso per un periodo di depressione. Sono disturbi molto fastidiosi, come se la testa, interiormente, avesse un sussulto. Niente di muscolare, solo come una “scossa elettrica” nel cervello, certe volte molto forte. Alle scosse, si accompagna un senso di testa vuota. Giorni dopo sono ritornati gli acufeni e il senso di pressione alle orecchie. Qualche mattina mi è anche capitato di svegliarmi molto presto con un senso di “caduta” in testa, come un capogiro ad occhi chiusi. Risvegliandomi, non potevo più riaddormentarmi, pur avendo molto sonno, perché ogni volta che stavo per passare dalla veglia al sonno, tornava questo senso di “caduta”.
Un giorno ho avuto una tale frequenza di queste scosse, alcune così forti da sembrare degli sbandamenti, che sono andata al pronto soccorso, mi hanno fatto una TAC e hanno escluso problemi vascolari. Essendo diventati quotidiani e frequenti questi disturbi, sono poi andata da una psichiatra, che mi ha diagnosticato ansia e distimia e mi ha prescritto Trittico 25mg, dose iniziale di 10 gocce la sera e Lamictal 25 mg, mezza compressa la sera, e mi ha consigliato un ciclo di psicoterapia comportamentale per l’agorafobia e il panico. A suo parere disturbi alle orecchie e le “scosse” sarebbero dovute all’ansia.
Adesso il disturbo alle orecchie è diminuito, gli acufeni sono leggeri, le “scosse” sono diminuite, ma non scomparse. Vorrei capire se c’è un collegamento tra i disturbi all’orecchio e queste scosse (è un problema neurologico?) e conoscere il meccanismo che ci sta alla base, perché ciò mi farebbe diminuire l’ansia, non voglio vivere in un perenne stato d’allarme, nel timore che ricompaiano con la frequenza di pochi giorni fa. Grazie.
[#1]
Gentile Signora,
considerato che i disturbi descritti sono diminuiti con la terapia psichiatrica (farmacologica e non), ritengo che l'elemento che accomuna i due problemi possa essere l'ansia, anche perché mi pare di capire che per "scosse" Lei non intenda un movimento del capo ma una sensazione interna, soggettiva, non visibile all'esterno. E' così? In tal caso il disturbo è verosimilmente inquadrabile come di tipo psichico.
Cordiali saluti
considerato che i disturbi descritti sono diminuiti con la terapia psichiatrica (farmacologica e non), ritengo che l'elemento che accomuna i due problemi possa essere l'ansia, anche perché mi pare di capire che per "scosse" Lei non intenda un movimento del capo ma una sensazione interna, soggettiva, non visibile all'esterno. E' così? In tal caso il disturbo è verosimilmente inquadrabile come di tipo psichico.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Gentile dott. Ferraloro, grazie per la veloce risposta. La terapia farmacologica l'ho iniziata da una settimana, a bassissimo dosaggio e la terapia comportamentale non l'ho ancora iniziata, anche per questo non capisco se l'attenuazione dei sintomi possa essere collegato ai farmaci o no. La sensazione di scossa è interna, sì, certe volte è leggero, altre volte è così forte che mi sento scuotere il capo, ma non so se esternamente si nota. Mi piacerebbe sapere, se lei me lo può spiegare anche in termini non proprio terra terra, quale meccanismo può portare a queste fastidiose sensazioni e agli acufeni. Avevo dimenticato di dire, nel mio post, che quando i sintomi si ripresentano con forza noto che tendo a "saltare in aria" quando qualcuno alza la voce, oppure starnutisce, come fossi in perenne "stato d'allerta". Potrebbe esserci anche qui un collegamento? Grazie ancora e cordiali saluti.
[#3]
Gentile Signora,
non conoscendo la natura dei Suoi disturbi non posso spiegare nulla di preciso.
Come Le dicevo, il denominatore comune sembrerebbe l'ansia, anche riferita alle ultime cose descritte, pertanto Le consiglio di continuare la terapia iniziata ed attendere i risultati. Nel contempo viva una vita normale.
Cordialmente
non conoscendo la natura dei Suoi disturbi non posso spiegare nulla di preciso.
Come Le dicevo, il denominatore comune sembrerebbe l'ansia, anche riferita alle ultime cose descritte, pertanto Le consiglio di continuare la terapia iniziata ed attendere i risultati. Nel contempo viva una vita normale.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 26.3k visite dal 09/10/2013.
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