Sensazione di testa pesante

Buongiorno,
Vi scrivo in merito ad un problema che mi porto dietro da circa 2 anni. Tutto è iniziato qualche mese dopo la separazione dei miei (ma non ho idea se il motivo sia questo visto che mi sembra d'averla affrontata bene) con frequenti stati di ansia e agitazione per i quali sono stato più volte al PS senza che mi si sia riscontrato niente di particolare, se non ansia. Dopo qualche mese in cui i sintomi non passavano insieme al mio medico di base ho deciso di fare una visita psichiatrica. Lo psichiatra ha confermato uno stato di ansia e leggera depressione per cui ho intrapreso una terapia farmacologia con alcuni farmaci antidepressivi che abbiamo provato e via via modificato in base all'efficacia e/o effetti collaterali (sertralina, efexor, mutabon antidepr.) associati ad un ansiolitico (xanax gocce). Con questa terapia ho certamente eliminato quegli attacchi cronici di agitazione che ogni tanto mi colpivano nei mesi iniziali. Diciamo che non ho più quei picchi che mi spingevano a recarmi al PS. Da poco prima di Natale con lo psichiatra abbiamo anche deciso di provare a smettere l'antidepressivo e tenere il solo xanax (5 gocce mattino + 5 gocce pomeriggio), per ora mi sembra stia procedendo abbastanza bene. Ciò che mi rimane però, e che mi preoccupa un po', è una sorta di senso ci pesantezza e confusione alla testa, difficile da descrivere perché non è un dolore localizzato, a volte accompagnato da un leggero senso di sbandamento, che non è reale nella pratica. Da questo sintomo, a distanza di ormai 1,5 anni di terapia psichiatrica, non riesco ad uscire ed è praticamente costante, per qualche giorno può scomparire ma poi si ripresenta regolarmente. Da qualche mese ho anche iniziato un percorso di psicoanalisi di cui son soddisfatto ma che credo avrà effetti a lungo termine.
La mia domanda principale, se vogliamo anche da soggetto tendenzialmente ipocondriaco, è: ma è possibile che né il mio medico, né il PS, né lo psichiatra, mi abbia prescritto un accertamento più approfondito o una visita neurologica? Tutti hanno sempre scartato ipotesi organiche e hanno attribuito il problema all'ansia senza alcun riscontro diagnostico (encefalogramma, rm, ...). Nel frattempo a me questo sintomo fastidioso non passa e ho sempre il dubbio di non aver fatto gli accertamenti in modo corretto.
Secondo voi è necessario che svolga ulteriori accertamenti o devo solo seguire ciò che mi hanno detto finora e tranquillizzarmi?
Grazie mille
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

da quello che descrive il problema non sembrerebbe di origine organica, piuttosto un residuo del Suo stato ansioso. Le dico questo però con i famosi limiti del consulto a distanza.
Questo sintomo lo accusava anche durante la terapia con l'antidepressivo (quale) o è insorto in seguito alla sua sospensione?
Da quanto tempo assume lo xanax?

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dott. Ferraloro,
intanto molte grazie per la risposta.
Questo è il primo sintomo che ho accusato inizialmente insieme all'agitazione. Durante la terapia con antidepressivo lo accusavo a fasi alterne. In particolare ricordo che c'è stato un periodo abbastanza lungo, circa un mese, in cui assumevo sertralina e i sintomi erano quasi completamente assenti. Però a seguito di effetti collaterali a livello sessuale avevamo deciso con lo psichiatra di cambiare farmaco. Questo accadeva all'inizio della terapia, circa 1,5 anni fa. Da allora, con gli altri farmaci (efexor e mutabon) ho sempre avuto alti e bassi ed il sintomo non è mai scomparso del tutto.
Assumo xanax da quando ho iniziato la terapia con lo psichiatra, ossia da circa 1,5 anni. Inizialmente il dosaggio era maggiore (10+10 gocce) mentre da qualche mese, come le dicevo, lo abbiamo ridotto a 5+5 (salvo prendere qualche goccia in più all'occorrenza).
Immagino sia molto complicato dare un consulto a distanza infatti le chiedevo un parere sull'esigenza o meno di effettuare controlli più approfonditi, che finora mi è stato detto non essere necessari.
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

con tutti i limiti del consulto a distanza concordo con i medici che La seguono e che sconsigliano di effettuare ulteriori controlli.
Infatti il sintomo attuale era completamente scomparso quando assumeva la sertralina, ciò confermerebbe l'origine psichica del disturbo.

Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile Dott. Ferraloro,
molte grazie per la risposta.
Nella sua prima risposra mi chiedeva circa l'assunzione di xanax. Ritiene corretto un uso così prolungato? Inoltre se questo sintomo dovesse proseguire pensa che sia utile riprovare un antidepressivo?
Infine, ciò che mi chiedo, ammesso che sia un problema psichico, è normale che possa durare così a lungo e in modo così costante (praticamente tutti i giorni)?
La ringrazio per la disponibilità.
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

l'uso protratto delle benzodiazepine, nel Suo caso xanax, non è razionale.
Personalmente avrei fatto la scelta opposta, avrei sospeso prima lo xanax mantenendo l'antidepressivo.
Comunque lo psichiatra ha ritenuto di fare diversamente, avrà avuto i suoi motivi.
Dura quasi tutti i giorni? Se non è trattato adeguatamente è possibile.

Cordialità
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Utente
Utente
Gentile Dott. Ferraloro,
Grazie per il Suo parere.
Devo dire che son stato io a proporre allo psichiatra di interrompere l'antidepressivo proprio perché mi ero accorto che, sertralina a parte, non avevo visto miglioramenti soddisfacenti per il mio sintomo.
Se posso chiederLe un consiglio, qualora il sintomo dovesse perdurare, ha senso ridiscutere la terapia con lo psichiatra, magari provando ancora la sertralina che aveva dato buoni risultati, nonostante gli effetti collaterali a livello sessuale?
Inoltre, trova utile, come sto facendo, un percorso psicoanalitico?
Molte grazie
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.8k 2.4k
Gentile Utente,

certamente ne deve parlare con lo psichiatra di fiducia. A distanza non è possibile consigliare farmaci.
La terapia psicologica è senz'altro utile, però non saprei dirLe se l'indirizzo psicoanalitico sia il più indicato. Le faccio avere un parere da uno psicologo del sito.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentile Dott. Ferraloro,
molte grazie per tutte le informazioni.
Attendo allora anche un consiglio da parte del Suo collega così da poter discutere anche con il mio psicologo di fiducia eventuali aggiustamenti della terapia.
Grazie ancora e cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
In accordo con quanto già specificato dal Dr. Ferraloro, le converrebbe fare un colloquio con uno psicologo psicoterapeuta specializzato in un approccio adatto al disturbo che ha descritto, ovvero un approccio focalizzato e attivo come il comportamentale o lo strategico breve. Può informarsi meglio leggendo qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2336-scegliere-lo-psicologo.html

Lei chieda un primo colloquio e si faccia prospettare un percorso di cura con tanto di stima orientativa sui tempi, che non potrà essere precisa al 100%, ma che intanto le servirà per capire l'ordine di grandezza. Tenga presente che in molti casi un disturbo ansioso-depressivo può essere risolto in un numero contenuto di sedute, se a base prevalentemente psicogena. Può parlarne prima con il suo psicologo di fiducia.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Gentile Dr. Santonocito,
la ringrazio per i preziosi consigli.
Leggo gli articoli che mi ha suggerito e la contatterò per un consiglio su uno specialista cui rivolgermi.
Cordiali saluti