Apnea notturna derivante da disturbo ossessivo compulsivo
Buongiorno.
La mia domanda forse è un po' di difficile comprensione ma io cercherò di essere più chiaro possibile affinché possiate capire e fornirmi cortesemente delle risposte al mio problema.
Io soffro di un disturbo psicosomatico del tipo ossessivo compulsivo (DOC). Nel dettaglio tendo spesso nell'arco della giornata a "controllare volontariamente il respiro" anche se sappiamo tutti che il respiro non lo percepiamo perchè respirare viene naturale e non impiega nessuno sforzo del pensiero. Ripeto, la mia è una specie di fobia con cui, da circa 6 anni, ho imparato a conviverci. Il problema viene quando l'altro ieri, durante il sonno, mi sveglio di colpo con le vie respiratorie ostruite! In quell'attimo sembravano proprio ostruite ma pochi istanti dopo (10-15 secondi) le vie respiratorie si stappano e io riprendo a respirare normalmente. Mi informo sull'accaduto su Wikipedia, leggo: Apnea centrale nel sonno.
Più precisamente, noto: ..."Molto spesso i soggetti che soffrono di apnee centrali manifestano anche respiro corto o irregolare durante la veglia e non hanno una cadenza "automatica" e regolare degli atti respiratori. Accade anche per ragioni nervose o psichiche, ad esempio in pazienti con problemi psicosomatici, eccessiva interazione tra mente e sistemi di controllo neurovegetativo o a persone abituate per varie ragioni a controllare volontariamente il respiro (ex-sportivi, sub praticanti apnee) per cui questa capacità è divenuta una tara. Nella situazione appena descritta l'impulso automatico al respiro viene indebolito anche dalla consuetudine a controllarlo volontariamente; In questo caso infatti durante la veglia vi è un frequente intervento volontario per supplire alla mancanza di ossigeno (respiro "corto"), i cosiddetti "sospiri".. o anche solo per un'abitudine sbagliata a controllare il respiro (più o meno consapevolmente). Quando all'addormentamento viene a mancare tale controllo cosciente, se l'impulso automatico non è abbastanza forte, non riesce a supplire subito, determinando così delle pause in fase di appisolamento, oppure la frequenza e la profondità degli atti respiratori è comunque insufficiente rispetto alle esigenze di ossigenazione come avveniva durante la veglia e in entrambi i casi si ha un'ipossia con i problemi già descritti prima..."
Come dice wikipedia, (faccio il mio esempio) dato che controllo volontariamente (ed erroneamente ma è un disturbo psicosomatico) il mio respiro, il mio corpo si abitua in un certo senso a non respirare più autonomamente. Leggo: "Si ha dunque una perdita transitoria dello stimolo nervoso diretto verso i muscoli respiratori durante il periodo di sonno scaturendo nella apnea notturna" (capitata a me).
Io ho paura che queste apnee si aggravino, che perda il meccanismo involontario della respirazione (sarebbe possibile avere un ipossia non solo temporale ma anche permanentemente?) morendo così per mancanza di ossigeno nel sonno? Chiedo disperatamente aiuto, sono sotto shock! :(
La mia domanda forse è un po' di difficile comprensione ma io cercherò di essere più chiaro possibile affinché possiate capire e fornirmi cortesemente delle risposte al mio problema.
Io soffro di un disturbo psicosomatico del tipo ossessivo compulsivo (DOC). Nel dettaglio tendo spesso nell'arco della giornata a "controllare volontariamente il respiro" anche se sappiamo tutti che il respiro non lo percepiamo perchè respirare viene naturale e non impiega nessuno sforzo del pensiero. Ripeto, la mia è una specie di fobia con cui, da circa 6 anni, ho imparato a conviverci. Il problema viene quando l'altro ieri, durante il sonno, mi sveglio di colpo con le vie respiratorie ostruite! In quell'attimo sembravano proprio ostruite ma pochi istanti dopo (10-15 secondi) le vie respiratorie si stappano e io riprendo a respirare normalmente. Mi informo sull'accaduto su Wikipedia, leggo: Apnea centrale nel sonno.
Più precisamente, noto: ..."Molto spesso i soggetti che soffrono di apnee centrali manifestano anche respiro corto o irregolare durante la veglia e non hanno una cadenza "automatica" e regolare degli atti respiratori. Accade anche per ragioni nervose o psichiche, ad esempio in pazienti con problemi psicosomatici, eccessiva interazione tra mente e sistemi di controllo neurovegetativo o a persone abituate per varie ragioni a controllare volontariamente il respiro (ex-sportivi, sub praticanti apnee) per cui questa capacità è divenuta una tara. Nella situazione appena descritta l'impulso automatico al respiro viene indebolito anche dalla consuetudine a controllarlo volontariamente; In questo caso infatti durante la veglia vi è un frequente intervento volontario per supplire alla mancanza di ossigeno (respiro "corto"), i cosiddetti "sospiri".. o anche solo per un'abitudine sbagliata a controllare il respiro (più o meno consapevolmente). Quando all'addormentamento viene a mancare tale controllo cosciente, se l'impulso automatico non è abbastanza forte, non riesce a supplire subito, determinando così delle pause in fase di appisolamento, oppure la frequenza e la profondità degli atti respiratori è comunque insufficiente rispetto alle esigenze di ossigenazione come avveniva durante la veglia e in entrambi i casi si ha un'ipossia con i problemi già descritti prima..."
Come dice wikipedia, (faccio il mio esempio) dato che controllo volontariamente (ed erroneamente ma è un disturbo psicosomatico) il mio respiro, il mio corpo si abitua in un certo senso a non respirare più autonomamente. Leggo: "Si ha dunque una perdita transitoria dello stimolo nervoso diretto verso i muscoli respiratori durante il periodo di sonno scaturendo nella apnea notturna" (capitata a me).
Io ho paura che queste apnee si aggravino, che perda il meccanismo involontario della respirazione (sarebbe possibile avere un ipossia non solo temporale ma anche permanentemente?) morendo così per mancanza di ossigeno nel sonno? Chiedo disperatamente aiuto, sono sotto shock! :(
[#1]
Gentile Utente,
si tranquillizzi e lasci stare autodiagnosi in Rete che, a parte impossibili ad effettuarsi, causano un notevole stato di disagio psichico che può arrivare ad eccessive preoccupazioni, quasi sempre inutili.
Pertanto non dia peso, per il Suo caso, ai vari meccanismi che ha letto, anche perchè non è assolutamente detto che la Sua sia stata un'apnea vera è propria.
Il consiglio che Le posso dare è di rivolgersi ad un centro dei disturbi del sonno per avere una diagnosi corretta del Suo problema. Le verrà probabilmente effettuato un esame polisonnografico, il solo che può accertare l'esitenza o meno delle apnee notturne.
Ritengo che sia già in terapia psichiatrica per il DOC, se non dovesse esserlo si rivolga al più presto allo psichiatra.
Cordiali saluti
si tranquillizzi e lasci stare autodiagnosi in Rete che, a parte impossibili ad effettuarsi, causano un notevole stato di disagio psichico che può arrivare ad eccessive preoccupazioni, quasi sempre inutili.
Pertanto non dia peso, per il Suo caso, ai vari meccanismi che ha letto, anche perchè non è assolutamente detto che la Sua sia stata un'apnea vera è propria.
Il consiglio che Le posso dare è di rivolgersi ad un centro dei disturbi del sonno per avere una diagnosi corretta del Suo problema. Le verrà probabilmente effettuato un esame polisonnografico, il solo che può accertare l'esitenza o meno delle apnee notturne.
Ritengo che sia già in terapia psichiatrica per il DOC, se non dovesse esserlo si rivolga al più presto allo psichiatra.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.1k visite dal 16/06/2013.
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