Ictus e singhiozzo
A giugno mio padre ha avuto un ictus ischemico che ha interessato la zona dell’arteria celebrale media. Dopo 10 giorni dall’ictus ha cominciato ad avere un singhiozzo persistente che normalmente inizia con un erutto, dura dai 2 ai 4/8 giorni e ogni tanto gli passa col sonno profondo. Inoltre inizia con un ritmo di un singhiozzo ogni 7/8 secondi fino ad arrivare l’ultimo giorno con un singhiozzo ogni 2 secondi e problemi di respirazione dopo i pasti. La tac al torace e la gastroscopia non mostrano niente di rilevante. Cosa possiamo fare? Abbiamo già provato baclofen, promazina, omeprazolo e domperidone. Addirittura l’agopuntura ma senza risultato. In più, essendo epilettico, prende anche l’oxcarbazepina. È possibile che sia una conseguenza dell’ictus anche se non è stata colpita la parte bassa del cervello? Cos’altro possiamo fare?
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Caro utente,
il singhiozzo è un riflesso involontario dovuto alla contrazione di uno e o di entrambi i due emi-diaframmi e dei muscoli intercostali (sia il m.diaframma che i mm. intercostali sono coinvolti nella funzione respiratoria). Alla contrazione dei medesimi concomita la chiusura delle vie aree superiori per contrazione/chiusura delle corde vocali. Il passaggio forzato dell'aria attraverso le corde vocali produce il suono caratteristico.
Complesso è il meccanismo che regola il riflesso del singhiozzo. I nervi periferici coinvolti sono i nn. frenico, vago, glossofaringeo ed alcune radici toraciche superiori. Il centro del singhiozzo a livello cerebrale sembra essere situato nel ponte di Varolio (ossia nel contesto del tronco dell'encefalo) ovvero a livello dei primi segmenti (mielomeri) del midollo spinale cervicale (verosimilmente non oltre il livello C3 e C4).
Se i farmaci non sono efficaci (ce ne sono, però, altri oltre a quelli che Lei cita: ad esempio:alcuni anti-epilettici, alcuni anestetici locali, ecc) sappiamo che l'aumento della CO2 (anidride carbonica) nel sangue e la ed una stimolazione inibitoria transitoria svolta a livello della faringe possono bloccare il singhiozzo.
Lei dice che suo padre ha avuto uno stroke (ictus) evidenziato con una TC cranio.
Bene sappia che la TC cranio difficilmente è in grado di evidenziare piccole lesioni, ad esempio di natura cerebrovascolare ischemica del tronco dell'encefalo dove, dicevamo, risiederebbe il centro del singhiozzo. Indicata sarebbe, ove possibile, sarebbe una RM encefalo.
Ciò detto viente da sè che metodica alternativa ai farmaci può tentata: o mediante l'incremento del livello della CO2 nel sangue (o facendo respirare all'interno di un sacchetto di plastica o mediante iperventilazione) che, nel caso di suo padre NON consiglio assolutamente oppure atraverso un un blocco anestesiologico transitorio del nervo glossofaringeo (neanche questa scevra da rischi) iniettando Marcaina (anestetico locale) nel pilastro palatino posteriore. NON efficaci e pericolosi i blocchi anestetici del
n. frenico che possono causare insufficienza respiratoria. Ne parli con i neurologici che seguono suo padre e con gli anestesisti della medesima struttura ospedaliera. In questo caso la collaborazione inter-disciplinare è fondamentale.
Le opzioni sia farmacologiche che mini-invasive sono ancora molte.
Cordialmente.
il singhiozzo è un riflesso involontario dovuto alla contrazione di uno e o di entrambi i due emi-diaframmi e dei muscoli intercostali (sia il m.diaframma che i mm. intercostali sono coinvolti nella funzione respiratoria). Alla contrazione dei medesimi concomita la chiusura delle vie aree superiori per contrazione/chiusura delle corde vocali. Il passaggio forzato dell'aria attraverso le corde vocali produce il suono caratteristico.
Complesso è il meccanismo che regola il riflesso del singhiozzo. I nervi periferici coinvolti sono i nn. frenico, vago, glossofaringeo ed alcune radici toraciche superiori. Il centro del singhiozzo a livello cerebrale sembra essere situato nel ponte di Varolio (ossia nel contesto del tronco dell'encefalo) ovvero a livello dei primi segmenti (mielomeri) del midollo spinale cervicale (verosimilmente non oltre il livello C3 e C4).
Se i farmaci non sono efficaci (ce ne sono, però, altri oltre a quelli che Lei cita: ad esempio:alcuni anti-epilettici, alcuni anestetici locali, ecc) sappiamo che l'aumento della CO2 (anidride carbonica) nel sangue e la ed una stimolazione inibitoria transitoria svolta a livello della faringe possono bloccare il singhiozzo.
Lei dice che suo padre ha avuto uno stroke (ictus) evidenziato con una TC cranio.
Bene sappia che la TC cranio difficilmente è in grado di evidenziare piccole lesioni, ad esempio di natura cerebrovascolare ischemica del tronco dell'encefalo dove, dicevamo, risiederebbe il centro del singhiozzo. Indicata sarebbe, ove possibile, sarebbe una RM encefalo.
Ciò detto viente da sè che metodica alternativa ai farmaci può tentata: o mediante l'incremento del livello della CO2 nel sangue (o facendo respirare all'interno di un sacchetto di plastica o mediante iperventilazione) che, nel caso di suo padre NON consiglio assolutamente oppure atraverso un un blocco anestesiologico transitorio del nervo glossofaringeo (neanche questa scevra da rischi) iniettando Marcaina (anestetico locale) nel pilastro palatino posteriore. NON efficaci e pericolosi i blocchi anestetici del
n. frenico che possono causare insufficienza respiratoria. Ne parli con i neurologici che seguono suo padre e con gli anestesisti della medesima struttura ospedaliera. In questo caso la collaborazione inter-disciplinare è fondamentale.
Le opzioni sia farmacologiche che mini-invasive sono ancora molte.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Egregio dottore, la ringrazio per l'immediata risposta.
Probabilmente non mi sarò spiegata bene in quanto mi riferivo ad una tac al torace che non ha dato particolari segni. Invece ha fatto più di una risonanza magnetica, di cui l'ultima evidenzia "residuo malacico da pregresso vasto evento ischemico interessante la regione fronto-temporo-parietale sinistra. La lesione ha segnale iperintenso in T2, ipointenso in T2, con alone gliosico, ed esercita effetto attrattivo sul ventricolo laterale sinistro. E' apprezzabile segnale iperintenso in T2 delle vie piramidali di sinistra da degenerazione walleriana."
Aggiungo anche che quando il singhiozzo è molto violento (1 singulto ogni 2 secondi) dopo i pasti mio padre ha diversi episodi di nausea e apnea.
Al di là dell'anestetico, di che altre opzioni farmacologiche suggerirebbe? Ci hanno parlato del Neurontin..ma a che dosaggio, considerando che fa già 300mg di tolep 3 volte al giorno?
Probabilmente non mi sarò spiegata bene in quanto mi riferivo ad una tac al torace che non ha dato particolari segni. Invece ha fatto più di una risonanza magnetica, di cui l'ultima evidenzia "residuo malacico da pregresso vasto evento ischemico interessante la regione fronto-temporo-parietale sinistra. La lesione ha segnale iperintenso in T2, ipointenso in T2, con alone gliosico, ed esercita effetto attrattivo sul ventricolo laterale sinistro. E' apprezzabile segnale iperintenso in T2 delle vie piramidali di sinistra da degenerazione walleriana."
Aggiungo anche che quando il singhiozzo è molto violento (1 singulto ogni 2 secondi) dopo i pasti mio padre ha diversi episodi di nausea e apnea.
Al di là dell'anestetico, di che altre opzioni farmacologiche suggerirebbe? Ci hanno parlato del Neurontin..ma a che dosaggio, considerando che fa già 300mg di tolep 3 volte al giorno?
[#3]
Caro utente,
come le dicevo la questione è complessa. Oltre a quanto già scritto quale frutto della mia esperienza personale ho fatto una breve ricerca sul web e credo che il seguente articolo reperito valga la pena essere letto con attenzione:
"http://www.informazionisuifarmaci.it/database/fcr/sids.nsf/pagine/5D9ABD4F39222795C1256D9F00221066?OpenDocument"
mi permetto di insistere affinchè Ella richieda per suo padre una collaborazione multi-disciplinare tra neurologi ed anestesisti.
Cordialmente.
come le dicevo la questione è complessa. Oltre a quanto già scritto quale frutto della mia esperienza personale ho fatto una breve ricerca sul web e credo che il seguente articolo reperito valga la pena essere letto con attenzione:
"http://www.informazionisuifarmaci.it/database/fcr/sids.nsf/pagine/5D9ABD4F39222795C1256D9F00221066?OpenDocument"
mi permetto di insistere affinchè Ella richieda per suo padre una collaborazione multi-disciplinare tra neurologi ed anestesisti.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 23.6k visite dal 13/01/2013.
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