Come curare la causalgia
Mia madre ha subito un intervento al ginocchio dx per un ematoma che portava dietro da 10 anni e che a gennaio di quest'anno è stato infiammata. Dopo l'esportazione, prima tentata con un siringa ma non riuscita è stata asportato con un intervento chirurgico.
Dopo l'operazione ha sempre sentito sentito forti dolori al ginocchio e anche se la ferita dell'intervento sembra chiusa bene. I dolori sono forti e dopo essere andata al pronto soccorso diverse volte e visto l'esito negativo dell'ecografia, TAC e gli analisi del sangue, il medico chirurgo che lo segue ha sospettato per una causalgia. Da due giorni prende Briffen e Paracetamolo e sente meno i dolori che prima erano veramente forti tali da non permetterli di dormire per tre giorni di fila.
Vorrei chiederLe quale cura è indicata in questo caso e quanto tempo può durare la riabilitazione??
Grazie
Dopo l'operazione ha sempre sentito sentito forti dolori al ginocchio e anche se la ferita dell'intervento sembra chiusa bene. I dolori sono forti e dopo essere andata al pronto soccorso diverse volte e visto l'esito negativo dell'ecografia, TAC e gli analisi del sangue, il medico chirurgo che lo segue ha sospettato per una causalgia. Da due giorni prende Briffen e Paracetamolo e sente meno i dolori che prima erano veramente forti tali da non permetterli di dormire per tre giorni di fila.
Vorrei chiederLe quale cura è indicata in questo caso e quanto tempo può durare la riabilitazione??
Grazie
[#1]
Innanzitutto consiglio di consultare e affidarsi a un Neurologo locale, e di farsi seguire da un Ortopedico (meglio da chi l'ha operata). Da quanto da Lei scritto, in prima ipotesi potrebbe trattarsi di una sequela dell'intervento, e in ogni caso potremmo
parlare di Causalgia ove vengano escluse le suddette sequele, inqua-
drando anche l'aspetto psicologico di Sua madre. Nelle more di un preciso inquadramento diagnostico, può proseguire, senza eccedere
e avendo cura di proteggere lo stomaco, con l'assunzione (sempre
a stomaco pieno!) di antiinfiammatori non steroidei.
Se lo desidera, può tenermi informato.
Cordialità e auguri
Dott. FRANCESCO SANTORO, Neurologo
parlare di Causalgia ove vengano escluse le suddette sequele, inqua-
drando anche l'aspetto psicologico di Sua madre. Nelle more di un preciso inquadramento diagnostico, può proseguire, senza eccedere
e avendo cura di proteggere lo stomaco, con l'assunzione (sempre
a stomaco pieno!) di antiinfiammatori non steroidei.
Se lo desidera, può tenermi informato.
Cordialità e auguri
Dott. FRANCESCO SANTORO, Neurologo
Dr. Francesco Santoro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 02/05/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.