Consiglio sull'utilizzo di alcuni farmaci (paroxetina e benzodiazepine)

Gentili dottori, scrivo per chiedere un consiglio per mio nonno, un signore di 86 anni. Da circa 5 anni purtroppo ha sofferto di un progressivo decadimento fisico ma soprattutto mentale che lo porta ora ad essere in uno stato, mi piange il cuore a usare questa parola ma non saprei come definirlo, di demenza piuttosto grave. La diagnosi è di attacchi ischemici transitori (non ha altri gravi problemi di salute che io sappia, la pressione è a posto, ha un diabete lieve e non ha più la tiroide). Al momento assume eutirox, prostatil, paroxetina al mattino credo, e tavor 2,5 mg prima di dormire. Cardioaspirina e metformina che non so in che momento le prende.Le mie domande sono due, partendo dalla più importante: dato che di giorno è molto agitato e nervoso e spesso risulta ingestibile per chi cerca di occuparsene, mi chiedevo se fosse possibile dargli delle benzodiazepine anche di giorno, almeno nel tardo pomeriggio sera, che è il momento peggiore, per tenerlo più tranquillo. Purtroppo dalle 5 di pomeriggio alle 9 circa quando prende il tavor è agitatissimo, delirante, per esempio vuole "tornare a casa" anche se è già in casa, urla disperato piange, batte contro la porta, ci si lancia contro, cerca di scappare, si lancia dalle scale ecc...non c'è modo di calmarlo con le parole perchè capisce poco quello che gli si dice... senza togliergli la compressa di tavor della sera o inficiarne l'effetto, che già fa fatica a dormire così, in linea di massima non sarebbe possibile dargli anche qualche calmante intorno alle 6 del pomeriggio? o altri farmaci...?
Seconda domanda, ultimamente abbiamo notato che gli compaiono spesso ematomi viola scuro su diverse zone del corpo anche laddove non ci sembra che abbia preso botte forti... potrebbe essere dovuto a qualcosa... magari delle associazioni di farmaci che prende? è una cosa preoccupante da segnalare velocemente al medico o possiamo tranquillamente aspettare la prossima visita?
So che sono domande che dovremmo rivolgere a chi lo visita di persona, ma alle visite mediche ci vanno lui e mia nonna che è molto depressa e ha anche una fobia verso i medici e quando ci parla non mi riferisce bene cosa le dicono. Io abito in un'altra città per cui non so se riuscirò ad accompagnarli. Vorrei un'indicazione di massima soprattutto sull'uso delle benzodiazepine così da poter cercare di convincere mia nonna a parlarne con il suo medico (per ora lei dice che "non può aumentare il dposaggio" ma non si capisce se lo dice lei o gliel'ha detto il medico...)
Vi ringrazio in anticipo per vostre risposte
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.9k 2.4k
Gentile Utente,

certamente un inquadramento terapeutico diverso è possibile considerate le crisi di agitazione psicomotoria che descrive. Un sedativo nel corso del pomeriggio potrebbe essere somministrato, sull'uso delle benzodiazepine sarei più cauto in quanto a lungo termine possono causare assuefazione, nel senso che l'effetto terapeutico si riduce fino ad annullarsi se non si aumenta il dosaggio.
Per la terapia si deve rivolgere al medico curante o ad un neurologo.
Per gli ematomi sarebbe opportuno effettuare le analisi del sangue che comprendano l'emocromo completo, fibrinogeno, PT, PTT ed altri esami riguardanti la coagulazione che il medico prescriverà. Spesso alla base del problema potrebbe esserci una riduzione delle piastrine. Anche la cardioaspirina potrebbe essere responsabile.
Tutte queste sono solo delle ipotesi a distanza, in ogni caso deve tempestivamente rivolgersi al medico curante.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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