Virus jc
Salve,
sono fidanzato con una ragazza di 25 anni malata di SM (dal 2009) ; sottoposta sino al mese scorso alla terapia col tysabri. Fino al mese scorso poiché 10gg fa sono arrivati i risultati delle analisi del jvc a cui è risultata positiva.
Dopo uno scoramento generale lei, sotto consiglio del neurologo che la segue, ha deciso di continuare col tysabri sfidando, a mio parere, la sorte già avversa.
A tal proposito volevo chiedere: quali sono le probabilità che il virus si tramuti in plm? quali le cause?
come impedire - o meglio - rendere difficile che ciò avvenga
il jvc e la plm possono essere trasmessi? quali le modalità?
Ringrazio tutti voi anticipatamente
MdL
sono fidanzato con una ragazza di 25 anni malata di SM (dal 2009) ; sottoposta sino al mese scorso alla terapia col tysabri. Fino al mese scorso poiché 10gg fa sono arrivati i risultati delle analisi del jvc a cui è risultata positiva.
Dopo uno scoramento generale lei, sotto consiglio del neurologo che la segue, ha deciso di continuare col tysabri sfidando, a mio parere, la sorte già avversa.
A tal proposito volevo chiedere: quali sono le probabilità che il virus si tramuti in plm? quali le cause?
come impedire - o meglio - rendere difficile che ciò avvenga
il jvc e la plm possono essere trasmessi? quali le modalità?
Ringrazio tutti voi anticipatamente
MdL
[#1]
Gentile Utente,
il virus JC (dalle iniziali del primo paziente in cui fu isolato, John Cunningham) è un virus latente presente in circa il 70% della popolazione e tale resta in condizioni normali. Nei pazienti altamente immunodepressi invece può slatentizzarsi e causare la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML).
E' stata riscontrata anche un'associazione nei pazienti affetti da SM in terapia con Natalizumab (Tysabri). Questo rischio di solito aumenta con l'aumentare della durata della terapia e soprattutto dopo due anni dall'inizio del trattamento.
Le linee guida internazionali consigliano di sospendere il farmaco ai primi sintomi sospetti o all'eventuale attivazione del virus. Statisticamente il virus attivato potrebbe provocare PML in un caso su 450 malati di SM.
Pertanto Le consiglierei di sentire un altro parere in un centro specializzato per le malattie demielinizzanti.
Cordiali saluti ed auguri
il virus JC (dalle iniziali del primo paziente in cui fu isolato, John Cunningham) è un virus latente presente in circa il 70% della popolazione e tale resta in condizioni normali. Nei pazienti altamente immunodepressi invece può slatentizzarsi e causare la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML).
E' stata riscontrata anche un'associazione nei pazienti affetti da SM in terapia con Natalizumab (Tysabri). Questo rischio di solito aumenta con l'aumentare della durata della terapia e soprattutto dopo due anni dall'inizio del trattamento.
Le linee guida internazionali consigliano di sospendere il farmaco ai primi sintomi sospetti o all'eventuale attivazione del virus. Statisticamente il virus attivato potrebbe provocare PML in un caso su 450 malati di SM.
Pertanto Le consiglierei di sentire un altro parere in un centro specializzato per le malattie demielinizzanti.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Antonio Ferraloro
[#2]
Utente
<<Statisticamente il virus attivato potrebbe provocare PML in un caso su 450 malati di SM>> cioè si ha una probabilità attorno allo 0,23% che il jvc scaturi in PML. ora bisogna capire se questo 0,23% è un rischio accettabile o meno.
In virtù di quanto mi dice Lei, il neurologo ( dell' ospedale Sant' Andrea di Roma) che segue la mia ragazza, parla di probabilità ancor superiori di ricadute nel caso di sospensione del tysabri. quanto è vero, a questo punto, ciò?
In virtù di quanto mi dice Lei, il neurologo ( dell' ospedale Sant' Andrea di Roma) che segue la mia ragazza, parla di probabilità ancor superiori di ricadute nel caso di sospensione del tysabri. quanto è vero, a questo punto, ciò?
[#3]
Gentile Utente,
concordo con quanto Le ha detto il neurologo che poi è l'unico, insieme alla Sua ragazza, che può prendere queste decisioni. Il neurologo conosce a fondo il problema clinico della ragazza e può valutare coscientemente il rapporto rischio-beneficio. Noi da questa postazione possiamo solo dare delle informazioni generali e non particolari riferibili al singolo caso clinico.
Cordialmente
concordo con quanto Le ha detto il neurologo che poi è l'unico, insieme alla Sua ragazza, che può prendere queste decisioni. Il neurologo conosce a fondo il problema clinico della ragazza e può valutare coscientemente il rapporto rischio-beneficio. Noi da questa postazione possiamo solo dare delle informazioni generali e non particolari riferibili al singolo caso clinico.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 27/07/2012.
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