Anomalie epilettiformi
Buonasera, a seguito di alcuni episodi di sonnambulismo, che già si erano presentati, e risolti spontaneamente quando facevo le superiori (ormai ho 66 anni.....) ho effettuato due volte l'EEG; il referto del primo é il seguente: "sofferenza elettrica in sede centro-tempo rale bilaterale con prevalenza a sx". Dopo alcuni mesi di assunzione di antiepilettico il referto del secondo è il seguente: "tracciato caratterizzato da anomalie epilettiformi in sede fronto temporale sx con sporadica tendenza alla diffuzione intra ed interemisferica" Anche questa volta il sonnambulismo si è risolto spontaneamente.
Nell'attesa della visita neurologica che avverrà tra alcune settimane chiedo a codesti Gentili Dottori: - la sofferenza elettrica e l'anomalia epilettiforme sono la stessa cosa? Considerato che non ho mai avuto alcuna crisi epilettica, queste anomalie possono degenerare? Poichè durante entrambi gli EEG avevo gli acufeni, che io percepisco come ronzio in testa, tali acufeni (causati secondo l'otorino da problemi circolatori) possono avere alterato il tracciato degli EEG? Dovrò fare ulteriori esami?
Ringrazio in anticipo .
Nell'attesa della visita neurologica che avverrà tra alcune settimane chiedo a codesti Gentili Dottori: - la sofferenza elettrica e l'anomalia epilettiforme sono la stessa cosa? Considerato che non ho mai avuto alcuna crisi epilettica, queste anomalie possono degenerare? Poichè durante entrambi gli EEG avevo gli acufeni, che io percepisco come ronzio in testa, tali acufeni (causati secondo l'otorino da problemi circolatori) possono avere alterato il tracciato degli EEG? Dovrò fare ulteriori esami?
Ringrazio in anticipo .
[#1]
Gentile Utente,
"sofferenza elettrica" e "anomalia epilettiforme" potrebbero rappresentare la stessa condizione ma non sempre è così, sarebbe utile aggiungere nel referto, per es., "sofferenza elettrica di tipo epilettiforme".
Nel Suo caso specifico non è possibile stabilire se la prima sofferenza elettrica fosse di tipo epilettiforme.
Un'evoluzione in senso epilettico? Possibile ma non molto probabile.
Sarebbe utile uno studio polisonnografico in un centro di medicina del sonno.
Cordiali saluti
"sofferenza elettrica" e "anomalia epilettiforme" potrebbero rappresentare la stessa condizione ma non sempre è così, sarebbe utile aggiungere nel referto, per es., "sofferenza elettrica di tipo epilettiforme".
Nel Suo caso specifico non è possibile stabilire se la prima sofferenza elettrica fosse di tipo epilettiforme.
Un'evoluzione in senso epilettico? Possibile ma non molto probabile.
Sarebbe utile uno studio polisonnografico in un centro di medicina del sonno.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Buonasera Dottore, La ringrazio molto per la Sua cortese risposta. Devo confessare che, per non essere prolissa, nella mia richiesta di consulto ho riportato solo la parte "Conclusioni" degli EEG da me fatti; ora, ad integrazione, faccio seguire quanto omesso: 1° EEG: attività di fondo caratterizzata da ampia componente rapida e sovrapposizione di tipo muscolare, presenza già a riposo di rallentamenti e shrap waves in ambi to theta in centro parietale sx, analoga manifestazione con atteggiamento ipersincrono anche in controlaterale. 2° EEG: tracciato registrato in pa ziente in veglia, disturbato da artefatti di origina extracerebrale (muscolo, movimenti oculari). Sulle regioni posteriori è presente un ritmo di fondo in banda alfa a 8hz, di medio voltaggio, sinusoidale, discretamente simmetri co, scarsamente reagente all'apertura degli occhi.
Si apprezzano frequenti grafoelementi caratterizzati da punte e onde lente aguzze, ipervoltate in sede fronto temporale sx con talora sporadica tendenza alla diffusione controlaterale. Iperpnea e SLI non modificano significativamente il tracciato.
Potrei avere un Suo parere anche su quanto sopra? Mi scusi se insisto,
ma gli acufenti possono influire sull'EEG?
La ringrazio molto.
Si apprezzano frequenti grafoelementi caratterizzati da punte e onde lente aguzze, ipervoltate in sede fronto temporale sx con talora sporadica tendenza alla diffusione controlaterale. Iperpnea e SLI non modificano significativamente il tracciato.
Potrei avere un Suo parere anche su quanto sopra? Mi scusi se insisto,
ma gli acufenti possono influire sull'EEG?
La ringrazio molto.
[#3]
Gentile Utente,
la risposta al Suo quesito non è semplice in quanto non esiste una regola precisa.
Le posso dire, in generale, che gli acufeni che hanno origine dall'orecchio assumono poi una connotazione corticale, cioè vengono attivate delle aree della corteccia cerebrale che danno un significato emotivo al disturbo, ecco, queste aree corticali attivate possono causare modificazioni anche significative dell'attività elettrica cerebrale fino a delle vere e proprie alterazioni dell'EEG.
Altra ipotesi da prendere in considerazione è un "alterato funzionamento" del lobo temporale.
Tutto questo in generale, non applicabile al singolo caso che va valutato di volta in volta dallo specialista otorino e/o neurologo.
Cordialmente
la risposta al Suo quesito non è semplice in quanto non esiste una regola precisa.
Le posso dire, in generale, che gli acufeni che hanno origine dall'orecchio assumono poi una connotazione corticale, cioè vengono attivate delle aree della corteccia cerebrale che danno un significato emotivo al disturbo, ecco, queste aree corticali attivate possono causare modificazioni anche significative dell'attività elettrica cerebrale fino a delle vere e proprie alterazioni dell'EEG.
Altra ipotesi da prendere in considerazione è un "alterato funzionamento" del lobo temporale.
Tutto questo in generale, non applicabile al singolo caso che va valutato di volta in volta dallo specialista otorino e/o neurologo.
Cordialmente
[#4]
Utente
Buonasera Dottore, avevo deciso di non disturbarLa ulteriormente, ma , come vede, ho cambiato idea, avendo un pò le idee confuse; il neurologo Asl dopo il secondo EEG aveva suggerito una Rm o Tac dell'encefalo, ma di fronte alle mie perplessità mi ha prescritto ancora del clonazepam per ulteriori sei mesi e successivo EEG, da cui è risultato che il tracciato è risultato sovrapponibile ai precedenti; nel frattempo mi sono rivolta ad una neurologa privata, la quale mi ha fatto una vera visita neurologica, che mi ha confuso ancor più le idee, da cui ha rilevato "riflessi vivaci in tutte le sedi, simmetrici. L'obiettività è peraltro del tutto naturale. Programmerei comunque una Rmn cerebrale per escludere, malgrado la negatività clinica, possibili lesioni emisferiche (? il referto è scritto a mano) di fonti irritative." A luglio avrò la visita neurologica Asl per l'esame del referto del terzo EEG e presumo che mi verranno nuovamente proposti la Rmn o la Tac; considerato che i problemi di sonnambulismo che mi avevano fatto iniziare questo percorso si sono verificati poche volte e sono scomparsi da tempo, possono comunque essere utili questo esami? Avrei pensato che i riflessi vivaci fossero positivi, in quanto sono piuttosto pronta, nel senso di sollecita, nel rispondere, ma pare che non sia così; può essere che io li abbia sempre avuti e non avendo mai avuto una visita neurologica non siano mai stati riscontrati?
Gradirei gentile Dottor Ferraloro avere un Suo parere in merito e La saluto cordialmente,
Gradirei gentile Dottor Ferraloro avere un Suo parere in merito e La saluto cordialmente,
[#5]
Gentile Signora,
non disturba certamente.
I cosiddetti "riflessi vivaci e simmetrici" se unico segno della visita neurologica potrebbero anche non assumere un significato patologico, infatti di queste situazioni ne vediamo davvero tante in soggetti perfettamente normali.
La RM sarebbe consigliabile per una maggiore definizione diagnostica.
Cordiali saluti
non disturba certamente.
I cosiddetti "riflessi vivaci e simmetrici" se unico segno della visita neurologica potrebbero anche non assumere un significato patologico, infatti di queste situazioni ne vediamo davvero tante in soggetti perfettamente normali.
La RM sarebbe consigliabile per una maggiore definizione diagnostica.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 26.3k visite dal 08/08/2013.
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