Effetti della bassa pressione sanguigna sulle funzioni cognitive

Gentili dottori, ho usato Cialis per circa un anno e mezzo, con dosi di 2,5 mg al giorno, o di 5 mg ogni due giorni, o ancora 2,5 mg ogni due giorni; alternando settimane o mesi di assunzione, con alcune settimane di non assunzione.
Negli ultimi mesi ho iniziato a notare effetti collaterali (verosimilmente presenti dal principio) quali fatica, arrossamento, mal di schiena, che ho collegato all'effetto vasodilatatore del tadalafil.
Ho monitorato la mia pressione per due settimane, ottenendo i seguenti risultati:
durante il periodo d'azione del tadalafil, valori medi di 100/65;
al di fuori di tale periodo, 110/75.

Il mio timore riguarda gli effetti della ridotta pressione arteriosa sulle funzioni cognitive.
So che l'approccio tradizionale ritiene la pressione bassa una condizione addirittura desiderabile; che il cervello è ritenuto capace di mantenere un regolare afflusso di sangue in presenza di valori pressori molto più bassi; che la risposta ordinaria alle mie domande sarebbe una pacca sulle spalle.

Tuttavia, gli effetti della pressione bassa sulle funzioni cognitive sono attualmente oggetto di riconsiderazione. Studi come questo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1858602/ si occupano della relazione fra quella che l’autore chiama ipotensione congenita, e le disfunzioni cognitive (in questo caso: nel campo dell’attenzione e della memoria). Interessante è che tale ipotensione congenita sia definita da valori sistolici inferiori a 110 per gli uomini e 100 per le donne.

So che non rischio di diventare stupido, non è questo il punto: per ciò che faccio, ho bisogno che le mie funzioni cognitive siano al meglio. Non sia inteso come un vanto ma, per intenderci sul tenore delle mie preoccupazioni, ho avuto in dono un'intelligenza cospicua, e anche un minimo deterioramento delle funzioni cognitive, invariabilmente, si rifletterebbe sulla qualità dei miei risultati.

Ebbene, cosa avviene a livello neurobiologico per causare gli effetti descritti da Duschek e Schandry? So che il tessuto cerebrale muore se non riceve sangue per periodi più brevi che non altri tessuti: ma, suppongo, non è questa la causa dell'effetto osservato da Duschek et. al. con quei valori pressori, giusto?
Dunque cosa accade? Le funzioni cognitive complesse richiedono un metabolismo accelerato che valori pressori bassi non riescono a soddisfare?
Infine, ammesso che i risultati di Duschek et. al. siano corretti, può questa situazione determinare danni permanenti di qualche tipo alle funzioni cognitive? Come nel mio caso, in cui valori pressori normali dovrebbero essere reintegrabili.

Peraltro, ho trovato anche uno studio il quale afferma che il tadalafil non abbia effetti dilatori sulle arterie cerebrali (la qual cosa, sebbene le arterie cerebrali ricevano un volume di sangue inferiore alla norma da parte di un sistema vasodilatato per l'azione del tadalafil, dovrebbe evitare un calo eccessivo dell’afflusso al cervello): https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22094063

Grazie.
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 342 10
gentie utente,con tali valori pressori le sue funzioni cognitive sono al sicuro,

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani