Problemi di afasia espressiva transitoria
Buongiorno professore,
il problema riguarda mia moglie che ha 73 anni. Negli ultimi 6 mesi ha avuto un paio di episodi di forti vertigini con difficoltà nell'eloquio pur rimanendo perfettamente cosciente.
Questi episodi si sono verificati entrambi di sera , dopo che mia moglie è rimasta addormentata su un divano per qualche ora, e si sono poi risolti dopo due o tre ore senza lasciare alcuno strascico
Dalla RM fatta nel 2010 e 2012 i referti hanno evidenziato q.s.:
2010: ....plurime chiazze gliotiche infracentimetriche di alterato segnale a carico del sostanza bianca emisferica soprattutto a livello giunzionale cortico-sottocorticale riferibili a discreto quadro vasculopatico cronico diffuso. Puntiformi alterazioni di segnale anche a livello nucleocapsulare sempre compatibili con alterazioni vasculopatiche. Non immagini compatibili con processi occupanti spazio ... e altri rilievi di assoluta normalità.
2012: ….. rispetto al controllo precedente si osserva un modico incremento numerico delle plurime alterazioni a carattere vasculopatico della sostanza bianca emisferica a prevalente distribuzione periferica a livello delle capsule esterne. Non si apprezzano variazioni dei restanti reperti encefalici e ventricolo-sulco-cisternali. In particolare non evidenti immagini riferibili ad eventi ischemici acuti pregressi o in atto.
Anche dall’ecodoppler TSA non sono stati evidenziati elementi patologici.
Attualmente prende per questi problemi : Cardioaspirina e Fluranizina.
Va precisato che mia moglie, 10 anni fa, a seguito di fibrillazione atriale,ha avuto un infarto intestinale che ha comportato la resezione del tenue (che attualmente è di circa un metro) e da allora e in terapia con:
Sotalex; Eutirox; Deursil; EBPM (da 8 anni dato che non è stato possibile, dato il malassorbimento, dosare il Warfarin) e in più integratori vari.
La domanda che Le pongo è se questi episodi, che per ora sono stati transitori, possono col tempo aggravarsi fino a diventare irreversibili e che terapie e controlli si possono effettuare per cercare di contrastare una evoluzione in tal senso.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
il problema riguarda mia moglie che ha 73 anni. Negli ultimi 6 mesi ha avuto un paio di episodi di forti vertigini con difficoltà nell'eloquio pur rimanendo perfettamente cosciente.
Questi episodi si sono verificati entrambi di sera , dopo che mia moglie è rimasta addormentata su un divano per qualche ora, e si sono poi risolti dopo due o tre ore senza lasciare alcuno strascico
Dalla RM fatta nel 2010 e 2012 i referti hanno evidenziato q.s.:
2010: ....plurime chiazze gliotiche infracentimetriche di alterato segnale a carico del sostanza bianca emisferica soprattutto a livello giunzionale cortico-sottocorticale riferibili a discreto quadro vasculopatico cronico diffuso. Puntiformi alterazioni di segnale anche a livello nucleocapsulare sempre compatibili con alterazioni vasculopatiche. Non immagini compatibili con processi occupanti spazio ... e altri rilievi di assoluta normalità.
2012: ….. rispetto al controllo precedente si osserva un modico incremento numerico delle plurime alterazioni a carattere vasculopatico della sostanza bianca emisferica a prevalente distribuzione periferica a livello delle capsule esterne. Non si apprezzano variazioni dei restanti reperti encefalici e ventricolo-sulco-cisternali. In particolare non evidenti immagini riferibili ad eventi ischemici acuti pregressi o in atto.
Anche dall’ecodoppler TSA non sono stati evidenziati elementi patologici.
Attualmente prende per questi problemi : Cardioaspirina e Fluranizina.
Va precisato che mia moglie, 10 anni fa, a seguito di fibrillazione atriale,ha avuto un infarto intestinale che ha comportato la resezione del tenue (che attualmente è di circa un metro) e da allora e in terapia con:
Sotalex; Eutirox; Deursil; EBPM (da 8 anni dato che non è stato possibile, dato il malassorbimento, dosare il Warfarin) e in più integratori vari.
La domanda che Le pongo è se questi episodi, che per ora sono stati transitori, possono col tempo aggravarsi fino a diventare irreversibili e che terapie e controlli si possono effettuare per cercare di contrastare una evoluzione in tal senso.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
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Gentile Utente,
questi episodi risolti nell'arco di qualche ora potrebbero essere assimilati a TIA (attacchi ischemici transitori). I TIA rappresentano un fattore di rischio per ischemie cerebrali anche importanti, pertanto il rischio esiste, come si evince anche dal quadro RM. In questi casi una terapia preventiva purtroppo non copre totalmente il soggetto e non può garantire l'assenza di episodi ictali permanenti.
Le consiglio, qualora non lo fosse, di fare seguira Sua moglie da un neurologo che si interessi di malattie cerebrovascolari.
Importante anche rivolgersi al cardiologo per il problema della fibrillazione atriale, altro importante fattore di rischio.
Cordiali saluti ed auguri
questi episodi risolti nell'arco di qualche ora potrebbero essere assimilati a TIA (attacchi ischemici transitori). I TIA rappresentano un fattore di rischio per ischemie cerebrali anche importanti, pertanto il rischio esiste, come si evince anche dal quadro RM. In questi casi una terapia preventiva purtroppo non copre totalmente il soggetto e non può garantire l'assenza di episodi ictali permanenti.
Le consiglio, qualora non lo fosse, di fare seguira Sua moglie da un neurologo che si interessi di malattie cerebrovascolari.
Importante anche rivolgersi al cardiologo per il problema della fibrillazione atriale, altro importante fattore di rischio.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.8k visite dal 07/02/2013.
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