Il mio medico di base sostiene che siano attacchi di panico e mi ha prescritto xanax al bisogno

Buonasera,
sono un ragazzo d 26 anni e vorrei un vostro parere circa i "malori" che mi assalgono all'improvviso da circa un mese, per un totale di 5-6 attacchi. In pratica, di sopravvento, sono colto da una rigidità muscolare al petto, ed ai loro lati, che arriva fino al collo ( come se mi mettessero un busto di ferro) da non riuscire nemmeno a fare un respiro lungo. Inoltre avverto pizzichi e formicolii alle spalle e alle braccia e anche irrigidimento dei muscoli delle braccia, il tutto "condito" da un senso di malessere generale. la mente resta sempre lucida, ma preoccupato dai sintomi, sento il cuore che accelera un pochino i battiti, ma nulla di esagerato. Cerco di distrarmi dal malessere che mi assale, ma non funziona ed i sintomi restano, finché non sento necessità di urinare e successivamente inizio a tremare forte come se fossi nudo nel ghiaccio, e le coperte non mi scaldano. il tutto dura circa un'oretta e poi passa lasciandomi il corpo a pezzi e le paura di non capire quale sia la causa di tutto questo. Spesso il senso di malessere perdura nei giorni seguenti con senso di vertigini, di svenimento, di pesantezza al corpo, altre volte ritrovo subito il mio buon umore. tali attacchi mi assalgono solitamente al risveglio, sia di notte che appena sveglio al mattino in bagno. In un solo caso mi è capitato in treno, dove il tutto è iniziato da una forte pressione all'epigastro, come se mi "strozzassero" lo stomaco. Il mio medico di base sostiene che siano attacchi di panico e mi ha prescritto xanax al bisogno. io non mi sento ansioso o preoccupato nel momento prima del "malore" e ho una vita regolare di studio e lavoro e amici. Ho notato che questi attacchi mi prendono sempre in giorni o momenti dopo aver mangiato più del solito e sempre durante questi attacchi sembrano blocchi dello stomaco, con sintomi peggiori. Dove posso indirizzarmi per capire da cosa sono causati questi "malori"? Quale può essere la vostra idea? Ho fatto gli esami del sangue e sono ok, solo trigliceridi e colesterolo molto bassi. sono preoccupato perché invalidano la mia serenità di vivere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Quindi la diagnosi è stata fatta, ma la cura in realtà non è specifica, solo un ansiolitico al bisogno non fa smettere gli attacchi. Ci sono cure specifiche per bloccare gli attacchi, non uno per uno al bisogno, nel senso di non farli più venire.
La diagnosi noto che non l'ha tranquilizzata, il che è nella norma di questo disturbo, perché dopo aver citato il fatto che il medico le ha detto trattarsi di attacchi di panico dice di aver fatto esami del sangue, segno che è ancora preoccupato che ci sia "qualcosa che non va" ma non riesce a identificarlo nel panico.
Dire attacchi di panico significa dire che c'è un processo che avviene nel cervello, in una parte ben definita, che produce questi stati di allarme, con fenomeni sia corporei che mentali, e soprattutto uno stato di paura dopo averli vissuti.
Uno psichiatra può impostare una cura adeguata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie mille dottore della sua risposta.
con il medico di base abbiamo deciso di effettuare una visita dal neurologo e anche da uno psichiatra così da capire quale line da seguire per risolvere il problema.

sa cosa mi spaventa? che io non mi sento in ansia o preoccupato durante la giornata, poi di colpo iniziano dei sintomi (formicolii alle braccia e pelle che tira, pressioni al petto, ecc) a cui do peso e su cui mi soffermo e di botto mi sento "venir male". Razionalmente se mi domando che cosa sto avendo in quel momento, non lo so spiegare: mi sento male e basta e ho paura per la mia vita. E' come se fossi "in attesa" di un tracollo, di un qualcosa di grave che però, per fortuna, non arriva mai. Il tutto mi lascia scosso e con sintomi somatici di strascico. Alcuni giorni invece, non avvengono dei veri attacchi di panico, ma vivo nell'angoscia perché ho tutti questi sintomi che non mi mollano. Nella maggior parte dei giorni cmq mi sembra di essere sereno e stare bene, di avere forza e pensiero positivo. Essendo che non è un continuo quest'ansia generalizzata, mi viene il dubbio ci possano essere patologie, anche non gravi, alla base del problema. Forse è solo la mia incapacità di rendere razionale un qualcosa di irrazionale e di difficile comprensione come l'ansia e l'attacco di panico.

Grazie mille ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
"mi viene il dubbio ci possano essere patologie, anche non gravi, alla base del problema"

Perché il disturbo di panico cosa sarebbe se non una patologia che è alla base del problema ?
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Utente
Utente
Buonasera,
le scrivo per chiederle un parere circa i riscontri medici avuti con lo psichiatra ed il neurologo. In conclusione di entrambe le visite si è stabilito che verosimilmente si tratta di attacchi di panico, che la mia situazione non è grave e che con una cura stabilizzante e un percorso psicoterapico posso risolvere il problema degli attacchi di panico e la patologia alla base.

Convinto di voler segure la giusta terapia..le chiedo un confronto circa le due, a mio avviso diverse, cure da seguire:

1. Psichiatra: Dapagut/Daparox 10 gocce al mattino per 4 gg e poi 20 gocce fino al prossimo incontro, che sarà tra un mesetto; così da valutare che effetti fa ed eventualmente aggiustare la terapia. In più Xanax 20 gocce al bisogno.

2. Neurologo: Cipralex 1/2 compressa a cena x 1 settimana e poi 1 compressa fino al prossimo incontro, dopo un mese circa. In aggiunta 10 gocce di xanax al mattino e 10 alla sera x 3 settimane, in attesa che l'antidepressivo agisca.

Qual'è la sua Idea Dottore? mi confronterò con la mia dottoressa per capire quale delle 2 seguire (non è che posso andare da due specialisti contemporaneamente).

La mia preoccupazione più grande sono gli effetti collaterali sulla sfera sessuale; tutti gli antidepressivi la colpiscono, ma ho letto che cipralex da meno effetti collaterali in genere.

Grazie per "l'ascolto"
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

"l problema degli attacchi di panico e la patologia alla base. "

Non vedo la differenza.

Un'altra cosa: perché decidere da subito, visto che si tratta di una forma definita "non grave", subito iniziare con due strumenti associati, ovvero terapia farmacologica e psicoterapia. Inoltre, quale psicoterapia (così in generale è come dire un farmaco senza specificare).

Il problema è che ha chiesto in partenza troppi pareri per poi non ricavarne niente. Ne ha due, scrive qui per un consulto (anche se non è un altro parere equivalente) e poi si confronterà con la sua dottoressa. Non basterebbe seguire la prescrizione di un medico specialista ?
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Utente
Utente
Dottore, la psicoterapia mi è stata indicata poiché essendo giovane, secondo la psichiatra sarebbe opportuno imparare gli strumenti giusti per affrontare "la vita" senza farmaci e per evitare ricadute quando si finirà la cura. In pratica la psicoterapia mi sarebbe utile per imparare a gestire le emozioni in certe situazioni difficili, per fare meno uso della mia troppa razionalità e per imparare ad assumermi meno responsabilità rispetto terzi. Sarebbe un percorso di tipo cognitivo-comportamentale, che farò con calma a seconda del mio tempo disponibile. la cosa ora utile è intraprendere una cura che si dimostri efficace ed anche efficiente dal punto di vista di sintomi collaterali.

I consulti fatti sono stati consigliati dal medico di base..e visto che mi trovo con 2 cure che portano allo stesso risultato, deciderò a "piacimento" a questo punto. L'unica cosa richiesta riguarda i possibili minori effetti collaterali della cura con Cipralex rispetto alla Paroxetina. Se con una non dovessi trovarmi bene, cambierò con l'altra confrontandomi con la psichiatra a questo punto.

Io poi ritengo, magari errando, che gli attacchi di panico siano uno sfogo molto forte di una patologia ansioso-depressiva (anche se non me ne rendo conto, perché ho una vita normale come tutti) che sta alla base, e che mi sono ereditato.

Grazie mille in ogni caso.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

"sarebbe opportuno imparare gli strumenti giusti per affrontare "la vita" senza farmaci "

Non vedo il senso, imparare come non curarsi ? La psicoterapia comunque non serve a imparare a non usare i farmaci, e spesso non è un'alternativa ma funziona meglio in presenza dei farmaci adeguati.

Inoltre, senza specificare "quale" psicoterapia non stiamo parlando di niente, sarebbe - le dicevo - come parlare di "un farmaco" senza specificare quale.

Cipralex e paroxetina hanno profili di effetti collaterali simili.

"che gli attacchi di panico siano uno sfogo molto forte di una patologia ansioso-depressiva "

Sono un elemento presente all'interno di una sindrome ansioso-depressiva a volte, ma questo dice poco. Non sono dovuti a nessun fattore ambientale conosciuto e invece ricorrono nelle stesse famiglie. Curare gli attacchi di panico c'entra poco con la filosofia di come affrontare la vita, che peraltro non è il campo della psichiatria o psicoterapia.
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