Dubbi su possibile alzheimer, pseudodemenza-depressiva.. o altro?
Salve, mi rivolgo a voi in merito all'attuale stato di salute alquanto incerto di mia madre. Lei ha 65 anni, vive sola (non svolge particolari attività al di fuori della spesa, del giardinaggio, della tv, e delle uscite sporadiche con le sorelle), ed è in pensione da 5 anni. Io mi trovo all'estero per lavoro, la sento costantemente al telefono, anche più volte al giorno, e fin qui tutto ok. Tendenzialmente mia madre è stata sempre una persona molto apprensiva, quasi bisognosa di certezze, quindi sue caratteristiche erano quelle di ripetere più volte le cose, di fare la stessa domanda anche nel giro di poche ore: ma questo, ripeto, da sempre, sempre conosciuta così. Queste caratteristiche, però, stanno assumendo da qualche anno una forma vagamente anomala e iniziano ad affiancarsi a vari episodi di confusione relativa a fatti recenti (ricorda le cose, ma è come se poi non fosse più in un grado di collegarle ai giorni in cui sono avvenute, come avvenisse tutto in modalità casuale). A questo si aggiunge il fatto che le due sorelle gemelle si sono accorte di tutto questo, gliene hanno parlato, ma lei continua a sostenere di sentirsi ok, che la sua vita procede regolarmente e che la sua autosufficienza è sempre la stessa e questo posso confermarlo anche io, avendogli dato dei compiti ben precisi sempre ben svolti, od osservando la gestione di scadenze varie (bollette, richieste etc.). Ad ulteriore sostegno di tutto ciò, c'è il fatto che fino ad oggi mai nessun episodio "eclatante" m'ha destato preoccupazione, e quelli raccontati dalle sorelle a sostegno delle loro tesi, appaiono totalmente sballati, "caricati" e in alcuni casi privi di logica. Da qualche tempo l'idea che le due sorelle la vedano così, la manda completamente in pallone, gli accentua quello stato apprensivo che l'ha sempre caratterizzata, al punto di mandarla in stato confusionale ogni qual volta si parli di queste "diatribe" da diagnosi medica "amatoriale" effettuate dalle sorelle. Tendo a sottolineare la questione delle "sorelle", perché se io porto avanti un qualsiasi tipo di conversazione con mia madre, tutto mi sembra ok, si ricorda le cose, è lucida e non mostra particolari segni di cedimento mnemonico (certo, non è che al telefono io conduca test approfonditi, ma insomma), ma appena si tocca il tasto "familiare" è come crollasse, non ricorda più che io ho parlato con le due sorelle, che sono al corrente della situazione, della loro visione delle cose, e mi tira fuori ex-novo frasi del tipo "sai, è uscito fuori che loro mi vedono così e cosà" (magari dopo aver parlato della situazione per una ventina di giorni, mostrando apparente comprensione) quando invece dovrebbe dare per scontato che la situazione è sotto controllo da parte mia, che ne ho già parlato in privato con loro e che ho ampiamente cercato di affrontare con lei la gestione di questa situazione. Cosa ci potrebbe essere dietro tutto questo? Depressione? Forme lievi di demenza? Pseudodemenza depressiva? O cos'altro? Come dovrei muovermi, che tipo di controlli dovrei farle fare?
Mi scuso per la lunghezza, ma avevo bisogno di raccontare lo stato delle cose nella maniera più dettagliata possibile.
P.S. Una delle due sorelle è in analisi da molti anni, credo prenda anti-depressivi, e spesso s'è rivolta a mia madre sulla questione sbraitando, provocandogli ulteriori stati di agitazione.
Vi ringrazio in anticipo per l'ascolto,
In attesa di vostre risposte, cordiali saluti.
Mi scuso per la lunghezza, ma avevo bisogno di raccontare lo stato delle cose nella maniera più dettagliata possibile.
P.S. Una delle due sorelle è in analisi da molti anni, credo prenda anti-depressivi, e spesso s'è rivolta a mia madre sulla questione sbraitando, provocandogli ulteriori stati di agitazione.
Vi ringrazio in anticipo per l'ascolto,
In attesa di vostre risposte, cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
a mio avviso la prima cosa da fare è una visita neurologica accompagnata da test neuropsicologici per la valutazione dei vari comparti cognitivi (memoria, attenzione, calcolo, ecc..).
Dal Suo discorso non emergerebbe chiaramente un problema di deterioramento cognitivo, anche un disturbo d'ansia o depressivo potrebbe essere alla base del problema. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi, Le ripeto, la visita neurologica è il punto di partenza.
Cordiali saluti dall'Italia ed auguri
a mio avviso la prima cosa da fare è una visita neurologica accompagnata da test neuropsicologici per la valutazione dei vari comparti cognitivi (memoria, attenzione, calcolo, ecc..).
Dal Suo discorso non emergerebbe chiaramente un problema di deterioramento cognitivo, anche un disturbo d'ansia o depressivo potrebbe essere alla base del problema. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi, Le ripeto, la visita neurologica è il punto di partenza.
Cordiali saluti dall'Italia ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
Buongiorno dr. Ferraloro, la ringrazio per la veloce risposta.
Mia madre ha sempre sofferto d'un ansia di tipo latente ma in tanti anni non ha mai sentito il bisogno di correre ai ripari. Forse è giunto il momento. Parlarci e sentirla "switchare" da un registro espressivo all'altro, a seconda dell'argomento trattato, è incredibile. E quando si affronta la questione delle insinuazioni delle sorelle sul suo stato di salute, sembra avere tutti i sintomi riconducibili a demenze di tipo grave. Da qui la mia apprensione (ansiosa, direi, evidentemente ha avuto modo di trasmettermela!). Potrebbe essere la mia lontananza ad aver accentuato tutto questo? Il fatto che da quando è in pensione, è totalmente sola, e la sua vita ha assunto tinte automatizzate giornaliere? Come non fosse più in grado di gestire, "memorizzare", tutto ciò che va al di fuori, che suona imprevisto, rispetto al suo quotidiano.
Buona giornata e la ringrazio ancora
Mia madre ha sempre sofferto d'un ansia di tipo latente ma in tanti anni non ha mai sentito il bisogno di correre ai ripari. Forse è giunto il momento. Parlarci e sentirla "switchare" da un registro espressivo all'altro, a seconda dell'argomento trattato, è incredibile. E quando si affronta la questione delle insinuazioni delle sorelle sul suo stato di salute, sembra avere tutti i sintomi riconducibili a demenze di tipo grave. Da qui la mia apprensione (ansiosa, direi, evidentemente ha avuto modo di trasmettermela!). Potrebbe essere la mia lontananza ad aver accentuato tutto questo? Il fatto che da quando è in pensione, è totalmente sola, e la sua vita ha assunto tinte automatizzate giornaliere? Come non fosse più in grado di gestire, "memorizzare", tutto ciò che va al di fuori, che suona imprevisto, rispetto al suo quotidiano.
Buona giornata e la ringrazio ancora
[#3]
Gentile Utente,
certamente anche la Sua lontananza potrebbe essere un elemento che ha potuto accentuare lo stato ansioso di base. In ogni caso andrebbe fatta una diagnosi differenziale tra un disturbo psicogeno ed uno organico, pertanto Le rinnovo l'invito alla visita neurologica accompagnata dai test neuropsicologici.
Cordialmente
certamente anche la Sua lontananza potrebbe essere un elemento che ha potuto accentuare lo stato ansioso di base. In ogni caso andrebbe fatta una diagnosi differenziale tra un disturbo psicogeno ed uno organico, pertanto Le rinnovo l'invito alla visita neurologica accompagnata dai test neuropsicologici.
Cordialmente
[#4]
Utente
La ringrazio ancora Dr. Ferraloro.
Ci muoveremo proprio così, appena scendo in Italia a breve. Anche dovesse trattarsi di un disturbo psicogeno, i suoi sintomi spesso sono così accomunabili a quelli di una demenza grave, che la paura è tanta. Ad esempio a volte non ricorda magari l'argomento di una telefonata del giorno prima (magari relativo alla solita pressante questione di cui sopra), o il pasto del giorno prima, ma ricorda orari d'appuntamenti, scadenze e cose del genere. Come si muovesse su binari differenti, uno scordato e l'altro accordatissimo. Da lontano, tutto questo non fa che accentuare la mia confusione, ma sì, ci muoveremo nella maniera da lei suggerita.
La ringrazio di nuovo,
Buona giornata
Ci muoveremo proprio così, appena scendo in Italia a breve. Anche dovesse trattarsi di un disturbo psicogeno, i suoi sintomi spesso sono così accomunabili a quelli di una demenza grave, che la paura è tanta. Ad esempio a volte non ricorda magari l'argomento di una telefonata del giorno prima (magari relativo alla solita pressante questione di cui sopra), o il pasto del giorno prima, ma ricorda orari d'appuntamenti, scadenze e cose del genere. Come si muovesse su binari differenti, uno scordato e l'altro accordatissimo. Da lontano, tutto questo non fa che accentuare la mia confusione, ma sì, ci muoveremo nella maniera da lei suggerita.
La ringrazio di nuovo,
Buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.4k visite dal 21/06/2013.
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