Paralisi di bell risonanza magnetica

Circa 20 giorni fa mi è stata diagnosticata una "paralisi di Bell", attribuita ad un forte colpo di freddo (ho dormito su un cuscito ghiacciato in una casa di mare, dopo di che ho avvertito dei forti dolori alla nuca) che risale a 40 giorni addietro. In quel periodo la pressione, alquanto trascurata, mi saliva a 120 di minima e fino a190 la massima. Sono stato curato con cortisone e vitamina B12.
Avendo eseguito una risonanza magnetica enecefalo con mdc, ho avuto questo responso:
“Esame eseguito con sequenze TSE e FLAIR, pesate in T1, T2 e Diffusione, su piani multipli, prima e dopo somministrazione di mdc paramagnetico e.v. Presenza di multiple subcentimetriche lesioni focali prevalentemente della sostanza bianca periventricolare e dei centri semiovali nonché in sede mesencefalica sn e riferibili ad esiti ischemici prevalentemente gliotici.
Non si rilevano altre significative alterazioni focali dell’intensità di segnale del parenchima encefalico o aree di patologico potenziamento contrastografico.
Le strutture della linea mediana sono in asse.
Nella norma il sistema ventricolare e gli spazi liquorali di base e convessità”.
Attualmente sto riprendendo pochissimi movimenti della bocca, mentre l’occhio non ha registrato alcun miglioramento. La notte non sento più fitte dolorose, perché finalmente mi è stato suggerito di dormire con la testa coperta, per cui uso due cappellacci e se inavvertitamente si tolgono, torno a sentire le fitte di una volta. Ora la pressione è sotto controllo (uso di Forzar), ma la massima non scende da 170, mentre la minima si mantiene sui 75 di media.
Chiedo un parere sui risultati della risonanza: l’ischemia riscontrata mi hanno detto che potrebbe essere un fatto vecchio e non attinente alla paralisi di Bell. Che ne pensate a riguardo?
[#1]
Dr. Marco Trucco Neurologo, Neurofisiopatologo 154 10
Gent. mo Utente,
la paralisi di Bell, se la diagnosi è corretta, è un fenomeno eminentemente PERIFERICO e quindi non diagnosticabile con la RM. In particolare le aree gliotiche riscontrata non sono certamente in rapporto con la paralisi facciale a frigore. Piuttosto ci può sicuramente essere attinenza tra i rialzi della Pressione Arteriosa e tali aree, in quanto l'ipertensione non trattata espone a richio vascolare cerebrovascolare (oltre che cardiaco).
Cordialmente

Dott. Marco Trucco
Specialista in Neurologia e Neurofisiologia Clinica
www.marcotrucco.it

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Egregio dottore, la ringrazio moltissimo per la cortese risposta. Effettivamente ho avuto una pressione molto alta e non costantemente trattata. La mia paralisi continua, anche se molto lentamente, a migliorare. Grazie ancora.
[#3]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo Signore,
ovviamente perfettamente d'accordo con il collega Trucco.
Il fenomeno di Bell(problematica come già detto di tipo periferico)è ascrivibile ad una paralisi facciale unilaterale ad esordio improvviso.
L'eziologia è sconosciuta; si ritiene che una malattia virale o un disordine immunologico possano causare un rigonfiamento del nervo, con conseguente compressione e ischemia all'interno dello stretto canale nell'osso temporale.
Un dolore retroauricolare può precedere il deficit di forza facciale. Nel giro di alcune ore, il disturbo di forza evolve talvolta fino alla paralisi totale; l'emivolto colpito appare appianato e privo di espressione, ma il paziente può lamentarsi invece della parte sana, che potrà sembrargli contratta. Nei casi più gravi, la rima palpebrale è ampia e il paziente non riesce a chiudere l'occhio. Il paziente può lamentare un senso di pesantezza o di intorpidimento al volto, tuttavia non sono dimostrabili perdite di sensibilità. Se la lesione è prossimale, si potrà avere alterazione della salivazione, del gusto, della lacrimazione e, talvolta, iperacusia.
La RMN può dimostrare un contrast enhancement del nervo faciale, ma la TAC e le radiografie del cranio risultano generalmente negative,come giustamente le ha detto il collega.
La paralisi del facciale a frigore(VII N.C.)è provocata da una lesione del VII nervo cranico o delle vie piramidali connesse. La lesione può essere centrale (delle vie piramidali connesse col nucleo del nervo) o periferica (del nucleo, della radice o del nervo); nel primo caso risultano paretici i muscoli facciali inferiori, controlaterali rispetto alla lesione cerebrale e spesso coesiste emiplegia omonima.
Nel suo caso invece s trattaDI PARALISI PERIFERICA e nella paralisi periferica, invece, manca la motilità volontaria di tutti i muscoli mimici dallo stesso lato della lesione. Si possono poi avere, a seconda del livello della lesione, disturbi del gusto, dell’udito, delle secrezioni lacrimale e salivare. Nella paralisi periferica si ha quindi spianamento delle rughe di una metà del viso; la rima boccale è spostata in basso verso il lato leso; da questo lato il sopracciglio è abbassato e la rima palpebrale è più ampia, manca l’ammiccamento e si ha caduta di lacrime lungo la guancia. Il soggetto non riesce a succhiare, fischiare, soffiare; mastica e deglutisce con difficoltà, non può chiudere l’occhio ( lagoftalmo ) né corrugare la fronte (movimenti, questi ultimi, possibili se la lesione è centrale). Il suo caso quindi è la più frequente paresi facciale periferica .

Un saluto.
http://siravoduilio.beepworld.

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