Effetti cannabis sul corpo
Salve,
vi scrivo questo post per togliermi dei dubbi circa dei sintomi che mi procurava in passato l'uso della cannabis e il possibile collegamento con i sintomi di cui soffro ora. Premetto che non sono mai stato un fumatore abituale nè ho mai assunto altri tipi di droghe. Ho fumato tra il 2001 e il 2002. Molto spesso quando fumavo cannabis erano molto più accentuati gli effetti neurovegetativi che quelli legati al buon umore e alla rilassatenza di cui tanti si vantano. Anche dopo pochissimi tiri mi sentivo il cuore molto accellerato, nodo alla gola, sudorazione profusa e capogiri. A volte questi effetti duravano anche 2-3 ore per poi scomparire nel nulla. All'epoca pensavo che la cannabis mi abbassasse molto la pressione arteriosa e quindi cercavo di mangiare qualcosa per farmela alzare, naturalmente ciò non funzionava. Recentemente ho letto che, soprattutto in passato, la cannabis veniva essiccata con l'ammoniaca e che la stessa è la vera causa di quei sintomi che tanto mi lamentavo. Molte persone infatti lamentavano sintomi di tipo neurovegetativo e non riuscivano, al contrario di molti altri, a rilassarsi. Veniamo ad oggi. Da 3 anni circa soffro di dap, derealizzazioni, ansia generalizzata e sintomi più propriamente fisici (stanchezza, dolore alle tempie, vertigini soggettive). Ho fatto molti esami diagnostici (Rm, esam ematochimici, cardiologi ecc) usciti tutti nella norma. A questo punto vi chiedo: "è possibile che a distanza di tanti anni l'uso della cannnabis e derivati abbia scatenato la mia sintomatologia? i sintomi di cui mi lamentavo sono sintomi ricorrenti nell'uso di cannabis o sono effetti della presunta ammoniaca usata".
Grazie anticipatamente
Cordiali saluti
vi scrivo questo post per togliermi dei dubbi circa dei sintomi che mi procurava in passato l'uso della cannabis e il possibile collegamento con i sintomi di cui soffro ora. Premetto che non sono mai stato un fumatore abituale nè ho mai assunto altri tipi di droghe. Ho fumato tra il 2001 e il 2002. Molto spesso quando fumavo cannabis erano molto più accentuati gli effetti neurovegetativi che quelli legati al buon umore e alla rilassatenza di cui tanti si vantano. Anche dopo pochissimi tiri mi sentivo il cuore molto accellerato, nodo alla gola, sudorazione profusa e capogiri. A volte questi effetti duravano anche 2-3 ore per poi scomparire nel nulla. All'epoca pensavo che la cannabis mi abbassasse molto la pressione arteriosa e quindi cercavo di mangiare qualcosa per farmela alzare, naturalmente ciò non funzionava. Recentemente ho letto che, soprattutto in passato, la cannabis veniva essiccata con l'ammoniaca e che la stessa è la vera causa di quei sintomi che tanto mi lamentavo. Molte persone infatti lamentavano sintomi di tipo neurovegetativo e non riuscivano, al contrario di molti altri, a rilassarsi. Veniamo ad oggi. Da 3 anni circa soffro di dap, derealizzazioni, ansia generalizzata e sintomi più propriamente fisici (stanchezza, dolore alle tempie, vertigini soggettive). Ho fatto molti esami diagnostici (Rm, esam ematochimici, cardiologi ecc) usciti tutti nella norma. A questo punto vi chiedo: "è possibile che a distanza di tanti anni l'uso della cannnabis e derivati abbia scatenato la mia sintomatologia? i sintomi di cui mi lamentavo sono sintomi ricorrenti nell'uso di cannabis o sono effetti della presunta ammoniaca usata".
Grazie anticipatamente
Cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
non è possibile stabilire se la sintomatologia attuale sia un effetto a lungo termine della cannabis o abbia un substrato funzionale indipendente da dall'assunzione di cannabinoidi.
Statisticamente è più frequente la prima ipotesi, cioè che i sintomi attuali possano essere un effetto dell'uso della cannabis, non potendo però escludere l'altra ipotesi.
I sintomi neurovegetativi sono un effetto della sostanza utilizzata, in particolare il tetraidrocannabinolo (THC).
Si rivolga ad uno psichiatra perfezionato in medicina delle dipendenze.
Cordiali saluti
non è possibile stabilire se la sintomatologia attuale sia un effetto a lungo termine della cannabis o abbia un substrato funzionale indipendente da dall'assunzione di cannabinoidi.
Statisticamente è più frequente la prima ipotesi, cioè che i sintomi attuali possano essere un effetto dell'uso della cannabis, non potendo però escludere l'altra ipotesi.
I sintomi neurovegetativi sono un effetto della sostanza utilizzata, in particolare il tetraidrocannabinolo (THC).
Si rivolga ad uno psichiatra perfezionato in medicina delle dipendenze.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Salve,
la ringrazio per la celerità della risposta.
Volevo chiederle se è possibile che gli effetti a lungo termine si possano essere presentati a distanza di così tanto tempo pur avendo fumato al massimo 40-50 volte?
Su questa pagina ci sono psichiatri specializzati in dipendenze?
Grazie
Cordialità
la ringrazio per la celerità della risposta.
Volevo chiederle se è possibile che gli effetti a lungo termine si possano essere presentati a distanza di così tanto tempo pur avendo fumato al massimo 40-50 volte?
Su questa pagina ci sono psichiatri specializzati in dipendenze?
Grazie
Cordialità
[#3]
Gentile Utente,
teoricamente potrebbe essere possibile, ovviamente non si può stabilire se questo sia il Suo caso.
Posti in "Psichiatria" specificando che preferirebbe una risposta da uno specialista che si occupi di medicina delle dipendenze. Penso proprio che ci sia.
Cordialmente
teoricamente potrebbe essere possibile, ovviamente non si può stabilire se questo sia il Suo caso.
Posti in "Psichiatria" specificando che preferirebbe una risposta da uno specialista che si occupi di medicina delle dipendenze. Penso proprio che ci sia.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 15/08/2013.
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