Cefalea muscolo tensiva da disturbo psicosomatico da stress
Dall'anno scorso ho un problema che mi affligge ogni istante della mia vita. Ho consultato tutti i medici possibili ed immaginabili nei vari ospedali della mia città, ma ancora il problema sussiste. A maggio del 2012 per la prima volta, mentre dormo, mi sveglio con la stanza che mi gira. Passata questa crisi acuta, per settimane mi rimane una sensazione di vertigine. Faccio gli esami di sangue e viene fuori una forte anemia con ferritina a 2. Curo l'anemia e ad agosto sto perfettamente in forma. Arriva settembre, e dopo un'influenza ed un movimento brusco del collo ecco nuovamente il giramento della stanza che peggiorava a seconda del movimento del collo. Seguono vertigini per settimane. Faccio radiografia e poi risonanza alla cervicale. Dopo tali esami, avverto un formicolio che parte dall'orecchio e nei giorni successivi pesantezza alla testa. In effetti ero stressata. Risultano 2 ernie alla cervicale con protrusioni discali. Inizio della fisioterapia che peggiora la situazione...avverto una totale chiusura dalla nuca in giù e mi sento tutto il corpo come se avessi la pelle secca, mi tira tutto. Le vertigini poi passano, ma sento tutta la testa in tensione con parestesie e senso di intorpidimento al volto, mi sento come se avessi il naso tumefatto ed il palato superiore al tocco con la lingua intorpidito. Faccio 2 visite neurologiche: tutto è ok per i medici. Faccio anche altri accertamenti tra cui una risonanza alla testa con sequenze angio. L'anemia era rientrata e alla testa tutto ok. Tutta questa tensione mi aveva iperstressata....le cure che mi davano provocavano effetti collaterali. Dopo aver consultato tutti gli specialisti: ortopedico, fisiatra, dentista, maxillo facciale, osteopata, neurologi e fatto esami vari risultati negativi, ritento con un altro neurologo, il terzo, che dà la colpa delle vertigini ad un restringimento di una delle arterie vertebrali che a seconda del movimento fatto si restringe e diminuisce il flusso sanguigno alla testa, e tutto il resto lo chiama disturbo psicosomatico da stress. Tutti i medici hanno escluso le ernie alla cervicale, in quanto dicono che non possono portare tali problemi alla testa. Inizio la cura con lexotan gocce 10 mattina e sera, levopraid gocce 10 2 volte al dì, ed un ciclo di samyr 400 punture. Diciamo che dopo 3 mesi mi sento molto meglio, ma il problema non mi passa. Allora il neurologo ha ritenuto opportuno prolungare la cura fino a gennaio 2013. Io vorrei togliere questo lexotan per evitare assuefazione, ma lui sostiene che una ricaduta sarebbe peggio. Devo continuare a prendere questo farmaco come mi ha detto o potrei diventare dipendente se lo prendo per tutto questo tempo? e poi...siamo sicuri che la cura sia questa, dato che il problema ancora sussiste, nonostante sia cmq evidentemente migliorata? Non ho avuto più nemmeno le vertigini. Cordiali saluti
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Gentile Utente,
il lexotan dopo quattro mesi perde generalmente l'efficacia terapeutica potendo subentrare quel fenomeno che si chiama assuefazione per cui per avere una certa efficacia bisogna aumentare il dosaggio ma dopo un certo periodo anche l'aumento del dosaggio causerà tolleranza e così via. Pertanto sarebbe un farmaco da utilizzare per alcune settimane per poi ridurlo e sospenderlo. Probabilmente a Lei manca un farmaco di base ad azione incisiva e profonda che potrebbe essere il levopraid che sta assumendo il cui dosaggio però mi sembra basso.
Anche molecole di altra classe che non causano dipendenza e assuefazione potrebbero essere indicate per il Suo caso.
Ne parli col Suo neurologo o con uno psichiatra.
Cordialmente
il lexotan dopo quattro mesi perde generalmente l'efficacia terapeutica potendo subentrare quel fenomeno che si chiama assuefazione per cui per avere una certa efficacia bisogna aumentare il dosaggio ma dopo un certo periodo anche l'aumento del dosaggio causerà tolleranza e così via. Pertanto sarebbe un farmaco da utilizzare per alcune settimane per poi ridurlo e sospenderlo. Probabilmente a Lei manca un farmaco di base ad azione incisiva e profonda che potrebbe essere il levopraid che sta assumendo il cui dosaggio però mi sembra basso.
Anche molecole di altra classe che non causano dipendenza e assuefazione potrebbero essere indicate per il Suo caso.
Ne parli col Suo neurologo o con uno psichiatra.
Cordialmente
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Utente
La ringrazio per la risposta. Ne ho già parlato col mio neurologo e mi ha assicurato che il dosaggio è basso e che non si possa venire a creare una dipendenza al farmaco. Vuole continuare la cura con questi dosaggi sia di lexotan che di levopraid fino a gennaio 2014 per poi iniziare a togliere il lexotan poco per volta. Mi ha detto anche che secondo lui è presto per togliere il farmaco, e che in caso di ricaduta, sarebbe ancora più difficile curarmi in quanto potrebbe cronicizzarsi.... Ero arrivata ad avere pure le crisi di panico....devo dire che questa cura ha fatto il suo effetto. Se a gennaio dovessi ancora avere il problema, credo che aumenterà la dose del levopraid o cambierà con qualcosa di più forte. Boh?! Speriamo bene.....
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.7k visite dal 10/09/2013.
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