Iponatriemia

Buonasera,

in primis chiedo scusa per la domanda molto probabilmente stupida che però ho deciso di porre vista la preoccupazione generatasi dopo la lettura di una pubblicazione medica.

Mi chiamo Gianluca, ho 24 anni, e da circa 4 anni pratico jogging 4 volte a settimana per circa 1h e 45 min alla velocità di circa 10-12km/h.

Ho la brutta abitudine di non bere durante lo sforzo e, conseguentemente, affogarmi di acqua subito dopo la seduta, arrivando ad ingerire fino a 2 litri
di acqua in pochi minuti (15-20 min) poichè la sete si fa sentire in maniera importante.
Da questo articolo emergerebbero tutti i rischi collegati a comportamenti di questo tipo, citando persino LESIONI cerebrali e/o altri danni dovuti alla carenza/eccesso di Sodio.

Io, subito dopo la corsa, ho una sensazione di vista ofuscata (con problemi di annebbiamento quando mi alzo di scatto ad esempio dalla sedia) e formicolio alla testa, ma devo dire la verità, sono sintomi che non avrei certamente dichiarato al mio medico se non avessi letto articoli del genere che addirittura fanno riferimento a volumi di acqua ingeriti BEN INFERIORI rispetto al mio standard.

Detto questo, mi rendo conto della domanda stupida, ma vi chiedo la gentilezza di rispondermi per maggiore tranquillità personale:

-c'è il rischio, seppur minimo, di aver originato qualche lesione a livello cerebrale con questo mio comportamento? Queste sono in genere accompagnate da sintomi molto evidenti (quali collassi, svenimenti ecc..) o possono essere anche asintomatoche e/o silenti?

Per concludere, devo fare qualche tipo di analisi/controllo o posso stare tranquillo (correggendo, ora che lo so, le mie abitudini)?

Ringrazio infinitamente

Saluti

Gianluca
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 76.5k 2.3k 21
Gentile Gianluca,

stia tranquillo perchè il Suo comportamento non ha creato nessun danno cerebrale.
Le consiglio di bere dopo la corsa ma non in pochi minuti ma in un tempo più lungo.
Durante la corsa sorseggiare periodicamente, senza esagerare, fa bene.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro