Ischemia cortico sottocorticale - Lato sinistro

Gentili dottori,
Mia nonna, anni 88 ma di estrema vitalità fisica e soprattutto mentale, senza alcuna manifestazione di demenza o mancanza di memoria tipici dell'età e in continua pratica della lettura (libri tipo “Il Nome della Rosa”), in data 16/06/2013 ha avuto un ictus che, da seconda tac eseguita in data 20/06, è stato così diagnosticato: "comparsa di vasta area ischemica cortico sottocorticale nel territorio dell'area cerebrale media, nel contesto della lesione si osserva area tenuamente iperdensa compatibile con soffusione ematica. Si conferma focolaio emorragico periventricolare destro".
Il ricovero in ospedale e il trattamento medico sono stati praticamente immediati.
Dopo 5 giorni di completa incoscienza, mia nonna, a differenza delle previsioni dei medici, ha iniziato a riprendere coscienza e a rispondere agli stimoli con sempre maggiore reattività. Se la si chiamava, mentre dormiva o chiudeva gli occhi, si svegliava d’improvviso e guardava l'interlocutore; eseguiva tutte le azioni richieste dai familiari, tipo: muovi la gamba (sia destra che sinistra), muovi la mano (destra). In data 21/06 ha mangiato un intero gelato, il che ha confermato che non ci sono problemi di disfagia.
Ad oggi, giorno 27/06, mia nonna dorme per la maggior parte del tempo ma, quando è sveglia, capisce tutto quello che le si dice, esegue gesti come riporre il bicchiere sul comodino o, addirittura, prendersi la mano destra paralizzata con la mano sinistra e portarsela al petto.
Quando qualcuno la chiama al telefono, dimostra di comprendere tutto ed esprime emozioni attraverso il sorriso e pianto di commozione. Se un parente esce dalla stanza, lo segue con lo sguardo e dimostra dispiacere.
Tra qualche giorno verrà portata in una struttura per la riabilitazione.
Voglio solo aggiungere che mia nonna e’ in ottima salute fisica e dimostra molto meno della sua eta’, oltre ad avere un carattere estremamente volitivo.
Avendovi fornito il quadro generale e, pur sapendo che ogni caso di ictus e relativa riabilitazione sono a sé stanti e dipendono dal soggetto, vorrei rivolgervi le seguenti domande:
1) Visto il quadro clinico, è possibile che mia nonna riprenda le sue funzioni (in modo parziale o totale) e, in particolare, riprenda a parlare e leggere? In tal senso, qual è la migliore e più efficace strada da seguire per la terapia (anche privatamente)? Esistono centri specializzati in tal senso in Italia?
2) Consigliate una visita neurologica e una visita logopedica ora o quando mia nonna starà meglio?
3) Mia nonna prova a parlare e muovere la bocca ma non riesce, si tratta di afasia, disartria o dispraxia? (ho letto tanto sull'argomento e sono confusissima)
4) Infine, ho letto che, secondo alcuni studi, l’assunzione di anti depressivi SSRI puo’ aiutare il processo di ripresa perche’ contrastano il disordine emozionale e la depressione tipici di questi casi.

Non sapete quanto vi sarò grata per la vostra risposta. Ho molta paura.

Cordiali saluti,

Serena Ansaldi
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Gent.le utente,
insintetico ma spero esaustivo ordine:
1)verosimilmente vi sarà una ripresa parziale; neuroriabilitazione motoria, cognitiva e del linguaggio; IRCCS Santa Lucia Roma dove è possibile effettuare le tre tipologie di riabilitazione (immagino vi siano altre strutture nel Paese, io le indico quella che meglio conosco per averla frequentata e per vicinanza chilometrica);
2)una valutazione clinica neurologica quando sarà dimessa ed avrà (avrete) deciso dove effettuare la neuro-riabilitazione;
3)trattasi di afasia di Brocà (ovvero di deficit della sola espressione del linguaggio in quanto mi dice che la comprensione è ben conservata); NB: immagino che vi sia un errore nel aver riportato il referto TC cranio quando indica lo stroke ischemico con infarcimento emorragico a destra in quanto i centri del linguaggio sono situati a livello dell'emisfero sinistro; in alternativa la paziente è mancina ovvero è una "mancina corretta" ed ha i centri del linguaggio a livello dell'emisfero destro;
4)per quanto concerne gli SSRI aspetterei la evoluzione clinica: vero è che esiste ed è comprensibilmente frequente una depressione post stroke ma questa deve prima essere evidenziata clinicamente e quindi trattata; i farmaci suddetti non hanno una azione preventiva.
Cordialmente

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Carissimo dott. Poli,

La ringrazio molto per la sua pronta ed esaustiva risposta.

Per quanto riguarda la formulazione del referto della TAC, l'ho copiato esattamente come riportato dai radiologi. Questo cambierebbe qualcosa per quanto riguarda le possibili conseguenze dell'ictus?

Noi abitiamo in Sicilia orientale (Siracusa). Conosce professionisti o strutture che si occupino in maniera specializzata della riabilitazione del linguaggio?

Io vivo all'estero e non ho ancora visto mia nonna (andrò finalmente domani) ma i miei familiari mi dicono che per la maggior parte del tempo riposa e dorme; poi, nel pomeriggio si sveglia e, quando le vengono a fare visita, sorride. L'altra sera le ho parlato al telefono, prima ha sorriso e poi si è commossa. Provava a parlare, aprendo la bocca, ma non riusciva. Poi le ho detto di passare il telefono a mio padre e lei l'ha fatto. Possiamo interpretarli come segni buoni?

Grazie ancora,

Serena

[#3]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Il lato di lesione ischemica deve essere assolutamente il sinistro valutata la presenza del deficit della espressione del linguaggio, in caso contrario questo disturbo non ci sarebbe.
Non conosco strutture di neuroriabilitazione del linguaggio a Siracusa.
Quello che lei descrive come un evidente stato di coscienza e vigilanza pieno è sicuramento segno prognostico positivo.
[#4]
Utente
Utente
Salve dottore,

Mi scusi se la disturbo ancora.

Ho controllato il sito internet della struttura da lei consigliata a Roma ma ho visto che effettua prestazioni solo ambulatoriali.
Ho sentito che c'è una struttura di eccellenza a Pisa. Saprebbe indicarmi quale?

Noi abitiamo nel profondo Sud e ho paura che questo ci limiti nella possibilità di ottenere la migliore cura/assistenza possibili, che è quello che vogliamo per mia nonna.
Le chiedo però: viste le condizioni e l'età della nonna, è possibile effettuare un trasporto altrove? E, se sì, come?

Grazie ancora,

Serena

[#5]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.2k 204
Credo si riferisca all'Azienda Ospedaliera Spedali Riuniti Santa Chiara a Pisa.
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