Terapia con fevarin e timore neoplasia

Buona sera,

Sono un ragazzo di 23 anni e in breve vi aggiorno sul mio caso:
Da alcuni anni mi è stato diagnosticato un disturbo di tipo ossessivo compulsivo (D.O.C) trattato in passato con sertralina cloridrato per un periodo di circa un anno, dopo visita neurologica, in seguito la terapia è stata abbandonata per mia iniziativa a causa di effetti collaterali quali sonnolenza e malessere senza consulto medico. Per localizzarci nel tempo parlo di ottobre 2011.
In seguito a fatti personali che hanno messo in evidenza la continuità del disturbo ho deciso di prenotare una visita neurologica e seguire la terapia indicata; così da metà novembre 2012 inizio ad assumere fevarin 50 mg per due settimane, passo successivamente a 100 mg per altre due settimane, fino ad arrivare all'attuale dosaggio di 200 mg giornalieri somministrati prima di coricarmi. Dovrò nelle prossime settimane aumentare il dosaggio a 300 mg al giorno secondo prescrizione del neurologo che, oltre alla terapia farmacologica, mi ha consigliato di seguire una terapia di tipo cognitivo comportamentale a cui ancora non mi sono dedicato. Devo ammettere di aver notato un miglioramento nella percezione del mio disturbo, anche se le compulsioni persistono, ma in misura lieve e il giovamento è evidente.
Il problema: Da tre giorni ho esaurito le compresse e mi sono apprestato ad andare dal medico condotto per chiederne la prescrizione di altre due confezioni, ma questi poco prima di consegnarmi il documento mi lancia una frase sibillina: "Dovremo parlare di questa terapia o a quarantanni rischi di trovarti con un tumore!", io resto di sasso. Chiedo al medico se ne valga la pena proseguire con l'attuale terapia dato che dovrò aumentarne il dosaggio, lui risponde di proseguire, ma di incontrarci in privata sede per parlarne più dettagliatamente. Premetto che il mio medico condotto ha un approccio molto personale alla terapia, ha approfondito studi di riflessologia e agopuntura, comprese terapie alternative, ottimo argomento speculativo secondo me, ma certamente quell'affermazione durante l'attività ambulatoriale è stata fuori luogo.
Vi chiedo come comportarmi, è necessario contattare il neurologo per chiarimenti sugli effetti indesiderati del faverin? Ciò che detesto è questa situazione "cospirazionista" dove si ha l'impressione che le lobby farmaceutiche dettino legge senza avere a cuore la saluto, è un atteggiamento che getta in discredito la medicina e chi si dedica con passione alla prassi sanitaria, ma il paziente (io) non sa più a chi rivolgersi... oltre tutto sto perdendo un caro proprio per una neoplasia e questa insinuazione sul fevarin mi ha atterrito! Vi chiedo una mano!

Cordialmente
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.7k 2.4k
Gentile Utente,

si tranquillizzi perchè non c'è nessuna evidenza che gli antidepressivi possano causare tumori.
Addirittura una molecola della stessa classe del maveral (SSRI) secondo uno studio recente pare abbia effetti riparativi in alcune condizioni, per es. ischemiche, con produzione di nuovi neuroni.
Continui la terapia come prescritta dallo specialista e stia tranquillo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
La ringrazio per la celerità della Sua risposta Dr.Ferraloro e mi appresto a proseguire la terapia come previsto.

Cordialmente