Morbo di parkinson
Buongiorno mio padre di anni 79 e' affetto da m. parkinson da ben 15 anni nell'ultimo periodo e in modo particolare da circa 2 mesi ha problemi di avvenuto abbassamento progressivo della voce, parlando con la neurologa che ( non mi ha soddisfatto per niente) ha detto che potrebbe trattarsi anche della malattia , mi scusino i sigg. dottori
mauna cosa e dire potrebbe una cosa e' dire e l'aggravamento della malattia .
OLtre questo da un periodo non riesce a deambulare piu come prima e la notte non dorme la terapia che fa e la segg. 2 Sinemet da 100+25 mg la mattina 2 Sinemet a pranzo 1 e1/2 la sera e alle ore 21 una Sinemet da 100+25 mg a rilascio modificato
piu n. 2 SEROQUEL DA 25 MG ALLE ORE 21.30 seguita la 1 compressa
di Liryca da 75 mg e 15 gocce di valium il tutto per poter riposare ,dopo l'ultimo consulto la neurologa ha aggiunto 1 compressa di seroquel la mattina, a mia richiesta dicendogli se era il caso di valutare la terapia ed eventualmente modificarla ha risposto che andava bene cosi e che comunque trattasi di parkinson con demenza mi chiedo come ha fatto ha valutarlo senza esami specifici e senza visitarlo ,chiedo a voi e il caso che lo si porti in un altro neurologo o di ricoverarlo per ora si trova in casa di riposo da 2 giorni perche a casa era un continuo sclerare ma sono anche due giorni che i miei occhi sono gonfi per il pianto vi prego
di rispondermi .
Attendo vostre grazie
mauna cosa e dire potrebbe una cosa e' dire e l'aggravamento della malattia .
OLtre questo da un periodo non riesce a deambulare piu come prima e la notte non dorme la terapia che fa e la segg. 2 Sinemet da 100+25 mg la mattina 2 Sinemet a pranzo 1 e1/2 la sera e alle ore 21 una Sinemet da 100+25 mg a rilascio modificato
piu n. 2 SEROQUEL DA 25 MG ALLE ORE 21.30 seguita la 1 compressa
di Liryca da 75 mg e 15 gocce di valium il tutto per poter riposare ,dopo l'ultimo consulto la neurologa ha aggiunto 1 compressa di seroquel la mattina, a mia richiesta dicendogli se era il caso di valutare la terapia ed eventualmente modificarla ha risposto che andava bene cosi e che comunque trattasi di parkinson con demenza mi chiedo come ha fatto ha valutarlo senza esami specifici e senza visitarlo ,chiedo a voi e il caso che lo si porti in un altro neurologo o di ricoverarlo per ora si trova in casa di riposo da 2 giorni perche a casa era un continuo sclerare ma sono anche due giorni che i miei occhi sono gonfi per il pianto vi prego
di rispondermi .
Attendo vostre grazie
[#1]
Caro paziente,
mi spiace per suo padre.
Se la storia è quella che mi racconta: 15 anni di malattia (o meglio dalla diagnosi) e di trattamento con Levodopa: direi che sta nel corso naturale della malattia un progressivo peggioramento delle performances motorie (lei mi dice che non cammina più come una volta: dopo 15 anni è già una buona cosa che cammini...). Per il resto dei disturbi non racconta più nulla: ci sono fluttuazioni delle performances motorie, on/off, deterioramento di fine dose, discinesie di picco? Il fatto che abbia disturbi del sonno giustifica il Seroquel (un poco meno mi convince il Valium considerando i 79 anni di età: in teoria potrebbe aumentare la confusione notturna e favorire l'agitazione, questo in teoria, io non so nulla nè ho visitato suo padre; inoltre non conosco quale sia la indicazione per il Lyrica nel caso di specie). La collega sostiene che si tratti di Parkinson plus...Demenza. Lei dice che non lo ha neanche visitato ma, a meno che tutto non sia avvenuto tutto telefonicamente, ci vuole poco durante un colloquio per rendersi conto di un eventuale deterioramento cognitivo ed eventualmente comportamentale di un paziente. In sintesi diciamo così: 15 anni di malattia giustificano anche un "pesante" peggioramento nel decorso della malattia che di frequente ad età avanzata e lunga storia di patologia al Parkinson si associa la Demenza (di grado variabile): questa ultima giustificherebbe l'aumento posologico del Seroquel. Se non è convinto o soddisfatto naturalmente può sempre chiedere un "secondo parere". Per quel che concerne il ricovero: vedo la cosa difficile in quanto trattasi di patologia cronica già da anni in terapia. Dice che ora è in una casa di riposo. Non capisco cosa significhi "...a casa era un continuo sclerare..".
mi spiace per suo padre.
Se la storia è quella che mi racconta: 15 anni di malattia (o meglio dalla diagnosi) e di trattamento con Levodopa: direi che sta nel corso naturale della malattia un progressivo peggioramento delle performances motorie (lei mi dice che non cammina più come una volta: dopo 15 anni è già una buona cosa che cammini...). Per il resto dei disturbi non racconta più nulla: ci sono fluttuazioni delle performances motorie, on/off, deterioramento di fine dose, discinesie di picco? Il fatto che abbia disturbi del sonno giustifica il Seroquel (un poco meno mi convince il Valium considerando i 79 anni di età: in teoria potrebbe aumentare la confusione notturna e favorire l'agitazione, questo in teoria, io non so nulla nè ho visitato suo padre; inoltre non conosco quale sia la indicazione per il Lyrica nel caso di specie). La collega sostiene che si tratti di Parkinson plus...Demenza. Lei dice che non lo ha neanche visitato ma, a meno che tutto non sia avvenuto tutto telefonicamente, ci vuole poco durante un colloquio per rendersi conto di un eventuale deterioramento cognitivo ed eventualmente comportamentale di un paziente. In sintesi diciamo così: 15 anni di malattia giustificano anche un "pesante" peggioramento nel decorso della malattia che di frequente ad età avanzata e lunga storia di patologia al Parkinson si associa la Demenza (di grado variabile): questa ultima giustificherebbe l'aumento posologico del Seroquel. Se non è convinto o soddisfatto naturalmente può sempre chiedere un "secondo parere". Per quel che concerne il ricovero: vedo la cosa difficile in quanto trattasi di patologia cronica già da anni in terapia. Dice che ora è in una casa di riposo. Non capisco cosa significhi "...a casa era un continuo sclerare..".
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
LA RINGRAZIO PER AVERMI RISPOSTO A CASA ERA UN CONTNUO SCLERARE PERCHE 'MIA MADRE NON HA MAI ACCETTATO LA MALATTIA E QUINDI ERA UN CONTINUO DIRE A LUI DI STARE ATTENTO AD ALZARSI SE NON CADEVA CHE SI BAVAVA IN CONTINUAZIONE NELL'ULTIMA SETTIMANA BARCOLLAVA QUANDO SI ALZAVA ,AVEVAMO IL BADANTE MA NON ANDAVA BENE E MIO PADRE CE L'AVEVA CON QUESTA PERSONA .AVEVA DURANTE La giornata in modo particolare nel pomeriggio non riusciva a stare seduto a passava da una sedia all'altra questo faceva inervosire mia madre ecco il detto in quel modo sclerare .Il problema della voce mi dica e legato anche alla malattia. Ha dei momenti in cui si blocca e momenti in cui invece e iperativo non so cosa pensare ,attendo vostre .
La ringrazio nuovamente
La ringrazio nuovamente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.7k visite dal 30/12/2012.
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