Cefalea persistente
Buonasera Dottore, ho sempre sofferto di mal di testa, ma da che riesco a ricordare sono sempre stati episodi non frequentissimi (una, massimo due volte a settimana per qualche ora) e senza una sede fissa; dai primi di ottobre però avverto una sensazione di pressione che mi causa dolore, nella zona temporale destra. In genere è continua: la sento già dal mattino e mi accompagna fino a sera, e per lassi di tempo che vanno dall'ora alle due o tre, diventa più forte, il dolore si espande fino alla zone frontale (tutta) e parietale (dx), a volte accompagnata da nausea, capogiri e vertigini, difficoltà a mettere a fuoco, fino ad impedirmi di fare qualsiasi cosa. Ho notato che vi influiscono la luce, i rumori e la stanchezza. Per tre mesi ho tentato un po' di tutto: dieta equilibrata, vita più sana possibile, ritmo sonno-veglia regolare (se il dolore me lo permette), uso limitato di computer, cellulare e televisione; la mia vista è perfetta, i miei denti anche, non ho una vita stressata, non assumo caffè (non mi piace), alcolici (massimo un paio di birre al mese) e neppure droghe, l'unico mio vizio è il fumo. Un'altra cosa che posso segnalare è il fatto che anni fa (2003) ho avuto un brutto incidente in moto, con trauma cranico e ricovero in rianimazione per tre giorni con glasgow all’arrivo di 10; al tempo, proprio in sede temporale dx avevo un piccolo ematoma che mi dissero si sarebbe riassorbito da solo; effettivamente non l'ho mai più controllato, ma mi paiono passati troppi anni per darmi problemi ora, no?
Fin'ora non sono andata da nessun medico perché voglio limitare il più possibile l'assunzione di farmaci, e nell'occasione in cui ho accennato brevemente la situazione al mio medico generico mi voleva prescrivere un antidolorifico: ciò che vorrei non è spegnere un sintomo, ma scoprirne se possibile la causa e solo allora nel caso sia necessario prendere medicinali che agiscano su di essa.
Il problema è che a questo punto però la situazione sta diventando insostenibile, poiché sono una studentessa universitaria (fisioterapia) e studiare è sempre più faticoso, oltre al fatto che mi sento sempre spossata e, se posso aggiungere, di pessimo umore.
Ha qualche consiglio da darmi?
A suo parere, un pregresso trauma cranico di nove anni fa, può c’entrare qualcosa?
Visto che da quello che ho capito una buona parte delle cefalee è idiopatica, secondo lei ci sono possibilità concrete di trovare una causa e quindi di riuscire ad influire su essa e non sul sintomo con l'esclusivo uso di farmaci contro il dolore?
La ringrazio già per l'attenzione.
Cordiali Saluti
Fin'ora non sono andata da nessun medico perché voglio limitare il più possibile l'assunzione di farmaci, e nell'occasione in cui ho accennato brevemente la situazione al mio medico generico mi voleva prescrivere un antidolorifico: ciò che vorrei non è spegnere un sintomo, ma scoprirne se possibile la causa e solo allora nel caso sia necessario prendere medicinali che agiscano su di essa.
Il problema è che a questo punto però la situazione sta diventando insostenibile, poiché sono una studentessa universitaria (fisioterapia) e studiare è sempre più faticoso, oltre al fatto che mi sento sempre spossata e, se posso aggiungere, di pessimo umore.
Ha qualche consiglio da darmi?
A suo parere, un pregresso trauma cranico di nove anni fa, può c’entrare qualcosa?
Visto che da quello che ho capito una buona parte delle cefalee è idiopatica, secondo lei ci sono possibilità concrete di trovare una causa e quindi di riuscire ad influire su essa e non sul sintomo con l'esclusivo uso di farmaci contro il dolore?
La ringrazio già per l'attenzione.
Cordiali Saluti
[#1]
Cara paziente,
raccontata come la descrive lei: "cefalea della quale soffre da sempre", molaterale a localizzazione temporale, associata a nausea, a frequenza 1-2 volte a settimana che fanno 4-8 al mese, se non è, assomiglia tanto ad una emicrania. Ora mi dice che sta divenendo clinicamente più rilevante ed invalidante. Nonostante la sua avversione dovra ricorrere a trattamento farmacologico sia di tipo preventivo/profilattico che al bisogno quando ha dolore con farmaci dedicati al dolore emicranico. Ne parli col suo medico poi veda un neurologo esperto in terapia del dolore cranio facciale. Esistono anche approcci alternativi al farmaco quali ad esempio blocchi antalgici dei nervi pericranici da effettuare in day hospital o in via ambulatoriale (per informazione: legga il mio articolo sulla terapia del dolore cervico-cranio-facciale del 03/12/12 alla homepage del mio blog). In ogni caso: isita neurologica, eventuali accertamenti strumentali se indicati, e trattamento. Nel caso meglio cominciare bene anzichè con il fai da te.
Non penso che il trauma del 2003 possa avere causa: non ha detto che soffre di cefalea da sempre?.
C'è familiarità per il disturbo?
Il dolore di quale tipologia è? Ovvero: costrittivo, pulsante, gravativo, trafittivo?
cordialmente.
raccontata come la descrive lei: "cefalea della quale soffre da sempre", molaterale a localizzazione temporale, associata a nausea, a frequenza 1-2 volte a settimana che fanno 4-8 al mese, se non è, assomiglia tanto ad una emicrania. Ora mi dice che sta divenendo clinicamente più rilevante ed invalidante. Nonostante la sua avversione dovra ricorrere a trattamento farmacologico sia di tipo preventivo/profilattico che al bisogno quando ha dolore con farmaci dedicati al dolore emicranico. Ne parli col suo medico poi veda un neurologo esperto in terapia del dolore cranio facciale. Esistono anche approcci alternativi al farmaco quali ad esempio blocchi antalgici dei nervi pericranici da effettuare in day hospital o in via ambulatoriale (per informazione: legga il mio articolo sulla terapia del dolore cervico-cranio-facciale del 03/12/12 alla homepage del mio blog). In ogni caso: isita neurologica, eventuali accertamenti strumentali se indicati, e trattamento. Nel caso meglio cominciare bene anzichè con il fai da te.
Non penso che il trauma del 2003 possa avere causa: non ha detto che soffre di cefalea da sempre?.
C'è familiarità per il disturbo?
Il dolore di quale tipologia è? Ovvero: costrittivo, pulsante, gravativo, trafittivo?
cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Gentile Utente,
dal Suo racconto alcune delle ipotesi possibili sono quella emicranica e, soprattutto, tensiva.
Il trauma cranico di diversi anni fa mi sembra improbabile come causa, ma teoricamente possibile.
Il fatto che la stragrande maggioranza delle cefalee sia primaria non significa che bisogna curarla con antidolorifici, anzi la terapia di fondo, quando possibile e indicata, non è a base di antidolorifici.
La prima cosa da fare è avere una diagnosi corretta del tipo di cefalea che accusa, poi in base alla diagnosi si troverà la terapia più idonea al caso.
Pertanto faccia una visita neurologica presso un neurologo esperto in cefalee, poi in base all'esito si vedrà come procedere.
Cordiali saluti
dal Suo racconto alcune delle ipotesi possibili sono quella emicranica e, soprattutto, tensiva.
Il trauma cranico di diversi anni fa mi sembra improbabile come causa, ma teoricamente possibile.
Il fatto che la stragrande maggioranza delle cefalee sia primaria non significa che bisogna curarla con antidolorifici, anzi la terapia di fondo, quando possibile e indicata, non è a base di antidolorifici.
La prima cosa da fare è avere una diagnosi corretta del tipo di cefalea che accusa, poi in base alla diagnosi si troverà la terapia più idonea al caso.
Pertanto faccia una visita neurologica presso un neurologo esperto in cefalee, poi in base all'esito si vedrà come procedere.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
[#3]
Utente
Le cefalee delle quali soffro da sempre non hanno mai rappresentato un ostacolo al normale svolgimento della mia routine, se non in rare occasioni, e non avevano una sede né una modalità fissa; posso identificarne la monolateralità e la localizzazione temporale esclusivamente per quanto riguarda la cefalea persistente cominciata dai primi di ottobre. La mia sensazione è che siano due cose distinte. Per quanto riguarda la familiarità, l’unica era mia nonna paterna che da giovane soffriva di cefalee, ma con modalità differenti: si presentavano tre o quattro volte l’anno per un paio di giorni ed erano molto dolorose. Di altri casi in famiglia non ne sono a conoscenza.
La tipologia del dolore potrei descriverla come gravativa, in genere costante, che però quando peggiora può diventare pulsante o trafittiva (la più sgradevole).
Dunque mi tocca la visita neurologica? Ma per le cefalee di tipo primario esiste effettivamente una cura o si tratta solo di arginare il problema?
Ringrazio per l’attenzione e la cortesia nel rispondere così in fretta.
Cordiali saluti.
La tipologia del dolore potrei descriverla come gravativa, in genere costante, che però quando peggiora può diventare pulsante o trafittiva (la più sgradevole).
Dunque mi tocca la visita neurologica? Ma per le cefalee di tipo primario esiste effettivamente una cura o si tratta solo di arginare il problema?
Ringrazio per l’attenzione e la cortesia nel rispondere così in fretta.
Cordiali saluti.
[#4]
Gentile Utente,
potremmo trovarci anche di fronte ad una duplice forma di cefalea, cefalea mista, non rara a riscontrarsi, tutt'altro.
La diagnosi ovviamente non può essere fatta on line.
Anche per le cefalee primarie esiste una terapia di fondo, preventiva e non fondata su antidolorifici.
Spesso dà risultati brillanti.
Cordialmente
potremmo trovarci anche di fronte ad una duplice forma di cefalea, cefalea mista, non rara a riscontrarsi, tutt'altro.
La diagnosi ovviamente non può essere fatta on line.
Anche per le cefalee primarie esiste una terapia di fondo, preventiva e non fondata su antidolorifici.
Spesso dà risultati brillanti.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 03/01/2013.
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Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.