Paralisi di bell post intervento
In mio bambino ha 6 anni. E' stato sottoposto circa 16 mesi fa ad un intervento neurochirurgico per l'asportazione di un astrocitoma pilocitico del tronco, pavimento 4° ventricolo. L'asportazione chirurgica è stata incompleta, per cui è stato sottoposto a trattamento chemioterapico per 12 mesi, con risultati soddisfacenti.
Prima dell'intervento manifestava la paralisi del 6 nervo cranico con nistagmo, strabismo e blocco dell'abduzione. Dopo l'intervento si è aggiunta una paralisi del nervo faciale.
Ad oggi la paralisi è parzialmente ridotta. Da breve tempo è ripresa la lacrimazione nell'occhio della parte plegica, anche se ancora non a livelli normali, la palpebra si chiude un po' di più (rimangono circa 3 mm di apertura). La sensibilità non sembra alterata, non ha mai avuto problemi di deglutizione o asimmetria della lingua. Il labbro inferiore ha una discreta mobilità. La guancia e la fronte sembrano però ancora immobili. Durante gli esercizi di fisioterapia mi sembra di percepire una forza lievemente superiore. Non ha mai avuto crampi o fascicolazioni.
Vorrei chiedere se a vostro parere ci sono prospettive di un ulteriore miglioramento anche se sono trascorsi parecchi mesi dall'intervento e se la chemioterapia può aver rallentato la rigenerazione delle fibre nervose, per cui i tempi di ripresa lunghi possono essere parzialmente spiegati da questo motivo.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Prima dell'intervento manifestava la paralisi del 6 nervo cranico con nistagmo, strabismo e blocco dell'abduzione. Dopo l'intervento si è aggiunta una paralisi del nervo faciale.
Ad oggi la paralisi è parzialmente ridotta. Da breve tempo è ripresa la lacrimazione nell'occhio della parte plegica, anche se ancora non a livelli normali, la palpebra si chiude un po' di più (rimangono circa 3 mm di apertura). La sensibilità non sembra alterata, non ha mai avuto problemi di deglutizione o asimmetria della lingua. Il labbro inferiore ha una discreta mobilità. La guancia e la fronte sembrano però ancora immobili. Durante gli esercizi di fisioterapia mi sembra di percepire una forza lievemente superiore. Non ha mai avuto crampi o fascicolazioni.
Vorrei chiedere se a vostro parere ci sono prospettive di un ulteriore miglioramento anche se sono trascorsi parecchi mesi dall'intervento e se la chemioterapia può aver rallentato la rigenerazione delle fibre nervose, per cui i tempi di ripresa lunghi possono essere parzialmente spiegati da questo motivo.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
[#1]
Caro utente,
evidentemente in corso di procedura chirurgica vi è stata una sofferenza/lesione parziale del VII nervo cranico ovvero il facciale.
La buona notizia è il recupero seppur parziale della funzionalità dell'emifaccia paretica, che potrebbe ulteriormente progredire, anche valutata l'età di suo figlio (solo 6 anni) e quindi "paziente" dotato di una potenziale maggior "neuroplasticità".
La cattiva notizia è che, purtroppo, sono già trascorsi 16 mesi dall'intervento e dal trauma subìto dal nervo facciale.
La chemioterapia può provocare sofferenza neuropatica, non per questo proprio del nervo già leso. Ma ciò che Lei si chiede è possibile.
Circa il fatto che la sensibilità sia integra ciò è semplicemente dovuto al fatto che il nervo facciale è responsabile dell'innervazione motoria del viso, mentre è il nervo trigemino ovvero il V nervo cranico ad essere il responsabile della innervazione sensitiva.
Spero di essere stato esaustivo.
Cordialmente.
evidentemente in corso di procedura chirurgica vi è stata una sofferenza/lesione parziale del VII nervo cranico ovvero il facciale.
La buona notizia è il recupero seppur parziale della funzionalità dell'emifaccia paretica, che potrebbe ulteriormente progredire, anche valutata l'età di suo figlio (solo 6 anni) e quindi "paziente" dotato di una potenziale maggior "neuroplasticità".
La cattiva notizia è che, purtroppo, sono già trascorsi 16 mesi dall'intervento e dal trauma subìto dal nervo facciale.
La chemioterapia può provocare sofferenza neuropatica, non per questo proprio del nervo già leso. Ma ciò che Lei si chiede è possibile.
Circa il fatto che la sensibilità sia integra ciò è semplicemente dovuto al fatto che il nervo facciale è responsabile dell'innervazione motoria del viso, mentre è il nervo trigemino ovvero il V nervo cranico ad essere il responsabile della innervazione sensitiva.
Spero di essere stato esaustivo.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Egregio dottore, la ringrazio molto della sua risposta.
Vorrei chiederle maggiori informazioni.
La sofferenza neuropatica determinata dalla chemioterapia (una delle molecole utilizzate era proprio il cisplatino, la seconda etoposide), è irreversibile, o all'interruzione della somministrazione è possibile che ci sia una maggiore ripresa della funzione nervosa?
E' possibile che si abbia un miglioramento anche in quei settori che appaiono maggiormente colpiti dalla paralisi (guancia fronte) o solo sulle porzioni che hanno già dato segni di recupero?
Ci è stata prospettata la possibilità di un intervento di chirurgia plastica con innesto nervoso. Questa prospettiva non mi entusiasma, visto il duro periodo già affrontato dal bambino e che ha già avuto conseguenze a livello psicologico, ed in vista dei controlli che comunque dovrà seguire nei prossimi tempi, .
Ci è stato sconsigliato di eseguire una elettromiografia, vista l'età del bambino, per evitare di sottoporlo ad un esame che comunque risulta abbastanza fastidioso, ma mi chiedevo quali fosse l'entità della possibile reinnervazione spontanea, che a parere del chirurgo plastico sembra esserci, almeno in parte, e dovrebbe essere iniziata a 12 mesi dalla lesione.
Mi rendo conto che la situazione è complessa di per sè, e che è ancora più difficile esprimere pareri semplicemente leggendo la descrizione della situazione che io sto facendo, ma le sarei molto grata se volesse esprimere il suo parere...
Ringrazio ancora dell'attenzione prestatami...
Vorrei chiederle maggiori informazioni.
La sofferenza neuropatica determinata dalla chemioterapia (una delle molecole utilizzate era proprio il cisplatino, la seconda etoposide), è irreversibile, o all'interruzione della somministrazione è possibile che ci sia una maggiore ripresa della funzione nervosa?
E' possibile che si abbia un miglioramento anche in quei settori che appaiono maggiormente colpiti dalla paralisi (guancia fronte) o solo sulle porzioni che hanno già dato segni di recupero?
Ci è stata prospettata la possibilità di un intervento di chirurgia plastica con innesto nervoso. Questa prospettiva non mi entusiasma, visto il duro periodo già affrontato dal bambino e che ha già avuto conseguenze a livello psicologico, ed in vista dei controlli che comunque dovrà seguire nei prossimi tempi, .
Ci è stato sconsigliato di eseguire una elettromiografia, vista l'età del bambino, per evitare di sottoporlo ad un esame che comunque risulta abbastanza fastidioso, ma mi chiedevo quali fosse l'entità della possibile reinnervazione spontanea, che a parere del chirurgo plastico sembra esserci, almeno in parte, e dovrebbe essere iniziata a 12 mesi dalla lesione.
Mi rendo conto che la situazione è complessa di per sè, e che è ancora più difficile esprimere pareri semplicemente leggendo la descrizione della situazione che io sto facendo, ma le sarei molto grata se volesse esprimere il suo parere...
Ringrazio ancora dell'attenzione prestatami...
[#3]
Caro utente,
comprendo la sua ambascia di padre per suo figlio, un bambino di 6 anni.
Ricapitolando: io ho detto che la chemioterapia "potrebbe causare sofferenza neuropatica" ma ciò vale per qualsiasi nervo periferico;
ergo se i colleghi che seguono suo figlio la ritengono indicata/indispensabile facendo una valutazione costo/beneficio non vedrei motivo per sospenderla.
E' possibile un miglioramento anche in quei settori maggiormente compromessi, ma rammentiamo sempre che sono trascorsi 16 mesi dal trauma.
Circa la "elettromioneurografia", vero è che può essere considerato in un bambino di 6 anni, un esame strumentale fastidioso ma valutiamo sempre il c.d. "costo/beneficio": l'esame suddetto può fornire importanti informazioni sulla entità delle reinnervazione in atto e quindi fornire indicazioni prognostiche.
Circa l'ipotesi di intervento chirurgico di un innesto nervoso (solitamente si preleva un tratto di nervo esclusivamente sensitivo dagli arti inferiori che, una volta trasposto/trapiantato, ha un po' la funzione di "anastomosi" o, se preferisce, di giunzione come in un cavo elettrico lesionato): questa è una possibilità praticata.
Leggendo le sue ultime righe vedo che comprende perfettamente la mia difficoltà, e di ciò la ringrazio.
Cordialmente.
comprendo la sua ambascia di padre per suo figlio, un bambino di 6 anni.
Ricapitolando: io ho detto che la chemioterapia "potrebbe causare sofferenza neuropatica" ma ciò vale per qualsiasi nervo periferico;
ergo se i colleghi che seguono suo figlio la ritengono indicata/indispensabile facendo una valutazione costo/beneficio non vedrei motivo per sospenderla.
E' possibile un miglioramento anche in quei settori maggiormente compromessi, ma rammentiamo sempre che sono trascorsi 16 mesi dal trauma.
Circa la "elettromioneurografia", vero è che può essere considerato in un bambino di 6 anni, un esame strumentale fastidioso ma valutiamo sempre il c.d. "costo/beneficio": l'esame suddetto può fornire importanti informazioni sulla entità delle reinnervazione in atto e quindi fornire indicazioni prognostiche.
Circa l'ipotesi di intervento chirurgico di un innesto nervoso (solitamente si preleva un tratto di nervo esclusivamente sensitivo dagli arti inferiori che, una volta trasposto/trapiantato, ha un po' la funzione di "anastomosi" o, se preferisce, di giunzione come in un cavo elettrico lesionato): questa è una possibilità praticata.
Leggendo le sue ultime righe vedo che comprende perfettamente la mia difficoltà, e di ciò la ringrazio.
Cordialmente.
[#4]
Utente
Egregio dottore, la ringrazio nuovamente per le sue cortesi risposte.
Tengo a precisare che i cicli di chemioterapia previsti sono terminati ad agosto, in questo momento il bambino è libero da terapia e deve soltanto effettuare i controlli previsti dal protocollo. Per questa ragione abbiamo iniziato a valutare gli aspetti secondari come la paralisi facciale.
Per quanto riguarda la elettromioneurografia ci è stata sconsigliata dai medici stessi, ma personalmente ritengo che prima di praticare un intervento chirurgico probabilmente sarebbe opportuno effettuarla.
La ringrazio ancora della sua attenzione.
Tengo a precisare che i cicli di chemioterapia previsti sono terminati ad agosto, in questo momento il bambino è libero da terapia e deve soltanto effettuare i controlli previsti dal protocollo. Per questa ragione abbiamo iniziato a valutare gli aspetti secondari come la paralisi facciale.
Per quanto riguarda la elettromioneurografia ci è stata sconsigliata dai medici stessi, ma personalmente ritengo che prima di praticare un intervento chirurgico probabilmente sarebbe opportuno effettuarla.
La ringrazio ancora della sua attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 09/01/2013.
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