Cefalea muscolo-tensiva cronica da 5 anni

Buongiorno,
vi scrivo perché dall'aprile del 2008 soffro di cefalea muscolo-tensiva cronica.

Al centro Mondino di Pavia due anni fa ho fatto tac e angio-rm (per fortuna tutto negativo) e mi hanno diagnosticato questa forma, per giunta resistente ai farmaci. Ho fatto anche due trattamenti con tossina botulinica senza risultati.
Ho anche fatto diverse cure fra cui Lymbitril e Laroxyl, senza ottenere nulla.

Ho una piccola malocclusione (porto un bite notturno) e non soffro di problemi respiratori o sinusiti. Dopo diversi controlli negativi, porto un paio di occhiali per una sospetto problema di convergenza agli occhi.

Il quadro è certamente ampio perché in 5 anni di dolore giornaliero - un dolore sordo come un chiodo al centro della fronte con una forte tensione muscolare che si irradia dalla nuca e prende collo, trapezi, spalle e tempie - ho provato davvero di tutto, dall'agopuntura all'osteopata, dall'omeopatia a massaggi di ogni tipo.

Il dolore migliora sensibilmente con il caldo e con l'applicazione sulla cervicale di cerotti o fasce riscaldate. Ovviamente è un benessere temporaneo e limitato.
Ho una piccola protusione c3-c4 ma lieve tuttavia nessun analgesico (li ho provati tutti dall'oki al torado) mi calma il dolore, al massimo lo attenua per poche ore.
In sostanza da 5 anni ho dolore ogni giorno e il dolore aumenta esponenzialmente lavorando al pc.

Sto facendo una rieducazione posturale (sono alto 1,85, ho 32 anni e ho fatto poco sport) ma non si vede la fine di questo calvario quotidiano.

Spero nel vostro aiuto. Ci spero davvero.
Grazie
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Gent.le utente,
cosa vuol dire resistente ai farmaci?
Ai farmaci sintomatici anti-dolorifici al bisogno oppure ad un trattamento quotidiano prolungato per almeno 4-6 mesi con farmaci ad azione preventiva-profilattica?
Nel caso fosse resistente ad entrambi gli approcci le hanno mai parlato dei blocchi antigici/anestesiologici dei nervi epicranici nel trattamento sia preventivo-profilattico e sia della crisi cefalalgica?

Allego la parte di un mio articolo pubblicato su Medicitalia concernente il trattamento della cefalea con approccio non farmacologico. L'argomento specifico era la cefalea a grappolo ma il tipo di approccio, con le necessarie correzioni, vale per ogni tipologia di cefalea.

Trattamento non farmacologico

Il blocco antalgico/anestetico (mediante steroide più anestetico locale) del nervo grando occipitale ed eventualmente del nervo sopraorbitario omolateralmente al dolore conduce ad una riduzione della frequenza e della intensità degli attacchi di cefalea a grappolo nei 3/4 dei pazienti. Il "razionale" di questa tipologia di procedura mini-invasiva può essere considerato il seguente: l'anestetico locale agisce prima così come più rapidamente ne svanisce l'effetto, lo steroide che diviene efficace successivamente perdura per maggior tempo la propria azione. La attività di entrambe le sostanze non va considerata nè esclusivamente sintomatica nè esclusivamente loco-regionale. La maggior importanza di questa tecnica è quella progressivamente profilattica: entrambi i farmaci conducono ad una diminuzione della frequenza e della intensità del dolore fino alla risoluzione del medesimo.

Il meccanismo di azione è quello di rallentare fino a bloccare le afferenze dei neuromodulatori e della altre sostanza veicolo di flogosi che seguono il flusso assonale lungo i nervi epicranici suddetti dalla periferisa al Sistema Nervoso Centrale fino al sitema trigemino-vascolare.

In pratica il breve decorso epicranico dei due nervi rappresenta le uniche due "porte di ingresso" esterna per raggiungere in maniera non cruente l'endocranio. Questa tipologia di approccio costituisce una alternativa a quella farmacologica classica per via generale ovvero può essere adottata in integrazione a quest'ultima. Essa va comunque valutata ed esperita prima di classificare un paziente affetto da cefalea a grappolo come "non responder".

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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Utente
Utente
Gentile dr. Poli
grazie per la risposta esaustiva.
Tuttavia mi riferivo all'insensibilità - totale o parziale - a molte molecole antidolorifiche con azione sintomatica. Inoltre ho già effettuato trattamenti e cure con scopo preventivo con amitriptilina (lymbitril), laroxy e sirdalud.
Come sintomatici l'Oki e il Dicloreum 150R li alterno cercando di usarli il meno possibile perché pur riuscendo ad alleviarmi per qualche ora il dolore non me lo fanno mai passare, anche aumentando i dosaggi.

Capirà che convivere con un dolore così è difficile. Cerco di vivere una vita "normale" ma dal risveglio alla sera ho un dolore sordo, come un chiodo al centro della fronte, cui si associa pressione sulle tempie e indolenzimento su nuca, collo e trapezi.

Ho fatto tanto ma non abbastanza evidentemente. Che tipo di approccio preventivo potrei avere? Che tipo di azione sintomatica?

Come detto mi giova il calore locale sulla nuca (utilizzo il thermacare) peggiora con umido e freddo e sto facendo una terapia posturale. Ma non basta...
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