Deterioramento cognitivo e depressione bipolare

Salve, scrivo per mia madre, 70 anni, che da più di un anno è in uno stato depressivo dovuto al disturbo bipolare grave di cui soffre da anni e che in questa ultima crisi non si è riusciti a stabilizzare con i farmaci: non tollera più i neurolettici perchè le danno dei fortissimi effetti extrapiramidali e di conseguenza la lucidità non più è ritornata. Nel corso di quest'ultimo anno mia madre non è più stata in grado di badare a se stessa, non ha memoria, non è lucida. Purtroppo tutti questi ultimi mesi di cura inadeguata (che l'hanno portata anche a due ricoveri in psichiatria) i medici dell'ospedale e l'attuale neurologa che la segue, dicono che mia madre ha subito un deterioramento cognitivo e che non è più recuperabile. Preciso che nel 2006 mia madre ha subito un intervento di aneurisma cerebrale ed ha dovuto inserire la derivazione ventricolo-peritoneale per via di un conseguente idrocefalo. Si era ripresa completamente da allora e non aveva avuto più crisi di depressione fino all'anno scorso. E' possibile che per via delle cure psichiatriche pesantissime alla quale è stata sottoposta nell'ultimo anno a causa della depressione, il suo cervello si sia deteriorato in maniera irreversibile? Dalla TAC risultano delle lesioni, dovute al vecchio intervento di aneurisma. Ma se dopo si era ripresa completamente, come è possibile che ora non si riesca a recuperarla? Cosa possiamo fare noi familiari? Secondo noi la situazione è complessa e va gestita sia dal punto di vista psichiatrico che da un punto di vista neurologico ma non sappiamo a chi rivolgerci e non vogliamo rassegnarci a questa diagnosi (che in realtà nessuno si è mai impegnato a scrivere!).
Grazie in anticipo per le risposte.
Un saluto