Neuropatia periferica e aderenze post intervento endometriosi
Salve, soffro da circa 5 anni di una forma di vulvodinia e da circa 15 anni di endometriosi per cui sono gia stata operata due volte (la prima nel 2000 e la seconda nel 2011)
A distanza di due anni dall' ultimo intervento per endoemtriosi in cui sono stati rimossi vari noduli (nella zona retto vaginale, sui legamenti utero sacrali, fuori dalla vescica, nelle tube, sulle ovaie ecc) e la mia vulvodinia è andata peggiorando sempre piu.. premetto che da subito dopo l intervento sono sotto pillola in continuo (mi è stato detto che certi ormoni peggiorano le sindromi dolorose legate ai nervi) e non ho piu smesso di prendere ormoni ma da circa un paio mesi la mia neuropatia è diventata veramente insopportabile, ho dolori da spilli, sensazione di bruciatura da ferro rovente, che si estendono in tutta la vulva e a volte anche lungo le natiche e l'assunzione di laroxyl associato a rivotril pare non essere piu cosi efficace.
Prima di eseguire intervento in laparoscopia mi sottoposi a EMG del nervo pudendo che non riscontrò una grossa sofferenza dello stesso ma solo una lieve problematica di conduzione a destra (purtroppo non ho sottomano il referto ma il neuro urologo mi disse che non era niente di grave e che la causa dei miei problemi non era il nervo pudendo) La diagnosi finale fu cmq di neuropatia neuromediata da endoemtriosi.
Vorrei sapere se a vostro avviso interrompendo l'assunzione dell'estroprogestinico potrei migliorare e se è possibile che l'intervento abbia causato aderenze che a distanza di due anni hanno intrappolato i nervi causandomi questo dolore quotoidiano ormai divenuto intollerabile...
Grazie
A distanza di due anni dall' ultimo intervento per endoemtriosi in cui sono stati rimossi vari noduli (nella zona retto vaginale, sui legamenti utero sacrali, fuori dalla vescica, nelle tube, sulle ovaie ecc) e la mia vulvodinia è andata peggiorando sempre piu.. premetto che da subito dopo l intervento sono sotto pillola in continuo (mi è stato detto che certi ormoni peggiorano le sindromi dolorose legate ai nervi) e non ho piu smesso di prendere ormoni ma da circa un paio mesi la mia neuropatia è diventata veramente insopportabile, ho dolori da spilli, sensazione di bruciatura da ferro rovente, che si estendono in tutta la vulva e a volte anche lungo le natiche e l'assunzione di laroxyl associato a rivotril pare non essere piu cosi efficace.
Prima di eseguire intervento in laparoscopia mi sottoposi a EMG del nervo pudendo che non riscontrò una grossa sofferenza dello stesso ma solo una lieve problematica di conduzione a destra (purtroppo non ho sottomano il referto ma il neuro urologo mi disse che non era niente di grave e che la causa dei miei problemi non era il nervo pudendo) La diagnosi finale fu cmq di neuropatia neuromediata da endoemtriosi.
Vorrei sapere se a vostro avviso interrompendo l'assunzione dell'estroprogestinico potrei migliorare e se è possibile che l'intervento abbia causato aderenze che a distanza di due anni hanno intrappolato i nervi causandomi questo dolore quotoidiano ormai divenuto intollerabile...
Grazie
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Buonasera,
Le caratteristiche dei sintomi da Lei descritte sono effettivamente tipiche di una neuropatia periferica.
Potrebbe essere coinvolto in ramo clitorideo del n. pudendo o l' ileoinguinale ed i rami genitali del genitofemorale.
Tuttavia qualunque sia il n. coinvolto la terapia per il dolore neuropatico è basata su due classi di farmaci: antiepilettici (gabapentina o pregabalin) e antidepressivi (duloxetina).
Si affidi al suo curante o meglio ad un terapista del dolore per individuare il dosaggio più consono al suo caso. Talvolta, nella mia esperienza, è necessario associare un analgesico maggiore per ottenere un completo sollievo. Quanto alla interferenza dell'estroprogestinico da Lei assunto faccia riferimento a chi lo ha prescritto per sapere se può aggravare la sintomatologia.
Cordiali saluti
Le caratteristiche dei sintomi da Lei descritte sono effettivamente tipiche di una neuropatia periferica.
Potrebbe essere coinvolto in ramo clitorideo del n. pudendo o l' ileoinguinale ed i rami genitali del genitofemorale.
Tuttavia qualunque sia il n. coinvolto la terapia per il dolore neuropatico è basata su due classi di farmaci: antiepilettici (gabapentina o pregabalin) e antidepressivi (duloxetina).
Si affidi al suo curante o meglio ad un terapista del dolore per individuare il dosaggio più consono al suo caso. Talvolta, nella mia esperienza, è necessario associare un analgesico maggiore per ottenere un completo sollievo. Quanto alla interferenza dell'estroprogestinico da Lei assunto faccia riferimento a chi lo ha prescritto per sapere se può aggravare la sintomatologia.
Cordiali saluti
Dr. luigi stella
Specialista in Anestesia e Rianimazione - Terapia del dolore.
[#2]
Utente
Grazie gentile Dott. Stella, sono in cura da qualche mese con Laroxyl (8 gocce) e rivotril (4 gocce prima di andare a letto) e all'occorrenza utilizzo Co efferalgan ma ultimamente il laroxyl nn mi fa nulla e per il rivotril devo alzare la dose molto ma dovendo guidare e lavorare la situazione si complica perchè il rivotril aiuta ma è molto pesante..
A suo avviso è utile effettuare nuovamente una terapia con coefferalgan ad orari fissi due volte al giorno per una settimana al fine di prevenire il dolore anche nel momento in cui non è presente? ho il terrore di assuefarmi ai medicinali e di non poter piu beneficiare del loro effetto nel tempo... Convivo con dolori cronici da molti anni, ma questa sensazione di bruciatura a cui poi segue un dolore post minzionale atroce è veramente oltre il mio limite di sopportazione e mi fa venire pensieri orribili dato che non vedo una via d'uscita.
A suo avviso è utile effettuare nuovamente una terapia con coefferalgan ad orari fissi due volte al giorno per una settimana al fine di prevenire il dolore anche nel momento in cui non è presente? ho il terrore di assuefarmi ai medicinali e di non poter piu beneficiare del loro effetto nel tempo... Convivo con dolori cronici da molti anni, ma questa sensazione di bruciatura a cui poi segue un dolore post minzionale atroce è veramente oltre il mio limite di sopportazione e mi fa venire pensieri orribili dato che non vedo una via d'uscita.
[#3]
Buongiorno,
Trattandosi di un dolore cronico, anche se con un'ntensità che si modifica nel tempo, bisognerebbe, come vuole la teoria e conferma la pratica, somministrare i farmaci ad orari fissi.
La sua paura di giungere alla assuefazione purtruppo è fondata. Alcuni farmaci (benzodiazepine, analgesici maggiori ecc) sono caratterizzati da una costante diminuzione del loro effetto (tachifilassi) che impone, per ottenere lo stesso effetto di aumentare le dosi, Tuttavia gli antidepressivi e gli antiepilettici non sono oggetto di tachifilassi e possono essere assunti nel tempo senza modificare il loro effetto.
Qualsiasi buon terapista del dolore potrà gestire queste problematiche assicurandole il dovuto sollievo.
Cordiali saluti
Trattandosi di un dolore cronico, anche se con un'ntensità che si modifica nel tempo, bisognerebbe, come vuole la teoria e conferma la pratica, somministrare i farmaci ad orari fissi.
La sua paura di giungere alla assuefazione purtruppo è fondata. Alcuni farmaci (benzodiazepine, analgesici maggiori ecc) sono caratterizzati da una costante diminuzione del loro effetto (tachifilassi) che impone, per ottenere lo stesso effetto di aumentare le dosi, Tuttavia gli antidepressivi e gli antiepilettici non sono oggetto di tachifilassi e possono essere assunti nel tempo senza modificare il loro effetto.
Qualsiasi buon terapista del dolore potrà gestire queste problematiche assicurandole il dovuto sollievo.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Grazie gentile dottore, su sua indicazione sono tornnta dal mio neuro urologo che mi ha aggiunto Lyrica alla terapia e il bruciore con soli 25mg e' gia' molto migliorato, il problema e' che ho una ritenzione idrica pazzesca, immagino causata dal farmaco che aggiunto alla pillola in continuo ha peggiorato la situazione relativa alla ritenzione...
A suo avviso se dovessi interrompere il Lyrica svanirebbero subito anche gli effetti benefici (oltre a quelli collaterali)?
Dovro' prendere questo farmaco a vita per stare un po' decentemente? sono un po' stanca di farmaci, visite, esami invasivi, interventi, effetti collaterali....
Grazie ancora per la sua gentile disponibilita'....
A suo avviso se dovessi interrompere il Lyrica svanirebbero subito anche gli effetti benefici (oltre a quelli collaterali)?
Dovro' prendere questo farmaco a vita per stare un po' decentemente? sono un po' stanca di farmaci, visite, esami invasivi, interventi, effetti collaterali....
Grazie ancora per la sua gentile disponibilita'....
[#5]
Buongiorno,
25 mg di pregabalin sono una dose molto modesta, se a queste dosi ha già un buon effetto terapeutico vuol dire che ha una risposta al farmaco superiore alla media ( sono in genere necessarie dosi da 75 mg sino a 300 mg al giormo per avere un buon effetto terapeutico).
Evidentemente è anche molto sensibile agli effetti collaterali. A tale proposito, Le consiglio di eseguire una valutazione degli elettroliti plasmatici e verificare se il sodio plasmatico è aumentato.
E' anche possibile che ci sia un accumulo dei farmaci che assume per una scarsa capacità depurativa del fegato. Esistono fitofarmaci molto efficaci per aiutare il fegato nelle sue funzioni depurative (ad esempio il cardo mariano). Chieda consiglio al suo Medico di fiducia per sapere se nel suo caso può essere utile.
L'interruzione della terapia è legata alla scomparsa sia dell'effetto terapeutico sia degli eventuali effetti collaterali. Una assunzione per cicli di 15 giorni con una settimana di sospensione potrebbe essere un buon compromesso.
Cordiali saluti
25 mg di pregabalin sono una dose molto modesta, se a queste dosi ha già un buon effetto terapeutico vuol dire che ha una risposta al farmaco superiore alla media ( sono in genere necessarie dosi da 75 mg sino a 300 mg al giormo per avere un buon effetto terapeutico).
Evidentemente è anche molto sensibile agli effetti collaterali. A tale proposito, Le consiglio di eseguire una valutazione degli elettroliti plasmatici e verificare se il sodio plasmatico è aumentato.
E' anche possibile che ci sia un accumulo dei farmaci che assume per una scarsa capacità depurativa del fegato. Esistono fitofarmaci molto efficaci per aiutare il fegato nelle sue funzioni depurative (ad esempio il cardo mariano). Chieda consiglio al suo Medico di fiducia per sapere se nel suo caso può essere utile.
L'interruzione della terapia è legata alla scomparsa sia dell'effetto terapeutico sia degli eventuali effetti collaterali. Una assunzione per cicli di 15 giorni con una settimana di sospensione potrebbe essere un buon compromesso.
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 12.7k visite dal 13/08/2013.
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