Paralisi vi nervo cranico, adenoma ipofisi
Buonasera gentili Specialisti,
ho 36 anni e vi scrivo per fugare alcuni dubbi riguardanti una patologia che mi affligge da circa un anno, ovvero una diplopia all'occhio sinistro associata a un adenoma o cisti dell'ipofisi.
Premetto che sono un soggetto ansioso, ho una storia di attacchi di panico lunga circa dieci anni, e questo non mi aiuta nell'affrontare questa nuova situazione.
Cercherò di essere il più sintetico possibile.
La diplopia è evidente solamente all'estrema sinistra e parzialmente in alto. L'oculista ha ipotizzato una paralisi del VI nervo cranico dopo lo schermo di Hess, indirizzandomi dal neurologo.
La visita è risultata nella norma, e lo specialista mi ha rassicurato, richiedendomi però una Risonanza Magnetica, che ho effettuato senza mezzo di contrasto.
Anche in questo caso il responso è stato globalmente positivo: non sono stati evidenziati problemi di particolare entità, a parte alcune aree di segnale aspecifico a sinistra e appunto un piccolo adenoma all'ipofisi. Il neurologo non mi ha fornito spiegazioni o altri dettagli riguardo la mia diplopia, né prescritto terapie di alcun tipo, rimandandomi soltanto a un ulteriore controllo tramite RM dopo 8 mesi e richiedendo il parere di un neurochirurgo.
Ho effettuato anche un ecodoppler delle carotidi, che non ha evidenziato alcuna anomalia.
Il neurochirurgo, successivamente, mi ha ugualmente rassicurato classificando l'adenoma di modestissima entità, consigliandomi di completare il quadro con una RM con mezzo di contrasto, per capire se si tratta di un adenoma o una cisti. Ecco la mia prima richiesta: non trovando informazioni in merito, quale differenza c'è dal punto di vista clinico tra un adenoma e una cisti in collocazione sellare? Potrebbero entrambi essere la causa della paralisi del VI nervo?
Qualche anno fa inoltre ho contratto la mononucleosi, che mi ha causato episodi di febbre molto alta a distanza di pochi mesi, per cui ipotizzo che la paralisi possa avere anche origine virale. In questo caso, esistono terapie efficaci per contrastarla e comunque, qualsiasi sia la causa, ci sono possibilità di guarigione completa o parziale?
Aggiungo che soffro anche emicranie, talvolta anche violente, dall'adolescenza.
Tra circa un mese effettuerò una visita endocrinologica, e a breve avrò un'altra visita neurologica per una seconda opinione.
Tuttavia, vista la mia particolare situazione emotiva, già affontata con tardiva ma necessaria terapia psicologica, e purtroppo soffrendo nell'ultimo periodo di una recidiva di ansia, panico immotivato e astenia, ho grosse difficoltà a sottopormi alla RM con mezzo di contrasto, essendomi documentato su i possibili effetti collaterali del gladolinio. Però, intendo evitare inutili allarmismi e anche in questo caso chiedo la vostra opinione per essere spero rassicurato.
Avrei un altro aneddoto da segnalare ma lo esporrò eventualmente nel prossimo messaggio.
Vi ringrazio sentitamente e aspetto il vostro cortese consulto professionale.
ho 36 anni e vi scrivo per fugare alcuni dubbi riguardanti una patologia che mi affligge da circa un anno, ovvero una diplopia all'occhio sinistro associata a un adenoma o cisti dell'ipofisi.
Premetto che sono un soggetto ansioso, ho una storia di attacchi di panico lunga circa dieci anni, e questo non mi aiuta nell'affrontare questa nuova situazione.
Cercherò di essere il più sintetico possibile.
La diplopia è evidente solamente all'estrema sinistra e parzialmente in alto. L'oculista ha ipotizzato una paralisi del VI nervo cranico dopo lo schermo di Hess, indirizzandomi dal neurologo.
La visita è risultata nella norma, e lo specialista mi ha rassicurato, richiedendomi però una Risonanza Magnetica, che ho effettuato senza mezzo di contrasto.
Anche in questo caso il responso è stato globalmente positivo: non sono stati evidenziati problemi di particolare entità, a parte alcune aree di segnale aspecifico a sinistra e appunto un piccolo adenoma all'ipofisi. Il neurologo non mi ha fornito spiegazioni o altri dettagli riguardo la mia diplopia, né prescritto terapie di alcun tipo, rimandandomi soltanto a un ulteriore controllo tramite RM dopo 8 mesi e richiedendo il parere di un neurochirurgo.
Ho effettuato anche un ecodoppler delle carotidi, che non ha evidenziato alcuna anomalia.
Il neurochirurgo, successivamente, mi ha ugualmente rassicurato classificando l'adenoma di modestissima entità, consigliandomi di completare il quadro con una RM con mezzo di contrasto, per capire se si tratta di un adenoma o una cisti. Ecco la mia prima richiesta: non trovando informazioni in merito, quale differenza c'è dal punto di vista clinico tra un adenoma e una cisti in collocazione sellare? Potrebbero entrambi essere la causa della paralisi del VI nervo?
Qualche anno fa inoltre ho contratto la mononucleosi, che mi ha causato episodi di febbre molto alta a distanza di pochi mesi, per cui ipotizzo che la paralisi possa avere anche origine virale. In questo caso, esistono terapie efficaci per contrastarla e comunque, qualsiasi sia la causa, ci sono possibilità di guarigione completa o parziale?
Aggiungo che soffro anche emicranie, talvolta anche violente, dall'adolescenza.
Tra circa un mese effettuerò una visita endocrinologica, e a breve avrò un'altra visita neurologica per una seconda opinione.
Tuttavia, vista la mia particolare situazione emotiva, già affontata con tardiva ma necessaria terapia psicologica, e purtroppo soffrendo nell'ultimo periodo di una recidiva di ansia, panico immotivato e astenia, ho grosse difficoltà a sottopormi alla RM con mezzo di contrasto, essendomi documentato su i possibili effetti collaterali del gladolinio. Però, intendo evitare inutili allarmismi e anche in questo caso chiedo la vostra opinione per essere spero rassicurato.
Avrei un altro aneddoto da segnalare ma lo esporrò eventualmente nel prossimo messaggio.
Vi ringrazio sentitamente e aspetto il vostro cortese consulto professionale.
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto la negatività della RM encefalica è fondamentale in quanto esclude patologie importanti.
Le cause della diplopia da paralisi del VI nervo cranico (abducente) possono essere diverse, nel Suo caso, escluse forme compressive e demielinizzanti, l'origine virale (o infettiva in genere) non è da escludere.
Fuma? Beve alcolici? Le faccio questa domanda perché ci sono forme tossiche casate da tabagismo e alcol.
La differenza tra cisti e adenoma ipofisario? Quest'ultimo può essere secernente, cioè produrre ormoni.
Sulle sue dimensioni il neurochirurgo che ha visionato le immagini ha minimizzato, pertanto non ci sono elementi che fanno pensare a compressione sulle strutture circostanti.
Il mezzo di contrasto della RM, il gadolinio, è davvero poco allergogeno rispetto, per es., a quello della TC, generalmente non crea nessun problema, i casi di allergia sono molto rari.
Sarebbe importante conoscere l'esito della visita neurologica.
Importante è pure curare l'aspetto psichico eventualmente anche farmacologicamente qualora la psicoterapia non desse benefici significativi.
Cordiali saluti
innanzitutto la negatività della RM encefalica è fondamentale in quanto esclude patologie importanti.
Le cause della diplopia da paralisi del VI nervo cranico (abducente) possono essere diverse, nel Suo caso, escluse forme compressive e demielinizzanti, l'origine virale (o infettiva in genere) non è da escludere.
Fuma? Beve alcolici? Le faccio questa domanda perché ci sono forme tossiche casate da tabagismo e alcol.
La differenza tra cisti e adenoma ipofisario? Quest'ultimo può essere secernente, cioè produrre ormoni.
Sulle sue dimensioni il neurochirurgo che ha visionato le immagini ha minimizzato, pertanto non ci sono elementi che fanno pensare a compressione sulle strutture circostanti.
Il mezzo di contrasto della RM, il gadolinio, è davvero poco allergogeno rispetto, per es., a quello della TC, generalmente non crea nessun problema, i casi di allergia sono molto rari.
Sarebbe importante conoscere l'esito della visita neurologica.
Importante è pure curare l'aspetto psichico eventualmente anche farmacologicamente qualora la psicoterapia non desse benefici significativi.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Ex utente
Buongiorno gentile Dr. Ferraloro,
in primo luogo la ringrazio per la tempestiva risposta.
No, non ho mai fumato una sola sigaretta e assumo alcolici solo occasionalmente e in quantità limitatissima.
Da sempre molto attento al rispetto della mia salute, sono vegetariano da quasi 10 anni e gli unici derivati animali che assumo sono uova e pochi latticini privi di lattosio. Consumo quasi totalmente alimenti biologici. Le mie analisi del sangue, ripetute anche di recente, sono sempre risultate buone. Per scrupolo ho controllato anche il livello di livello di vitamina B12, che in effetti era risultato leggermente sotto i parametri stabiliti, ma dopo aver assunto un integratore prescritto dal medico curante è tornato in range.
Per quanto riguarda l'aspetto psichico, sono sempre stato piuttosto restio ad assumere psicofarmaci, per il timore di diventarne dipendente. Fino ad oggi me la sono sempre cavata, in maniera più o meno soddisfacente, con le mie gambe, ma ho già pensato di rivolgermi a un centro specializzato in fitoterapia, essendo stato informato sull'esistenza di alcuni rimedi capaci di restituire vigore e freschezza sotto l'aspetto mentale e fisico.
Passando alla questione principale, visto che ha nominato forme demielinizzanti e cercando di non allarmarmi, che tipo di indagini cliniche potrebbero escludere per esempio la sclerosi multipla?
Le voglio esporre l'episodio di cui accennavo nel messaggio precedente: la recidiva di ansia e panico è stata dovuta, in gran parte, a uno strano e nuovo malessere che ho accusato circa due mesi fa. Mi sono svegliato una mattina con una forte debolezza, come se avessi assunto una dose troppo alta di paracetamolo, considerevole motilità intestinale e un senso mai provato prima di straniamento, come se continuassi a vivere in un sogno. Questa sensazione, davvero molto spiacevole, è perdurata fino a sera, ripresentandosi per un periodo di tempo inferiore dopo qualche giorno. Vista la mia forte capacità di autosuggestione, e la presenza di un virus intestinale proprio in quel periodo, sono propenso a credere di aver oltremodo ingigantito gli effetti di una semplice infezione virale.
Valuterò la RM con gadolinio dopo la seconda visita neurologica, che effettuerò tra circa 10 giorni, di cui le fornirò certamente il responso. Probabilmente non sarà molto diverso dal precedente, lei invece si aspetta qualche considerazione di altro tipo?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
in primo luogo la ringrazio per la tempestiva risposta.
No, non ho mai fumato una sola sigaretta e assumo alcolici solo occasionalmente e in quantità limitatissima.
Da sempre molto attento al rispetto della mia salute, sono vegetariano da quasi 10 anni e gli unici derivati animali che assumo sono uova e pochi latticini privi di lattosio. Consumo quasi totalmente alimenti biologici. Le mie analisi del sangue, ripetute anche di recente, sono sempre risultate buone. Per scrupolo ho controllato anche il livello di livello di vitamina B12, che in effetti era risultato leggermente sotto i parametri stabiliti, ma dopo aver assunto un integratore prescritto dal medico curante è tornato in range.
Per quanto riguarda l'aspetto psichico, sono sempre stato piuttosto restio ad assumere psicofarmaci, per il timore di diventarne dipendente. Fino ad oggi me la sono sempre cavata, in maniera più o meno soddisfacente, con le mie gambe, ma ho già pensato di rivolgermi a un centro specializzato in fitoterapia, essendo stato informato sull'esistenza di alcuni rimedi capaci di restituire vigore e freschezza sotto l'aspetto mentale e fisico.
Passando alla questione principale, visto che ha nominato forme demielinizzanti e cercando di non allarmarmi, che tipo di indagini cliniche potrebbero escludere per esempio la sclerosi multipla?
Le voglio esporre l'episodio di cui accennavo nel messaggio precedente: la recidiva di ansia e panico è stata dovuta, in gran parte, a uno strano e nuovo malessere che ho accusato circa due mesi fa. Mi sono svegliato una mattina con una forte debolezza, come se avessi assunto una dose troppo alta di paracetamolo, considerevole motilità intestinale e un senso mai provato prima di straniamento, come se continuassi a vivere in un sogno. Questa sensazione, davvero molto spiacevole, è perdurata fino a sera, ripresentandosi per un periodo di tempo inferiore dopo qualche giorno. Vista la mia forte capacità di autosuggestione, e la presenza di un virus intestinale proprio in quel periodo, sono propenso a credere di aver oltremodo ingigantito gli effetti di una semplice infezione virale.
Valuterò la RM con gadolinio dopo la seconda visita neurologica, che effettuerò tra circa 10 giorni, di cui le fornirò certamente il responso. Probabilmente non sarà molto diverso dal precedente, lei invece si aspetta qualche considerazione di altro tipo?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
[#3]
Gentile Utente,
malattie demielinizzanti sono state escluse con molta probabilità dalla RM encefalica, non Le dico totalmente in quanto mancherebbe la RM midollare ma in base alla paralisi del VI nervo cranico come unico sintomo mi sentirei di escluderla in quanto la lesione demielinizzante si sarebbe riscontrata a livello encefalico, anche senza mezzo di contrasto.
L'episodio descritto non farebbe propendere per qualcosa di importante.
Vedremo cosa Le dirà il secondo neurologo.
Cordialmente
malattie demielinizzanti sono state escluse con molta probabilità dalla RM encefalica, non Le dico totalmente in quanto mancherebbe la RM midollare ma in base alla paralisi del VI nervo cranico come unico sintomo mi sentirei di escluderla in quanto la lesione demielinizzante si sarebbe riscontrata a livello encefalico, anche senza mezzo di contrasto.
L'episodio descritto non farebbe propendere per qualcosa di importante.
Vedremo cosa Le dirà il secondo neurologo.
Cordialmente
[#5]
Ex utente
Buonasera Gentile Dr. Ferraloro,
ho sostenuto la seconda visita neurologica e vorrei avere il suo parere in merito.
Le faccio un riassunto del referto che lo specialista mi ha compilato:
esame neurologico negativo a parte una lieve riduzione della rima palpebrale bilaterale con possibile riduzione dell'elevazione nello sguardo verso l'alto.
La RM non mostra elementi specifici che si possano associare alla diplopia, si rileva solo una modesta iperintensità periventricolare sin posteriore, di significato aspecifico eventualmente da ricontrollare anche tra due-tre anni.
In pratica sono state ipotizzate due possibili cause del mio disturbo, ovvero un'alterata funzione del muscolo / nevrite oculomotoria, per le quali non ci sono rimedi se non esercizi ortottici, oppure miastenia oculare, considerata però poco probabile per la durata prolungata del sintomo (quasi un anno).
Tuttavia, per escluderla del tutto, mi è stata consigliata la seguente cura con criterio Ex Juvantibus:
- deltacortene 25 mg, 1/2 compressa al mattino per 7 gg poi 1 compressa per 7 gg, poi 1 + 1/2 compressa per 7 gg, infine 2 compresse per tre settimane (fino a visita successiva);
- KCL Retard, 1 compressa 3 volte a settimana;
- Ranidil 150 mg, 1 compressa al giorno;
- B Vital Totale, 1 compressa 2 volte a settimana.
- dieta con poco sale
In più, dosaggio AC anti recettore acetil colina e AC anti Musk
Da profano, ho subito avuto l'impressione di un dosaggio abbastanza aggressivo per quanto riguarda il cortisone, per cui ho chiesto un parere al mio medico curante.
Egli sostiene che, per evitare le dosi più consistenti soprattutto nelle ultime tre settimane, potrei valutare in primo luogo il dosaggio degli anticorpi, perché se fossero negativi automaticamente si escluderebbe la miastenia. Lei è d'accordo?
Avendo fissato la visita endocrinologica tra 8 giorni, potrei cogliere l'occasione per effettuare anche quelle analisi.
So che può sembrare una motivazione poco importante, ma in questo periodo preferirei poter espormi al sole liberamente, visto che il cortisone me lo impedirebbe, vivendo al meglio l'estate anche dal punto di vista psicologico. Eventualmente potrei cominciare la cura, se veramente necessaria, a fine agosto.
La ringrazio sentitamente per qualsiasi suggerimento volesse darmi.
ho sostenuto la seconda visita neurologica e vorrei avere il suo parere in merito.
Le faccio un riassunto del referto che lo specialista mi ha compilato:
esame neurologico negativo a parte una lieve riduzione della rima palpebrale bilaterale con possibile riduzione dell'elevazione nello sguardo verso l'alto.
La RM non mostra elementi specifici che si possano associare alla diplopia, si rileva solo una modesta iperintensità periventricolare sin posteriore, di significato aspecifico eventualmente da ricontrollare anche tra due-tre anni.
In pratica sono state ipotizzate due possibili cause del mio disturbo, ovvero un'alterata funzione del muscolo / nevrite oculomotoria, per le quali non ci sono rimedi se non esercizi ortottici, oppure miastenia oculare, considerata però poco probabile per la durata prolungata del sintomo (quasi un anno).
Tuttavia, per escluderla del tutto, mi è stata consigliata la seguente cura con criterio Ex Juvantibus:
- deltacortene 25 mg, 1/2 compressa al mattino per 7 gg poi 1 compressa per 7 gg, poi 1 + 1/2 compressa per 7 gg, infine 2 compresse per tre settimane (fino a visita successiva);
- KCL Retard, 1 compressa 3 volte a settimana;
- Ranidil 150 mg, 1 compressa al giorno;
- B Vital Totale, 1 compressa 2 volte a settimana.
- dieta con poco sale
In più, dosaggio AC anti recettore acetil colina e AC anti Musk
Da profano, ho subito avuto l'impressione di un dosaggio abbastanza aggressivo per quanto riguarda il cortisone, per cui ho chiesto un parere al mio medico curante.
Egli sostiene che, per evitare le dosi più consistenti soprattutto nelle ultime tre settimane, potrei valutare in primo luogo il dosaggio degli anticorpi, perché se fossero negativi automaticamente si escluderebbe la miastenia. Lei è d'accordo?
Avendo fissato la visita endocrinologica tra 8 giorni, potrei cogliere l'occasione per effettuare anche quelle analisi.
So che può sembrare una motivazione poco importante, ma in questo periodo preferirei poter espormi al sole liberamente, visto che il cortisone me lo impedirebbe, vivendo al meglio l'estate anche dal punto di vista psicologico. Eventualmente potrei cominciare la cura, se veramente necessaria, a fine agosto.
La ringrazio sentitamente per qualsiasi suggerimento volesse darmi.
[#6]
Gentile Utente,
nella miastenia oculare non sempre gli anticorpi anti recettore per ACh e anti Musk sono positivi, la loro negatività non farebbe escludere totalmente la miastenia.
In questi casi la diagnosi è essenzialmente clinica e il criterio ex adiuvantibus può essere utile. Inoltre nel Suo caso la riduzione è stata definita "lieve", il che rende ancora più difficile la diagnosi differenziale (comunque meglio così!).
Cordiali saluti
nella miastenia oculare non sempre gli anticorpi anti recettore per ACh e anti Musk sono positivi, la loro negatività non farebbe escludere totalmente la miastenia.
In questi casi la diagnosi è essenzialmente clinica e il criterio ex adiuvantibus può essere utile. Inoltre nel Suo caso la riduzione è stata definita "lieve", il che rende ancora più difficile la diagnosi differenziale (comunque meglio così!).
Cordiali saluti
[#7]
Ex utente
Capisco.
Visto che, a quanto pare, non si tratta di una cura urgente né sicuramente risolutiva, potrei proporre al neurologo la possibilità di iniziare l'assunzione del deltacortene almeno tra un mese. Che cosa ne pensa?
Durante le ultime tre settimane, con l'assunzione di 2 compresse al giorno devo aspettarmi effetti collaterali particolarmente fastidiosi?
Ho ancora un dubbio, il medicinale Ranidil è necessario in quanto il cortisone può provocare ulcere?
La ringrazio ancora e mi scuso per i numerosi quesiti, buona serata.
[#8]
Gentile Utente,
quando iniziare la terapia lo deve chiedere al Suo neurologo che conosce bene il problema.
Non penso che il dosaggio del cortisone delle ultime settimane possa crearle particolari problemi, non è poi un dosaggio così esagerato.
Il cortisone potrebbe essere gastrolesivo e la prescrizione del ranidil è da vedersi come una misura di protezione gastrica.
Cordialmente
quando iniziare la terapia lo deve chiedere al Suo neurologo che conosce bene il problema.
Non penso che il dosaggio del cortisone delle ultime settimane possa crearle particolari problemi, non è poi un dosaggio così esagerato.
Il cortisone potrebbe essere gastrolesivo e la prescrizione del ranidil è da vedersi come una misura di protezione gastrica.
Cordialmente
[#9]
Ex utente
Buonasera gentile Dr. Ferraloro,
ho effettuato la visita endocrinologica comprensiva di esami del sangue specifici per dosaggi ormonali e anticorpi anti acetil colina, per i cui risultati però dovrò aspettare ancora qualche giorno se non addirittura un mese.
Nei prossimi giorni farò un altro prelievo per gli anticorpi anti MuSK e screening ANA-ENA, per non lasciare niente di non indagato.
Inoltre ho deciso di rivolgermi a una nota specialista esperta in miastenia, sia oculare che gravis, per avere un ulteriore e definitivo parere; il sintomo persiste ma nel frattempo però non intendo soffermarmi troppo sul pensiero di una malattia che molto probabilmente non ho e vivere normalmente le mie giornate.
La ringrazio per le utili informazioni e la terrò aggiornato.
Cordiali saluti.
ho effettuato la visita endocrinologica comprensiva di esami del sangue specifici per dosaggi ormonali e anticorpi anti acetil colina, per i cui risultati però dovrò aspettare ancora qualche giorno se non addirittura un mese.
Nei prossimi giorni farò un altro prelievo per gli anticorpi anti MuSK e screening ANA-ENA, per non lasciare niente di non indagato.
Inoltre ho deciso di rivolgermi a una nota specialista esperta in miastenia, sia oculare che gravis, per avere un ulteriore e definitivo parere; il sintomo persiste ma nel frattempo però non intendo soffermarmi troppo sul pensiero di una malattia che molto probabilmente non ho e vivere normalmente le mie giornate.
La ringrazio per le utili informazioni e la terrò aggiornato.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 17.4k visite dal 26/06/2013.
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