Ok, provo finché non ti trovo una soluzione

Salve

Sono un adolescente e da 2 anni circa soffro di mal di testa, all'inizio una volta alla settimana, poi due o tre, poi, praticamente tutti i giorni, da sei mesi a tutt'oggi. La crisi mi viene, solitamente, la mattina presto (verso le 5). Il dolore mi fa svegliare di soprassalto. Prendo, su consiglio del medico di base, una pastiglia di tachipirina nella fase iniziale dell'attacco e, calmato un po' il dolore, mi riaddormento (fino a circa le 11 almeno, talvolta anche fin dopo mezzogiorno); quando mi sveglio, mi sento un po' meglio (non più un forte dolore, solo un fastidio, a volte abbastanza lieve). In pratica, di pomeriggio, quando il male è sopportabile, conduco una vita "normale", nel senso che non ci penso, esco con gli amici, che, presumo, neanche immaginano come mi sentivo poche ore prima. Inutile dire che, in queste condizioni, mi è impossibile assolvere l'obbligo scolastico, ma il problema vero è che, oltre ad essere "schiavo" della tachipirina, nessuno è riuscito a capire, finora, quale possa essere la causa reale del male o, almeno, ad "indovinare" una cura che lo attenui.

Ho già girato diverse strutture, tra cui 5 o 6 ospedali e consultato diversi specialisti (ho perso il conto di quanti), per una spesa complessiva superiore a € 5.000, ma tutto questo girare mi ha fatto solo sperimentare diversi farmaci (imigran, sandomigran, lixidol, laroxyl, più tanti altri di tipo omeopatico o erboristico o che so altro), magari efficaci all'inizio, ma poi progressivamente inefficaci. Ogni volta che ho completato un ciclo di cure ho concluso che non è servito a niente e, in qualche caso, ha peggiorato la situazione (ho provato a passare qualche notte insonne quando ho sospeso il laroxyl, dopo averlo utilizzato per un paio di mesi riducendo progressivamente la dose, come da indicazioni mediche). In parole povere, nessuno si è preso in carico seriamente (dal mio punto di vista) il problema dicendomi: Ok, provo finché non ti trovo una soluzione (il mio medico di base ha ammesso di non essere in grado di "risolvere", ma diversi "specialisti" non hanno saputo fare di meglio).

Ultimamente sono finito in mano ad una nuova specialista, ricercatrice di fama internazionale (dicono) che, dopo aver sentito tutte le mie precedenti peripezie, mi ha detto che la mia è una cefalea che si sta cronicizzando. Mi ha consigliato di farmi ricoverare in una struttura e di acquistare un nuovo farmaco (si chiama DESERIL, ma è la prima volta che l'ho sentito nominare) da consegnare, nella struttura da lei indicata, e prendere sotto stretto controllo medico (immagino per stabilire il giusto dosaggio). Non vorrei fare un altro "buco nell'acqua". Pare, tra l'altro, che questo farmaco non venga venduto nelle farmacie italiane (ma che cavolo è? Qualche potente "veleno"?). Ho provato già a cercare informazioni, con scarso successo, scoprendo la casa produttrice, le indicazioni e le (molto numerose) controindicazioni, che non sto a riportare. A questo punto mi piacerebbe sentire una spiegazione convincente (su questo fantomatico DESERIL), del tipo: Ok questa cura risolve, funziona, oppure: no, non provarci, tanto non funzionerà e in più avrai i seguenti effetti collaterali... Gradirei una spiegazione motivata e documentata. A presto.
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Neurologo attivo dal 2007 al 2008
Neurologo
Gentile utente, da quello che si evince dalla sua lettera, pare Lei sia affetto, pur in considerazione della sua giovane età, da una forma di cefalea emicranica con tendenza alla cronicizzazione. Non credo che il "non trovare una soluzione" , il "non capire" o "non indovinare",come Lei afferma sia sinonimo di ineefficacia terapeutica, dal momento che, in onestà, una guarigione definitiva non è sempre possibile ottenere nelle varie forme di cefalee cosiddette primarie, e che la diagnosi non è legata ad "indovinare" un qualcosa. Le varie terapie di profilassi impiegate hanno lo scopo di ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi allo scopo di ridurre l'assunzione dei farmaci sintomatici. Alla sua età l'evoluzione stessa di tale disturbo può essere variabile e non può escludersi una risoluzione o miglioramento nelle varie fasi della vita. Il suggerimento della collega che Le avrebbe proposto un tentativo terapeutico con Deserril (metisergide, un farmaco antiserotoninergico) potrebbe avere una sua logica in un caso come il suo che potrebbe tendere alla cronicizzazione.Il motivo per cui tale farmaco va somministrato mediante un breve ricovero ospedaliero è legato alla non commercializzazione di tale farmaco in Italia da diversi anni in seguito a decisione di sospensione da parte dell'azienda produttrice, in quanto erano stati riscontrati diversi effetti collaterali quali fibrosi retroperitoneale e cardiaca per trattamenti prolungati. Ritengo che il professionista che Le ha proprosto tale trattamento Le spiegherà bene in ogni dettaglio il trattamento prima di eseguirlo. Seppur sia lecito richiedere tanti pareri, rimane sempre il consiglio di rivolgersi sempre al proprio neurologo con il quale instaurare un rapporto di fiducia ed allo scopo di seguire in maniera più idonea il problema nel tempo.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gent. mo Dr. Bonavina

Grazie mille per i chiarimenti tempestivi, abbondanti e circostanziati. Mi scuso per la forma non troppo ortodossa del mio scritto, ma lei ha colto comunque nel segno. Speriamo bene (provi a mettersi nei miei panni: da un paio d'anni mi sono trovato con una situazione di partenza brillante e, conducendo una vita 'normale', la situazione attuale appare drammatica per la mia formazione e il futuro: ho dovuto ridimensionare qualsiasi mia legittima aspettativa formativa).
Le faro' sapere l'esito della cura, quando avro' la possibilita' di iniziarla.
Cefalea

Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.

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