Acufene pulsante monolaterale
Salve
Da circa settembre soffro di un acufene pulsante all'orecchio destro, sincrono con il battito cardiaco. Ho sentito ben 3 otorinolaringoiatri e ho eseguito sia l'esame audiometrico che quello impedenziometrico ed è tutto nella norma. Inoltre, ho fatto anche un ecocolordoppler dei vasi epiaortici e anche lì l'esito è stato negativo.
Tutti e tre gli otorini hanno esordito con "Beh... non lo so... prova a chiedere un consulto neurologico" e, in pratica, mi hanno fatto capire che potrei avere addirittura un aneurisma cerebrale. Tra l'altro, io sono anche molto ansiosa e ipocondriaca...
Comunque, la cosa "strana" è che questo battito dipende dalla postura che assumo:
Ad esempio, se sto perfettamente dritta (sia con il collo che con la mandibola) non lo avverto, mentre se porto il collo o la mandibola in avanti riprende. Riprende anche se ruoto la testa verso sinistra (in questo caso si accentua sensibilmente)... se invece la ruoto verso destra scompare, stessa cosa se faccio pressione con le dita sotto l'orecchio oppure sulla carotide destra. Inoltre, scompare anche quando sono sdraiata...
Dunque, io avrei una grandissima paura di eseguire un'angiografia... sarebbe proprio necessaria, visti i sintomi? Tanto per riprendere il parere degli otorini... loro, comunque, non mi hanno nemmeno dato modo di spiegare per bene i sintomi.
Da circa settembre soffro di un acufene pulsante all'orecchio destro, sincrono con il battito cardiaco. Ho sentito ben 3 otorinolaringoiatri e ho eseguito sia l'esame audiometrico che quello impedenziometrico ed è tutto nella norma. Inoltre, ho fatto anche un ecocolordoppler dei vasi epiaortici e anche lì l'esito è stato negativo.
Tutti e tre gli otorini hanno esordito con "Beh... non lo so... prova a chiedere un consulto neurologico" e, in pratica, mi hanno fatto capire che potrei avere addirittura un aneurisma cerebrale. Tra l'altro, io sono anche molto ansiosa e ipocondriaca...
Comunque, la cosa "strana" è che questo battito dipende dalla postura che assumo:
Ad esempio, se sto perfettamente dritta (sia con il collo che con la mandibola) non lo avverto, mentre se porto il collo o la mandibola in avanti riprende. Riprende anche se ruoto la testa verso sinistra (in questo caso si accentua sensibilmente)... se invece la ruoto verso destra scompare, stessa cosa se faccio pressione con le dita sotto l'orecchio oppure sulla carotide destra. Inoltre, scompare anche quando sono sdraiata...
Dunque, io avrei una grandissima paura di eseguire un'angiografia... sarebbe proprio necessaria, visti i sintomi? Tanto per riprendere il parere degli otorini... loro, comunque, non mi hanno nemmeno dato modo di spiegare per bene i sintomi.
[#1]
Gentile Utente,
in base al disturbo descritto non ritengo che debba effettuare l'angiografia ma sarebbe utile prima una visita neurologica, poi in base ai riscontri della visita sarà il neurologo a prescrivere eventuali esami diagnostici, se ritenuti opportuni. A mio parere è sufficiente una RM encefalica con sequenze angio (angio-RM) per studiare i vasi intracranici, esame non invasivo.
Cordiali saluti
in base al disturbo descritto non ritengo che debba effettuare l'angiografia ma sarebbe utile prima una visita neurologica, poi in base ai riscontri della visita sarà il neurologo a prescrivere eventuali esami diagnostici, se ritenuti opportuni. A mio parere è sufficiente una RM encefalica con sequenze angio (angio-RM) per studiare i vasi intracranici, esame non invasivo.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#4]
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Oltrea al consulto neurologico, e agli esami proposti, vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare alnche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via: si tratta di acufeninche maggiormente vengono influenzati dai movimenti mandibolari.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Un trauma al viso, come quello che lai ha subito, é facile invece che abbia coinvolto anche la mandibola. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movomenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: tempo di insorgenza , costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile: il fatto che il suo acufene risenta della postura mendibolare è a questo proposito un elemento molto importante . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi quale piccolo compromesso) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
Oltrea al consulto neurologico, e agli esami proposti, vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare alnche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via: si tratta di acufeninche maggiormente vengono influenzati dai movimenti mandibolari.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Un trauma al viso, come quello che lai ha subito, é facile invece che abbia coinvolto anche la mandibola. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movomenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: tempo di insorgenza , costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile: il fatto che il suo acufene risenta della postura mendibolare è a questo proposito un elemento molto importante . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi quale piccolo compromesso) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#6]
Utente
Ecco, in realtà all'inizio una possibile disfunzione dell'ATM è stata una delle prime cose che ho pensato (dopo aver letto qualcosa su internet), perché in effetti soprattutto negli ultimi tempi ho parecchi disturbi a livello mandibolare. A volte quasi "si blocca" e mi fa molto male. Inoltre, capita che "scatti" durante la masticazione. La cosa che non riesco a spiegarmi è il perché l'intensità dell'acufene aumenti così tanto con i movimenti del collo (come ho già detto, solo verso sinistra o in avanti)... come se qualcosa venisse compresso? Ovviamente incide anche la postura mandibolare, però in quel caso è meno intenso. Comunque nei prossimi giorni farò sia una visita odontoiatrica che neurologica. Ringrazio tantissimo entrambi e ammiro molto il vostro lavoro :)
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 25.1k visite dal 24/01/2013.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.