Paralisi ipnagogiche
Gentile Dottoressa/Dottore,
Le scrivo per avere un parere rispetto ad alcuni episodi non bene classificati dal neurologo cui mi sono rivolta. Le do un’anamnesi.
Sono una ragazza di 29 anni. Nel luglio del 2002 ho avuto un episodio di “crisi convulsiva generalizzata”, verificatosi nel primo mattino al risveglio, dopo aver avuto una forte sensazione di nausea (che ho cercato di reprimere). Nei tre giorni che ho trascorso in ospedale mi sono sottoposta a tutti gli accertamenti del caso: ECG (RS regolare), EEG (lievissimi segni irritativi a proiezione bitemporale), EEG in deprivazione ipnica (modesti segni irritativi bitemporale un po’ più evidenti rispetto al precedente controllo), Rx al torace (nella norma), TTC senza m.d.c. (nella norma), RMN cerebrale con gandolino (nella norma). Secondo le indagini dei medici la causa dell’episodio convulsivo era “verosimilmente da ricercare nella deprivazione di sonno” (in effetti uscivo da un periodo di forte stress e mancanza di sonno), per cui hanno escluso che si trattasse di epilessia.
Non ho più avuto crisi simili, tuttavia già prima della crisi e negli anni successivi fino a qualche mese fa mi capitavano delle “paralisi del sonno” al risveglio e nei rari casi in cui dormivo il pomeriggio. In queste situazioni sono perfettamente cosciente, ma non riesco a muovere nessuna parte del mio corpo, fatico un po’ a respirare e non riesco ad emettere suoni. Riesco letteralmente a “liberarmi” con una “tecnica” che ho imparato da sola: cerco di liberare la mente dall’angoscia e dalla paura che questa paralisi mi genera, e con un gesto improvviso “sorprendo” questa “morsa” che mi tiene paralizzata e me ne libero. Immagino che possa sembrare incredibile, ad ogni modo mi sono rivolta ad un neurologo, il quale era piuttosto incuriosito dalla mia “tecnica”, e ha commentato che a parer suo – per quanto solitamente le paralisi si verifichino al momento di addormentarsi, e non al risveglio come capita a me – si tratterebbe di un fenomeno “al limite del fisiologico”, che classificherebbe come “parasonnia”.
Le confesso che questa diagnosi – per modeste ricerche che ho fatto – non mi soddisfa molto. Ad ogni modo, come consigliato dal neurologo, ho effettuato due settimane fa un EEG, che ha dato quest’esito per me indecifrabile: “I tracciati attuali – modificati rispetto ai precedenti del 18.07.02 – mostrano episodica attività theta aguzza a proiezione diffusa.” Le chiedo, dunque, cortesemente di darmi un parere rispetto a questi episodi e all’esito dell’ultimo EEG.
Mi sembra importante aggiungere, infine, ancora due fatti che possono completare il quadro. Ho scoperto recentemente che anche mio fratello (gemello) ha sofferto in passato di queste mie stesse paralisi, verificatesi negli stessi momenti della giornata. Mio fratello non ha mai, però, usato la “tecnica” mia: aspettava che la paralisi passasse da sé.
Da novembre, inoltre, ho cominciato un percorso psicoterapeutico (essenzialmente per problemi di autostima, ansia e rabbia repressa), con un’ottima dottoressa che ha ipotizzato (con tutte le cautele del caso) che le mie paralisi potessero essere legate alla mia rabbia repressa, alla mia tendenza all’autocontrollo, e all’oppressione che ho sempre subito da parte di mio padre (vissuto condiviso con mio fratello). Aggiungo che il neurologo che ho consultato mi ha incoraggiata nel mio percorso psicoterapeutico (cominciato nell’ottobre 2007), e devo dire che da dicembre non ho più avuto episodi simili.
Mi spiace essere stata così prolissa, ma credo che tutti gli elementi che Le ho fornito siano necessari per darLe un quadro il più possibile completo. La ringrazio per la Sua attenzione e disponibilità.
Con cordialità,
Roberta
Le scrivo per avere un parere rispetto ad alcuni episodi non bene classificati dal neurologo cui mi sono rivolta. Le do un’anamnesi.
Sono una ragazza di 29 anni. Nel luglio del 2002 ho avuto un episodio di “crisi convulsiva generalizzata”, verificatosi nel primo mattino al risveglio, dopo aver avuto una forte sensazione di nausea (che ho cercato di reprimere). Nei tre giorni che ho trascorso in ospedale mi sono sottoposta a tutti gli accertamenti del caso: ECG (RS regolare), EEG (lievissimi segni irritativi a proiezione bitemporale), EEG in deprivazione ipnica (modesti segni irritativi bitemporale un po’ più evidenti rispetto al precedente controllo), Rx al torace (nella norma), TTC senza m.d.c. (nella norma), RMN cerebrale con gandolino (nella norma). Secondo le indagini dei medici la causa dell’episodio convulsivo era “verosimilmente da ricercare nella deprivazione di sonno” (in effetti uscivo da un periodo di forte stress e mancanza di sonno), per cui hanno escluso che si trattasse di epilessia.
Non ho più avuto crisi simili, tuttavia già prima della crisi e negli anni successivi fino a qualche mese fa mi capitavano delle “paralisi del sonno” al risveglio e nei rari casi in cui dormivo il pomeriggio. In queste situazioni sono perfettamente cosciente, ma non riesco a muovere nessuna parte del mio corpo, fatico un po’ a respirare e non riesco ad emettere suoni. Riesco letteralmente a “liberarmi” con una “tecnica” che ho imparato da sola: cerco di liberare la mente dall’angoscia e dalla paura che questa paralisi mi genera, e con un gesto improvviso “sorprendo” questa “morsa” che mi tiene paralizzata e me ne libero. Immagino che possa sembrare incredibile, ad ogni modo mi sono rivolta ad un neurologo, il quale era piuttosto incuriosito dalla mia “tecnica”, e ha commentato che a parer suo – per quanto solitamente le paralisi si verifichino al momento di addormentarsi, e non al risveglio come capita a me – si tratterebbe di un fenomeno “al limite del fisiologico”, che classificherebbe come “parasonnia”.
Le confesso che questa diagnosi – per modeste ricerche che ho fatto – non mi soddisfa molto. Ad ogni modo, come consigliato dal neurologo, ho effettuato due settimane fa un EEG, che ha dato quest’esito per me indecifrabile: “I tracciati attuali – modificati rispetto ai precedenti del 18.07.02 – mostrano episodica attività theta aguzza a proiezione diffusa.” Le chiedo, dunque, cortesemente di darmi un parere rispetto a questi episodi e all’esito dell’ultimo EEG.
Mi sembra importante aggiungere, infine, ancora due fatti che possono completare il quadro. Ho scoperto recentemente che anche mio fratello (gemello) ha sofferto in passato di queste mie stesse paralisi, verificatesi negli stessi momenti della giornata. Mio fratello non ha mai, però, usato la “tecnica” mia: aspettava che la paralisi passasse da sé.
Da novembre, inoltre, ho cominciato un percorso psicoterapeutico (essenzialmente per problemi di autostima, ansia e rabbia repressa), con un’ottima dottoressa che ha ipotizzato (con tutte le cautele del caso) che le mie paralisi potessero essere legate alla mia rabbia repressa, alla mia tendenza all’autocontrollo, e all’oppressione che ho sempre subito da parte di mio padre (vissuto condiviso con mio fratello). Aggiungo che il neurologo che ho consultato mi ha incoraggiata nel mio percorso psicoterapeutico (cominciato nell’ottobre 2007), e devo dire che da dicembre non ho più avuto episodi simili.
Mi spiace essere stata così prolissa, ma credo che tutti gli elementi che Le ho fornito siano necessari per darLe un quadro il più possibile completo. La ringrazio per la Sua attenzione e disponibilità.
Con cordialità,
Roberta
[#1]
Cara ragazza,
le paralisi del sonno sono frequentemente correlate con la narcolessia, caratterizzata da episodi di sonnolenza improvvisa durante il giorno, ipotonia muscolare a seguito di emozioni, allucinazioni ipnagogiche e paralisi del sonno. Se si evidenziassero 2 o più dei sintomi precitati consiglierei di richiedere una valutazione presso un Centro di medicina del sonno. Per quanto riguarda le lievi alterazioni individuate all'EEG consiglierei di richiedere un EEG nel sonno che potrebbe individuare in modo più dettagliato eventuali anomalie elettriche dell'encefalo.
Tanti saluti.
le paralisi del sonno sono frequentemente correlate con la narcolessia, caratterizzata da episodi di sonnolenza improvvisa durante il giorno, ipotonia muscolare a seguito di emozioni, allucinazioni ipnagogiche e paralisi del sonno. Se si evidenziassero 2 o più dei sintomi precitati consiglierei di richiedere una valutazione presso un Centro di medicina del sonno. Per quanto riguarda le lievi alterazioni individuate all'EEG consiglierei di richiedere un EEG nel sonno che potrebbe individuare in modo più dettagliato eventuali anomalie elettriche dell'encefalo.
Tanti saluti.
DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BARI
[#2]
Ex utente
Gentile Dott. Muciaccia,
La ringrazio per la Sua risposta. Sento di poter escludere con certezza gli altri sintomi da Lei citati.
Rispetto all'esito dell'ultimo EEG crede, dunque, che le alterazioni siano lievi al punto da poter essere considerate nella norma? Preciso che mi sono sottoposta all'ultimo EEG dopo una settimana di scarso riposo.
La ringrazio ancora per la Sua disponibilità e La saluto cordialmente.
Roberta
La ringrazio per la Sua risposta. Sento di poter escludere con certezza gli altri sintomi da Lei citati.
Rispetto all'esito dell'ultimo EEG crede, dunque, che le alterazioni siano lievi al punto da poter essere considerate nella norma? Preciso che mi sono sottoposta all'ultimo EEG dopo una settimana di scarso riposo.
La ringrazio ancora per la Sua disponibilità e La saluto cordialmente.
Roberta
[#3]
Cara ragazza,
le informazioni che si possono rilevare da un EEG devono essere valutate considerando la sintomtologia complessiva. Comunque ribadisco il consiglio di effettuare un EEG nel sonno, che potrebbe fornire ulteriori elementi utili per la definizione del quadro clinico.
Cordiali saluti.
le informazioni che si possono rilevare da un EEG devono essere valutate considerando la sintomtologia complessiva. Comunque ribadisco il consiglio di effettuare un EEG nel sonno, che potrebbe fornire ulteriori elementi utili per la definizione del quadro clinico.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.5k visite dal 16/05/2008.
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