Ischemia cerebrale
mio padre, 59 anni, ha manifestato 2 mesi fa una improvvisa incapacità di fonazione; il neurologo interpellato osservava, a seguito dell'evento, deficit del XII nervo cranico e del VII nervo cranico sx con conseguente disartria tuttora presente, ma non grave in quanto non è stata prescritta nessuna forma di logoterapia, ad esclusione di esercizi di protrusione delle labbra e di mobiltà di lingua e guance.
A seguito di RMN del tronco encefalico è stata evidenziata una lesione vascolare di tipo ischemico in sede frontale sx di entità ridotta, mentre il referto di ecodoppler tsa parla di una assenza di stenosi emodinamicamente significative, con spessore intima-media di 0.95mm; l'ecg mostrava un tracciato normalissimo.
E' un soggetto iperteso da oltre 15 anni, non fumatore, sottoposto a forte stress a causa della sua attività professionale. Prima dell'evento ischemico la sua pressione arteriosa, comunque curata, si attestava su valori medi di 140-95, ma non è da escludere che durante la sua lunga giornata lavorativa, a causa del forte stress a cui era sottoposto, si siano potuti verificare, particolarmente nelle 2 settimane precedenti l'accidente, ripetuti picchi di pressione.
Attualmente ricorre alla somministrazione di statine (Aplactin 20mg), CardioAspirin 100mg, Tensozide (mattina) e Dedralen(2mg sera); la recente visita cardiologica ha riscontrato valori di pressione arteriosa 120-70, ecg assolutamente normale; dalle analisi del sangue effettuate dopo 1 mese dall'accidente, aveva ridotto significativamente il colesterolo facendo si che il fattore di rischio passasse in 30 giorni da 4.48 a 2.88. Significativo è, a mio parere anche la perdita del rossore in viso che lo caratterizzava da diversi anni. Il cardiologo invita a sostituire la somministrazione di tensozide e sostituirla con micardis 80 plus.
Vorrei chiederLe la legittimità della sceltà del cardiologo ai fini dell'evento ischemico e quali sono le condizioni ideali per minimizzare il rischio di eventuali recidive ischemiche ora che le condizioni di rischio (mi riferisco alla pressione arteriosa, al livello di colesterolo e sopratutto allo stress in quanto è andato in pensione dopo una settimana dall'ischemia) sono sotto controllo. Inoltre vorrei avere lumi relativi alla possibiltà di recupero della funzione fonatoria - noto un eloquio rallentato, talvolta "mangia" alcune sillabe e sovente mostra poca voglia di parlare -, che al momento limita la sua precedentemente intensa vita sociale, e alla possibilità di un ritorno alla vita normale.
Grazie a coloro i quali mi risponderanno.
A seguito di RMN del tronco encefalico è stata evidenziata una lesione vascolare di tipo ischemico in sede frontale sx di entità ridotta, mentre il referto di ecodoppler tsa parla di una assenza di stenosi emodinamicamente significative, con spessore intima-media di 0.95mm; l'ecg mostrava un tracciato normalissimo.
E' un soggetto iperteso da oltre 15 anni, non fumatore, sottoposto a forte stress a causa della sua attività professionale. Prima dell'evento ischemico la sua pressione arteriosa, comunque curata, si attestava su valori medi di 140-95, ma non è da escludere che durante la sua lunga giornata lavorativa, a causa del forte stress a cui era sottoposto, si siano potuti verificare, particolarmente nelle 2 settimane precedenti l'accidente, ripetuti picchi di pressione.
Attualmente ricorre alla somministrazione di statine (Aplactin 20mg), CardioAspirin 100mg, Tensozide (mattina) e Dedralen(2mg sera); la recente visita cardiologica ha riscontrato valori di pressione arteriosa 120-70, ecg assolutamente normale; dalle analisi del sangue effettuate dopo 1 mese dall'accidente, aveva ridotto significativamente il colesterolo facendo si che il fattore di rischio passasse in 30 giorni da 4.48 a 2.88. Significativo è, a mio parere anche la perdita del rossore in viso che lo caratterizzava da diversi anni. Il cardiologo invita a sostituire la somministrazione di tensozide e sostituirla con micardis 80 plus.
Vorrei chiederLe la legittimità della sceltà del cardiologo ai fini dell'evento ischemico e quali sono le condizioni ideali per minimizzare il rischio di eventuali recidive ischemiche ora che le condizioni di rischio (mi riferisco alla pressione arteriosa, al livello di colesterolo e sopratutto allo stress in quanto è andato in pensione dopo una settimana dall'ischemia) sono sotto controllo. Inoltre vorrei avere lumi relativi alla possibiltà di recupero della funzione fonatoria - noto un eloquio rallentato, talvolta "mangia" alcune sillabe e sovente mostra poca voglia di parlare -, che al momento limita la sua precedentemente intensa vita sociale, e alla possibilità di un ritorno alla vita normale.
Grazie a coloro i quali mi risponderanno.
[#1]
Salve,
non possiamo di certo entrare nella "testa" del collega che ha deciso per la sostituzione del tensozide con micardis.
Quello che ci deve interessare è che, qualsiasi opzione terapeutica venga adottata, si abbia BENEFICIO.
Per quanto riguarda l'eloquio non vi è stato consigliato un Logopedista?
non possiamo di certo entrare nella "testa" del collega che ha deciso per la sostituzione del tensozide con micardis.
Quello che ci deve interessare è che, qualsiasi opzione terapeutica venga adottata, si abbia BENEFICIO.
Per quanto riguarda l'eloquio non vi è stato consigliato un Logopedista?
Dott. Davide Ventre
Specialista in Cardiologia
Tel. 037483016 - 03094930891
e-mail: dott.davideventre@gmail.com
[#2]
Utente
Come già dicevo nel post precedente, il neurologo interpellato, e con lui il medico di base, ha ritenuto non necessaria la logoterapia - la qualcosa non riesco a giustificare - supponendo tempi di recupero della piena fuzionalità fonatoria dell'ordine di 6-9 mesi, con l'ausilio degli esercizi meccanici sopradescriti e di una attività di lettura ad alta voce costante.
A detta del medico curante e degli specialisti interpellati, mio padre era ed è un soggetto sano e l'accidente ischemico viene ritenuto ascrivibile alle continue "incazzature" - mi lascino passare il termine - con tutto quello che ne consegue sotto il profilo della pressione arteriosa.
Mi auguro sia così, ma il dubbio sulle rosee previsioni resta, anche perchè mio padre mostra poca voglia di parlare e leggere ad alta voce, piuttosto si dedica con vigore alle faccende di casa!.
Ringrazio il Dr. Ventre per la risposta e chiunque altro vorrà darmi lumi, notizie, speranza.
[#4]
Utente
Purtroppo da una nuova rmn con mdc, la situazione non appare assolutamente rosea. Questo il referto:
"L'esame è stato eseguito con tecnica SE TSE FLAIR per mmagini pesate in T1,PD e T2, secondo il piano sagittale, coronale, assiale
L'esame è stato completato con somministrazione di mdc paramagnetico.
Sistema ventricolare in asse, normale per morfologia e dimensioni.
In regione frontale corticale sottocorticale di sx si apprezza area di segnale alterato, a morfologia grossolanamente ovalare, dal diametro di circa 2,8 cm, la quale esibisce segnale iperintenso in T2 - ipointenso in T1 e impregnazione dopo contrasto; rispetto al precedente esame del 21-2-2008, la lesione appare aumentata di volume e mostra i caratteri di lesione espansiva piuttosto che di lesione vascolare."
Potrebbe trattarsi di un tumore maligno piuttosto anomalo e non operabile, a detta di un luminare di V****a - non faccio nomi per garantire la privacy- il quale ci ha invitato ad eseguire una spettrografia, esame che dovremmo eseguire nei prossimi giorni presso la Casa Solievo dalla Sofferenza di S.G. Rotondo.
Altresì lo stesso prof. ha sollevato il dubbio si tratti di tessuto ischemizzato che non era stato correttamente individuato dalla precedente rmn -per altro effettuata senza mdc.
Questo è quanto, e le speranze sono scomparse.
"L'esame è stato eseguito con tecnica SE TSE FLAIR per mmagini pesate in T1,PD e T2, secondo il piano sagittale, coronale, assiale
L'esame è stato completato con somministrazione di mdc paramagnetico.
Sistema ventricolare in asse, normale per morfologia e dimensioni.
In regione frontale corticale sottocorticale di sx si apprezza area di segnale alterato, a morfologia grossolanamente ovalare, dal diametro di circa 2,8 cm, la quale esibisce segnale iperintenso in T2 - ipointenso in T1 e impregnazione dopo contrasto; rispetto al precedente esame del 21-2-2008, la lesione appare aumentata di volume e mostra i caratteri di lesione espansiva piuttosto che di lesione vascolare."
Potrebbe trattarsi di un tumore maligno piuttosto anomalo e non operabile, a detta di un luminare di V****a - non faccio nomi per garantire la privacy- il quale ci ha invitato ad eseguire una spettrografia, esame che dovremmo eseguire nei prossimi giorni presso la Casa Solievo dalla Sofferenza di S.G. Rotondo.
Altresì lo stesso prof. ha sollevato il dubbio si tratti di tessuto ischemizzato che non era stato correttamente individuato dalla precedente rmn -per altro effettuata senza mdc.
Questo è quanto, e le speranze sono scomparse.
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Posso capire lo stato in cui si trova...ma non si abbatta perchè in questo momento "qualcuno" può avere molto bisogno di lei.
Faccia una cosa, apra una nuova richiesta di consulto sempre in questa cartella nella "Neurologia", facendo riferimento a questo link.
Mi faccia sapere, auguri.
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.5k visite dal 23/04/2008.
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